Fra contadini: dialogo sull'anarchia (di Errico Malatesta): differenze tra le versioni

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Sostituzione testo - "purchè" con "purché"
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'''Beppe''' - C'è una cosa però: levare la roba ai signori, che hanno rubato ed affamato la povera gente, sta bene; ma se uno a forza di lavoro e di economia, fosso riuscito a mettere da parte quattro soldi ed avesse comprato un campicello o aperta una botteguccia, con che diritto potresti levargli quello che è veramente frutto dei suoi sudori?
'''Beppe''' - C'è una cosa però: levare la roba ai signori, che hanno rubato ed affamato la povera gente, sta bene; ma se uno a forza di lavoro e di economia, fosso riuscito a mettere da parte quattro soldi ed avesse comprato un campicello o aperta una botteguccia, con che diritto potresti levargli quello che è veramente frutto dei suoi sudori?


'''Giorgio''' - La cosa è molto difficile, perché col proprio lavoro, solo col proprio lavoro, oggi che i capitalisti ed il governo si pigliano il meglio dei prodotti, economie non se ne possono fare; e voi dovreste saperlo, che con tanti anni di assiduo lavoro siete sempre povero come prima. Del resto io vi ho già detto che ognuno ha diritto alla materia prima ed agli strumenti da lavoro, quindi se uno ha un campicello, purchè lo lavori lui, colle sue braccia, se lo può benissimo tenere; anzi gli si daranno gli utensili perfezionati, i concimi e quanto altro gli possa occorrere per trarre dalla terra il maggior utile possibile. Certamente sarebbe preferibile ch'egli mettesse ogni cosa in comune ma per questo non c'è bisogno di forzare nessuno, perché lo stesso interesse consiglierà a tutti il sistema della comunità. Con la proprietà ed il lavoro comune si starà molto meglio che lavorando da solo, tanto più che, con l'invenzione delle macchine il lavoro isolato diventa, relativamente, sempre più impotente.
'''Giorgio''' - La cosa è molto difficile, perché col proprio lavoro, solo col proprio lavoro, oggi che i capitalisti ed il governo si pigliano il meglio dei prodotti, economie non se ne possono fare; e voi dovreste saperlo, che con tanti anni di assiduo lavoro siete sempre povero come prima. Del resto io vi ho già detto che ognuno ha diritto alla materia prima ed agli strumenti da lavoro, quindi se uno ha un campicello, purché lo lavori lui, colle sue braccia, se lo può benissimo tenere; anzi gli si daranno gli utensili perfezionati, i concimi e quanto altro gli possa occorrere per trarre dalla terra il maggior utile possibile. Certamente sarebbe preferibile ch'egli mettesse ogni cosa in comune ma per questo non c'è bisogno di forzare nessuno, perché lo stesso interesse consiglierà a tutti il sistema della comunità. Con la proprietà ed il lavoro comune si starà molto meglio che lavorando da solo, tanto più che, con l'invenzione delle macchine il lavoro isolato diventa, relativamente, sempre più impotente.


'''Beppe''' - Ah! Le macchine: quelle sì, che bisognerebbe bruciarle! Sono esse che rovinano le braccia e levano il lavoro alla povera gente. Qui nelle nostre campagne ci si può contar sopra: ogni volta che arriva una macchina il nostro salario è diminuito, e un certo numero di noi resta senza lavoro ed è costretto a partire per andare a morire di fame altrove. In città dev'essere anche peggio. Almeno se non ci fossero le macchine, i signori, avrebbero maggior bisogno dell'opera nostra, e noi si vivrebbe un po'meglio.
'''Beppe''' - Ah! Le macchine: quelle sì, che bisognerebbe bruciarle! Sono esse che rovinano le braccia e levano il lavoro alla povera gente. Qui nelle nostre campagne ci si può contar sopra: ogni volta che arriva una macchina il nostro salario è diminuito, e un certo numero di noi resta senza lavoro ed è costretto a partire per andare a morire di fame altrove. In città dev'essere anche peggio. Almeno se non ci fossero le macchine, i signori, avrebbero maggior bisogno dell'opera nostra, e noi si vivrebbe un po'meglio.
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