Franchismo: differenze tra le versioni

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#REDIRECT [[Franchismo]]
[[File:Francisco Franco.jpg|200px|thumb|[[Francisco Franco]]]]
Si conosce come '''Franchismo''' il regime politico di carattere [[totalitarismo|totalitario]] che si sviluppò in [[Spagna]] durante il [[governo]] [[militare]] del generale [[Francisco Franco]]. Si instaurò in [[Spagna]] a partire dal [[1° aprile]] [[1939]], giorno in cui fu annunciata la fine della [[rivoluzione spagnola|guerra civile]] (1936-1939) e la sconfitta della Repubblica, e terminò con la morte del ''Caudillo'' (soprannome del generale Franco) avvenuta il [[19 novembre]] [[1975]].
 
==Ideologia==
 
L'[[ideologia]] franchista è stata molto discussa e analizzata: mentre alcuni la classificano come "[[fascista]]", altri sostengono che fu un [[governo]] conservatore e tradizionalista di destra ed altri ancora lo definiscono come una semplice dittatura militare. Più recentemente sono venute alla ribalta definizioni revisioniste e negazioniste del carattere dittatoriale del regime; per esempio Sergio Romano ha voluto ripulire la facciata criminale del franchismo definendolo una «democrazia in vitro» e Francisco Franco «un politico lungimirante perché salvò la Spagna e l'Occidente dal comunismo». <ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1998/luglio/26/Antifranchismo_cultura_contro_barbarie_co_0_9807261325.shtml [Esplora il significato del termine: Antifranchismo, la cultura contro la barbarie] Antifranchismo, la cultura contro la barbarie]</ref>
 
Si può ben comprendere che il regime non avesse un'ideologia ben definita, ma comunque si fondava sui "valori" tradizionali della triade «Trono, Spada e Altare» (ossia [[Monarchia]], [[Esercito]] e [[Chiesa]]) e sull'esaltazione dell'ordine e della stabilità , tutti valori tanto cari alla [[nobiltà ]], al [[clero]] e alla [[borghesia]] spagnola. Il franchismo assumeva come logica conseguenza un carattere violentemente [[anticomunismo|anticomunista]] e [[anarchia|antianarchico]], due pensieri ritenuti nemici della cosiddetta "[[patria]]" e portatori di disordine e [[caos]].
 
Franco inizialmente cercò il sostegno del ''nacionalsindicalismo'' ([[sindacalismo nazionale]]) e della [[Chiesa cattolica]] (il cosiddetto ''nacionalcatolicismo''), il suo [[nazionalismo|movimento nazionalista]] assunse un carattere così eterogeneo da non poter esser classificato come un vero e proprio partito, non potendo contare su una dottrina ideologica ben definita né di forze popolari, artistiche o culturali come gli altri fascismi europei.
 
Ispirandosi alle idee di [[José Antonio Primo de Rivera]], il franchismo nel [[1940]] creò il [[Sindicato Vertical]], unico sindacato legale in [[Spagna]] durante il regime, che raggruppava lavoratori e proprietari (cioè [[proletariato|proletari]] e [[capitalismo|capitalisti]]) secondo i principi del [[corporativismo|corporativismo fascista]] che anteponeva gli interessi dello Stato a quelli delle classi sociali. Concordemente ai principi nazionalisti, solo il castigliano (lo Spagnolo) venne riconosciuto come lingua ufficiale e l'uso delle altre lingue (catalano, basco, galiziano, ecc.) fu scoraggiato o espressamente proibito.
 
Pur dichiarandosi monarchico, Franco aveva un pessimo rapporto con Don Juan de Borbón y Battemberg, l'erede al trono designato, e quindi decise di lasciare vacante lo stesso. Di fatto però fu lui a porsi come reggente al trono: nel [[1947]], con la ''Ley de Sucesión en la Jefatura del Estado'', proclamò la [[Spagna]] una [[monarchia]] ma senza designare alcun Re, anche se con questa legge pose le basi per la sua successione e il ritorno in auge della monarchia dopo la sua morte. [[Franco]] si comportava come un vero  e proprio monarca: vestiva l'uniforme di Capitano Generale (tradizionalmente riservata al re), risiedeva al Palazzo Pardo, si appropriò del privilegio reale di camminare sotto un baldacchino e ci si riferiva a lui come ''Caudillo de España por la gracia de Dios'' (Guida di Spagna per grazia di Dio) o più semplicemente ''Caudillo'' (Guida).
 
==Cartteristiche del franchismo==
[[File:Franco wall.jpg|200px|thumb|Monumento di [[Francisco Franco]] "marchiato" dalla [[A Cerchiata]]]]
*Opposizione alla legittima Repubblica (scoppio della [[rivoluzione spagnola|guerra civile]]) ed accentramento del potere nella figura autoritaria del generale [[Franco]].
*Assenza di una Costituzione, che viene sostituita da alcune leggi fondamentali.
*Assenza di partiti di opposizione. Creazione del ''Movimiento Nacional'' (1936). Decreto di ''Unificación'' del [[19 aprile|19/4/]] [[1937]] (dissoluzione di tutti i partiti e creazione di un unico e vero partito: la ''Falange Española Tradicionalista y de las JONS'').
*[[Autocrazia|Concentrazione]] del potere nella persona di [[Franco]]: capo del governo (1936), Guida nazionale del movimento (1937), capo di [[Stato]] (1939).
*Il capo di [[Stato]] può indicare norme giuridiche senza alcuna deliberazione del consiglio dei ministri.
*esistenza di famiglie politiche: Falange, cattolici, monarchici e tecnocrati.
== Il ruolo di Francisco Franco nella guerra civile (1936 - 1939)==
{{vedi|La Rivoluzione spagnola (1936-39)}}
I capi del ''golpe'' contro la legittima repubblica spagnola furono i ''cuatro generales'': [[Francisco Franco]], [[Emilio Mola]], [[Gonzalo Queipo de Llano]] e [[José Sanjurjo]]. Sanjurjo fu il vero leader del sollevamento militare, ma morì in un incidente aereo che molti ritengono provocato da un attentato dinamitardo ([[20 luglio]] [[1936]]); Franco, al comando delle truppe ammutinate di stanza in Africa e dei legionari del Tercio <ref>'''Tercio''' (anche ''Tercios spagnoli'') era un termine utilizzato dall'[[esercito]] spagnolo per descrivere un tipo misto di fanteria, composto da circa 3000 picchieri e moschettieri.</ref>, prese quindi la guida delle forze nazionaliste del sud della [[Spagna]], mentre Mola assunse il comando di quelle del Nord.
 
Morto Mola nel [[1937]], Franco rimase il comandante indiscusso di tutti i nazionalisti: assunse il grado di ''Generalísimo'', comandante in capo, e successivamente venne promosso [[capo dello stato]]. Egli, nei territori controllati dai [[nazionalismo|nazionalisti]] durante la [[guerra civile spagnola]], per prima cosa unì le forze politiche eterogenee di destra, tradizionaliste ([[Carlismo|carlisti]]) e [[fascismo|fasciste]] ([[Falange spagnola|Falange Española y de las JONS]]), che nel [[1937]] Franco unificò forzatamente nella ''Falange Española Tradicionalista y de las JONS''.
== Il regime franchista (1939-1975)==
Una volta terminata la [[rivoluzione spagnola|guerra civile]] con la vittoria dei [[nazionalismo|nazionalisti]], i franchisti processarono molti repubblicani con l'accusa di crimini di guerra: numerose furono le condanne a morte o ai lavori forzati (la stima non ufficiale è di 40.000 condannati). Quelli che riuscirono a scappare emigrarono in [[Francia]] (molti si unirono ai partigiani; [[Lluís Companys]], presidente del governo repubblicano della Catalogna, fu invece  catturato dal Governo di Vichy filo-[[nazista]] ed estradato in [[Spagna]] per essere processato e poi condannato a morte) e [[Messico]] oppure scelsero la lotta in clandestinità . La Falange fu sciolta ed incorporata in un partito unico (''Movimiento Nacional''), il suo capo [[Manuel Hedilla]], insediatosi dopo la morte di [[José Antonio Primo de Rivera]], fu condannato a morte (pena commutata poi a 10 anni di [[carcere]]).
[[File:Caricature Mussolini Hitler Franco.jpg|thumb|300px|Caricature di Hitler, Franco e Mussolini]]
 
Franco durante la rivoluzione aveva avuto appoggi militari da parte di Hitler e Mussolini, ma con lo scoppio della seconda guerra mondiale i franchisti non restituirono il favore (sulle motivazioni gli storici dibattono lungamente ancora oggi...), seppur inviarono truppe della ''División Azul''  - o Divisione Blu, dal nome del colore del partito della [[Falange spagnola|Falange]] - per combattere sul fronte orientale contro l'[[Unione Sovietica]]. Nel [[1943]] gli spagnoli dichiararono la propria neutralità .
 
Dopo la guerra, la [[Spagna]] fu esclusa dalle [[Nazioni Unite]] e fu promulgata una risoluzione ed un embargo contro il regime. Solo il [[Portogallo]] e alcuni paesi latino-americani si rifiutarono di seguire la risoluzione (nel [[1947]] l'embargo fu rotto anche da [[Juan Perón|Juan]] ed [[Evita Perón]]). Franco, nel tentativo di rompere l'isolamento internazionale, cercò di mimetizzare gli aspetti più "fascisteggianti" del suo regime. Le politiche [[autarchia|autarchiche]] e l'embargo crearono non pochi problemi al paese, sino a quando gli [[USA]] cominciarono a guardare alla [[Spagna]] franchista con simpatia per le sue posizioni [[anticomunismo|anticomuniste]].
 
L'isolamento venne spezzato definitivamente nel [[1953]] quando il presidente [[Dwight Eisenhower|Eisenhower]] visitò la [[Spagna]] e dopo che il [[governo]] spagnolo firmò il ''Concordato'' con il [[Vaticano]]. Gli accordi con gli [[USA]] del [[1953]] permisero l'apertura di basi militari statunitensi in [[Spagna]], che in cambiò ricevette sostanziosi aiuti economici. Nel [[1955]], la [[Spagna]] entrò nelle Nazioni Unite e da quel momento molti altri paesi strinsero legami sempre più solidi con il regime franchista.
 
Il periodo che va dal [[1957]] al  [[1973]] è chiamato ''Miracolo Spagnolo'' perché il paese sviluppò considerevolmente la propria [[economia]] grazie agli aiuti e alle riforme antiproletarie promosse dai tecnocrati (molti dei quali erano vicini all'''Opus Dei'') e suggerite dal [[Fondo Monetario Internazionale]]. La crisi energetica del [[1973]] causò un arresto del boom economico che esplose nel [[1975]]. In quell'anno, nonostante fossero illegali, ci furono molti scioperi che indebolirono il regime e rafforzarono l'opposizione. La brutalità  della [[repressione]], la [[La Guerriglia antifranchista|resistenza antifrachista]] (spettacolare fu l'attentato dell'[[ETA]] contro l'ammiraglio [[Luis Carrero Blanco]]) e le divisioni interne completarono il quadro del decadente franchismo.
 
Nel [[1974]] Franco si ammalò e Juan Carlos di Spagna prese il suo posto come capo di [[Stato]] supplente (vennero così ufficializzati gli stretti rapporti tra dittatura e monarchia). Franco recuperò dalla malattia e ritornò al suo posto, ma dopo una nuova malattia e una lunga agonia morì il [[20 novembre]] [[1975]]. Il [[22 novembre]] [[1975]] Juan Carlos fu incoronato Re di Spagna, assumendosi il compito di guidare il paese verso la [[democrazia]]; tutti i membri e fiancheggiatori del regime franchista beneficiarono di un'[[amnistia]] generale e molti di loro continuarono a lavorare per lo [[Stato]] [[Spagna|spagnolo]], dimostrando ancor più quante e quali complicità  esistessero tra la casa reale e il regime del ''caudillo''.
[[File:Mapa maquis3.PNG|200px|thumb|left|Mappa della [[Spagna]] che mostra i luoghi in cui si concentrava la resistenza antifranchista]]
==Critiche generali al franchismo==
Al franchismo si rivolgono varie critiche, tra cui:
* [[Dittatura]] [[repressione|repressiva]], senza lacuna tolleranza verso le ideologie non uniformate al franchismo.
* [[Governo]] basato sul culto della personalità  di [[Franco]].
* Intolleranza di fronte alle [[religione|religioni]] differenti dal cattolicesimo; allo stesso modo furono perseguiti gli [[ateismo|atei]].
* Intolleranza verso le minoranze: [[razzismo]], [[omofobia]], [[xenofobia]], ecc.
* [[Repressione]] violenta nei confronti degli oppositori politici (Anti[[comunismo]], Anti[[anarchismo]], Anti[[democrazia]], ecc).
* [[Autocrazia]], il [[potere]] si concentra solo nelle mani di [[Franco]].
* [[Militarismo]], la società  spagnola fu educata forzatamente al culto della [[patria]], dell'[[esercito]] e delle forze di [[polizia]].
* [[Patriottismo]] e [[Nazionalismo]] estremista.
 
==Anarchismo e franchismo==
===La guerriglia antifranchista===
{{vedi|La Guerriglia antifranchista}} {{vedi anche|Rapimento di Isu Elias}}
[[File:45_maquis.jpg|200 px|thumb|''Maquisards'' (partigiani) attraversano frontiera franco spagnola]]
 
Con la fine della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] e la vittoria del [[franchismo]] sulla Repubblica, le forze di sinistra diedero avvio alla resistenza antifranchista che si esplicò tanto in [[Spagna]] quanto all'estero.
:<big>«</big>'''<i>Questa impossibile lotta si esaurì nei primi anni sessanta, poi lentamente l'evolversi degli avvenimenti mondiali fece scendere sulla Spagna una cappa di silenzio, che durò fino alla morte di Franco, avvenuta nel novembre 1975'''</i><big>»</big> (Estratto da ''[[La Retirada]]. L'odissea di 5000 repubblicani spagnoli dopo la fine della guerra civile'', dello storico Pietro Ramella) <ref> [http://www.storia900bivc.it/pagine/editoria/ramella297.html "La retirada". L'odissea di 5000 repubblicani spagnoli dopo la fine della guerra civile] </ref>
La più spettacolare operazione dei ''maquisards'' <ref> '''Maquis''' significa "macchia", ovvero «darsi alla macchia» ed è il termine che nel gergo si riferisce al movimento di resistenza francese  nella seconda guerra mondiale. I combattenti partigiani erano detti ''maquisards''. Identico termine viene usato per i "guerriglieri spagnoli" che proseguirono la Resistenza armata contro i [[Fascismo|fascisti]] di Franco dopo la fine della
[[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]], tali formazioni furono particolarmente attive in Cantabria, sui Pirenei e in Andalusia. La componente anarchica fu assai rilevante e poi rimase l'unica dopo l'abbandono della lotta armata da parte dei comunisti di osservanza moscovita </ref> spagnoli nella lotta antifranchista fu la spedizione nella vallata dell'Aran <ref>Raymond Carr: España 1808-1975. Ariel Historia, Barcelona, 2003; Alfonso Domingo: ''El Canto Del buho. La vida en el monte de los guerrilleros antifranquistas'',  OberonMemoria, Grupo ANAYA, Madrid 2002.</ref>, a cui presero parte fra i 5000 e 7000 guerriglieri (tra cui [[Antonio Téllez Sola]]), su un totale di 13 000 spagnoli [[antifascismo|antifascisti]] veterani della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]] presenti<ref> [[Secundino Serrano]]: ''Maquis. Historia de la guerrilla antifranquista''. Historia de la guerriglia antifranquista. Editorial Temas de Hoy, Madrid, 2001.</ref>, che attaccarono nella valle ed in altre zone dei Pirenei grazie ad una buona disponibilità  di armamento pesante: l'operazione fu chiamata '''Operazione Riconquista della Spagna'''.
 
[[Franco]], per rispondere all'offensiva, mobilitò 40000 soldati marocchini, oltre che l'[[esercito]] e tutto una serie di sgherri. L'offensiva [[antifascismo|antifascista]] fu per questo respinta.
===La CNT durante il franchismo: clandestinità  ed esilio ===
 
Nel [[1939]] la ''Ley de responsabilidades políticas'' (Legge di responsabilità  politiche) mise fuori legge la [[Confederación Nacional del Trabajo| Confederación Nacional del Trabajo (CNT)]] e si appropriò delle sue proprietà , edifici e attrezzature, veicoli, conti bancari, imprese collettivizzate e documentazione. A quel tempo la [[Confederación Nacional del Trabajo|CNT]] aveva un milione di membri e le infrastrutture che la supportavano erano notevoli.
[[File:Bandera CNT-AIT.svg|250 px|left|thumb|Bandiera della [[Confederación Nacional del Trabajo|CNT-AIT]].]]
 
La [[repressione]] franchista contro il movimento [[anarco-sindacalista]] fu molto dura sin dopo il [[1939]], ma l'elezione di nuovi quadri di comando e la riorganizzazione del sindacato ricominciò immediatamente nei campi di internamento politico. L'arresto dei leader anarchici comportò enormi difficoltà  organizzative, legate anche al passaggio di alcuni anarchici nel campo dei sostenitori di [[Francisco Franco]], i cosiddetti ''cincopuntistas''. Infatti, nel [[1947]], diversi anarchici entrarono nel sindacato unico nazionale ma partendo da punti di vista diverse: alcuni abbandonarono l'[[anarchismo]] per paura e salirono sul carro dei vincitori, altri invece - come Lorenzo àñigo  e Francisco Royano, che a causa della militanza anarchica avevano passato molto tempo in [[carcere]] - trovarono convergenze con alcuni leader franchisti in nome dell'[[anticomunismo]], anche se poi non riuscirono a legare mai del tutto con l'apparato del regime. Molti di questi poi ruppero ogni rapporto con i franchisti e di tanti di loro non si seppe più nulla.
 
Durante il regime (1939-1975), la [[CNT-AIT]] operò clandestinamente in [[Spagna]] più o meno concordemente con gli altri antifranchisti (comunisti, socialisti, alcune frange cattoliche, intelletuali, ecc.), sviluppando anche attività  “''cenetistas''” (cioè attività  della [[CNT]]) in esilio e continuando la lotta contro [[Francisco Franco]] attraverso le azioni dei partigiani (''maquistas''). In città  come Barcellona e Valencia essa proseguì ad agire clandestinamente mantenendo una forte opposizione al franchismo. Quasi sino alla fine dell'esilio, divergenze tra i militanti fecero perdere loro influenza tra la popolazione, che sembrò ricrescere nuovamente tra gli anni ’60 e ’70, grazie alla penetrazione [[anarco-sindacalista]] in organizzazioni operaie cattoliche antifranchiste come [[Hermandad Obrera de Acción Católica]] (HOAC) e [[Juventud Obrera Católica]] (JOC). In quegli anni la [[Confederación Nacional del Trabajo|CNT]] organizzò diverse conferenze in esilio e partecipò come sezione dell’[[AIT]] ai lavori dell'[[AIT-anarcosindacalista|internazionale anarco-sindacalista]] <ref>[http://anarcosindicalistas.blogspot.it/2007/08/la-cnt-durante-el-franquismo.html La CNT durante il franchismo]</ref>.
 
Morto Franco nel [[1975]], la [[CNT]] rientrò nella legalità  e nel [[1979]] svolse il suo primo congresso regolare del dopo-franchismo.
 
===Alcuni guerriglieri anarchici antifranchisti===
{{vedi|La_Guerriglia_antifranchista#Alcuni_guerriglieri_molto_noti}}
[[File:El_Quico.jpg|230px|thumb|"[[El Quico]]" (Francisco Sabaté Llopart)]]
*[[Joaquín Arasanz Raso]], noto anche come "Villacampa", il più conosciuto ''maquisard'' attivo in Aragona, formalmente ed ufficialmente comunista ma assai prossimo all'[[anarchismo]].[[File:Tellez1.jpg|thumb|left|170 px|[[Antonio Téllez|Antonio Tellez Sola]]]][[File:Salvador_puig_antich.jpg|thumb|left|[[Salvador Puig Antich]]]]
*[[Francisco_Sabaté_Llopart|Francesc Sabaté Llopart, "El Quico"]] ed il suo gruppo operò in Catalogna, in particolare a Barcellona, diventando un vero e proprio mito della [[La Guerriglia antifranchista|guerriglia antifranchista]]. La sua morte ([[5 gennaio]] [[1960]]) segnò praticamente la fine della resistenza antifranchista. [[El Quico]] divenne famoso anche per alcune pregiudicate azioni, tra cui quella raccontato da Pino Cacucci in ''Ribelli!'':
:«Barcellona, [[1955]], [[Francisco Franco]] sta visitando la città  e i suoi sgherri sono allertati in gran numero per proteggere l'importante visitatore. Un uomo vestito in modo inappuntabile porta con sé una valigia e chiama un taxi. Salito, tiene la valigia accanto a sé e si mette a montare uno strano aggeggio che ha l'aria di essere un bazooka o un qualcosa di simile. Il tassista, allertato, si volta verso di lui ma viene immediatamente rassicurato: «Non si preoccupi, lavoro per il governo e devo distribuire del materiale informativo». Immediatamente infila nell'"aggeggio" appena messo a punto un involucro metallico adeguato al diametro del cilindro, ovvero la parte più vistosa dello strumento. Il "lancia-oggetti" ha una leva che non appena è tirata dal distinto gentiluomo provoca una forte esplosione, il tettuccio del taxi è aperto e l'involucro metallico prima inserito vola in alto e dopo un pò inizia a cadere; dopo un'altra esplosione si apre e lancia una gran quantità?? di volantini che si sparpagliano sulle Ramblas di Barcelona: '''trattasi in realtà  di propaganda antifranchista'''. Il distinto signore elargisce una buona mancia al tassista, ripone il suo armamentario e si allontana flemmaticamente. Gli sgherri di Franco non comprendono da dove salti fuori quella propaganda sovversiva e si preoccupano immediatamente per le reprimende conseguenti alla triste figura fatta, anche perché '''il gentiluomo così cortese e distinto altro non è che Francisco Sabaté Llopart detto "El Quico"'''. Egli è il pericolo numero uno per i fascisti di Franco e uno degli anarchici che poliziotti e servizi del dittatore tentavano di fermare con la massima sollecitudine da parecchi anni».
*[[Marcel lí Massana i Balcells]] ed il suo gruppo, insieme con [[Ramon Vila Capdevila]] (noto anche come "Caraquemada"), agì principalmente in Catalogna nelle zone di Berguedà , Osona, Bages e nella provincia di Barcellona.<ref> Fonti: [http://www.wadhoo.com/t1/page2.asp?Id=23500&Rf=11&Rt=1 Rutes Guiades: Marcel·lí Massana], [http://www.bonrotllo.org/index.php?Seccio=4&Personatge=63 El Punt Català  de l'Anoia: Marcel·lí Massana]</ref>
*[[José Luis Facerias]], noto anche come "Face", amico di [[El Quico]], si dedicò, insieme al suo gruppo, alle rapine alle banche per sostenere in compagni incarcerati dai [[Fascismo|fascisti]].
*[[Antonio Téllez]], anarchico, combatté nell'invasione della Valle d'Aran. Scrisse anche le biografie di [[El Quico|Sabaté]], [[José Luis Facerias|Facerias]] e [[Salvador Puig Antich]].
*[[Abel Paz]], anarchico, è stato incarcerato due volte da parte del governo di Franco, ha scritto diversi libri sulla [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]].
*[[Eduard Pons Prades]], anarchico, nel '42 militò in [[Francia]] nel gruppo anti-fascista "[[Solidaridad Espanola]]", compiendo atti di [[sabotaggio]], ed anche nel [[Anarchici_e_Resistenza_in_Francia#Attivit.C3.A0_del_.22Gruppo_Ponzan.22_prima_e_dopo_l.27arresto_di_Francisco_Ponzan_Vidal|gruppo Ponzán]].
*[[Gogliardo Fiaschi]], anarchico italiano, di Carrara, amico di [[José Luis Facerias]] e [[Luis Augustin Vincente]]. Fu arrestato nelle montagne di Barcellona il [[30 agosto]] [[1957]], in un’imboscata che portò alla morte Facerias.
 
*[[Salvador Puig Antich]], anarchico spagnolo attivo nel decennio compreso tra gli anni 60 e gli anni 70 nelle fila del [[Movimento Iberico di Liberazione]]. Fu condannato al "garrotamento" dal regime franchista con l'accusa di aver assassinato l'ispettore Francisco Anguas Barragán.
== Note ==
{{references|2}}
== Opere ==
=== Bibliografia ===
 
*[[Antony Beevor]], (2006). ''La Battaglia per la Spagna: la guerra civile spagnola 1936-1939'', Penguin Books.
*[[Antonio Téllez Sola]], ''Sabaté: Guerrilla Extraordinary''.
*[[Pino Cacucci]], ''Ribelli!'', Feltrinelli, 2001.
* [[Antonio Téllez Sola]], ''The Anarchist Resistance to Franco''.
* [[Pilar Eyre]], ''Quico Sabaté, el último guerrillero'', Ediciones Península, 2000.
=== Filmografia ===
*''Ezkaba. la grande fuga da un carcere franchista''
==Voci correlate==
* [[Nazismo]]
* [[Fascismo]]
* [[Nazionalismo]]
* [[Neonazionalismo]]
* [[rivoluzione spagnola|Rivoluzione spagnola]]
* [[Patriottismo]]
* [[Francisco Franco]]
 
==Collegamenti esterni==
*[http://www.fondation-besnard.org/article.php3?id_article=448 La CNT dopo la vittoria di Franco]
 
[[Categoria:Quello che l'anarchismo non è]]
[[Categoria:Fascismo]]
[[es:Franquismo]]
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