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Il [[29 novembre]] [[1918]] viene arrestato e imprigionato (assieme a [[Mario Castagna]], [[Giacomo Magni]], [[Eugenio Giuseppe Macchi]], [[Angelo Pozzi]] e [[Carlo Restelli]]) per aver organizzato e partecipato all'insurrezione di Zurigo, ma viene rilasciato anche grazie ad un'intensa campagna di stampa che gli esprime [[solidarietà ]]. Essendo non colpevole, gli viene riconosciuta un'indennità di 600 franchi, ma poi viene ugualmente espulso dal paese. | Il [[29 novembre]] [[1918]] viene arrestato e imprigionato (assieme a [[Mario Castagna]], [[Giacomo Magni]], [[Eugenio Giuseppe Macchi]], [[Angelo Pozzi]] e [[Carlo Restelli]]) per aver organizzato e partecipato all'insurrezione di Zurigo, ma viene rilasciato anche grazie ad un'intensa campagna di stampa che gli esprime [[solidarietà ]]. Essendo non colpevole, gli viene riconosciuta un'indennità di 600 franchi, ma poi viene ugualmente espulso dal paese. | ||
===In esilio: Russia, Germania e di nuovo Russia=== | ===In esilio: Russia, Germania e di nuovo Russia=== | ||
Rientrato in [[Italia]], dopo l'attentato di [[Bruno Filippi]] al Teatro di Milano del [[1921]], la [[repressione]] anti-anarchica lo costringe alla fuga in [[Russia]], dove, sempre come delegato dell'[[USI]], partecipa all'internazionale sindacale ''Profintern'' (Internazionale Rossa dei Sindacati | Rientrato in [[Italia]], dopo l'attentato di [[Bruno Filippi]] al Teatro di Milano del [[1921]], la [[repressione]] anti-anarchica lo costringe alla fuga in [[Russia]], dove, sempre come delegato dell'[[USI]], partecipa all'internazionale sindacale ''Profintern'' (Internazionale Rossa dei Sindacati del Lavoro); il rapporto tra gli [[anarco-sindacalisti]] e i leader comunisti sono molto tesi, il ''Profintern'' nega ogni [[autonomia]] al [[sindacato]] e gli arresti sono abbastanza numerosi. Grazie alla protesta formale da parte di [[Emma Goldman]] e [[Alexander Berkman]], Ghezzi ed altri compagni vengono rilasciati. | ||
Nel [[1922]] si reca in [[Germania]] e partecipa alla costituzione dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|AIT-anarcosindacalista]]. Arrestato in [[Germania]], il governo italiano ne chiede l'estradizione per terrorismo, ma una massiccia campagna di [[solidarietà ]] organizzata dall'avvocato Michel Frenckel gli evita la galera italiana, anche grazie al Ministro degli Esteri russo Narkomindel che certificherà la sua cittadinanza russa. Tra il [[1923]] e il [[1926]] lavora in una comunità agricola di Jalta (Russia) e sviluppa contatti con anarchici stranieri. Nel [[1926]] va a lavorare a Mosca come operaio, mantenendo i contatti con il movimento anarchico che operava in condizioni di semiclandestinità . Diventa amico in particolare di [[Nikolaj Lazarevic]] e [[Pierre Pascal]]. | Nel [[1922]] si reca in [[Germania]] e partecipa alla costituzione dell'[[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|AIT-anarcosindacalista]]. Arrestato in [[Germania]], il governo italiano ne chiede l'estradizione per terrorismo, ma una massiccia campagna di [[solidarietà ]] organizzata dall'avvocato Michel Frenckel gli evita la galera italiana, anche grazie al Ministro degli Esteri russo Narkomindel che certificherà la sua cittadinanza russa. Tra il [[1923]] e il [[1926]] lavora in una comunità agricola di Jalta (Russia) e sviluppa contatti con anarchici stranieri. Nel [[1926]] va a lavorare a Mosca come operaio, mantenendo i contatti con il movimento anarchico che operava in condizioni di semiclandestinità . Diventa amico in particolare di [[Nikolaj Lazarevic]] e [[Pierre Pascal]]. |