Franz Kafka: differenze tra le versioni

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==== Kafka e le donne socialiste ====
==== Kafka e le donne socialiste ====


Ne ''Il castello'', il cui tema Elias Canetti indica nell'«umiliazione imposta dal potere» <ref>«Non è mai stato scritto un attacco più chiaro contro la sottomissione a chi sta in alto» (Elias Canetti, da ''Der andere Prozeß. Kafkas Briefe an Felice'', ''L'altro processo. Le lettere di Kafka a Felice'', Carl Hanser Verlag, Monaco, [[1969]], p. 89).</ref>, Amalia è uno di quei rari personaggi dei romanzi di Kafka che incarna il rifiuto dell'obbedienza, la rivolta, la dignità umana: sfida l'[[autorità]] respingendo le avances del funzionario Sortini e viene messa al bando insieme alla sua famiglia. Kafka nutriva simpatia e attrazione per le donne coraggiose e indomite, che non avevano paura di affrontare qualsiasi ostacolo, figure femminili il cui archetipo era la sorella Ottla, che Franz ammirava per come sapeva opporsi all'[[autorità]] paterna. Kafka era interessato alle memorie di donne [[socialiste]] che avevano votato la propria esistenza alla lotta per l'emancipazione femminile.
Ne ''Il castello'', il cui tema Elias Canetti indica nell'«umiliazione imposta dal potere» <ref>«Non è mai stato scritto un attacco più chiaro contro la sottomissione a chi sta in alto» (Elias Canetti, da ''Der andere Prozeß. Kafkas Briefe an Felice'', ''L'altro processo. Le lettere di Kafka a Felice'', Carl Hanser Verlag, Monaco, [[1969]], p. 89).</ref>, Amalia è uno di quei rari personaggi dei romanzi kafkiani che incarna il rifiuto dell'obbedienza, la rivolta, la dignità umana: sfida l'[[autorità]] respingendo le avances del funzionario Sortini e viene messa al bando insieme alla sua famiglia. Kafka nutriva simpatia e attrazione per le donne coraggiose e indomite, che non avevano paura di affrontare qualsiasi ostacolo, figure femminili il cui archetipo era la sorella Ottla, che Franz ammirava per come sapeva opporsi all'[[autorità]] paterna. Kafka era interessato alle memorie di donne [[socialiste]] che avevano votato la propria esistenza alla lotta per l'emancipazione femminile.


[[Michal Mareš]] cita tra le letture di Kafka il libro ''Memorie di un'Idealista'' di [[Mawilda von Meysenbug]], democratica rivoluzionaria vicina al socialismo, amica di Garibaldi e Mazzini, governante dei figli di [[Aleksandr Herzen|Herzen]], combattente del [[1848]], esule a Londra, aveva fatto fin da giovane la scelta di «liberarsi dall'autorità della famiglia» per seguire la proprie «convinzioni personali» e battersi per i diritti delle donne.
[[Michal Mareš]] cita tra le letture di Kafka il libro ''Memorie di un'Idealista'' di [[Mawilda von Meysenbug]], democratica rivoluzionaria vicina al socialismo, amica di Garibaldi e Mazzini, governante dei figli di [[Aleksandr Herzen|Herzen]], combattente del [[1848]], esule a Londra, aveva fatto fin da giovane la scelta di «liberarsi dall'autorità della famiglia» per seguire la proprie «convinzioni personali» e battersi per i diritti delle donne.
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