Diritto: differenze tra le versioni

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==[[Anarchismo]] e [[marxismo]]: confronto sul diritto <ref name="MC"></ref>==
==[[Anarchismo]] e [[marxismo]]: confronto sul diritto <ref name="MC"></ref>==
[[File:ME Contro.jpg|miniatura|200px|Copertina di ''Contro l'anarchismo'', raccolta di scritti di [[Marx]] ed [[Engels]], Edizioni Rinascita, Roma, [[1950]]]]
Se il pensiero [[marxiano]] non si caratterizza per una specifica analisi giuridica, la quale risulta quasi assente nel corpus dottrinario di [[Marx]] ed [[Engels]], ciò non di meno, attraverso la categoria della sovrastruttura inserita all'interno di una prospettiva [[storico-materialista]], la rappresentazione del fenomeno giuridico ed il suo ruolo nella società di classe è con precisione delineato, tanto da poter sviluppare su di questo, cosa del resto effettuata dai giuristi [[marxisti]], una teoria [[marxista]] del diritto.
Se il pensiero [[marxiano]] non si caratterizza per una specifica analisi giuridica, la quale risulta quasi assente nel corpus dottrinario di [[Marx]] ed [[Engels]], ciò non di meno, attraverso la categoria della sovrastruttura inserita all'interno di una prospettiva [[storico-materialista]], la rappresentazione del fenomeno giuridico ed il suo ruolo nella società di classe è con precisione delineato, tanto da poter sviluppare su di questo, cosa del resto effettuata dai giuristi [[marxisti]], una teoria [[marxista]] del diritto.
Nella prospettiva di pensiero [[marxista]], il diritto non può che manifestarsi quale fenomeno di dominio, dato che per sua essenza altro non è che l'espressione degli interessi economici della classe dominante, i quali si istituzionalizzano in forme giuridiche al fine di agevolare la preminenza degli interessi dei ceti dominanti su quelli dei ceti subalterni; al modificarsi degli interessi espressi dal ceto economicamente dominante, si assisterà all'automatica modificazione della regolamentazione giuridica. Cosicché, da un '''[[diritto]] borghese''', perché manifestazione degli interessi economici della classe mercantile ed imprenditoriale, si passerà, attraverso la presa del potere da parte del proletariato, che scalzerà la sconfitta borghesia dai gangli vitali della gestione economica, all'affermarsi nella società del '''[[diritto]] proletario''', il quale, necessariamente, veicolerà in forma istituzionalizzata gli interessi dell'antica classe subalterna ora al potere. La fase successiva alla rivoluzione, ovvero alla presa di potere da parte del proletariato, si caratterizza per tramite della dittatura di questo sulle altre classi sociali. Una '''dittatura''', quella '''proletaria''', non dissimile, nelle sue forme istituzionalizzate, in quanto produttive di uno [[Stato]] monoclasse, dalla '''dittatura della borghesia''' che la ha preceduta; il proletariato si impossessa, in quanto oramai padrone delle forme di produzione, delle istituzioni politiche e giuridiche, dello [[Stato]] e del diritto, che per l'appunto, si manifestano quale '''[[Stato]] proletario''' e '''[[diritto]] proletario'''.
Nella prospettiva di pensiero [[marxista]], il diritto non può che manifestarsi quale fenomeno di dominio, dato che per sua essenza altro non è che l'espressione degli interessi economici della classe dominante, i quali si istituzionalizzano in forme giuridiche al fine di agevolare la preminenza degli interessi dei ceti dominanti su quelli dei ceti subalterni; al modificarsi degli interessi espressi dal ceto economicamente dominante, si assisterà all'automatica modificazione della regolamentazione giuridica. Cosicché, da un '''[[diritto]] borghese''', perché manifestazione degli interessi economici della classe mercantile ed imprenditoriale, si passerà, attraverso la presa del potere da parte del proletariato, che scalzerà la sconfitta borghesia dai gangli vitali della gestione economica, all'affermarsi nella società del '''[[diritto]] proletario''', il quale, necessariamente, veicolerà in forma istituzionalizzata gli interessi dell'antica classe subalterna ora al potere. La fase successiva alla rivoluzione, ovvero alla presa di potere da parte del proletariato, si caratterizza per tramite della dittatura di questo sulle altre classi sociali. Una '''dittatura''', quella '''proletaria''', non dissimile, nelle sue forme istituzionalizzate, in quanto produttive di uno [[Stato]] monoclasse, dalla '''dittatura della borghesia''' che la ha preceduta; il proletariato si impossessa, in quanto oramai padrone delle forme di produzione, delle istituzioni politiche e giuridiche, dello [[Stato]] e del diritto, che per l'appunto, si manifestano quale '''[[Stato]] proletario''' e '''[[diritto]] proletario'''.
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