Elisabeth Dmitrieff: differenze tra le versioni

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Decisa a sfuggire all'oppressione della famiglia dominata dalla brutale figura paterna, nel [[1867]] fa un matrimonio « bianco » con un certo colonnello Michail Tomanovskij pur di rendersi indipendente e trasferirsi all'estero: allora, infatti, una donna poteva ottenere il passaporto soltanto se sposata e con il consenso del marito. Nel [[1868]] raggiunge [[Ginevra]], città, come altre svizzere, dove vi era una forte comunità di emigrati russi, collabora al quotidiano [[socialista]] « Narodnoe Delo » (La Causa popolare) e aderisce alla [[I Internazionale]] divenendo, con Nikolaj Utin, membro della sezione russa.  
Decisa a sfuggire all'oppressione della famiglia dominata dalla brutale figura paterna, nel [[1867]] fa un matrimonio « bianco » con un certo colonnello Michail Tomanovskij pur di rendersi indipendente e trasferirsi all'estero: allora, infatti, una donna poteva ottenere il passaporto soltanto se sposata e con il consenso del marito. Nel [[1868]] raggiunge [[Ginevra]], città, come altre svizzere, dove vi era una forte comunità di emigrati russi, collabora al quotidiano [[socialista]] « Narodnoe Delo » (La Causa popolare) e aderisce alla [[I Internazionale]] divenendo, con Nikolaj Utin, membro della sezione russa.  


Nel novembre del [[1870]] si trasferisce a [[Londra]], dove diviene membro della Sezione femminile dell'Internazionale e conosce [[Marx]] che la manda a [[Parigi]] nel marzo del [[1871]], quando è proclamata la Comune. Qui assume lo pseudonimo di Elisabeth Dmitrieff e in aprile fonda con [[Nathalie Lemel]] l'<nowiki></nowiki>''Union des femmes''. Organizza, con il commissario al lavoro [[Leó Frankel]], laboratori tessili che offrono lavoro alle donne disoccupate le quali, riunite in cooperative, possono vendere direttamente i prodotti della loro attività.
Nel novembre del [[1870]] si trasferisce a [[Londra]], dove diviene membro della Sezione femminile dell'Internazionale e conosce [[Marx]] che la manda a Parigi nel marzo del [[1871]], quando è proclamata la Comune. Qui assume lo pseudonimo di Elisabeth Dmitrieff e in aprile fonda con [[Nathalie Lemel]] l'<nowiki></nowiki>''Union des femmes''. Organizza, con il commissario al lavoro [[Leó Frankel]], laboratori tessili che offrono lavoro alle donne disoccupate le quali, riunite in cooperative, possono vendere direttamente i prodotti della loro attività.


Durante la « Settimana di sangue » combatte sulle barricate guidando un battaglione di donne a place Pigalle, dove viene ferita. La Comune è sopraffatta, lei si nasconde per sfuggire all'arresto e poi riesce a uscire da Parigi e a rifugiarsi a Ginevra.  
Durante la « Settimana di sangue » combatte sulle barricate guidando un battaglione di donne a place Pigalle, dove viene ferita. La Comune è sopraffatta, lei si nasconde per sfuggire all'arresto e poi riesce a uscire da Parigi e a rifugiarsi a Ginevra.  
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