Economia e anarchia: differenze tra le versioni

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[[File:Proudhon.gif|thumb|''[[Che cos'è la proprietà?]]'' (1840) di [[Pierre Joseph Proudhon]]]]
[[File:Proudhonprop.jpg|thumb|''[[Che cos'è la proprietà?]]'' (1840) di [[Pierre Joseph Proudhon]]]]


Il mutualismo (dal [[lingua latina|latino]] ''mutuum'', [[mutuo]] o scambio<ref>[[Pierre-Joseph Proudhon]], ''La capacità politica delle classi operaie''</ref>) nasce dalle idee del [[Francia|francese]] [[Pierre-Joseph Proudhon]] (1809–1865), che postulava una società nella quale ogni persona possedesse i mezzi produzione, individualmente o collettivamente, lo scambio di beni e prodotti si produrrebbe tramite una forma etica di negoziazioni, nella quale ogni parte cercherebbe solo l'equivalente di quello che offre.<ref>[[Angel Cappelletti]], ''L'idea anarchica''</ref> Viene interpretato per alcuni autori come un punto di incontro tra le correnti individualiste e comuniste dell'anarchismo. Proudhon affermò che ''la proprietà è un furto'', considerando la ''proprietà'' il mal uso o abuso degli oggetti nel senso di sfruttamento, ma considerava la ''possessione'' come l'uso legittimo di un oggetto. Proudhon si oppose alla proprietà capitalista come a quella collettiva, perché sempre si ''abusa'' e ''ruba'' dagli individui. Il suo principio consiste nel riconoscere che ogni persona deve ''possedere'' i suoi mezzi di produzione (strumenti, terra, etc.) sia in modo individuale che collettivo, però deve essere remunerata per il suo lavoro, eliminando il profitto e l'affitto, assicurando così un alto livello di uguaglianza.
Il mutualismo (dal [[lingua latina|latino]] ''mutuum'', [[mutuo]] o scambio<ref>[[Pierre-Joseph Proudhon]], ''La capacità politica delle classi operaie''</ref>) nasce dalle idee del [[Francia|francese]] [[Pierre-Joseph Proudhon]] (1809–1865), che postulava una società nella quale ogni persona possedesse i mezzi produzione, individualmente o collettivamente, lo scambio di beni e prodotti si produrrebbe tramite una forma etica di negoziazioni, nella quale ogni parte cercherebbe solo l'equivalente di quello che offre.<ref>[[Angel Cappelletti]], ''L'idea anarchica''</ref> Viene interpretato per alcuni autori come un punto di incontro tra le correnti individualiste e comuniste dell'anarchismo. Proudhon affermò che ''la proprietà è un furto'', considerando la ''proprietà'' il mal uso o abuso degli oggetti nel senso di sfruttamento, ma considerava la ''possessione'' come l'uso legittimo di un oggetto. Proudhon si oppose alla proprietà capitalista come a quella collettiva, perché sempre si ''abusa'' e ''ruba'' dagli individui. Il suo principio consiste nel riconoscere che ogni persona deve ''possedere'' i suoi mezzi di produzione (strumenti, terra, etc.) sia in modo individuale che collettivo, però deve essere remunerata per il suo lavoro, eliminando il profitto e l'affitto, assicurando così un alto livello di uguaglianza.
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