Ezio Taddei: differenze tra le versioni

Nessun cambiamento nella dimensione ,  00:55, 24 mar 2019
m
Sostituzione testo - "…" con "..."
m (Sostituzione testo - "’" con "'")
m (Sostituzione testo - "…" con "...")
Riga 1: Riga 1:
[[File:Ezio Taddei.jpg|thumb|300 px|Ezio Taddei]]'''Ezio Taddei''' (Livorno, [[2 ottobre]] [[1895]] - Roma, [[16 maggio]] [[1956]]), è stato anarchico e scrittore di fama. [[antifascismo|Antifascista]] intransigente, accostasi al PCI nelle suo ultimo periodo di vita, fu intimo amico di dell'anarchico [[Carlo Tresca]] di cui, pubblicamente e coraggiosamente, denunciò per primo quelli che riteneva i colpevoli: mafiosi italo-americani che mal sopportavano le sue indagini sugli intrecci tra [[mafia e fascismo|fascismo e mafiosi]].
[[File:Ezio Taddei.jpg|thumb|300 px|Ezio Taddei]]'''Ezio Taddei''' (Livorno, [[2 ottobre]] [[1895]] - Roma, [[16 maggio]] [[1956]]), è stato anarchico e scrittore di fama. [[antifascismo|Antifascista]] intransigente, accostasi al PCI nelle suo ultimo periodo di vita, fu intimo amico di dell'anarchico [[Carlo Tresca]] di cui, pubblicamente e coraggiosamente, denunciò per primo quelli che riteneva i colpevoli: mafiosi italo-americani che mal sopportavano le sue indagini sugli intrecci tra [[mafia e fascismo|fascismo e mafiosi]].


: «Uno scrittore dimenticato… Un uomo che visse ai margini, da umile fra gli umili. Per natura era un ribelle, seguendo il proprio istinto libertario, lottò contro fascismo, mafia italo-americana, ipocrisie dei poteri forti… Rimase sempre povero come gli eroi dei suoi romanzi… Ezio Taddei è autore di un Vangelo apocrifo, il Quinto, in cui alla fine [[Gesù anarchico|Cristo]] lascia i poveri in eredità  agli apostoli...» <ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/aprile/22/Taddei_amico_degli_umili_co_9_040422090.shtml da "archiviostorico.corriere.it"]</ref>
: «Uno scrittore dimenticato... Un uomo che visse ai margini, da umile fra gli umili. Per natura era un ribelle, seguendo il proprio istinto libertario, lottò contro fascismo, mafia italo-americana, ipocrisie dei poteri forti... Rimase sempre povero come gli eroi dei suoi romanzi... Ezio Taddei è autore di un Vangelo apocrifo, il Quinto, in cui alla fine [[Gesù anarchico|Cristo]] lascia i poveri in eredità  agli apostoli...» <ref>[http://archiviostorico.corriere.it/2004/aprile/22/Taddei_amico_degli_umili_co_9_040422090.shtml da "archiviostorico.corriere.it"]</ref>




Riga 29: Riga 29:


Stanco di queste continue persecuzioni, Taddei decide di scrivere direttamente al Duce, a cui promette che non proseguirà  più nei suoi intenti rivoltosi:
Stanco di queste continue persecuzioni, Taddei decide di scrivere direttamente al Duce, a cui promette che non proseguirà  più nei suoi intenti rivoltosi:
:«Insomma, feci di tutto per dimostrare che non volevo continuare nella strada del passato ma fu tutto inutile [] Eccellenza non so se la presente avrà  la stessa fortuna dell'altra inviata nel 1930, non le nascondo però che scrivendo l'ò sperato vivamente. Il devotissimo Ezio Taddei».
:«Insomma, feci di tutto per dimostrare che non volevo continuare nella strada del passato ma fu tutto inutile [...] Eccellenza non so se la presente avrà  la stessa fortuna dell'altra inviata nel 1930, non le nascondo però che scrivendo l'ò sperato vivamente. Il devotissimo Ezio Taddei».


Non serve però a niente perché le persecuzioni a suo danno proseguiranno: il [[2 settembre]] è confinato per due anni per la sua attività  anarchica e il [[16 setetmbre|16]] la questura di Livorno rincara la dose sottolineando che si tratta di un pericoloso [[individuo]] che odio le [[autorità ]]. È internato presso l'isola di Ponza ma su sua richiesta di trasferimento in “continente”, nel dicembre [[1935]] è trasferito a Bernalda (prov. Matera). Il [[17 novembre]] [[1936]] c'è una nuova richiesta di arresto perché deve scontare ancora 10 giorni per istigazione all'odio fra classi sociali, il [[6 dicembre]] è quindi incarcerato a Pisticci. Rilasciato il [[12 dicembre|12]], dopo un certo tempo lascia anche Bernalda per tornare a Livorno ([[10 settembre]] [[1937]]) dove però lo aspetta un foglio di via obbligatorio.
Non serve però a niente perché le persecuzioni a suo danno proseguiranno: il [[2 settembre]] è confinato per due anni per la sua attività  anarchica e il [[16 setetmbre|16]] la questura di Livorno rincara la dose sottolineando che si tratta di un pericoloso [[individuo]] che odio le [[autorità ]]. È internato presso l'isola di Ponza ma su sua richiesta di trasferimento in “continente”, nel dicembre [[1935]] è trasferito a Bernalda (prov. Matera). Il [[17 novembre]] [[1936]] c'è una nuova richiesta di arresto perché deve scontare ancora 10 giorni per istigazione all'odio fra classi sociali, il [[6 dicembre]] è quindi incarcerato a Pisticci. Rilasciato il [[12 dicembre|12]], dopo un certo tempo lascia anche Bernalda per tornare a Livorno ([[10 settembre]] [[1937]]) dove però lo aspetta un foglio di via obbligatorio.
64 364

contributi