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==Biografia== | ==Biografia== | ||
'''Emma Goldman''' nacque nella provincia russa di Kovno (ora Kaunas, [[Lituania]]) il [[29 giugno]] [[1869]]. La madre, Taube Bienowitch, s'era sposata in seconde nozze con Abraham Goldman, di professione faceva impiegato statale, Emma fu il primo frutto della coppia. | |||
'''Emma Goldman''' nacque nella provincia russa di Kovno (ora Kaunas, [[Lituania]]) il [[29 giugno]] [[1869]]. La madre, Taube Bienowitch, s'era sposata in seconde nozze con Abraham Goldman, di professione faceva impiegato statale, Emma fu il primo frutto della coppia. | |||
===La gioventù=== | ===La gioventù=== | ||
L'infanzia trascorse tranquilla a Kovno, anche se Emma rimase colpita da alcuni episodi di profonda ingiustizia e di oppressione verso il padre, perseguitato dagli ''scinovniki'' cristiani in quanto ebreo e rappresentante dello [[Stato]]. | L'infanzia trascorse tranquilla a Kovno, anche se Emma rimase colpita da alcuni episodi di profonda ingiustizia e di oppressione verso il padre, perseguitato dagli ''scinovniki'' cristiani in quanto ebreo e rappresentante dello [[Stato]]. | ||
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Per evitare continue discussioni con i genitori, si fece assumere come operaia in una fabbrica e poi convinse la sorella Elena a portarla con sé in America. | Per evitare continue discussioni con i genitori, si fece assumere come operaia in una fabbrica e poi convinse la sorella Elena a portarla con sé in America. | ||
<ref name="CSL">Dal [https://centrostudilibertari.it/sites/default/files/materiali/bollettino_12.pdf bolletino n° 12] del [[Centro Studi Libertari]].</ref> | <ref name="CSL">Dal [https://centrostudilibertari.it/sites/default/files/materiali/bollettino_12.pdf bolletino n° 12] del [[Centro Studi Libertari]].</ref> | ||
===L'emigrazione negli USA === | ===L'emigrazione negli USA === | ||
[[Image:Freiheit.jpg|180 px|left|thumb|«[[Freiheit]]», di [[Johann Most]], primo giornale con cui Emma Goldman collaborò.]] | |||
A soli quindici anni, nel [[1886]], Emma giunse negli [[USA|Stati Uniti]] piena di entusiasmo ed alla ricerca di sé stessa. Ebbe occasione di interessarsi dei gravi problemi sociali che affliggevano gli [[USA]], tramite la stampa locale seguì le vicende giudiziarie seguite agli [[martiri di Chicago|incidenti avvenuti a Chicago (4 maggio 1886)]] fra lavoratori in [[sciopero]] e polizia nella "piazza di Haymarket". Infatti, in seguito alla morte di alcuni poliziotti, erano stati arrestati otto esponenti anarchici, particolarmente noti e combattivi, con l'evidente scopo di colpire il movimento di emancipazione dei lavoratori. La Goldman fu sconvolta dalla tragica fine dei quattro rivoluzionari che furono impiccati ([[11 novembre]] [[1887]]). Un quinto si era ucciso in cella la notte prima dell'esecuzione. L'episodio fu una della più indegne montature giudiziarie di quel periodo negli [[USA|Stati Uniti]]. Emma sentì crescere in lei l'ammirazione per quegli uomini, per il loro comportamento coerente e fiero, per le loro idee che divennero le sue. | A soli quindici anni, nel [[1886]], Emma giunse negli [[USA|Stati Uniti]] piena di entusiasmo ed alla ricerca di sé stessa. Ebbe occasione di interessarsi dei gravi problemi sociali che affliggevano gli [[USA]], tramite la stampa locale seguì le vicende giudiziarie seguite agli [[martiri di Chicago|incidenti avvenuti a Chicago (4 maggio 1886)]] fra lavoratori in [[sciopero]] e polizia nella "piazza di Haymarket". Infatti, in seguito alla morte di alcuni poliziotti, erano stati arrestati otto esponenti anarchici, particolarmente noti e combattivi, con l'evidente scopo di colpire il movimento di emancipazione dei lavoratori. La Goldman fu sconvolta dalla tragica fine dei quattro rivoluzionari che furono impiccati ([[11 novembre]] [[1887]]). Un quinto si era ucciso in cella la notte prima dell'esecuzione. L'episodio fu una della più indegne montature giudiziarie di quel periodo negli [[USA|Stati Uniti]]. Emma sentì crescere in lei l'ammirazione per quegli uomini, per il loro comportamento coerente e fiero, per le loro idee che divennero le sue. | ||
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Sull'onda del loro entusiasmo, ed a causa delle scarse e confuse notizie che finora avevano avuto sul movimento rivoluzionario in [[Russia]], [[Alexander Berkman|Berkman]] e la Goldman si illudevano che i [[Bolscevismo|bolscevichi]] altro non fossero che la punta di diamante del [[proletariato]] in lotta. Le stesse differenze fra la concezione anarchica e quella bolscevica della [[rivoluzione]] non erano ben chiare a loro. Fu un grave abbaglio. È la stessa Goldman a raccontare nel saggio ''My Disillusionment in Russia'', con la consueta onestà, la gelida accoglienza riservata ad alcune sue affermazioni invitanti alla collaborazione con i bolscevichi, nel corso di un'assemblea clandestina degli [[Personalità anarchiche|anarchici]] di Pietrogrado. La Goldman rimaneva scettica, quasi non credeva a quanto le andavano raccontando i compagni sulla vera situazione della [[La Rivoluzione russa|Russia rivoluzionaria]], parlando delle persecuzioni di [[Lenin]] e dei suoi seguaci contro gli anarchici ed i [[Socialismo|socialisti rivoluzionari]]. Rivelatore fu per lei il colloquio con Lenin, che ebbe la spudoratezza di "fare il tonto" quando [[Alexander Berkman]] gli chiese perché tanti anarchici si trovassero in [[carcere|galera]]: «Noi abbiamo in galera solo banditi e machnovisti, non veri anarchici», gli rispose [[Lenin]]. Al di là della formale cordialità, la stima che Emma conservò per i bolscevichi fino a quel momento cominciò a vacillare. | Sull'onda del loro entusiasmo, ed a causa delle scarse e confuse notizie che finora avevano avuto sul movimento rivoluzionario in [[Russia]], [[Alexander Berkman|Berkman]] e la Goldman si illudevano che i [[Bolscevismo|bolscevichi]] altro non fossero che la punta di diamante del [[proletariato]] in lotta. Le stesse differenze fra la concezione anarchica e quella bolscevica della [[rivoluzione]] non erano ben chiare a loro. Fu un grave abbaglio. È la stessa Goldman a raccontare nel saggio ''My Disillusionment in Russia'', con la consueta onestà, la gelida accoglienza riservata ad alcune sue affermazioni invitanti alla collaborazione con i bolscevichi, nel corso di un'assemblea clandestina degli [[Personalità anarchiche|anarchici]] di Pietrogrado. La Goldman rimaneva scettica, quasi non credeva a quanto le andavano raccontando i compagni sulla vera situazione della [[La Rivoluzione russa|Russia rivoluzionaria]], parlando delle persecuzioni di [[Lenin]] e dei suoi seguaci contro gli anarchici ed i [[Socialismo|socialisti rivoluzionari]]. Rivelatore fu per lei il colloquio con Lenin, che ebbe la spudoratezza di "fare il tonto" quando [[Alexander Berkman]] gli chiese perché tanti anarchici si trovassero in [[carcere|galera]]: «Noi abbiamo in galera solo banditi e machnovisti, non veri anarchici», gli rispose [[Lenin]]. Al di là della formale cordialità, la stima che Emma conservò per i bolscevichi fino a quel momento cominciò a vacillare. | ||
Ben più significativo fu invece il colloquio da lei avuto con il vecchio ed ammalato [[Pëtr Kropotkin]]. Il vecchio rivoluzionario le confermò quanto le avevano già detto tanti altri anarchici: la [[La Rivoluzione russa|rivoluzione]] non era ancora stata sconfitta, c'erano ancora speranze, bisognava lottare. Ma non solo contro i nemici esterni, anche contro lo strozzamento che dall'interno i bolscevichi stavano effettuando contro le loro stesse parole d'ordine della prima ora. | Ben più significativo fu invece il colloquio da lei avuto con il vecchio ed ammalato [[Pëtr Kropotkin]]. Il vecchio rivoluzionario le confermò quanto le avevano già detto tanti altri anarchici: la [[La Rivoluzione russa|rivoluzione]] non era ancora stata sconfitta, c'erano ancora speranze, bisognava lottare. Ma non solo contro i nemici esterni, anche contro lo strozzamento che dall'interno i bolscevichi stavano effettuando contro le loro stesse parole d'ordine della prima ora. |