Foibe e fascismo: differenze tra le versioni

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[[File:Foiba-di-basovizza.jpg|thumb|250px|Il monumento nazionale dedicato alla foiba di Basovizza. Nessun corpo è però mai stato riesumato da questo sito (in realtà è un pozzo di una miniera), se non una decina di cadaveri di soldati tedeschi e qualche di cavallo.]]
[[File:Foiba-di-basovizza.jpg|thumb|250px|Il monumento nazionale dedicato alla foiba di Basovizza. Nessun corpo è però mai stato riesumato da questo sito (in realtà è un pozzo di una miniera), se non una decina di cadaveri di soldati tedeschi e qualche di cavallo.]]
Le '''foibe''' sono degli "inghiottitoi" naturali (caverne e aperture carsiche del terreno), a forma di imbuto rovesciato, e che possono raggiungere la profondità di 200 metri. Si trovano principalmente nell''''Altopiano Carsico''', regione condivisa da Italia, Slovenia e Croazia. In Istria se ne contano circa 1700.
Le '''foibe''' sono degli "inghiottitoi" naturali (caverne e aperture carsiche del terreno), a forma di imbuto rovesciato, e che possono raggiungere la profondità di 200 metri. Si trovano principalmente nell''''Altopiano Carsico''', regione condivisa da Italia, Slovenia e Croazia. In Istria se ne contano circa 1.700.


In [[Italia]] questo termine è comunemente associato ai presunti "'''massacri delle foibe'''", assumendo quindi un preciso significato politico, in cui migliaia di italiani sarebbero stati '''infoibati''' (neologismo che significa gettare nelle foibe) dai partigiani jugoslavi guidati dal maresciallo Tito. Con quest'articolo si intende trattare in modo neutrale e imparziale dei suddetti eventi e demistificare la propaganda revisionistica, [[neonazionalismo|neonazionalistica]] e [[neofascismo|fascistoide]], portata avanti in [[Italia]] tanto dalle forze politica di destra quanto da quelle della sinistra "moderata", e ricondurla ai canali veritieri della storia. Si intende cioè svelare la verità ricostruendo gli accadimenti di quel periodo, dal primo dopoguerra al [[fascismo]], dalla Seconda guerra mondiale a tutto il secondo dopoguerra.
In [[Italia]] questo termine è comunemente associato ai presunti "'''massacri delle foibe'''", assumendo quindi un preciso significato politico, in cui migliaia di italiani sarebbero stati '''infoibati''' (neologismo che significa gettare nelle foibe) dai partigiani jugoslavi guidati dal maresciallo Tito. Con quest'articolo si intende trattare in modo neutrale e imparziale dei suddetti eventi e demistificare la propaganda revisionistica, [[neonazionalismo|neonazionalistica]] e [[neofascismo|fascistoide]], portata avanti in [[Italia]] tanto dalle forze politica di destra quanto da quelle della sinistra "moderata", e ricondurla ai canali veritieri della storia. Si intende cioè svelare la verità ricostruendo gli accadimenti di quel periodo, dal primo dopoguerra al [[fascismo]], dalla Seconda guerra mondiale a tutto il secondo dopoguerra.
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Otto anni dopo Cobolli Gigli riprenderà la tematica scrivendo in un articolo: «La musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di sepoltura per chi nella provincia d'Istria minaccia le caratteristiche nazionali dell'Istria» <ref> Sergio Fumich, ''Il Pozzo e le parole'', p 148, Ambrosiana, 200</ref>
Otto anni dopo Cobolli Gigli riprenderà la tematica scrivendo in un articolo: «La musa istriana ha chiamato Foiba degno posto di sepoltura per chi nella provincia d'Istria minaccia le caratteristiche nazionali dell'Istria» <ref> Sergio Fumich, ''Il Pozzo e le parole'', p 148, Ambrosiana, 200</ref>


La Prima guerra mondiale e il primo dopo guerra furono propedeutici alle politiche poi messe in atto dal [[fascismo|regime fascista]]: la persecuzione, la [[discriminazione]] [[Razzismo|razziale]] e la criminalizzazione degli "slavi" <ref name="ante">[http://archive.is/15Of8 Antefatti foibe]</ref>.
La Prima guerra mondiale e il primo dopoguerra furono propedeutici alle politiche poi messe in atto dal [[fascismo|regime fascista]]: la persecuzione, la [[discriminazione]] [[Razzismo|razziale]] e la criminalizzazione degli "slavi" <ref name="ante">[http://archive.is/15Of8 Antefatti foibe]</ref>.


La guerra costò molto all'[[Italia]]: oltre alle notevoli perdite umane ed economiche occupò il Trentino-Alto Adige (Sudtirolo), Trieste, la Venezia-Giulia e l'Istria (Litorale Austriaco), ma non la Dalmazia (che, secondo gli accordi segreti del Patto di Londra del [[1915]] <ref>[https://storicamente.org/riosa_confine_orientale_link1 Trattato di Londra del 1915]</ref>, sarebbe dovuta essere spartita tra Italia nella parte settentrionale, da Zara a Sebenico, e Serbia, nella parte meridionale da Spalato a Ragusa/Dubrovnik) né Fiume (la cui [[Impresa di Fiume|questione]] restò aperta ancora per alcuni anni), territori che, secondo il censimento austriaco del [[1910]]-[[1911|11]], non erano a maggioranza italofona. Tali rilevazioni furono apparentemente smentite dal censimento italiano del [[1921]], che evidenziò invece una maggioranza italiana, ma si trattava comunque di un censimento avvenuto dopo l'inizio dell'opera di italianizzazione coatta attraverso l'invio di coloni provenienti dall'Italia centro-meridionale incaricati di rilevare, soprattutto in Istria, le proprietà fondiarie e le imprese di rilievo espropriate a sloveni e croati. Non essendo però stata avviata, dai governi liberali del Regno d'Italia, una politica ufficiale volta a conculcare i diritti degli "slavi in quanto tali" (ciò appare ancora evidente se si considera che, per esempio, alla fine della Prima guerra mondiale, nella neo-costituita "Provincia della Venezia Giulia", esistevano 541 scuole slovene e croate con circa 80.000 studenti), l'accusa principale con la quale si procedeva sommariamente ad espropri ed internamenti, era quella di essere "austriacanti", fedeli al precedente governo asburgico, e quindi nemici dei "liberatori" italiani.
La guerra costò molto all'[[Italia]]: oltre alle notevoli perdite umane ed economiche occupò il Trentino-Alto Adige (Sudtirolo), Trieste, la Venezia-Giulia e l'Istria (Litorale Austriaco), ma non la Dalmazia (che, secondo gli accordi segreti del Patto di Londra del [[1915]] <ref>[https://storicamente.org/riosa_confine_orientale_link1 Trattato di Londra del 1915]</ref>, sarebbe dovuta essere spartita tra Italia nella parte settentrionale, da Zara a Sebenico, e Serbia, nella parte meridionale da Spalato a Ragusa/Dubrovnik) né Fiume (la cui [[Impresa di Fiume|questione]] restò aperta ancora per alcuni anni), territori che, secondo il censimento austriaco del [[1910]]-[[1911|11]], non erano a maggioranza italofona. Tali rilevazioni furono apparentemente smentite dal censimento italiano del [[1921]], che evidenziò invece una maggioranza italiana, ma si trattava comunque di un censimento avvenuto dopo l'inizio dell'opera di italianizzazione coatta attraverso l'invio di coloni provenienti dall'Italia centro-meridionale incaricati di rilevare, soprattutto in Istria, le proprietà fondiarie e le imprese di rilievo espropriate a sloveni e croati. Non essendo però stata avviata, dai governi liberali del Regno d'Italia, una politica ufficiale volta a conculcare i diritti degli "slavi in quanto tali" (ciò appare ancora evidente se si considera che, per esempio, alla fine della Prima guerra mondiale, nella neo-costituita "Provincia della Venezia Giulia", esistevano 541 scuole slovene e croate con circa 80.000 studenti), l'accusa principale con la quale si procedeva sommariamente ad espropri ed internamenti, era quella di essere "austriacanti", fedeli al precedente governo asburgico, e quindi nemici dei "liberatori" italiani.
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Dopo l'[[Impresa di Fiume]] di [[Gabriele D'Annunzio]], nasce il [[12 novembre]] [[1920]] lo "Stato Libero di Fiume", che, dopo una serie di agitazioni e incidenti, sarà annesso al Regno d'Italia (Accordi di Roma del [[1924]]).
Dopo l'[[Impresa di Fiume]] di [[Gabriele D'Annunzio]], nasce il [[12 novembre]] [[1920]] lo "Stato Libero di Fiume", che, dopo una serie di agitazioni e incidenti, sarà annesso al Regno d'Italia (Accordi di Roma del [[1924]]).


In risposta ad incidenti accaduti a Spalato, gruppi di nazionalisti e di [[Fascismo|fascisti]] diedero inizio, il [[13 Luglio]] [[1920]] a Trieste, ad una "caccia allo slavo" che comporterà poi anche l'incendio della casa del popolo degli sloveni (Narodni dom, presso l'hotel Balkan) e la devastazione di svari simboli sloveni (sede centrale delle istituzioni culturali ed economiche degli sloveni, varie tipografie slovene, ecc.). Fu poi la volta dell'incendio della casa del popolo di Pola, a cui il comando militare rispose non perseguendo i colpevoli, bensì reprimendo le vittime, cioè la popolazione civile croata, arrestando e sostituendo i funzionari croati con quelli italiani, chiudendo le scuole croate e sopprimendo il giornale in lingua croata «Hrvatski List».
In risposta ad incidenti accaduti a Spalato, gruppi di nazionalisti e di [[Fascismo|fascisti]] diedero inizio, il [[13 Luglio]] [[1920]] a Trieste, ad una "caccia allo slavo" che comporterà poi anche l'incendio della casa del popolo degli sloveni (Narodni dom, presso l'hotel Balkan) e la devastazione di svari simboli sloveni (sede centrale delle istituzioni culturali ed economiche degli sloveni, varie tipografie slovene ecc.). Fu poi la volta dell'incendio della casa del popolo di Pola, a cui il comando militare rispose non perseguendo i colpevoli, bensì reprimendo le vittime, cioè la popolazione civile croata, arrestando e sostituendo i funzionari croati con quelli italiani, chiudendo le scuole croate e sopprimendo il giornale in lingua croata «Hrvatski List».


Sul giornale fascista «Popolo d'Italia» del [[24 settembre]] [[1920]] si scrive
Sul giornale fascista «Popolo d'Italia» del [[24 settembre]] [[1920]] si scrive
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: «Sono stati i fascisti i primi che hanno scoperto le foibe ove far sparire i loro avversari”. La vicenda “con esito letale per tutti” che racconta questo testimone, cittadino italiano, fa venire i brividi.» («Il Piccolo», 5 novembre 2001, in riferimento alla testimonianza dell'ebreo Raffaello Camerini) <ref>Articolo di Atos Benaglia Segretario A.n.p.i. Pianoro (fonti: [http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Scotti Giacomo Scotti], giornalista e scrittore di Fiume/Rijeka - "Il Manifesto" 04/02/2005)</ref>
: «Sono stati i fascisti i primi che hanno scoperto le foibe ove far sparire i loro avversari”. La vicenda “con esito letale per tutti” che racconta questo testimone, cittadino italiano, fa venire i brividi.» («Il Piccolo», 5 novembre 2001, in riferimento alla testimonianza dell'ebreo Raffaello Camerini) <ref>Articolo di Atos Benaglia Segretario A.n.p.i. Pianoro (fonti: [http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Scotti Giacomo Scotti], giornalista e scrittore di Fiume/Rijeka - "Il Manifesto" 04/02/2005)</ref>
[[File:Fascism.gif|thumb|400 px|center|Rappresentazione di un manifesto razzista fascista degli anni '20 rinvenuto a Dignano]]
[[File:Fascism.gif|thumb|400 px|center|Rappresentazione di un manifesto razzista fascista degli anni '20 rinvenuto a Dignano]]
Il Regio Decreto n. 800 del [[29 marzo]] [[1923]] portò a termine l'opera di italianizzazione dei toponimi già iniziata in tono minore dalle [[autorità]] militari italiane immediatamente dopo la fine della grande guerra
Il Regio Decreto n. 800 del [[29 marzo]] [[1923]] portò a termine l'opera di italianizzazione dei toponimi già iniziata in tono minore dalle [[autorità]] militari italiane immediatamente dopo la fine della Grande Guerra
'''I nomi dei paesi, delle città e delle località geografiche vennero italianizzati arbitrariamente. Stessa sorte toccò ai nomi e cognomi delle persone <ref>Solo nella provincia di Trieste furono italianizzati più di 100.000 cognomi di origine slovena e croata: es. il cognome ''Vodopivec'' fu italianizzato in ''Bevilacqua'', ''Russovich'' in ''Russo'', ''Krizman'' in ''Crismani'' ecc. Dell'argomento tratta Paolo Parovel in ''L'identità cancellata. L'italianizzazione forzata dei cognomi, nomi e toponimi nella "Venezia Giulia" dal 1919 al 1945, con gli elenchi delle province di Trieste, Gorizia, Istria ed i dati dei primi 5.300 decreti'', (Trieste, Eugenio Parovel Editore, 1985), Boris Pahor in ''Necropoli'' (Roma, Fazi Editore, 2008) e Alois Lasciac in ''Erinnerungen aus meiner Beamtencarriere in Österreich in den Jahren 1881-1918'' (Trieste, Tipografia Editoriale Libraria, 1939).</ref>. Furono proibite le scritte slave persino sulle pietre tombali'''. Il cieco odio fascista nei confronti degli slavi è evidenziata dalla testimonianza dell'ebreo Raffello Camerini, in sintonia con quella quella del Brigadiere F.W.D. Deakin, secondo cui '''furono i fascisti stessi ad inventare a tavolino la storia degli infoibamenti per diffamare gli slavi''':
'''I nomi dei paesi, delle città e delle località geografiche vennero italianizzati arbitrariamente. Stessa sorte toccò ai nomi e cognomi delle persone <ref>Solo nella provincia di Trieste furono italianizzati più di 100.000 cognomi di origine slovena e croata: es. il cognome ''Vodopivec'' fu italianizzato in ''Bevilacqua'', ''Russovich'' in ''Russo'', ''Krizman'' in ''Crismani'' ecc. Dell'argomento tratta Paolo Parovel in ''L'identità cancellata. L'italianizzazione forzata dei cognomi, nomi e toponimi nella "Venezia Giulia" dal 1919 al 1945, con gli elenchi delle province di Trieste, Gorizia, Istria ed i dati dei primi 5.300 decreti'', (Trieste, Eugenio Parovel Editore, 1985), Boris Pahor in ''Necropoli'' (Roma, Fazi Editore, 2008) e Alois Lasciac in ''Erinnerungen aus meiner Beamtencarriere in Österreich in den Jahren 1881-1918'' (Trieste, Tipografia Editoriale Libraria, 1939).</ref>. Furono proibite le scritte slave persino sulle pietre tombali'''. Il cieco odio fascista nei confronti degli slavi è evidenziata dalla testimonianza dell'ebreo Raffello Camerini, in sintonia con quella quella del Brigadiere F.W.D. Deakin, secondo cui '''furono i fascisti stessi ad inventare a tavolino la storia degli infoibamenti per diffamare gli slavi''':
[[File:Bratuz Lojze.jpg|200px|thumb|right|'''Lojze Bratuž''', italianizzato in Luigi Bertossi, è stato un compositore italiano di lingua slovena. Fu assassinato dai fascisti il [[16 febbraio]] [[1937]].]]  
[[File:Bratuz Lojze.jpg|200px|thumb|right|'''Lojze Bratuž''', italianizzato in Luigi Bertossi, è stato un compositore italiano di lingua slovena. Fu assassinato dai fascisti il [[16 febbraio]] [[1937]].]]  
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== Le foibe: propaganda e verità ==
== Le foibe: propaganda e verità ==
===Il numero degli infoibati===
===Il numero degli infoibati===
Per molti anni una propaganda revisionista, neonazionalista e fascistoide ha diffuso l'idea dei «'''''migliaia di infoibati solo perché italiani'''''». Oggi, però, le fonti storiche più accreditate hanno ridimensionato notevolmente la cifra sia degli infoibati che del totale delle vittime dei partigiani titoisti e delle truppe jugoslave (scomparsi cioè non solo nelle foibe, ma anche in campi di concentramento, prigioni, ecc.) nelle ex province italiane di Venezia Giulia, Istria e Dalmazia, portando il numero di questi ultimi da un minimo di cinquemila a un massimo di dieci o ventimila. Fra costoro (gran parte dei quali, paradossalmente, erano proprio di etnia slava) prevalevano nettamente i fedeli alla precedente monarchia jugoslava, soprattutto in Serbia, i sostenitori dei regimi nazifascisti ed i collaborazionisti negli anni dell'occupazione (1943-1945) <ref>[https://web.archive.org/web/20160409030313/http://www.cnj.it/documentazione/cuorenelpozzo_candreva.pdf Cuore nel pozzo]</ref>.   
Per molti anni una propaganda revisionista, neonazionalista e fascistoide ha diffuso l'idea dei «'''''migliaia di infoibati solo perché italiani'''''». Oggi, però, le fonti storiche più accreditate hanno ridimensionato notevolmente la cifra sia degli infoibati che del totale delle vittime dei partigiani titoisti e delle truppe jugoslave (scomparsi cioè non solo nelle foibe, ma anche in campi di concentramento, prigioni ecc.) nelle ex province italiane di Venezia Giulia, Istria e Dalmazia, portando il numero di questi ultimi da un minimo di cinquemila a un massimo di dieci o ventimila. Fra costoro (gran parte dei quali, paradossalmente, erano proprio di etnia slava) prevalevano nettamente i fedeli alla precedente monarchia jugoslava, soprattutto in Serbia, i sostenitori dei regimi nazifascisti ed i collaborazionisti negli anni dell'occupazione (1943-1945) <ref>[https://web.archive.org/web/20160409030313/http://www.cnj.it/documentazione/cuorenelpozzo_candreva.pdf Cuore nel pozzo]</ref>.   


==== Le riesumazioni del '43-44 ====
==== Le riesumazioni del '43-44 ====


Nell'inverno [[1943]]-[[1944|44]] furono riesumati dai [[Nazionalsocialismo|nazisti]] (precisazione dovuta ed importante) 204 corpi, che dal rapporto Harzarich <ref>Dati tratti del rapporto del sottufficiale dei Vigili del Fuoco Harzarich (che diresse le operazioni di recupero dalle foibe istriane tra l'ottobre ed il dicembre 1943), che si trova conservato in copia presso l'Archivio dell'I.R.S.M.L.T., n. 346. (Citato in [http://www.nuovaalabarda.org/dossier/foibe_mito.pdf Foibe tra storia e mito) ]</ref> risultano recuperati da dieci foibe. Nell'autunno del ‘43 Manlio Granbassi, giornalista del «Piccolo» di Trieste, si recò in Istria per relazionare sui recuperi dalle foibe effettuati da Harzarich per conto dei [[Nazionalsocialismo|nazisti]]. In realtà, quanto riportato da Granbassi non corrisponde totalmente al rapporto Harzarich. Considerando che quella dovrebbe essere l'unica fonte e che Granbassi per primo fa riferimento a violenze e ad episodi macabri (in base a quale fonti non è dato sapere...), si presume che Granbassi ci abbia messo del suo. Va inoltre sottolineato che il vero rapporto Harzarich, redatto per conto dei [[Nazionalsocialismo|nazisti]], non è più presente, e che la copia consultabile <ref>Copia conservata nell'archivio dell'Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste, n.346</ref> è datata luglio [[1945]] ed è basata su un “interrogatorio” reso dallo stesso Harzarich agli Alleati. Va rimarcato ancora che, durante l'interrogatorio, Harzarich identifica gli “infoibati” non sulla base delle proprie documentazioni, ma su quanto apparve all'epoca a seguito delle riesumazioni, sia sulla stampa (cioè gli articoli di Granbassi), che nel libello propagandistico redatto dai nazisti in collaborazione con i servizi d'informazione della R.S.I. dal titolo ''Ecco il conto!'' <ref>Un altro libello propagandistico è stato ''Elenco degli Italiani Istriani trucidati dagli slavo-comunisti durante il periodo del predominio partigiano in Istria. Settembre-ottobre 1943'' redatto nel 1944 per incarico del Comandante Junio Valerio Borghese, capo della X Mas e dell'on. Luigi Bilucaglia, Federale dei Fasci Repubblicani dell'Istria, da Maria Pasquinelli con l'ausilio di Luigi Papo ed altri ufficiali dei servizi della X Mas”.</ref>.
Nell'inverno [[1943]]-[[1944|44]] furono riesumati dai [[Nazionalsocialismo|nazisti]] (precisazione dovuta ed importante) 204 corpi, che dal rapporto Harzarich <ref>Dati tratti del rapporto del sottufficiale dei Vigili del Fuoco Harzarich (che diresse le operazioni di recupero dalle foibe istriane tra l'ottobre ed il dicembre 1943), che si trova conservato in copia presso l'Archivio dell'I.R.S.M.L.T., n. 346. (Citato in [http://www.nuovaalabarda.org/dossier/foibe_mito.pdf Foibe tra storia e mito) ]</ref> risultano recuperati da dieci foibe. Nell'autunno del ‘43 Manlio Granbassi, giornalista del «Piccolo» di Trieste, si recò in Istria per relazionare sui recuperi dalle foibe effettuati da Harzarich per conto dei [[Nazionalsocialismo|nazisti]]. In realtà, quanto riportato da Granbassi non corrisponde totalmente al rapporto Harzarich. Considerando che quella dovrebbe essere l'unica fonte e che Granbassi per primo fa riferimento a violenze e ad episodi macabri (in base a quale fonti non è dato sapere...), si presume che Granbassi ci abbia messo del suo. Va inoltre sottolineato che il vero rapporto Harzarich, redatto per conto dei [[Nazionalsocialismo|nazisti]], non è più presente, e che la copia consultabile <ref>Copia conservata nell'archivio dell'Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione di Trieste, n.346</ref> è datata luglio [[1945]] ed è basata su un “interrogatorio” reso dallo stesso Harzarich agli Alleati. Va rimarcato ancora che, durante l'interrogatorio, Harzarich identifica gli “infoibati” non sulla base delle proprie documentazioni, ma su quanto apparve all'epoca a seguito delle riesumazioni, sia sulla stampa (cioè gli articoli di Granbassi), che nel libello propagandistico redatto dai nazisti in collaborazione con i servizi d'informazione della R.S.I. dal titolo ''Ecco il conto!'' <ref>Un altro libello propagandistico è stato ''Elenco degli Italiani Istriani trucidati dagli slavo-comunisti durante il periodo del predominio partigiano in Istria. Settembre-ottobre 1943'' redatto nel 1944 per incarico del Comandante Junio Valerio Borghese, capo della Xª MAS e dell'on. Luigi Bilucaglia, Federale dei Fasci Repubblicani dell'Istria, da Maria Pasquinelli con l'ausilio di Luigi Papo ed altri ufficiali dei servizi della Xª MAS”.</ref>.
D'altronde lo stesso federale fascista dell'Istria Bilucaglia sostenne che nell'aprile del [[1945]] erano '''circa 500''' i familiari di persone uccise dai partigiani in Istria tra l'8.9.1943 e l'aprile 1945. Bilucaglia inviò ad [[Arditi_del_Popolo#Personaggi|Ercole Miani]], dirigente del C.L.N. di Trieste «alcuni documenti che costituiscono una pagina di sanguinosa storia italiana in questa Provincia (...) trattasi di circa 500 pratiche per l'ottenimento della pensione alle famiglie dei Caduti delle foibe» <ref>Documento datato 24.4.45 pubblicato nel testo di Luigi Papo, “L'Istria e le sue foibe”, ed. Italo Svevo 1998 (Citato in [http://www.nuovaalabarda.org/dossier/foibe_mito.pdf Foibe tra storia e mito])</ref>.
D'altronde lo stesso federale fascista dell'Istria Bilucaglia sostenne che nell'aprile del [[1945]] erano '''circa 500''' i familiari di persone uccise dai partigiani in Istria tra l'8.9.1943 e l'aprile 1945. Bilucaglia inviò ad [[Arditi_del_Popolo#Personaggi|Ercole Miani]], dirigente del C.L.N. di Trieste «alcuni documenti che costituiscono una pagina di sanguinosa storia italiana in questa Provincia (...) trattasi di circa 500 pratiche per l'ottenimento della pensione alle famiglie dei Caduti delle foibe» <ref>Documento datato 24.4.45 pubblicato nel testo di Luigi Papo, “L'Istria e le sue foibe”, ed. Italo Svevo 1998 (Citato in [http://www.nuovaalabarda.org/dossier/foibe_mito.pdf Foibe tra storia e mito])</ref>.


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<ref name="cernigoi">[http://archive.is/G0clT Articolo di Caludia Cernigoi]</ref>
<ref name="cernigoi">[http://archive.is/G0clT Articolo di Caludia Cernigoi]</ref>


Va detto che le riesumazioni delle "foibe" triestine e goriziane effettuate tra il [[1945]] ed il [[1948]] portarono alla luce 464 corpi, la maggior parte dei quali erano militari (per lo più germanici, ma anche partigiani) morti nel corso della guerra e solo per una quarantina di vittime si può esser certi che siano state vittime di esecuzioni sommarie. Nel caso della "foiba Plutone" 18 persone furono uccise da un gruppo di criminali comuni (Banda Steffe)[dal nome di Giovanni Steffè, <ref>[http://archive.is/WlorW#_Toc28102290 La foiba di Plutone]</ref>già membro della X Mas di Junio Valerio Borghese] infiltratisi nelle formazioni partigiane e poi processati. <ref name="cernigoi">[http://archive.is/G0clT Articolo di Caludia Cernigoi]</ref>
Va detto che le riesumazioni delle "foibe" triestine e goriziane effettuate tra il [[1945]] ed il [[1948]] portarono alla luce 464 corpi, la maggior parte dei quali erano militari (per lo più germanici, ma anche partigiani) morti nel corso della guerra e solo per una quarantina di vittime si può esser certi che siano state vittime di esecuzioni sommarie. Nel caso della "foiba Plutone" 18 persone furono uccise da un gruppo di criminali comuni (Banda Steffe)[dal nome di Giovanni Steffè, <ref>[https://web.archive.org/web/20110722030614/http://www.cnj.it/foibeatrieste/Capitolo_III.htm#_Toc28102290 La foiba Plutone]</ref>già membro della Xª MAS di Junio Valerio Borghese] infiltratisi nelle formazioni partigiane e poi processati. <ref name="cernigoi">[http://archive.is/G0clT Articolo di Caludia Cernigoi]</ref>


Ricapitolando, nelle foibe istriane del [[1943]] sarebbero state pertanto infoibate circa 204 persone, ma tenendo conto che non tutte le salme potrebbero essere state riesumate, è doveroso effettuare una stima che amplierebbe tale cifra a un totale di 300 persone circa. Per il [[1945]] le riesumazioni sono state 464; anche in questo caso si potrebbe tener conto di mancate risumazioni e altro, in ogni caso il totale degli infoibati (1943-1945) non raggiunge le 1000 persone. Questa cifra è in linea con la cifra riportata da due siti web propensi a sostenere la tesi degli «infoibati perché italiani»: il primo è il sito dedicato alla [http://archive.is/7mTn foiba di basovizza] che sostiene siano stati riesumati circa '''1000 corpi'''; [http://digilander.libero.it/lefoibe/infoibati.htm il secondo] invece riporta la cifra di '''994 infoibate''', 326 accertate ma non recuperate dalle profondità carsiche <ref>Vittime accertate riporta il sito, che però non riporta fonti</ref>, 5.643 vittime presunte sulla base di segnalazioni locali o altre fonti <ref>Le vittime sono presunte e non si citano fonti.</ref>, 3.174 morte nei campi di concentramento jugoslavi.  
Ricapitolando, nelle foibe istriane del [[1943]] sarebbero state pertanto infoibate circa 204 persone, ma tenendo conto che non tutte le salme potrebbero essere state riesumate, è doveroso effettuare una stima che amplierebbe tale cifra a un totale di 300 persone circa. Per il [[1945]] le riesumazioni sono state 464; anche in questo caso si potrebbe tener conto di mancate risumazioni e altro, in ogni caso il totale degli infoibati (1943-1945) non raggiunge le 1000 persone. Questa cifra è in linea con la cifra riportata da due siti web propensi a sostenere la tesi degli «infoibati perché italiani»: il primo è il sito dedicato alla [http://archive.is/7mTn foiba di basovizza] che sostiene siano stati riesumati circa '''1000 corpi'''; [http://digilander.libero.it/lefoibe/infoibati.htm il secondo] invece riporta la cifra di '''994 infoibate''', 326 accertate ma non recuperate dalle profondità carsiche <ref>Vittime accertate riporta il sito, che però non riporta fonti</ref>, 5.643 vittime presunte sulla base di segnalazioni locali o altre fonti <ref>Le vittime sono presunte e non si citano fonti.</ref>, 3.174 morte nei campi di concentramento jugoslavi.  
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</ref>
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*'''Marco Pirina''':<br />
*'''Marco Pirina''':<br />
Nato nel [[1943]] da un ufficiale della Guardia Nazionale Repubblicana (Francesco Pirina), ucciso dai partigiani nel luglio del ‘44, fu militante e poi presidente del FUAN romano. Pirina Entrò a far parte del Fronte Delta, che nel tentato golpe Borghese avrebbe dovuto avere un ruolo di primo piano. Negli anni 80 militò nella Lega Nord, poi passò a Forza Italia e poi ancora ad Alleanza Nazionale. A Pordenone fondò il Centro Studi Silentes Loquimur <ref>[http://www.ecn.org/gatanegra/antifa/dossier/pirina.html Note sul fascista Marco Pirina]</ref>. Claudia Cernigli ha più volte denunciato le falsità storiche riportate dal Pirina in molti suoi testi (es. l'inserimento nella lista degli infoibati anche di partigiani uccisi dai nazifascisti o di caduti in altre circostanze). Per il suo libro ''Genocidiò'' nel gennaio 2010 ha subito una condanna per diffamazione poiché il suo testo non forniva prove sulle accuse rivolte a tre partigiani sulla loro partecipazione agli infoibamenti <ref>[https://anpi.it/media/uploads/patria/2010/2/B_INSERTO_Friuli_p_XII-XIV.pdf Pirina condannato per diffamazione]</ref>
Nato nel [[1943]] da un ufficiale della Guardia Nazionale Repubblicana (Francesco Pirina), ucciso dai partigiani nel luglio del ‘44, fu militante e poi presidente del FUAN romano. Pirina Entrò a far parte del Fronte Delta, che nel tentato golpe Borghese avrebbe dovuto avere un ruolo di primo piano. Negli anni 80 militò nella Lega Nord, poi passò a Forza Italia e poi ancora ad Alleanza Nazionale. A Pordenone fondò il Centro Studi Silentes Loquimur <ref>[http://www.ecn.org/gatanegra/antifa/dossier/pirina.html Note sul fascista Marco Pirina]</ref>. Claudia Cernigli ha più volte denunciato le falsità storiche riportate dal Pirina in molti suoi testi (es. l'inserimento nella lista degli infoibati anche di partigiani uccisi dai nazifascisti o di caduti in altre circostanze). Per il suo libro ''Genocidiò'' nel gennaio 2010 ha subito una condanna per diffamazione poiché il suo testo non forniva prove sulle accuse rivolte a tre partigiani sulla loro partecipazione agli infoibamenti <ref>[https://anpi.it/patria-indipendente/media/uploads/patria/2010/2/B_INSERTO_Friuli_p_XII-XIV.pdf Pirina condannato per diffamazione]</ref>
*'''Augusto Sinagra''': <br />
*'''Augusto Sinagra''': <br />
Legale di Licio Gelli, membro della loggia p2 e legale del governo turco all'epoca del "caso Ocalan", recentemente ha affermato che ''«le foibe sono il prodotto di "una barbarie antica che viene da lontano" perché i popoli "slavi" sono privi di civiltà, come s'é visto poi anche con le vicende della Bosnia.»'' <ref>[http://www.ecn.org/gatanegra/antifa/dossier/sinagra.html Note su Augusto Sinagra]</ref>
Legale di Licio Gelli, membro della loggia p2 e legale del governo turco all'epoca del "caso Öcalan", recentemente ha affermato che ''«le foibe sono il prodotto di "una barbarie antica che viene da lontano" perché i popoli "slavi" sono privi di civiltà, come s'é visto poi anche con le vicende della Bosnia.»'' <ref>[http://www.ecn.org/gatanegra/antifa/dossier/sinagra.html Note su Augusto Sinagra]</ref>
*Padre '''Flaminio Rocchi''': <br />
*Padre '''Flaminio Rocchi''': <br />
Pseudonimo di Anton Sokolic, di padre croato, in seguito cambiò il suo nome originale nell'italiano Flaminio Rocchi. Divenne francescano all'età di 14 anni e fu cappellano militare durante la guerra, poi dirigente dell'Unione degli Istriani; esponente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, di chiara tendenza nazifascista, Rocchi fu anche vicepresidente della “Lega istriana”. Il suo libro ''L'esodo dei 350.000 Giuliani, Fiumani e Dalmati'', secondo Claudia Cernigoi, è infarcito di molti errori marchiani, in particolare sulla cosiddetta “foiba” di Basovizza. <ref>[http://archive.is/mhrVE Flaminio Rocchi]</ref>
Pseudonimo di Anton Sokolic, di padre croato, in seguito cambiò il suo nome originale nell'italiano Flaminio Rocchi. Divenne francescano all'età di 14 anni e fu cappellano militare durante la guerra, poi dirigente dell'Unione degli Istriani; esponente dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, di chiara tendenza nazifascista, Rocchi fu anche vicepresidente della “Lega istriana”. Il suo libro ''L'esodo dei 350.000 Giuliani, Fiumani e Dalmati'', secondo Claudia Cernigoi, è infarcito di molti errori marchiani, in particolare sulla cosiddetta “foiba” di Basovizza. <ref>[http://archive.is/mhrVE Flaminio Rocchi]</ref>
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Udovisi quindi è stato un [[Fascismo|fascista]] che venne riconosciuto colpevole di collaborazionismo con i nazifascisti e accusato di aver arrestato e legato col fil di ferro <ref>Particolare importante questo perché Udovisi, in qualità di persona scampata agli infoibamenti, racconterà modalità operative del tutte identiche a quelle che la magistratura imputò a lui stesso.</ref>i partigiani Antonio Gorian e Giusto Masserotto, nei pressi di Portole.  
Udovisi quindi è stato un [[Fascismo|fascista]] che venne riconosciuto colpevole di collaborazionismo con i nazifascisti e accusato di aver arrestato e legato col fil di ferro <ref>Particolare importante questo perché Udovisi, in qualità di persona scampata agli infoibamenti, racconterà modalità operative del tutte identiche a quelle che la magistratura imputò a lui stesso.</ref>i partigiani Antonio Gorian e Giusto Masserotto, nei pressi di Portole.  


Secondo la sua testimonianza, ripresa enfaticamente da tv e giornali, Udovisi non solo sarebbe miracolosamente riuscito a salvare se stesso, ma anche un altro italiano di cui però non ricorda incredibilmente il nome:
Secondo la sua testimonianza, ripresa enfaticamente da tv e giornali, Udovisi non solo sarebbe miracolosamente riuscito a salvare stesso, ma anche un altro italiano di cui però non ricorda incredibilmente il nome:
: «[Dopo essere stato torturato] “tutta la notte” e “dopo mezz'ora non sentivo più nulla (...) una donna ufficiale mi spaccò la mascella sinistra con il calcio della pistola (...) ci legarono in fila indiana, l'ultimo di noi era svenuto e gli fecero passare il fil di ferro intorno al collo. Lo abbiamo inevitabilmente soffocato nel dirigerci verso la foiba <ref>Si tratterebbe della foiba di Fianona</ref> (...)  Durante il tragitto (...) mi hanno fatto mangiare della carta, dei sassi, mi hanno sparato vicino alle orecchie (...) Poi la Foiba. (...) quando ho sentito l'urlaccio di guerra mi sono buttato subito dentro come se questa Foiba rappresentasse per me un'ancora di salvezza. Sono piombato dentro l'acqua e mentre calavo a picco sono riuscito a liberarmi una mano con la quale ho toccato quella che credevo essere una zolla con dell'erba mentre in realtà era una testa con dei capelli. L'ho afferrata e tirata in modo spasmodico verso di me e sono riuscito a risalire (...) ho salvato un italiano». <ref>[http://www.nuovaalabarda.org/dossier/foibe_mito.pdf Foibe tra storia e mito]</ref>
: «[Dopo essere stato torturato] “tutta la notte” e “dopo mezz'ora non sentivo più nulla (...) una donna ufficiale mi spaccò la mascella sinistra con il calcio della pistola (...) ci legarono in fila indiana, l'ultimo di noi era svenuto e gli fecero passare il fil di ferro intorno al collo. Lo abbiamo inevitabilmente soffocato nel dirigerci verso la foiba <ref>Si tratterebbe della foiba di Fianona</ref> (...)  Durante il tragitto (...) mi hanno fatto mangiare della carta, dei sassi, mi hanno sparato vicino alle orecchie (...) Poi la Foiba. (...) quando ho sentito l'urlaccio di guerra mi sono buttato subito dentro come se questa Foiba rappresentasse per me un'ancora di salvezza. Sono piombato dentro l'acqua e mentre calavo a picco sono riuscito a liberarmi una mano con la quale ho toccato quella che credevo essere una zolla con dell'erba mentre in realtà era una testa con dei capelli. L'ho afferrata e tirata in modo spasmodico verso di me e sono riuscito a risalire (...) ho salvato un italiano». <ref>[http://www.nuovaalabarda.org/dossier/foibe_mito.pdf Foibe tra storia e mito]</ref>


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== Considerazioni finali ==
== Considerazioni finali ==


Premesso che una vicenda storica complessa come quella delle foibe, intrecciata con il [[fascismo]] e le due guerre mondiali (come s'é visto tutto parte dal primo dopo guerra), è difficilmente sintetizzabile in un articolo senza rischiare di essere approssimativi, è bene sottolineare che in questa sede è stato trattato principalmente il tema degli infoibamenti (anzi, dei presunti tali) e non degli scomparsi o dei morti nei campi prigionieri. Con quest'articolo inoltre non si intende negare che nel [[1943]] e nel maggio [[1945]] ci furono atti di violenza o di rappresaglia contro [[Fascismo|fascisti]], ex-fascisti e/o collaborazionisti, poiché questi fatti si accompagnano sempre e comunque ad ogni dopo guerra, e nemmeno si intende esaltare la violenza vendicativa contro gli sconfitti, quanto evidenziare alcuni aspetti su quelle vicende:
Premesso che una vicenda storica complessa come quella delle foibe, intrecciata con il [[fascismo]] e le due guerre mondiali (come s'é visto tutto parte dal primo dopoguerra), è difficilmente sintetizzabile in un articolo senza rischiare di essere approssimativi, è bene sottolineare che in questa sede è stato trattato principalmente il tema degli infoibamenti (anzi, dei presunti tali) e non degli scomparsi o dei morti nei campi prigionieri. Con quest'articolo inoltre non si intende negare che nel [[1943]] e nel maggio [[1945]] ci furono atti di violenza o di rappresaglia contro [[Fascismo|fascisti]], ex-fascisti e/o collaborazionisti, poiché questi fatti si accompagnano sempre e comunque ad ogni dopoguerra, e nemmeno si intende esaltare la violenza vendicativa contro gli sconfitti, quanto evidenziare alcuni aspetti su quelle vicende:
#All'origine di questo dramma ci sono le [[Razzismo|politiche razziste]] antislave iniziate nel primo dopoguerra e culminate poi nella cieca e insensata violenza del [[fascismo]];
#All'origine di questo dramma ci sono le [[Razzismo|politiche razziste]] antislave iniziate nel primo dopoguerra e culminate poi nella cieca e insensata violenza del [[fascismo]];
#Il [[nazionalismo]], il [[militarismo]] e il [[patriottismo]] generano sempre violenza;
#Il [[nazionalismo]], il [[militarismo]] e il [[patriottismo]] generano sempre violenza;
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#Non è mai esistita una volontà dei popoli slavi di organizzare una pulizia etnica degli insediamenti italiani.
#Non è mai esistita una volontà dei popoli slavi di organizzare una pulizia etnica degli insediamenti italiani.
#Non vi furono massacri indiscriminati di persone in quanto italiani, la maggior parte delle vittime furono fascisti o collaborazionisti, nonché oppositori anticomunisti, spesso slavi;
#Non vi furono massacri indiscriminati di persone in quanto italiani, la maggior parte delle vittime furono fascisti o collaborazionisti, nonché oppositori anticomunisti, spesso slavi;
#La maggior parte dei morti si ebbe nei campi di internamento, dove certamente le condizioni di vita non erano buone. Va però detto che la Slovenia era stata distrutta dagli invasori nazifascisti. Mancavano impianti sanitari, acquedotti, ecc. Le stesse sofferenze furono patite anche dalla popolazione civile che aveva difficoltà a sfamarsi;
#La maggior parte dei morti si ebbe nei campi di internamento, dove certamente le condizioni di vita non erano buone. Va però detto che la Slovenia era stata distrutta dagli invasori nazifascisti. Mancavano impianti sanitari, acquedotti ecc. Le stesse sofferenze furono patite anche dalla popolazione civile che aveva difficoltà a sfamarsi;
#È praticamente impossibile uccidere un così alto numero di persone in così poco tempo semplicemente gettandole in delle cavità naturali: ci sono prove che il numero delle vittime sia notevolmente inferiore rispetto a quanto riportano le campagne mediatiche disinformative.
#È praticamente impossibile uccidere un così alto numero di persone in così poco tempo semplicemente gettandole in delle cavità naturali: ci sono prove che il numero delle vittime sia notevolmente inferiore rispetto a quanto riportano le campagne mediatiche disinformative.
#Vi furono vendette personali, ma molti di coloro che le perpetrarono furono processati e condannati (e in taluni casi amnistiati).
#Vi furono vendette personali, ma molti di coloro che le perpetrarono furono processati e condannati (e in taluni casi amnistiati).
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*[https://web.archive.org/web/20130824051828/http://www.cnj.it/foibeatrieste/ Operazione foibe] di Claudia Cernigoi
*[https://web.archive.org/web/20130824051828/http://www.cnj.it/foibeatrieste/ Operazione foibe] di Claudia Cernigoi
*[http://archive.is/8IQMD Foibe falso storico]
*[http://archive.is/8IQMD Foibe falso storico]
*[https://anpi.it/media/uploads/patria/2004/9/17-18_VINCENTI.pdf Quando si cominciò a parlare di foibe]
*[https://anpi.it/patria-indipendente/media/uploads/patria/2004/9/17-18_VINCENTI.pdf Quando si cominciò a parlare di foibe]
*[http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Lupo_rosso/Sandbox/antefatti_delle_foibe Materiale vario sulle foibe e fascismo]
*[http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Lupo_rosso/Sandbox/antefatti_delle_foibe Materiale vario sulle foibe e fascismo]


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