Efisio Costantino Zonchello: differenze tra le versioni

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Nell'agosto del [[1921]] firma - insieme tra gli altri ad [[Aldino Felicani]], [[Emilio Coda]] e [[Arturo Calvani]] - un appello dal titolo ''Contro la sedia elettrica. Per le nostre vie!'' <ref>[http://www.radiomaremmarossa.it/?page_id=7066 «Il Martello», n. 26, 6 agosto 1921]</ref>, con il quale si chiedeva la liberazione di [[Sacco e Vanzetti]]. Dal [[1922]] al [[1925]], sempre a New York, collabora alla testata nata in sostituzione di ''[[Cronaca Sovversiva]]'', ovvero ''[[L'Adunata dei refrattari]]''. Collaboravano in vari modi alla redazine di questo giornale diversi anarchici sardi, tra cui [[Salvatore Dettori]], [[Antonio Giuseppe Meloni]] e soprattutto [[Michele Schirru]].   
Nell'agosto del [[1921]] firma - insieme tra gli altri ad [[Aldino Felicani]], [[Emilio Coda]] e [[Arturo Calvani]] - un appello dal titolo ''Contro la sedia elettrica. Per le nostre vie!'' <ref>[http://www.radiomaremmarossa.it/?page_id=7066 «Il Martello», n. 26, 6 agosto 1921]</ref>, con il quale si chiedeva la liberazione di [[Sacco e Vanzetti]]. Dal [[1922]] al [[1925]], sempre a New York, collabora alla testata nata in sostituzione di ''[[Cronaca Sovversiva]]'', ovvero ''[[L'Adunata dei refrattari]]''. Collaboravano in vari modi alla redazine di questo giornale diversi anarchici sardi, tra cui [[Salvatore Dettori]], [[Antonio Giuseppe Meloni]] e soprattutto [[Michele Schirru]].   


Assolutamente avverso alla corrente [[organizzatrice]], contesta la nascita in [[Italia]] dell'[[Unione Anarchica Italiana]] e tutti quegli anarchici che «costituendosi in partito e centralizzandosi negli organi e nelle commissioni di corrispondenza dell'Unione Anarchica Italiana», si sono allontanati dalle masse con l'illusione di conquistarle attraverso «sistemi e atteggiamenti particolari al proletariato organizzato, che è tutto senno e ragionevolezza, di contro alle intemperanze e alle inconsideratezze della marmaglia anonima, talvolta, eroica» <ref>''[http://www.radiomaremmarossa.it/?page_id=7066 Un po'd'accademia'', «L'Adunata dei refrattari», n.1, 15 apr. 1922]</ref>.
Assolutamente avverso alla corrente [[organizzatrice]], contesta la nascita in [[Italia]] dell'[[Unione Anarchica Italiana]] e tutti quegli anarchici che «costituendosi in partito e centralizzandosi negli organi e nelle commissioni di corrispondenza dell'Unione Anarchica Italiana», si sono allontanati dalle masse con l'illusione di conquistarle attraverso «sistemi e atteggiamenti particolari al proletariato organizzato, che è tutto senno e ragionevolezza, di contro alle intemperanze e alle inconsideratezze della marmaglia anonima, talvolta, eroica» <ref>''[http://www.radiomaremmarossa.it/?page_id=7066 Un po' d'accademia''], «L'Adunata dei refrattari», n. 1, 15 aprile 1922</ref>.
[[Image:Adunata_refrattari.jpg|thumb|300 px|''[[L'Adunata dei refrattari]]'']]
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Oltre che in favore di [[Sacco e Vanzetti]], si batte tenacemente anche per la liberazione di [[Aaron Baron]] e degli altri anarchici russi arrestati dai bolscevichi, stigmatizzando quelle che secondo lui erano le similitudini autoritarie esistenti tra [[fascismo]] e [[bolscevismo]]. Alla morte di [[Lenin]] pubblica l'articolo ''È morto il dittatore'' (2 febbraio 1924) in cui il leader bolscevico viene dipinto come colui che ha stroncato con la violenza «gli estremisti della rivoluzione»:
Oltre che in favore di [[Sacco e Vanzetti]], si batte tenacemente anche per la liberazione di [[Aaron Baron]] e degli altri anarchici russi arrestati dai bolscevichi, stigmatizzando quelle che secondo lui erano le similitudini autoritarie esistenti tra [[fascismo]] e [[bolscevismo]]. Alla morte di [[Lenin]] pubblica l'articolo ''È morto il dittatore'' (2 febbraio 1924) in cui il leader bolscevico viene dipinto come colui che ha stroncato con la violenza «gli estremisti della rivoluzione»:
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