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Alla fine del [[1855]] è nominato assistente-governatore di Lebak, nell'isola di Giava, dove però è testimone diretto degli abusi di potere da parte delle [[autorità]] locali. Dopo aver denunciato più volte le sopraffazioni ai danni degli indigeni, nel [[1856]] rassegna le dimissioni dal suo incarico governativo e dopo aver cercato inutilmente un altro impiego decide di far rientro in Europa. | Alla fine del [[1855]] è nominato assistente-governatore di Lebak, nell'isola di Giava, dove però è testimone diretto degli abusi di potere da parte delle [[autorità]] locali. Dopo aver denunciato più volte le sopraffazioni ai danni degli indigeni, nel [[1856]] rassegna le dimissioni dal suo incarico governativo e dopo aver cercato inutilmente un altro impiego decide di far rientro in Europa. | ||
===Attività letteraria e critica del colonialismo=== | ===Attività letteraria e critica del colonialismo=== | ||
[[File:Maxhavelaar.jpg|left|thumb|Copertina di ''[[Max Havelaar]]'', nona edizione (1891)]] | [[File:Maxhavelaar.jpg|left|thumb|200px|Copertina di ''[[Max Havelaar]]'', nona edizione (1891)]] | ||
Raggiunto anche dalla moglie e dia figli, Dekker si dedica all'attività letteraria, criticando apertamente il [[colonialismo]], il conformismo e i pregiudizi. Nel [[1859]], in un solo mese, scrive a Bruxelles il romanzo quasi autobiografico dal titolo ''[[Max Havelaar]]''. Pubblicato solamente nel maggio [[1860]], sotto lo pseudonimo '''Multatuli''' (in latino «ho sopportato molte cose»), scatenerà immediate polemica nel'intera Olanda. | Raggiunto anche dalla moglie e dia figli, Dekker si dedica all'attività letteraria, criticando apertamente il [[colonialismo]], il conformismo e i pregiudizi. Nel [[1859]], in un solo mese, scrive a Bruxelles il romanzo quasi autobiografico dal titolo ''[[Max Havelaar]]''. Pubblicato solamente nel maggio [[1860]], sotto lo pseudonimo '''Multatuli''' (in latino «ho sopportato molte cose»), scatenerà immediate polemica nel'intera Olanda. | ||