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=== Formazione===
=== Formazione===


Frequenta il piccolo seminario di Guérande, ma successivamente si orienta verso il giornalismo collaborando fin dal [[1885]] a  ''La Démocratie de l'Ouest'' («La democrazia occidentale»), giornale fondato da un tipografo e di cui Pelloutier assumerà la direzione a partire dal [[1891]].  
Frequenta il piccolo seminario di Guérande, ma successivamente si orienta verso il giornalismo collaborando fin dal [[1885]] a  ''La Démocratie de l'Ouest'' («La democrazia occidentale»), giornale fondato da un tipografo e di cui Pelloutier assumerà la direzione a partire dal [[1891]].  


Alle elezioni legislative del [[1889]], sostiene la candidatura di [[Aristide Briand]], allora repubblicano radicale. In seguito fonda a Saint-Nazaire una sezione del partito operaio francese, «L'Emancipation». Durante il congresso operaio del [[1892]], Pelloutier si distingue con la sua proposta di "[[sciopero generale]] universale", in antitesi alle posizioni relativamente più moderate di [[Jules Guesde]].  
Alle elezioni legislative del [[1889]], sostiene la candidatura di [[Aristide Briand]], allora repubblicano radicale. In seguito fonda a Saint-Nazaire una sezione del partito operaio francese, «L'Emancipation». Durante il congresso operaio del [[1892]], Pelloutier si distingue con la sua proposta di "[[sciopero generale]] universale", in antitesi alle posizioni relativamente più moderate di [[Jules Guesde]].  


Decisivo sarà l'incontro con [[Augustin Hamon]], che lo porterà a dimettersi dal partito operaio e ad avvicinarsi all'[[anarchismo]]. A Parigi, dove decide di fermarsi, a partire dal [[1893]] si impegna strenuamente nel tentativo di convincere gli anarchici della necessità della loro militanza esclusivamente nei [[sindacalismo|sindacati]] rivoluzionari. La sua passione coinvolgerà anche [[Emile Pouget]], che da quel momento diverrà un suo compagno di lotta sindacale.  
Decisivo sarà l'incontro con [[Augustin Hamon]], che lo porterà a dimettersi dal partito operaio e ad avvicinarsi all'[[anarchismo]]. A Parigi, dove decide di fermarsi, a partire dal [[1893]] si impegna strenuamente nel tentativo di convincere gli anarchici della necessità della loro militanza esclusivamente nei [[sindacalismo|sindacati]] rivoluzionari. La sua passione coinvolgerà anche [[Emile Pouget]], che da quel momento diverrà un suo compagno di lotta sindacale.  
===Analisi critica della società capitalistica===
===Analisi critica della società capitalistica===
In questo periodo Pelloutier studia profondamente la causa dei mali della società, trovando una risposta nella perversione del sistema [[capitalismo|capitalistico]], le cui regole del mercato avevano portato alla sostituzione del valore d'uso con quello di scambio. La legge della domanda e dell'offerta aveva permesso che i prodotti fossero valutati non in base al loro valore intrinseco, ma in linea con i dettami del mercato. Inevitabilmente, Pelloutier sosteneva che ciò avesse portato allo sviluppo di un'economia gestita nell'interesse di coloro che possiedono il capitale, i manipolatori del sistema di scambio, che agiscono in contrasto con gli interessi del consumatore e del produttore ed a favore del parassita che vive di rendita e della finanza. Più un uomo è ricco e meno ha lavorato, sostiene allora Pelloutier.
In questo periodo Pelloutier studia profondamente la causa dei mali della società, trovando una risposta nella perversione del sistema [[capitalismo|capitalistico]], le cui regole del mercato avevano portato alla sostituzione del valore d'uso con quello di scambio. La legge della domanda e dell'offerta aveva permesso che i prodotti fossero valutati non in base al loro valore intrinseco, ma in linea con i dettami del mercato. Inevitabilmente, Pelloutier sosteneva che ciò avesse portato allo sviluppo di un'economia gestita nell'interesse di coloro che possiedono il capitale, i manipolatori del sistema di scambio, che agiscono in contrasto con gli interessi del consumatore e del produttore ed a favore del parassita che vive di rendita e della finanza. Più un uomo è ricco e meno ha lavorato, sostiene allora Pelloutier.


:«Non si può negare che all'origine di ogni disordine, di cattiva politica e cattivi costumi, di avidità e crudeltà, di egoismo e invidia, si trova sempre il denaro. Il denaro è l'inizio e la fine di tutto».
:«Non si può negare che all'origine di ogni disordine, di cattiva politica e cattivi costumi, di avidità e crudeltà, di egoismo e invidia, si trova sempre il denaro. Il denaro è l'inizio e la fine di tutto».


Tutto questo aveva portato alla divisione della società in classi: le classi privilegiate, temendo la reazione dei diseredati, trovarono negli strumenti dello [[Stato]] i mezzi adatti a proteggere i propri interessi. L'obiettivo perseguito da Pelloutier è il rimpiazzo di questo sistema sociale ed economico iniquo con uno che dovrebbe ristabilire «il funzionamento razionale dell'umanità». Chiaramente, per Pelloutier ciò comportava la soppressione del valore di scambio, l'abolizione del capitale e la fine della disuguaglianza economica.
Tutto questo aveva portato alla divisione della società in classi: le classi privilegiate, temendo la reazione dei diseredati, trovarono negli strumenti dello [[Stato]] i mezzi adatti a proteggere i propri interessi. L'obiettivo perseguito da Pelloutier è il rimpiazzo di questo sistema sociale ed economico iniquo con uno che dovrebbe ristabilire «il funzionamento razionale dell'umanità». Chiaramente, per Pelloutier ciò comportava la soppressione del valore di scambio, l'abolizione del capitale e la fine della disuguaglianza economica.
===L'azione sindacale===
===L'azione sindacale===
[[File:Bours toulous.jpg|thumb|250 px|Borsa di Tolosa]]
[[File:Bours toulous.jpg|thumb|250 px|Borsa di Tolosa]]
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== Citazioni ==
== Citazioni ==
* «Fautori dell'abolizione della proprietà individuale, noi siamo inoltre quello che non sono i politici, dei rivoltosi di tutte le ore, uomini veramente senza dio, senza padrone e senza patria, i nemici inconciliabili di tutti i dispostismi, morale o collettivo, cioè delle leggi e delle dittature (compresa quella del proletariato) e gli amanti appassionati della cultura in sé stessa». (Fernand Pelloutier in ''Lettre aux anarchistes'' [Lettera agli anarchici])
* «Fautori dell'abolizione della proprietà individuale, noi siamo inoltre quello che non sono i politici, dei rivoltosi di tutte le ore, uomini veramente senza dio, senza padrone e senza patria, i nemici inconciliabili di tutti i dispostismi, morale o collettivo, cioè delle leggi e delle dittature (compresa quella del proletariato) e gli amanti appassionati della cultura in sé stessa». (Fernand Pelloutier in ''Lettre aux anarchistes'' [Lettera agli anarchici])
==Bibliografia==
==Bibliografia==
*Barbara Mitchell, ''The Practical Revolutionaries. A New Interpretation of the French Anarchosyndicalists'', New York 1987.
*Barbara Mitchell, ''The Practical Revolutionaries. A New Interpretation of the French Anarchosyndicalists'', New York 1987.
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