Ettore Molinari: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "[à][\s][]]" con "à]"
m (Sostituzione testo - "[à][\s][,]" con "à,")
m (Sostituzione testo - "[à][\s][]]" con "à]")
Riga 15: Riga 15:
L'impegno come anarchico non sarà  mai un ostacolo alla sua brillante carriera universitaria: dal [[1902]] viene incaricato dell'insegnamento di chimica generale e inorganica presso l'Istituto tecnico superiore, il futuro Politecnico di Milano; nel [[1904]] riceve la cattedra di chimica merceologica all'Università  commerciale Bocconi di Milano. L'[[1905|anno seguente]] diviene libero docente di chimica generale al Politecnico e nel [[1906]] direttore della nuova scuola professionale per l'industria di saponi e materie grasse.  
L'impegno come anarchico non sarà  mai un ostacolo alla sua brillante carriera universitaria: dal [[1902]] viene incaricato dell'insegnamento di chimica generale e inorganica presso l'Istituto tecnico superiore, il futuro Politecnico di Milano; nel [[1904]] riceve la cattedra di chimica merceologica all'Università  commerciale Bocconi di Milano. L'[[1905|anno seguente]] diviene libero docente di chimica generale al Politecnico e nel [[1906]] direttore della nuova scuola professionale per l'industria di saponi e materie grasse.  


Durante questo periodo scrive alcune delle sue opere principali, il ''Trattato di chimica generale ed applicata all'industria'' (Milano, [[1904]]), mentre quattro anni dopo esce, sempre a Milano, il saggio sulla chimica organica. Queste opere gli danno una grande fama nel campo della chimica, divenendo il maggiore esperto italiano di esplosivi, un tema sul quale pubblica insieme con F. Quartieri il volume ''Notizie sugli esplodenti in Italia'' (Milano [[1913]]). Dal [[1913]] al [[1915]] aveva inoltre collaborato alla rivista ''[[Volontà ]]'' di Ancona.
Durante questo periodo scrive alcune delle sue opere principali, il ''Trattato di chimica generale ed applicata all'industria'' (Milano, [[1904]]), mentre quattro anni dopo esce, sempre a Milano, il saggio sulla chimica organica. Queste opere gli danno una grande fama nel campo della chimica, divenendo il maggiore esperto italiano di esplosivi, un tema sul quale pubblica insieme con F. Quartieri il volume ''Notizie sugli esplodenti in Italia'' (Milano [[1913]]). Dal [[1913]] al [[1915]] aveva inoltre collaborato alla rivista ''[[Volontà]]'' di Ancona.


Con lo scoppio della prima guerra mondiale, coerentemente con le posizioni maggioritarie del [[movimento anarchico]] internazionale, si schiera con i neutralisti, segnando però l'incrinazione dei rapporti con il mondo della chimica e dell'industria che invece era a favore della guerra. Nel [[1915]] diviene direttore del laboratorio chimico della Società  italiana dei prodotti esplodenti (SIPE) di Cengio (prov. Savona), dove Molinari lavorava come consulente già  dal [[1910]]. Molinari perfeziona la lavorazione del tritolo ed i suoi lavori sono ritenuti così importanti che lo stabilimento sarà  dichiarato ausiliario per la produzione di esplosivi, data la richiesta proveniente dall'[[esercito]]. Nel [[1916]], insieme ad altri docenti, Molinari entra a far parte del Comitato nazionale tecnico-scientifico per lo sviluppo e l'incremento dell'industria italiana. Nello stesso anno era diventato anche libero docente di chimica tecnologica al Politecnico di Milano.  
Con lo scoppio della prima guerra mondiale, coerentemente con le posizioni maggioritarie del [[movimento anarchico]] internazionale, si schiera con i neutralisti, segnando però l'incrinazione dei rapporti con il mondo della chimica e dell'industria che invece era a favore della guerra. Nel [[1915]] diviene direttore del laboratorio chimico della Società  italiana dei prodotti esplodenti (SIPE) di Cengio (prov. Savona), dove Molinari lavorava come consulente già  dal [[1910]]. Molinari perfeziona la lavorazione del tritolo ed i suoi lavori sono ritenuti così importanti che lo stabilimento sarà  dichiarato ausiliario per la produzione di esplosivi, data la richiesta proveniente dall'[[esercito]]. Nel [[1916]], insieme ad altri docenti, Molinari entra a far parte del Comitato nazionale tecnico-scientifico per lo sviluppo e l'incremento dell'industria italiana. Nello stesso anno era diventato anche libero docente di chimica tecnologica al Politecnico di Milano.  
64 364

contributi