Franco Serantini: differenze tra le versioni

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Franco ha diciassette anni, il Tribunale dei minori riconosce che il ragazzo «ha una assoluta carenza affettiva» e che dovrebbe essere aiutato «con un trattamento affettuosamente comprensivo e sostenitore». L'incredibile contraddizione del Tribunale sta nel fatto che per curare questa carenza affettiva, la sentenza emessa dal giudice minorile stabilisce che Franco debba essere rinchiuso in un riformatorio <ref>Corrado Stajano, ''Il sovversivo'', Einaudi, pag. 15</ref>.
Franco ha diciassette anni, il Tribunale dei minori riconosce che il ragazzo «ha una assoluta carenza affettiva» e che dovrebbe essere aiutato «con un trattamento affettuosamente comprensivo e sostenitore». L'incredibile contraddizione del Tribunale sta nel fatto che per curare questa carenza affettiva, la sentenza emessa dal giudice minorile stabilisce che Franco debba essere rinchiuso in un riformatorio <ref>Corrado Stajano, ''Il sovversivo'', Einaudi, pag. 15</ref>.
[[Image:Franco_Serantini.jpg |left|260 px|thumb|Franco Serantini durante una manifestazione]]
[[Image:Franco_Serantini.jpg |left|260 px|thumb|Franco Serantini durante una manifestazione]]
Dopo essere stato psicoanalizzato per un mese intero a Firenze, Franco Serantini viene affidato all'istituto di rieducazione maschile Pietro Thouar di Pisa, in regime di semilibertà (è bene precisare che Franco Serantini era incensurato). Nella città toscana riprende gli studi, consegue la licenza media alla scuola statale Fibonacci e poi frequenta la scuola di contabilità aziendale. Con l'esplosione della contestazione, Franco si avvicina agli ambienti della [[sinistra]], frequentando prima le sedi delle Federazioni giovanili comunista e socialista e poi quella di [[Lotta continua]] (LC). Durante il periodo di questa militanza politica, insieme ad una ventina di ragazzi, Serantini è protagonista dell'esperienza del Mercato rosso, al CEP (quartiere popolare pisano). L'idea del gruppetto è quella di comprare merce ai mercati generali per poi rivenderla a prezzo di costo agli abitanti del quartiere. Il mercato, che si teneva nell'area del piazzale Giovanni XXIII, viene inteso dai giovani militanti di LC come un modo per aiutare la povera gente e, contemporaneamente, per entrare in contatto diretto con loro, invitandola poi a partecipare alle riunioni che [[Lotta continua]] teneva ogni domenica pomeriggio.
Dopo essere stato psicoanalizzato per un mese intero a Firenze, Franco Serantini viene affidato all'istituto di rieducazione maschile Pietro Thouar di Pisa, in regime di semilibertà (è bene precisare che Franco Serantini era incensurato). Nella città toscana riprende gli studi, consegue la licenza media alla scuola statale Fibonacci e poi frequenta la scuola di contabilità aziendale. Con l'esplosione della contestazione, Franco si avvicina agli ambienti della [[sinistra]], frequentando prima le sedi delle Federazioni giovanili comunista e [[socialista]] e poi quella di [[Lotta continua]] (LC). Durante il periodo di questa militanza politica, insieme ad una ventina di ragazzi, Serantini è protagonista dell'esperienza del Mercato rosso, al CEP (quartiere popolare pisano). L'idea del gruppetto è quella di comprare merce ai mercati generali per poi rivenderla a prezzo di costo agli abitanti del quartiere. Il mercato, che si teneva nell'area del piazzale Giovanni XXIII, viene inteso dai giovani militanti di LC come un modo per aiutare la povera gente e, contemporaneamente, per entrare in contatto diretto con loro, invitandola poi a partecipare alle riunioni che [[Lotta continua]] teneva ogni domenica pomeriggio.


Il mercato però attira le ira di commercianti, di [[Fascismo|fascisti]] e della polizia, mentre il PCI pare più attento a non perdere l'appoggio dei commercianti che a sostenere il gruppo di giovani di cui faceva parte Serantini. Il [[16 settembre]] [[1971]] la polizia irrompe al CEP, nel tentativo di sgomberare il mercatino abusivo carica violentemente i ragazzi e ne trattiene in stato di fermo alcuni. Finisce in questo modo l'avventura del mercato.  
Il mercato però attira le ira di commercianti, di [[Fascismo|fascisti]] e della polizia, mentre il PCI pare più attento a non perdere l'appoggio dei commercianti che a sostenere il gruppo di giovani di cui faceva parte Serantini. Il [[16 settembre]] [[1971]] la polizia irrompe al CEP, nel tentativo di sgomberare il mercatino abusivo carica violentemente i ragazzi e ne trattiene in stato di fermo alcuni. Finisce in questo modo l'avventura del mercato.  
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