Federazione delle Borse del Lavoro: differenze tra le versioni

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La federazione aumentò rapidamente la propria influenza sul movimento operaio ponendosi alle dipendenze della "Federazione nazionale dei sindacati", sola altra organizzazione nazionale sindacale allora esistente (legata a [[Jules Guesde]]). La svolta rivoluzionaria fu l'ingresso degli anarchici nei [[sindacalismo|sindacati]], in gran parte favorita da militanti come [[Fernand Pelloutier]] (segretario della Federazione delle Borse del Lavoro dal [[1895]] al [[1901]]) ed [[Emile Pouget]], che ebbe inizio nelle strutture locali ed interprofessionali per poi espandersi anche a livello più generale.  
La federazione aumentò rapidamente la propria influenza sul movimento operaio ponendosi alle dipendenze della "Federazione nazionale dei sindacati", sola altra organizzazione nazionale sindacale allora esistente (legata a [[Jules Guesde]]). La svolta rivoluzionaria fu l'ingresso degli anarchici nei [[sindacalismo|sindacati]], in gran parte favorita da militanti come [[Fernand Pelloutier]] (segretario della Federazione delle Borse del Lavoro dal [[1895]] al [[1901]]) ed [[Emile Pouget]], che ebbe inizio nelle strutture locali ed interprofessionali per poi espandersi anche a livello più generale.  


Dall'unione nel [[1895]] con la "Fédération nationale des syndicats" nacque la [[CGT francese|CGT]], che inizialmente era sotto controllo quasi totale deagli [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]] ma operava separatamente dalle "Borse" nonostante le molte affinità  d'intenti. In seguito, a partire dal congresso di Montpellier del [[1902]], le due organizzazioni sindacali si fusero seppur mantenendo attive e separate due sezioni: la '''Federazioni dei lavori''' e la '''Federazione delle Borse del Lavoro'''.  
Dall'unione nel [[1895]] con la "Fédération nationale des syndicats" nacque la [[CGT francese|CGT]], che inizialmente era sotto controllo quasi totale deagli [[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]] ma operava separatamente dalle "Borse" nonostante le molte affinità  d'intenti. In seguito, a partire dal congresso di Montpellier del [[1902]], le due organizzazioni sindacali si fusero seppur mantenendo attive e separate due sezioni: la '''Federazioni dei lavori''' e la '''Federazione delle Borse del Lavoro'''.  


Dal [[1892]] fino al [[1906]], il [[sindacalismo]] fu influenzato in maniera decisiva dai principi anarchici: la Federazione delle Borse del Lavoro divenne uno strumento in mano al [[sindacalismo rivoluzionario]] per la resistenza operaia, la mutua assistenza (contro la disoccupazione, per la ricerca del lavoro, la tutela della malattia lavorativa e degli infortuni sul lavoro, ecc.) e l'emancipazione culturale e professionale (corsi di formazione tecnica, culturale, scientifica, ecc.). La federazione era organizzata sulla base di un modello non [[gerarchia|gerarchico]] e comunque territoriale (in antitesi quindi ai principi organizzativi vigenti negli altri sindacati), basando il proprio agire quotidiano essenzialmente sulla tattica dell'[[azione diretta]] e sulla strategia dello [[sciopero generale]].
Dal [[1892]] fino al [[1906]], il [[sindacalismo]] fu influenzato in maniera decisiva dai principi anarchici: la Federazione delle Borse del Lavoro divenne uno strumento in mano al [[sindacalismo rivoluzionario]] per la resistenza operaia, la mutua assistenza (contro la disoccupazione, per la ricerca del lavoro, la tutela della malattia lavorativa e degli infortuni sul lavoro, ecc.) e l'emancipazione culturale e professionale (corsi di formazione tecnica, culturale, scientifica, ecc.). La federazione era organizzata sulla base di un modello non [[gerarchia|gerarchico]] e comunque territoriale (in antitesi quindi ai principi organizzativi vigenti negli altri sindacati), basando il proprio agire quotidiano essenzialmente sulla tattica dell'[[azione diretta]] e sulla strategia dello [[sciopero generale]].
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== Azione ed educazione ==
== Azione ed educazione ==
[[File:Bours toulous.jpg|thumb|250 px|left|Un corso tenuto presso la Borsa di Tolosa]]
[[File:Bours toulous.jpg|thumb|250 px|left|Un corso tenuto presso la Borsa di Tolosa]]
Accanto alle funzioni istituzionali, come quello di vero e proprio ufficio di collocamento e di sede dei [[sindacalismo|sindacati]], le "Borse del lavoro" su impulso degli anarchici divennero contemporaneamente centri di istruzione sociale e focolari di agitazione popolare. L'azione sindacale non veniva semplicemente canalizzata alle questioni lavorative ma anche alla lotta al [[nazionalismo]], al [[sessismo]], al [[antimilitarismo|militarismo]] ed in favore del [[neomalthusianesimo|controllo delle nascite]]. L'intento era quello di sviluppare una [[solidarietà ]] non corporativista ma di classe, rivoluzionaria e [[autonomia|autonoma]], che al contempo fosse uno strumento di emancipazione dei lavoratori e il principio organizzativo di una società  futura.
Accanto alle funzioni istituzionali, come quello di vero e proprio ufficio di collocamento e di sede dei [[sindacalismo|sindacati]], le "Borse del lavoro" su impulso degli anarchici divennero contemporaneamente centri di istruzione sociale e focolari di agitazione popolare. L'azione sindacale non veniva semplicemente canalizzata alle questioni lavorative ma anche alla lotta al [[nazionalismo]], al [[sessismo]], al [[antimilitarismo|militarismo]] ed in favore del [[neomalthusianesimo|controllo delle nascite]]. L'intento era quello di sviluppare una [[solidarietà ]] non corporativista ma di classe, rivoluzionaria e [[autonomia|autonoma]], che al contempo fosse uno strumento di emancipazione dei lavoratori e il principio organizzativo di una società  futura.


Non sempre dalle "Borse" partiva l'idea di uno [[sciopero]], tuttavia là  si svolgeva tutto quell'utile lavoro di coordinazione e organizzazione, aiuto logistico, informazione, [[solidarietà ]] e sostegno legale ai lavoratori e alle lavoratrici in lotta.  
Non sempre dalle "Borse" partiva l'idea di uno [[sciopero]], tuttavia là  si svolgeva tutto quell'utile lavoro di coordinazione e organizzazione, aiuto logistico, informazione, [[solidarietà ]] e sostegno legale ai lavoratori e alle lavoratrici in lotta.  


L'[[azione diretta]] e lo [[sciopero]] venivano visti come strumenti di «ginnastica rivoluzionaria», atti alla conquista di quanto necessario quotidianamente ma con il fine ultimo della [[rivoluzione sociale]], come peraltro esplicitamente dichiarato durante il [[Congresso di Amiens]]:  
L'[[azione diretta]] e lo [[sciopero]] venivano visti come strumenti di «ginnastica rivoluzionaria», atti alla conquista di quanto necessario quotidianamente ma con il fine ultimo della [[rivoluzione sociale]], come peraltro esplicitamente dichiarato durante il [[Congresso di Amiens]]:  
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La maggiore contraddizione interna alle "Borse" fu quell'aspetto dualistico che le portava a portare in sè due principi antiteci: quello '''istituzionale''' e quello '''rivoluzionario'''.  
La maggiore contraddizione interna alle "Borse" fu quell'aspetto dualistico che le portava a portare in sè due principi antiteci: quello '''istituzionale''' e quello '''rivoluzionario'''.  
[[File:Pasquale Binazzi.jpg|thumb|170 px|[[Pasquale Binazzi]], fondatore della "Borsa del Lavoro" di La Spezia]]
[[File:Pasquale Binazzi.jpg|thumb|170 px|[[Pasquale Binazzi]], fondatore della "Borsa del Lavoro" di La Spezia]]
In un'epoca in cui non esisteva un sistema statale di collocamento, né formazione professionale regolamentata o sistema di assicurazione sociale, la "Federazione" svolse un ruolo fondamentale di organizzazione dei servizi a caratteri "sociale", rispondendo in questo modo a necessità  essenziali della popolazione operaia. A questo scopo ricevevano sovvenzioni statali e municipali, con l'obiettivo anche di garantire la "pace sociale".  
In un'epoca in cui non esisteva un sistema statale di collocamento, né formazione professionale regolamentata o sistema di assicurazione sociale, la "Federazione" svolse un ruolo fondamentale di organizzazione dei servizi a caratteri "sociale", rispondendo in questo modo a necessità  essenziali della popolazione operaia. A questo scopo ricevevano sovvenzioni statali e municipali, con l'obiettivo anche di garantire la "pace sociale".  


Le "Borse" furono però anche un centro di resistenza, di rivendicazioni e di azioni operaie. Un centro di aggregazione che, particolarmente nel periodo in cui il [[sindacalismo rivoluzionario]] dominava, non svolse una semplice funzione istituzionale ufficiale o alternativa, bensì quella di costituire un luogo fisico dove fosse possibile coagulare tutte le forze [[rivoluzione|rivoluzionarie]] del paese.  
Le "Borse" furono però anche un centro di resistenza, di rivendicazioni e di azioni operaie. Un centro di aggregazione che, particolarmente nel periodo in cui il [[sindacalismo rivoluzionario]] dominava, non svolse una semplice funzione istituzionale ufficiale o alternativa, bensì quella di costituire un luogo fisico dove fosse possibile coagulare tutte le forze [[rivoluzione|rivoluzionarie]] del paese.  
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Si può immaginare che il “municipio” volesse controllare quelle che considerava derive rivoluzionarie attraverso la limitazione o l'interruzione dei finanziamenti quando pensava che fossero stati superati i limiti "[[democrazia|democratici]]". Fu questo tentativo di controllo all'origine della chiusura, dal [[1905]] al [[1907]], di ben 16 sezioni locali della Borsa, in un contesto in cui la propaganda della [[CGT]] durante i primi giorni del [[1 maggio|maggio]] [[1906]] in favore delle otto ore lavorative e dello [[sciopero generale]], collocava la "Confederazione" in una dinamica innegabilmente rivoluzionaria.  
Si può immaginare che il “municipio” volesse controllare quelle che considerava derive rivoluzionarie attraverso la limitazione o l'interruzione dei finanziamenti quando pensava che fossero stati superati i limiti "[[democrazia|democratici]]". Fu questo tentativo di controllo all'origine della chiusura, dal [[1905]] al [[1907]], di ben 16 sezioni locali della Borsa, in un contesto in cui la propaganda della [[CGT]] durante i primi giorni del [[1 maggio|maggio]] [[1906]] in favore delle otto ore lavorative e dello [[sciopero generale]], collocava la "Confederazione" in una dinamica innegabilmente rivoluzionaria.  


Alla chiusura di molti di questi centri seguì una successiva riapertura sotto la direzione dei militanti socialisti moderati con la complicità  del partito socialista e delle istituzioni poste sotto il loro controllo. Ciò ebbe un ruolo molto importante nella fine del [[sindacalismo]] d'[[azione diretta]], a cui contribuì in maniera decisiva anche la deriva riformista della [[CGT]] che ne limitò la forza rivoluzionaria e [[autogestione|autogestionaria]] a partire dai primi anni '10 del XX secolo. Le "Borse" resistettero ancora, ma senza la forza rivoluzionaria ed [[autonomia|autonoma]] che le aveva caratterizzate all'origine. In seguito, gli eventi della guerra mondiale diedero un colpo quasi mortale alle istanze rivoluzionarie del [[sindacalismo]] francese, portando molti militanti a rivolgere le proprie speranze verso il modello [[La Rivoluzione Russa|bolscevico russo]] che di fatto allontanò i lavoratori dai principi della [[Prima Internazionale]] secondo cui «L'emancipazione dei lavoratori sarà  opera dei lavoratori stessi, o non sarà !».<ref>[http://www.letino.gov.it/index.php/comune/cenni-storici/117 Gli internazionalisti]</ref>
Alla chiusura di molti di questi centri seguì una successiva riapertura sotto la direzione dei militanti socialisti moderati con la complicità  del partito socialista e delle istituzioni poste sotto il loro controllo. Ciò ebbe un ruolo molto importante nella fine del [[sindacalismo]] d'[[azione diretta]], a cui contribuì in maniera decisiva anche la deriva riformista della [[CGT]] che ne limitò la forza rivoluzionaria e [[autogestione|autogestionaria]] a partire dai primi anni '10 del XX secolo. Le "Borse" resistettero ancora, ma senza la forza rivoluzionaria ed [[autonomia|autonoma]] che le aveva caratterizzate all'origine. In seguito, gli eventi della guerra mondiale diedero un colpo quasi mortale alle istanze rivoluzionarie del [[sindacalismo]] francese, portando molti militanti a rivolgere le proprie speranze verso il modello [[La Rivoluzione Russa|bolscevico russo]] che di fatto allontanò i lavoratori dai principi della [[Prima Internazionale]] secondo cui «L'emancipazione dei lavoratori sarà  opera dei lavoratori stessi, o non sarà !».<ref>[http://www.letino.gov.it/index.php/comune/cenni-storici/117 Gli internazionalisti]</ref>


== In Italia ==
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