Difesa di Parma del 1922: differenze tra le versioni

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Nel [[1920]], i disagi sociali e le protratte mire imperialistiche del [[capitalismo]] italiano portarono alla cosiddetta "[[Rivolta dei Bersaglieri]]" di Ancona, una vera e propria sommossa popolare, partita dalla Caserma Villarey dove i bersaglieri non volevano partire alla volta dell'[[Albania]]: c'è ancora vivo il ricordo della [[settimana rossa]], l'insurrezione popolare verificatasi in Ancona tra il [[7 giugno|7]] e il [[14 giugno]] [[1914]] e partita proprio per una [[antimilitarismo|manifestazione antimilitarista]]: la rivolta, in seguito, è estesa in Romagna, Toscana ed altre parti d'[[Italia]]. Fra i capi anarchici che entrano in contatto con i bersaglieri di Ancona, spingendoli alla ribellione, c'è [[Antonio Cieri]], che, non potendo essere incarcerato per mancanza di prove, viene trasferito a Parma, divenendo figura di primo piano. Cieri poi, con [[Guido Picelli]] e la popolazione di Parma, le donne in particolare (importantissime sia come combattenti sia per supporto alla truppa), sarà l'artefice della sconfitta dei temutissimi squadristi di [[Italo Balbo]]. In quel periodo vi è pure la rivolta degli Arditi di Trieste, in concomitanza  con l'[[Impresa di Fiume|impresa di Fiume]], che non vogliono partire per altre guerre di rapina imperialista. Il governo teme una federazione fra Ancona e la  quasi "filobolscevica" Fiume (già repubblica e [[Stato]] libero riconosciuto in primis dalla Russia sovietica). Tale polveriera potrebbe incendiare di sovversione il già insurrezionale territorio nazionale.
Nel [[1920]], i disagi sociali e le protratte mire imperialistiche del [[capitalismo]] italiano portarono alla cosiddetta "[[Rivolta dei Bersaglieri]]" di Ancona, una vera e propria sommossa popolare, partita dalla Caserma Villarey dove i bersaglieri non volevano partire alla volta dell'[[Albania]]: c'è ancora vivo il ricordo della [[settimana rossa]], l'insurrezione popolare verificatasi in Ancona tra il [[7 giugno|7]] e il [[14 giugno]] [[1914]] e partita proprio per una [[antimilitarismo|manifestazione antimilitarista]]: la rivolta, in seguito, è estesa in Romagna, Toscana ed altre parti d'[[Italia]]. Fra i capi anarchici che entrano in contatto con i bersaglieri di Ancona, spingendoli alla ribellione, c'è [[Antonio Cieri]], che, non potendo essere incarcerato per mancanza di prove, viene trasferito a Parma, divenendo figura di primo piano. Cieri poi, con [[Guido Picelli]] e la popolazione di Parma, le donne in particolare (importantissime sia come combattenti sia per supporto alla truppa), sarà l'artefice della sconfitta dei temutissimi squadristi di [[Italo Balbo]]. In quel periodo vi è pure la rivolta degli Arditi di Trieste, in concomitanza  con l'[[Impresa di Fiume|impresa di Fiume]], che non vogliono partire per altre guerre di rapina imperialista. Il governo teme una federazione fra Ancona e la  quasi "filobolscevica" Fiume (già repubblica e [[Stato]] libero riconosciuto in primis dalla Russia sovietica). Tale polveriera potrebbe incendiare di sovversione il già insurrezionale territorio nazionale.


Nel [[1921]] la volontà di lotta rivoluzionaria del proletariato si scontra col riformismo ed il massimalismo, spesso solo parolaio del Partito Socialista. A causa anche di ciò le lotte si radicalizzarono sempre più: l'esempio della [[Russia]], ed anche le spinte bolsceviche susseguenti all'impresa fiumana, galvanizzavano il proletariato, nel Luglio [[1921]] ci sono i [[Fatti di Sarzana]], i [[formazioni di difesa proletaria a Genova|fatti di Genova]], i [[Fatti di Empoli 1921]]: il [[Fascismo|fascismo]] ha gettato la maschera di movimento di sinistra legato al [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista, [[sansepolcrismo]], rappresentato, artatamente anche, sul Popolo d'Italia di [[Benito Mussolini]]. Articolo in cui viene messa in evidenza e "caricata" solo la seconda del discorso di piazza S. Sepolcro, quella nettamente orientabile a sinistra: "l'affidamento delle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie e servizi pubblici" con punti di anticlericalismo, come appare dalla lettura dei punti riguardanti il problema finanziario; repubblicanesimo, volendo infatti formare una Repubblica con la creazione di una Assemblea Nazionale e rivendicazioni nettamente egualitarie e di classe discendenti dal [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista. <ref>[http://it.wikisource.org/wiki/Manifesto_dei_Fasci_italiani_di_combattimento%2C_pubblicato_su_%22Il_Popolo_d%27Italia%22_del_6_giugno_1919 Manifesto dei fasci italiani di combattimento]</ref>
Nel [[1921]] la volontà di lotta rivoluzionaria del proletariato si scontra col riformismo ed il massimalismo, spesso solo parolaio del Partito Socialista. A causa anche di ciò le lotte si radicalizzarono sempre più: l'esempio della [[Russia]], ed anche le spinte bolsceviche susseguenti all'impresa fiumana, galvanizzavano il proletariato, nel Luglio [[1921]] ci sono i [[Fatti di Sarzana]], i [[formazioni di difesa proletaria a Genova|fatti di Genova]], i [[Fatti di Empoli 1921]]: il [[Fascismo|fascismo]] ha gettato la maschera di movimento di sinistra legato al [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista, [[sansepolcrismo]], rappresentato, artatamente anche, sul Popolo d'Italia di [[Benito Mussolini]]. Articolo in cui viene messa in evidenza e "caricata" solo la seconda del discorso di piazza S. Sepolcro, quella nettamente orientabile a sinistra: "l'affidamento delle stesse organizzazioni proletarie (che ne siano degne moralmente e tecnicamente) della gestione di industrie e servizi pubblici" con punti di anticlericalismo, come appare dalla lettura dei punti riguardanti il problema finanziario; repubblicanesimo, volendo infatti formare una Repubblica con la creazione di una Assemblea Nazionale e rivendicazioni nettamente egualitarie e di classe discendenti dal [[sindacalismo rivoluzionario]] interventista. <ref>[http://it.wikisource.org/wiki/Manifesto_dei_Fasci_italiani_di_combattimento%2C_pubblicato_su_%22Il_Popolo_d%27Italia%22_del_6_giugno_1919 Manifesto dei fasci italiani di combattimento]</ref>
(Non pochi che aderirono al primo movimento fascista erano in buona fede, infatti passeranno all'antifascismo).
(Non pochi che aderirono al primo movimento fascista erano in buona fede, infatti passeranno all'antifascismo).
[[File:Gramsci.png|thumb|Antonio Gramsci]]
[[File:Gramsci.png|thumb|Antonio Gramsci]]
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Alla crescita demografica si era associato uno sviluppo urbano al di fuori dei bastioni del 1500, demoliti per far posto alle nuove costruzioni.
Alla crescita demografica si era associato uno sviluppo urbano al di fuori dei bastioni del 1500, demoliti per far posto alle nuove costruzioni.


Il quartiere operaio di S. Leonardo si era sviluppato nella zona nord, residenzialmente meno appetibile, con lo sviluppo contemporaneo di numerose fabbriche, fra le quali la vetreria Bormioli che contava già 300 operai nel [[1913]]. A sud, verso la Cittadella, si sviluppava invece un quartiere per benestanti. La viabilità mostrò un progresso nel [[1910]] con l'inaugarazione nel maggio delle linee tranviarie elettriche.
Il quartiere operaio di S. Leonardo si era sviluppato nella zona nord, residenzialmente meno appetibile, con lo sviluppo contemporaneo di numerose fabbriche, fra le quali la vetreria Bormioli che contava già 300 operai nel [[1913]]. A sud, verso la Cittadella, si sviluppava invece un quartiere per benestanti. La viabilità mostrò un progresso nel [[1910]] con l'inaugarazione nel maggio delle linee tranviarie elettriche.
Inoltre, nel [[1900]] erano entrati in funzione un nuovo acquedotto ed un nuovo macello; nel periodo intercorrente fra il [[1901]] e il [[1903]] i ponti Verdi e Italia, seguiti dallo stabilimento dei Bagni Pubblici sul Lungoparma nel [[1906]]; nel [[1907]] apriva l'albergo Croce Bianca in piazza della Steccata, di cui prese possesso il comando [[Fascismo|fascista]] nell'agosto del [[1922]]; nel 1909 le nuove Poste, e nel 1913 il supercinema Orfeo: alcuni sintomi del robusto sviluppo di inizio secolo.
Inoltre, nel [[1900]] erano entrati in funzione un nuovo acquedotto ed un nuovo macello; nel periodo intercorrente fra il [[1901]] e il [[1903]] i ponti Verdi e Italia, seguiti dallo stabilimento dei Bagni Pubblici sul Lungoparma nel [[1906]]; nel [[1907]] apriva l'albergo Croce Bianca in piazza della Steccata, di cui prese possesso il comando [[Fascismo|fascista]] nell'agosto del [[1922]]; nel 1909 le nuove Poste, e nel 1913 il supercinema Orfeo: alcuni sintomi del robusto sviluppo di inizio secolo.


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=== [[Fascismo|Fascisti]] e [[Squadristi]] ===
=== [[Fascismo|Fascisti]] e [[Squadristi]] ===


*'''Aimi Alcide''' (Polesine Parmense, Parma, [[1896]] - Como [[1960]]). Dopo esser stato in seminario ed aver militato nella guardia regia e partecipato alla prima guerra mondiale costituisce il Fascio a [[Busseto]] nel [[1921]] e si può identificare  come capo degli squadristi della Bassa Parmense. È in collegamento con [[Roberto Farinacci]], il ras di Cremona, non per niente il primo a dirigere gli attacchi a Parma sarà lo stesso Farinacci sostituito poi per inefficienza militare. Il culmine dei suoi attacchi fascisti si trova con la distruzione della Cooperativa di Fontanelle nell'agosto del [[1922]]. Nel prosieguo il suo [[fascismo]], dell'Aimi, di stampo intransigente lo porta all'emarginazione nel movimento fascista parmense stesso, quando è, nel seguito, da limitare uso di manganello ed olio di ricino, mescolato spesso a bitume. Diviene comunque membro del primo Consiglio direttivo della Confederazione Nazionale dei [[Sindacati Fascisti]], commissario straordinario dei sindacati fascisti di Firenze e segretario generale di Massa e Carrara; nel [[1929]] il [[PNF]] lo trasferisce a Mantova dove continua ad occuparsi di [[sindacalismo]].
*'''Aimi Alcide''' (Polesine Parmense, Parma, [[1896]] - Como [[1960]]). Dopo esser stato in seminario ed aver militato nella guardia regia e partecipato alla prima guerra mondiale costituisce il Fascio a [[Busseto]] nel [[1921]] e si può identificare  come capo degli squadristi della Bassa Parmense. È in collegamento con [[Roberto Farinacci]], il ras di Cremona, non per niente il primo a dirigere gli attacchi a Parma sarà lo stesso Farinacci sostituito poi per inefficienza militare. Il culmine dei suoi attacchi fascisti si trova con la distruzione della Cooperativa di Fontanelle nell'agosto del [[1922]]. Nel prosieguo il suo [[fascismo]], dell'Aimi, di stampo intransigente lo porta all'emarginazione nel movimento fascista parmense stesso, quando è, nel seguito, da limitare uso di manganello ed olio di ricino, mescolato spesso a bitume. Diviene comunque membro del primo Consiglio direttivo della Confederazione Nazionale dei [[Sindacati Fascisti]], commissario straordinario dei sindacati fascisti di Firenze e segretario generale di Massa e Carrara; nel [[1929]] il [[PNF]] lo trasferisce a Mantova dove continua ad occuparsi di [[sindacalismo]].


*'''[[Italo Balbo]]''', politico, militare e aviatore italiano, ministro dell'aeronautica e governatore della Libia.
*'''[[Italo Balbo]]''', politico, militare e aviatore italiano, ministro dell'aeronautica e governatore della Libia.
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*'''[[Agostino Berenini]]''' (Parma, 1858 - Roma, 1939), senatore. Da giovane fu monarchico e fece parte della cerchia moderata di Alfonso Cavagnari <ref>[http://biblioteche2.comune.parma.it/dm/545.htm Biblioteca Parma]</ref>, dal [[1881]] aderisce alla scuola di giurismo positivista avvicinandosi, conseguentemente, alla [[democrazia]] radicale, ebbe la carriera accademica ostacolata ma riuscì, comunque,  a diventare rettore di Parma dal [[1919]] al [[1925]]. Nel [[1892]] fu eletto senatore socialista nel collegio di Borgo San Donnino([[Fidenza]]), rimanendo comunque legato all'ideologia democratico-sociale, fu l'artefice della solida struttura di socialismo riformista divenuta tipica del suo collegio elettorale: fu deputato 8 volte di seguito. Nel [[1912]] uscì dal Partito Socialista seguendo Bissolati verso un'evoluzione democratico-interventista, nel 1921 pur non essendo eletto fu nominato da Giolitti senatore. I [[Fascismo|fascisti]] gli furono ostili e dovette ritirarsi a vita privata dimostrando qualche simpatia, dopo, per l'intervento dell'[[Italia]] in [[Libia]].
*'''[[Agostino Berenini]]''' (Parma, 1858 - Roma, 1939), senatore. Da giovane fu monarchico e fece parte della cerchia moderata di Alfonso Cavagnari <ref>[http://biblioteche2.comune.parma.it/dm/545.htm Biblioteca Parma]</ref>, dal [[1881]] aderisce alla scuola di giurismo positivista avvicinandosi, conseguentemente, alla [[democrazia]] radicale, ebbe la carriera accademica ostacolata ma riuscì, comunque,  a diventare rettore di Parma dal [[1919]] al [[1925]]. Nel [[1892]] fu eletto senatore socialista nel collegio di Borgo San Donnino([[Fidenza]]), rimanendo comunque legato all'ideologia democratico-sociale, fu l'artefice della solida struttura di socialismo riformista divenuta tipica del suo collegio elettorale: fu deputato 8 volte di seguito. Nel [[1912]] uscì dal Partito Socialista seguendo Bissolati verso un'evoluzione democratico-interventista, nel 1921 pur non essendo eletto fu nominato da Giolitti senatore. I [[Fascismo|fascisti]] gli furono ostili e dovette ritirarsi a vita privata dimostrando qualche simpatia, dopo, per l'intervento dell'[[Italia]] in [[Libia]].
*'''[[Umberto Beseghi]]''' (Parma, 1883 - Bologna, 1958), presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti di Parma, cancelliere giudiziario presso la Pretura di Parma, prima ad Orbetello, dopo, poi presso il Tribunale di Ravenna e infine presso la Procura Generale di [[Bologna]]. Durante la prima guerra mondiale, da subito, si occupò di giornalismo e fu corrispondente di giornali politici e direttore del quotidiano locale «Il Presente». Allo scioglimento dell'Associazione Nazionale Combattenti il Beseghi fu allontanato da Parma con destinazione Orbetello, di lì in poi si occupò esclusivamente alla letteratura.
*'''[[Umberto Beseghi]]''' (Parma, 1883 - Bologna, 1958), presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti di Parma, cancelliere giudiziario presso la Pretura di Parma, prima ad Orbetello, dopo, poi presso il Tribunale di Ravenna e infine presso la Procura Generale di [[Bologna]]. Durante la prima guerra mondiale, da subito, si occupò di giornalismo e fu corrispondente di giornali politici e direttore del quotidiano locale «Il Presente». Allo scioglimento dell'Associazione Nazionale Combattenti il Beseghi fu allontanato da Parma con destinazione Orbetello, di lì in poi si occupò esclusivamente alla letteratura.
*'''[[Guido Maria Conforti]]''', difese le scelte del clero, suore comprese, parmense nel curare i difensori parmensi feriti, rigettando le accuse di Balbo sul fatto che i preti sparassero ai fascisti assieme al '''fronte unito''', di questa relazione clero difensori ne parla con riferimento ad [[Antonio Cieri]], difensore del Naviglio, Pino Cacucci nel libro ''Oltretorrente''
*'''[[Guido Maria Conforti]]''', difese le scelte del clero, suore comprese, parmense nel curare i difensori parmensi feriti, rigettando le accuse di Balbo sul fatto che i preti sparassero ai fascisti assieme al '''fronte unito''', di questa relazione clero difensori ne parla con riferimento ad [[Antonio Cieri]], difensore del Naviglio, Pino Cacucci nel libro ''Oltretorrente''
*'''[[Felice Corini]]''', segretario PPI parmense,collabora coi fascisti fino al [[1924]], poi rompe e partecipa alla protesta Aventiniana.
*'''[[Felice Corini]]''', segretario PPI parmense,collabora coi fascisti fino al [[1924]], poi rompe e partecipa alla protesta Aventiniana.
*'''[[Federico Fusco]]''' (Napoli, 1872 - ?), prefetto di Parma, nel [[1893]] entrò nell'amministrazione della Pubblica sicurezza e contemporaneamente cominciò a  frequentare l'Università di [[Napoli]], dopo  nel [[1893]] entrato nell'amministrazione della Pubblica sicurezza fu destinato alla questura di Milano, fino al [[1896]], e quindi  venne inviato alla questura di [[Salerno]]. Passò nell'amministrazione civile dello stesso Ministero dell'Interno nel [[1897]] e nel [[1898]], appena laureato, assunse servizio presso la prefettura di [[Caserta]] con incarichi inerenti  amministrazioni comunali e provinciali, fu trasferito ancora alcune volte ed a [[Fabriano]] si assunse il compito non semplice di mediazione politica fra la conflittualità di strati proletari e padronato agendo su settori politici moderati,nel [[1908]], con atteggiamento improntato al paternalismo ,riuscendo a risolvere la situazione.Durante le  5 giornate d'agosto di scontro fra il '''fronte unito''' - [[Arditi del Popolo]] ed i [[Fascismo|fascisti]], del [[1922]], tentò di mediare al punto che Italo Balbo lo indicò come un strenuo nemico del [[Fascismo|fascismo]]. Vista la situazione nazionale con stato d'assedio a Milano, Genova, Ancona, Livorno, Parma, entrato in vigore il [[5 agosto]], con delibera govenativa, la gestione dell'ordine pubblico in città passò dal prefetto Fusco a l generale Lodomez. Successivamente il Consiglio dei ministri, nel settembre [[1922]], decise di sollevarlo dall'incarico a Parma e di metterlo a disposizione, affidandogli poi prefetture di città di minor importanza dal [[1923]] al [[1928]]: ''il fascismo al potere voleva la sua vendetta nel luglio [[1928]], all'età di 56 anni, fu collocato definitivamente a riposo “per motivi di servizio”''.
*'''[[Federico Fusco]]''' (Napoli, 1872 - ?), prefetto di Parma, nel [[1893]] entrò nell'amministrazione della Pubblica sicurezza e contemporaneamente cominciò a  frequentare l'Università di [[Napoli]], dopo  nel [[1893]] entrato nell'amministrazione della Pubblica sicurezza fu destinato alla questura di Milano, fino al [[1896]], e quindi  venne inviato alla questura di [[Salerno]]. Passò nell'amministrazione civile dello stesso Ministero dell'Interno nel [[1897]] e nel [[1898]], appena laureato, assunse servizio presso la prefettura di [[Caserta]] con incarichi inerenti  amministrazioni comunali e provinciali, fu trasferito ancora alcune volte ed a [[Fabriano]] si assunse il compito non semplice di mediazione politica fra la conflittualità di strati proletari e padronato agendo su settori politici moderati,nel [[1908]], con atteggiamento improntato al paternalismo ,riuscendo a risolvere la situazione.Durante le  5 giornate d'agosto di scontro fra il '''fronte unito''' - [[Arditi del Popolo]] ed i [[Fascismo|fascisti]], del [[1922]], tentò di mediare al punto che Italo Balbo lo indicò come un strenuo nemico del [[Fascismo|fascismo]]. Vista la situazione nazionale con stato d'assedio a Milano, Genova, Ancona, Livorno, Parma, entrato in vigore il [[5 agosto]], con delibera govenativa, la gestione dell'ordine pubblico in città passò dal prefetto Fusco a l generale Lodomez. Successivamente il Consiglio dei ministri, nel settembre [[1922]], decise di sollevarlo dall'incarico a Parma e di metterlo a disposizione, affidandogli poi prefetture di città di minor importanza dal [[1923]] al [[1928]]: ''il fascismo al potere voleva la sua vendetta nel luglio [[1928]], all'età di 56 anni, fu collocato definitivamente a riposo “per motivi di servizio”''.
*'''[[Enrico Lodomez]]''', generale e comandante della Scuola di applicazione di fanteria di Parma, visto il momento praticamente dirigeva anche tutti gli organismi di repressione dello stato in Parma.
*'''[[Enrico Lodomez]]''', generale e comandante della Scuola di applicazione di fanteria di Parma, visto il momento praticamente dirigeva anche tutti gli organismi di repressione dello stato in Parma.
*'''[[Tullio Maestri]]''', (Albareto, Parma, [[1875]] - Borgotaro, Parma, 1940), presidente Amministrazione provinciale di Parma periodo 1920 al 1922; cioè anche nel lasso di tempo della vicenda della resistenza di [[Parma]]  
*'''[[Tullio Maestri]]''', (Albareto, Parma, [[1875]] - Borgotaro, Parma, 1940), presidente Amministrazione provinciale di Parma periodo 1920 al 1922; cioè anche nel lasso di tempo della vicenda della resistenza di [[Parma]]  
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