Francois Rabelais: differenze tra le versioni

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È un evento significativo che testimonia  l'inizio della vocazione umanistica all'origine del suo primo cambiamento di  stato: dall'ordine dei Francescani a quello più intellettuale dei Benedettini.  Questa soluzione tuttavia non basta a Rabelais, che di lì a qualche anno depone  definitivamente la tonaca e parte alla scoperta del mondo.
È un evento significativo che testimonia  l'inizio della vocazione umanistica all'origine del suo primo cambiamento di  stato: dall'ordine dei Francescani a quello più intellettuale dei Benedettini.  Questa soluzione tuttavia non basta a Rabelais, che di lì a qualche anno depone  definitivamente la tonaca e parte alla scoperta del mondo.


Nel settembre  del 1530 si iscrive alla facoltà  di medicina di Mont-pellier, dove prepara un commento degli Aforismi di Ippocrate condotto sull'originale greco e attraverso  nuovi manoscritti da lui ritrovati. L'interesse per la medicina, unito allo  scrupolo dell'umanista che non si accontenta degli intermediari della cultura medievale, ma intende risalire all'origine delle cose e alla conoscenza dei  fatti della natura, anticipa e prepara la visione rinascimentale dell'uomo come  unità  inscindibile di corpo e anima che pervade l'intera opera letteraria di Rabelais. Abbandonata temporaneamente la medicina, nel [[1532]] Rabelais pubblica il Pantagruel, primo libro delle gesta dei giganti Pantagruel e Gargantua costruito  sulla parodia dei romanzi cavallereschi secondo il modello dei poemi eroicomici di Pulci e di Folengo; la seconda edizione dell'opera viene condannata per ragioni di moralità  dalla Sorbona. Dopo un viaggio a Roma al seguito del vescovo  e futuro cardinale Jean du Bellay, Rabelais scrive un nuovo episodio romanzesco incentrato sulla figura di Gargantua, approfittando della grande notorietà  delle  Croniques Gargantuines, redazioni anonime e molteplici di una leggenda popolare  basata su racconti orali.
Nel settembre  del 1530 si iscrive alla facoltà  di medicina di Mont-pellier, dove prepara un commento degli Aforismi di Ippocrate condotto sull'originale greco e attraverso  nuovi manoscritti da lui ritrovati. L'interesse per la medicina, unito allo  scrupolo dell'umanista che non si accontenta degli intermediari della cultura medievale, ma intende risalire all'origine delle cose e alla conoscenza dei  fatti della natura, anticipa e prepara la visione rinascimentale dell'uomo come  unità  inscindibile di corpo e anima che pervade l'intera opera letteraria di Rabelais. Abbandonata temporaneamente la medicina, nel [[1532]] Rabelais pubblica il Pantagruel, primo libro delle gesta dei giganti Pantagruel e Gargantua costruito  sulla parodia dei romanzi cavallereschi secondo il modello dei poemi eroicomici di Pulci e di Folengo; la seconda edizione dell'opera viene condannata per ragioni di moralità  dalla Sorbona. Dopo un viaggio a Roma al seguito del vescovo  e futuro cardinale Jean du Bellay, Rabelais scrive un nuovo episodio romanzesco incentrato sulla figura di Gargantua, approfittando della grande notorietà  delle  Croniques Gargantuines, redazioni anonime e molteplici di una leggenda popolare  basata su racconti orali.


Nel [[1534]] esce la ''Vie inestimable du Grand Gargantua père de Pantagruel'' e viene colpita anch'essa da censura.
Nel [[1534]] esce la ''Vie inestimable du Grand Gargantua père de Pantagruel'' e viene colpita anch'essa da censura.


Solamente la protezione della famiglia Du Bellay consente a Rabelais di ottenere dal re il privilegio di pubblicare i suoi libri, peraltro  sistematicamente condannati dalla Sorbona per le loro tesi apertamente rivoluzionarie e anticlericali. A questi primi due testi seguono il ''Tiers livre'' (1546), dove la ricerca irrisolta della donna ideale dell'avventuriero Panurge  finisce per coincidere con la ricerca del sapere e della felicità  secondo lo  schema di un romanzo di formazione che ha anche i caratteri dialogici del convito socratico, e il Quart livre che, in antitesi al percorso ideale del testo precedente, narra il viaggio reale di Pantagruel e dei suoi compagni verso  il santuario della ''Dive Bouteille'', moderna parodia dell'oracolo delfico al quale chiedere il responso definitivo, e la cui sentenza paradossale ma inevitabile consiste nell'invito ad abbandonarsi al furore dionisiaco del vino. Dopo la morte di Rabelais, avvenuta nel 1553, esce postumo il frammento dell'lle sonante  (1562), contenente sedici capitoli del ''Cinquième livre'', pubblicato interamente  nel 1564 e ritenuto dalla critica un rifacimento anonimo sulla base di un canovaccio dello stesso Rabelais.
Solamente la protezione della famiglia Du Bellay consente a Rabelais di ottenere dal re il privilegio di pubblicare i suoi libri, peraltro  sistematicamente condannati dalla Sorbona per le loro tesi apertamente rivoluzionarie e anticlericali. A questi primi due testi seguono il ''Tiers livre'' (1546), dove la ricerca irrisolta della donna ideale dell'avventuriero Panurge  finisce per coincidere con la ricerca del sapere e della felicità  secondo lo  schema di un romanzo di formazione che ha anche i caratteri dialogici del convito socratico, e il Quart livre che, in antitesi al percorso ideale del testo precedente, narra il viaggio reale di Pantagruel e dei suoi compagni verso  il santuario della ''Dive Bouteille'', moderna parodia dell'oracolo delfico al quale chiedere il responso definitivo, e la cui sentenza paradossale ma inevitabile consiste nell'invito ad abbandonarsi al furore dionisiaco del vino. Dopo la morte di Rabelais, avvenuta nel 1553, esce postumo il frammento dell'lle sonante  (1562), contenente sedici capitoli del ''Cinquième livre'', pubblicato interamente  nel 1564 e ritenuto dalla critica un rifacimento anonimo sulla base di un canovaccio dello stesso Rabelais.


== Il mondo alla rovescia e il codice  della parodia ==
== Il mondo alla rovescia e il codice  della parodia ==
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Partendo dal  presupposto che nel Cinquecento l'incredulità  dovuta a ragioni di ordine storico risulta un anacronismo rispetto allo spirito dell'epoca, lo storico francese Lucien Febvre ha tentato di sondare le [[religione|posizioni religiose]] di Rabelais, accusato  di ateismo e di oscenità  dai contemporanei, in rapporto alle correnti  evangeliche e riformate del secolo. La censura che colpisce Rabelais con  particolare severità  nel [[1542]] secondo Febvre è collegata all'arresto  dell'umanista [[Étienne Dolet]], stampatore di Gargantua e di Pantagruel e vicino  agli ambienti riformati.
Partendo dal  presupposto che nel Cinquecento l'incredulità  dovuta a ragioni di ordine storico risulta un anacronismo rispetto allo spirito dell'epoca, lo storico francese Lucien Febvre ha tentato di sondare le [[religione|posizioni religiose]] di Rabelais, accusato  di ateismo e di oscenità  dai contemporanei, in rapporto alle correnti  evangeliche e riformate del secolo. La censura che colpisce Rabelais con  particolare severità  nel [[1542]] secondo Febvre è collegata all'arresto  dell'umanista [[Étienne Dolet]], stampatore di Gargantua e di Pantagruel e vicino  agli ambienti riformati.


D'altro canto nell'opera di Rabelais vi sono  numerosi riferimenti al catechismo dei riformatori, quali gli accenni al Vangelo come unica guida contro l'abuso dei falsi profeti, l'abolizione di un culto  ostentato a favore della preghiera interiore, gli echi del pensiero di Lutero e  soprattutto di Erasmo, mentre risulta evidente la sua condanna dell'intolleranza  di Calvino.
D'altro canto nell'opera di Rabelais vi sono  numerosi riferimenti al catechismo dei riformatori, quali gli accenni al Vangelo come unica guida contro l'abuso dei falsi profeti, l'abolizione di un culto  ostentato a favore della preghiera interiore, gli echi del pensiero di Lutero e  soprattutto di Erasmo, mentre risulta evidente la sua condanna dell'intolleranza  di Calvino.


La critica più recente ha sviluppato queste indicazioni, rilevando come uno degli esempi più accreditati dell'antimonachesimo di Rabelais  e della sua satira anticlericale, la descrizione dell'abbazia utopistica di  Thélème, edificata secondo il principio del libero soddisfacimento dei desideri, sia in realtà  lo sviluppo narrativo di un passaggio della vita di san Girolamo di Erasmo. Lo stesso precetto del ''Fais ce que voudras'', che rappresenta l'emblema  stesso di Thélème, appare come un mascheramento, in chiave umanistica e riformata, del ''Quod vis fac'' di sant'Agostino che Rabelais reinterpreta nel senso  della responsabilità  del libero arbitrio indicata da Erasmo. Sotto il  travestimento comico di Rabelais si cela dunque una "riscrittura" letteraria del catechismo riformato che rivela ancora una volta l'alta densità  semantica del  testo.
La critica più recente ha sviluppato queste indicazioni, rilevando come uno degli esempi più accreditati dell'antimonachesimo di Rabelais  e della sua satira anticlericale, la descrizione dell'abbazia utopistica di  Thélème, edificata secondo il principio del libero soddisfacimento dei desideri, sia in realtà  lo sviluppo narrativo di un passaggio della vita di san Girolamo di Erasmo. Lo stesso precetto del ''Fais ce que voudras'', che rappresenta l'emblema  stesso di Thélème, appare come un mascheramento, in chiave umanistica e riformata, del ''Quod vis fac'' di sant'Agostino che Rabelais reinterpreta nel senso  della responsabilità  del libero arbitrio indicata da Erasmo. Sotto il  travestimento comico di Rabelais si cela dunque una "riscrittura" letteraria del catechismo riformato che rivela ancora una volta l'alta densità  semantica del  testo.


== La lingua ==
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