Domenico Zavattero: differenze tra le versioni

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Rientrato clandestinamente in [[Svizzera]], nel maggio [[1899]] viene arrestato a Zurigo, poi accompagnato alla frontiera italiana di Ponte Chiasso (con altri due anarchici, Spreafico e Invernizzi) e preso in carico dalle guardie regie. Riesce a fuggire e ripara nuovamente a Londra, dove pubblica ''I rivoluzionari e la situazione in Italia''. A settembre, mentre è a Lugano (era appena rientrato) esce a Londra ''Ai legalitari!'' nel quale critica la politica addormentatrice dei socialisti; agli inizi di novembre dello stesso anno si trasferisce in [[Belgio]], poi da lì in [[Francia]], [[Svizzera]] ed infine a Milano.  
Rientrato clandestinamente in [[Svizzera]], nel maggio [[1899]] viene arrestato a Zurigo, poi accompagnato alla frontiera italiana di Ponte Chiasso (con altri due anarchici, Spreafico e Invernizzi) e preso in carico dalle guardie regie. Riesce a fuggire e ripara nuovamente a Londra, dove pubblica ''I rivoluzionari e la situazione in Italia''. A settembre, mentre è a Lugano (era appena rientrato) esce a Londra ''Ai legalitari!'' nel quale critica la politica addormentatrice dei socialisti; agli inizi di novembre dello stesso anno si trasferisce in [[Belgio]], poi da lì in [[Francia]], [[Svizzera]] ed infine a Milano.  
===Rientro in Italia===
===Rientro in Italia===
Nella città meneghina viene arrestato il [[21 novembre]] mentre è ospite di [[Carlo Colombo]]. Amnistiato, l'anarchico italiano sconta solo due mesi di [[carcere]] (anziché 18). È un nuovo Zavattero, quello che ritorna alla militanza anarchica. Abbandona le tentazioni antiorganizzatrici e sviluppa un pensiero maggiormente tendente all'organizzazione.
Nella città meneghina viene arrestato il [[21 novembre]] mentre è ospite di [[Carlo Colombo]]. Amnistiato, l'anarchico italiano sconta solo due mesi di [[carcere]] (anziché 18). È un nuovo Zavattero, quello che ritorna alla militanza anarchica. Abbandona le tentazioni [[antiorganizzatrici]] e sviluppa un pensiero maggiormente tendente all'organizzazione.


Si trasferisce ad Ancona per collaborare con «[[L'Agitazione]]», ma la redazione è oramai stata ridotta all'osso dagli arresti e anche Zavattero viene fermato e incarcerato «pel reato di offesa al pudore commesso colla stampa del noto opuscolo ''La donna''». Viene trasferito al [[carcere]] di Pesaro, rilasciato nel [[1902]] e reimpatriato a Torino. Per un po'lavora come uomo di fatica alle dipendenze del comune stesso, a causa di una multa non pagata, e poi viene nuovamente condannato e arrestato per una “dimostrazione sacrilega” contro una manifestazione religiosa (giugno [[1903]]). Processi e condanne però non fermano la sua attività propagandistica, nel biennio [[1902]]-[[1903]] pubblica un'infinità di opuscoli e collabora con tantissimi giornali e [[stampa libertaria|riviste anarchiche]] (spessissimo firmando i propri articoli con diversi pseudonimi).  
Si trasferisce ad Ancona per collaborare con «[[L'Agitazione]]», ma la redazione è oramai stata ridotta all'osso dagli arresti e anche Zavattero viene fermato e incarcerato «pel reato di offesa al pudore commesso colla stampa del noto opuscolo ''La donna''». Viene trasferito al [[carcere]] di Pesaro, rilasciato nel [[1902]] e reimpatriato a Torino. Per un po'lavora come uomo di fatica alle dipendenze del comune stesso, a causa di una multa non pagata, e poi viene nuovamente condannato e arrestato per una “dimostrazione sacrilega” contro una manifestazione religiosa (giugno [[1903]]). Processi e condanne però non fermano la sua attività propagandistica, nel biennio [[1902]]-[[1903]] pubblica un'infinità di opuscoli e collabora con tantissimi giornali e [[stampa libertaria|riviste anarchiche]] (spessissimo firmando i propri articoli con diversi pseudonimi).  
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