Francesco Natta: differenze tra le versioni

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Dopo l'episodio della [[banda del Matese]], l'Internazionale è proibita e numerosi sono i militanti imprigionati, ma Natta continua a far vivere l'organizzazione clandestinamente. Viene arrestato il [[3 ottobre]] [[1878]] insieme a tredici altri compagni. Dopo un anno di prigione preventiva, torna in giudizio. Difeso da [[Francesco Saverio Merlino]], viene prosciolto e rilasciato il [[6 gennaio]] [[1880]], ma la Federazione italiana è allora divisa tra gli insurrezionalisti e coloro che come [[Andrea Costa]] scelgono il [[parlamentarismo]]. Nel [[1883]], con [[Francesco Pezzi|Pezzi]], Natta prende parte alla nascita della Federazione [[socialista]] fiorentina che malgrado il suo nome adotta il programma comunista anarchico.
Dopo l'episodio della [[banda del Matese]], l'Internazionale è proibita e numerosi sono i militanti imprigionati, ma Natta continua a far vivere l'organizzazione clandestinamente. Viene arrestato il [[3 ottobre]] [[1878]] insieme a tredici altri compagni. Dopo un anno di prigione preventiva, torna in giudizio. Difeso da [[Francesco Saverio Merlino]], viene prosciolto e rilasciato il [[6 gennaio]] [[1880]], ma la Federazione italiana è allora divisa tra gli insurrezionalisti e coloro che come [[Andrea Costa]] scelgono il [[parlamentarismo]]. Nel [[1883]], con [[Francesco Pezzi|Pezzi]], Natta prende parte alla nascita della Federazione [[socialista]] fiorentina che malgrado il suo nome adotta il programma comunista anarchico.


Però [[Malatesta]], di ritorno a Firenze, viene arrestato nel maggio del [[1883]]. Rimesso in [[libertà]] provvisoria nel mese di novembre, dà alle stampe ''[[La Questione sociale]]'' per rinsaldare il movimento anarchico italiano. Viene processato a Roma nel febbraio del [[1884]] per associazione a delinquere e condannato a 3 anni di prigione, ma è lasciato in [[libertà]] provvisoria in attesa dell'appello. Natta firma insieme a una cinquantina di compagni un manifesto di protesta che gli varrà una condanna a 30 mesi di prigione in contumacia, perché si dà alla fuga. Natta parte clandestinamente insieme a [[Malatesta]] e [[Francesco Pezzi|Pezzi]] per Marsiglia da cui raggiungeranno Buenos Aires. Apre una piccola officina di meccanica con suo figlio.
Però [[Malatesta]], di ritorno a Firenze, viene arrestato nel maggio del [[1883]]. Rimesso in [[libertà]] provvisoria nel mese di novembre, dà alle stampe ''[[La Questione Sociale]]'' per rinsaldare il movimento anarchico italiano. Viene processato a Roma nel febbraio del [[1884]] per associazione a delinquere e condannato a 3 anni di prigione, ma è lasciato in [[libertà]] provvisoria in attesa dell'appello. Natta firma insieme a una cinquantina di compagni un manifesto di protesta che gli varrà una condanna a 30 mesi di prigione in contumacia, perché si dà alla fuga. Natta parte clandestinamente insieme a [[Malatesta]] e [[Francesco Pezzi|Pezzi]] per Marsiglia da cui raggiungeranno Buenos Aires. Apre una piccola officina di meccanica con suo figlio.


Quando [[Malatesta]] e [[Francesco Pezzi|Pezzi]] tornano in Europa nel [[1889]], Natta rimane in [[Argentina]]. Risiede in seguito a La Plata dove muore nel marzo del [[1914]].
Quando [[Malatesta]] e [[Francesco Pezzi|Pezzi]] tornano in Europa nel [[1889]], Natta rimane in [[Argentina]]. Risiede in seguito a La Plata dove muore nel marzo del [[1914]].
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