Difesa di Parma del 1922: differenze tra le versioni

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Le ragioni sociali e politiche della resistenza vittoriosa di Parma sono molte e si legano a radicate esperienze del periodo, introiettate dal movimento locale dei lavoratori.
Le ragioni sociali e politiche della resistenza vittoriosa di Parma sono molte e si legano a radicate esperienze del periodo, introiettate dal movimento locale dei lavoratori.
Esperienze che vanno dal tradizionale ribellismo urbano dei quartieri più poveri ed anche fatiscenti della città (in particolare i borghi dell'Oltretorrente) a tutta la situazione storico-politico-sociale brevemente analizzata nel paragrafo del ''Tessuto Sociale Parmense''. È da rimarcare, comunque, che la cultura parmense dell'interventismo di sinistra e l'esperienza combattentistica nella prima guerra mondiale di molti lavoratori avevano rafforzato una preponderante volontà di cambiamento sociale e politico: l'unico vantaggio che vi era stato dalla guerra per la massa era un bagaglio di conoscenze militari applicate sul campo. C'era stata inoltre l'[[Impresa di Fiume|Fiume]] e [[Gabriele D'Annunzio]] è ancora considerato da Argo Secondari "il Comandante", come si può desumere da una sua intervista ad un emissario di [[Antonio Gramsci]]. È da tener ben conto pure che la Russia Sovietica, in quel periodo, rappresentava una luminosa fiaccola per la speranza di emancipazione delle classi subalterne e per frazioni dei ceti medi in quel momento alleate del proletariato, ad esempio i molti reduci di guerra graduati e delusi. Occorre, ancora, rimarcare con forza l'importanza della figura carismatica di combattente antifascista rappresentata da [[Guido Picelli]] e la sua proposta politica per un [[Antifascismo|''Fronte Unitario Antifascista'']], (successivamente [[Guido Picelli]] aderì al [[Partito Comunista d'Italia]], ma in quel periodo era ancora un socialista internazionalista). Picelli è ricordato ancora oggi in modo epico a Parma, anche per le sue caratteristiche umane e di cultore dell'opera lirica. Militarmente parlando, in senso stretto, è ben difendibile una zona con strade strette, tortuose ed anguste che porta ad un'immediata difesa con la barricata; ci sono dei precedenti storici con il lancio di tegole dai tetti e di pietre per le strade come forma di autodifesa dagli attacchi della polizia ed esercito già dalla fine del 1800, ed il metodo ormai è consolidato come forma di autodifesa contro le forze di polizia e l'esercito.
Esperienze che vanno dal tradizionale ribellismo urbano dei quartieri più poveri ed anche fatiscenti della città (in particolare i borghi dell'Oltretorrente) a tutta la situazione storico-politico-sociale brevemente analizzata nel paragrafo del ''Tessuto Sociale Parmense''. È da rimarcare, comunque, che la cultura parmense dell'interventismo di sinistra e l'esperienza combattentistica nella prima guerra mondiale di molti lavoratori avevano rafforzato una preponderante volontà di cambiamento sociale e politico: l'unico vantaggio che vi era stato dalla guerra per la massa era un bagaglio di conoscenze militari applicate sul campo. C'era stata inoltre l'[[Impresa di Fiume|Fiume]] e [[Gabriele D'Annunzio]] è ancora considerato da Argo Secondari "il Comandante", come si può desumere da una sua intervista ad un emissario di [[Antonio Gramsci]]. È da tener ben conto pure che la Russia Sovietica, in quel periodo, rappresentava una luminosa fiaccola per la speranza di emancipazione delle classi subalterne e per frazioni dei ceti medi in quel momento alleate del proletariato, ad esempio i molti reduci di guerra graduati e delusi. Occorre, ancora, rimarcare con forza l'importanza della figura carismatica di combattente antifascista rappresentata da [[Guido Picelli]] e la sua proposta politica per un [[Antifascismo|''Fronte Unitario Antifascista'']], (successivamente [[Guido Picelli]] aderì al [[Partito Comunista d'Italia]], ma in quel periodo era ancora un socialista internazionalista). Picelli è ricordato ancora oggi in modo epico a Parma, anche per le sue caratteristiche umane e di cultore dell'opera lirica. Militarmente parlando, in senso stretto, è ben difendibile una zona con strade strette, tortuose ed anguste che porta ad un'immediata difesa con la barricata; ci sono dei precedenti storici con il lancio di tegole dai tetti e di pietre per le strade come forma di autodifesa dagli attacchi della polizia ed esercito già dalla fine del 1800, ed il metodo ormai è consolidato come forma di autodifesa contro le forze di polizia e l'esercito.


== Personaggi correlati ==
== Personaggi correlati ==
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*'''[[Guido Maria Conforti]]''', difese le scelte del clero, suore comprese, parmense nel curare i difensori parmensi feriti, rigettando le accuse di Balbo sul fatto che i preti sparassero ai fascisti assieme al '''fronte unito''', di questa relazione clero difensori ne parla con riferimento ad [[Antonio Cieri]], difensore del Naviglio, Pino Cacucci nel libro ''Oltretorrente''
*'''[[Guido Maria Conforti]]''', difese le scelte del clero, suore comprese, parmense nel curare i difensori parmensi feriti, rigettando le accuse di Balbo sul fatto che i preti sparassero ai fascisti assieme al '''fronte unito''', di questa relazione clero difensori ne parla con riferimento ad [[Antonio Cieri]], difensore del Naviglio, Pino Cacucci nel libro ''Oltretorrente''
*'''[[Felice Corini]]''', segretario PPI parmense,collabora coi fascisti fino al [[1924]], poi rompe e partecipa alla protesta Aventiniana.
*'''[[Felice Corini]]''', segretario PPI parmense,collabora coi fascisti fino al [[1924]], poi rompe e partecipa alla protesta Aventiniana.
*'''[[Federico Fusco]]''' (Napoli, 1872 - ?), prefetto di Parma, nel [[1893]] entrò nell'amministrazione della Pubblica sicurezza e contemporaneamente cominciò a  frequentare l'Università di [[Napoli]], dopo  nel [[1893]] entrato nell'amministrazione della Pubblica sicurezza fu destinato alla questura di Milano, fino al [[1896]], e quindi  venne inviato alla questura di [[Salerno]]. Passò nell'amministrazione civile dello stesso Ministero dell'Interno nel [[1897]] e nel [[1898]], appena laureato, assunse servizio presso la prefettura di [[Caserta]] con incarichi inerenti  amministrazioni comunali e provinciali, fu trasferito ancora alcune volte ed a [[Fabriano]] si assunse il compito non semplice di mediazione politica fra la conflittualità di strati proletari e padronato agendo su settori politici moderati,nel [[1908]], con atteggiamento improntato al paternalismo ,riuscendo a risolvere la situazione.Durante le  5 giornate d'agosto di scontro fra il '''fronte unito''' - [[Arditi del Popolo]] ed i [[Fascismo|fascisti]], del [[1922]], tentò di mediare al punto che Italo Balbo lo indicò come un strenuo nemico del [[Fascismo|fascismo]]. Vista la situazione nazionale con stato d'assedio a Milano, Genova, Ancona, Livorno, Parma, entrato in vigore il [[5 agosto]], con delibera govenativa, la gestione dell'ordine pubblico in città passò dal prefetto Fusco a l generale Lodomez. Successivamente il Consiglio dei ministri, nel settembre [[1922]], decise di sollevarlo dall'incarico a Parma e di metterlo a disposizione, affidandogli poi  prefetture di città di minor importanza dal [[1923]] al [[1928]]: ''il fascismo al potere voleva la sua vendetta nel luglio [[1928]], all'età di 56 anni, fu collocato definitivamente a riposo “per motivi di servizio”''.
*'''[[Federico Fusco]]''' (Napoli, 1872 - ?), prefetto di Parma, nel [[1893]] entrò nell'amministrazione della Pubblica sicurezza e contemporaneamente cominciò a  frequentare l'Università di [[Napoli]], dopo  nel [[1893]] entrato nell'amministrazione della Pubblica sicurezza fu destinato alla questura di Milano, fino al [[1896]], e quindi  venne inviato alla questura di [[Salerno]]. Passò nell'amministrazione civile dello stesso Ministero dell'Interno nel [[1897]] e nel [[1898]], appena laureato, assunse servizio presso la prefettura di [[Caserta]] con incarichi inerenti  amministrazioni comunali e provinciali, fu trasferito ancora alcune volte ed a [[Fabriano]] si assunse il compito non semplice di mediazione politica fra la conflittualità di strati proletari e padronato agendo su settori politici moderati,nel [[1908]], con atteggiamento improntato al paternalismo ,riuscendo a risolvere la situazione.Durante le  5 giornate d'agosto di scontro fra il '''fronte unito''' - [[Arditi del Popolo]] ed i [[Fascismo|fascisti]], del [[1922]], tentò di mediare al punto che Italo Balbo lo indicò come un strenuo nemico del [[Fascismo|fascismo]]. Vista la situazione nazionale con stato d'assedio a Milano, Genova, Ancona, Livorno, Parma, entrato in vigore il [[5 agosto]], con delibera govenativa, la gestione dell'ordine pubblico in città passò dal prefetto Fusco a l generale Lodomez. Successivamente il Consiglio dei ministri, nel settembre [[1922]], decise di sollevarlo dall'incarico a Parma e di metterlo a disposizione, affidandogli poi  prefetture di città di minor importanza dal [[1923]] al [[1928]]: ''il fascismo al potere voleva la sua vendetta nel luglio [[1928]], all'età di 56 anni, fu collocato definitivamente a riposo “per motivi di servizio”''.
*'''[[Enrico Lodomez]]''', generale e comandante della Scuola di applicazione di fanteria di Parma, visto il momento praticamente dirigeva anche tutti gli organismi di repressione dello stato in Parma.
*'''[[Enrico Lodomez]]''', generale e comandante della Scuola di applicazione di fanteria di Parma, visto il momento praticamente dirigeva anche tutti gli organismi di repressione dello stato in Parma.
*'''[[Tullio Maestri]]''', (Albareto, Parma, [[1875]] - Borgotaro, Parma, 1940), presidente Amministrazione provinciale di Parma periodo 1920 al 1922; cioè anche nel lasso di tempo della vicenda della resistenza di [[Parma]]  
*'''[[Tullio Maestri]]''', (Albareto, Parma, [[1875]] - Borgotaro, Parma, 1940), presidente Amministrazione provinciale di Parma periodo 1920 al 1922; cioè anche nel lasso di tempo della vicenda della resistenza di [[Parma]]  
*'''[[Giuseppe Micheli]]''' (Parma, [[1874]] – Roma, [[1948]]), di buona famiglia, la madre era la sorella del sindaco di Parma Giovanni Mariotti, esponente fin da giovane del cattolicesimo parmense,assieme a [[Filippo Meda]] e Giuseppe Toniolo, nel congresso di Fiesole fu uno fra i promotori della [[FUCI]], nel 1899 fondò l'associazione “La Giovane Montagna”, per valorizzare aspetto religioso e culturale tramite manisfestazioni ed iniziative,nell'anno seguente nacque il settimanale dallo stesso nome,con [[Luigi Sturzo]] fondò l'Associazione dei Comuni italiani. Nel proseguimento prende in moglie la figlia del deputato [[Gian Lorenzo Basetti]], è poi ministro dell'agricoltura nel secondo governo Nitti. La carica che gli viene affidata  nel governo Bonomi è di ministro ai Lavori pubblici e di presidente delle Ferrovie dello Stato,essendo un aventiniono il fascismo lo dichiara decaduto da tutte le cariche parlamentari nel [[1926]]. Nel periodo fascista riprese a fare il notaio e si dedicò a studi storici, non tagliando i forti legami con icattolici democratici e con le autorità ecclesiastiche di parmensi e di Roma. La sua attività politica è ripresa dopo il settembre del [[1943]] efugge a Chieti,un mese dopo nel suo studio notarile di Parma si costituisce il [[CLN]].Nel dopoguerra immediato è vicepresidente della Camera dei deputati,poi venne eletto all'[[assemblea costituente]] e dopo diventa ministro della marina nel governo di [[Alcide De Gasperi]].
*'''[[Giuseppe Micheli]]''' (Parma, [[1874]] – Roma, [[1948]]), di buona famiglia, la madre era la sorella del sindaco di Parma Giovanni Mariotti, esponente fin da giovane del cattolicesimo parmense,assieme a [[Filippo Meda]] e Giuseppe Toniolo, nel congresso di Fiesole fu uno fra i promotori della [[FUCI]], nel 1899 fondò l'associazione “La Giovane Montagna”, per valorizzare aspetto religioso e culturale tramite manisfestazioni ed iniziative,nell'anno seguente nacque il settimanale dallo stesso nome,con [[Luigi Sturzo]] fondò l'Associazione dei Comuni italiani. Nel proseguimento prende in moglie la figlia del deputato [[Gian Lorenzo Basetti]], è poi ministro dell'agricoltura nel secondo governo Nitti. La carica che gli viene affidata  nel governo Bonomi è di ministro ai Lavori pubblici e di presidente delle Ferrovie dello Stato,essendo un aventiniono il fascismo lo dichiara decaduto da tutte le cariche parlamentari nel [[1926]]. Nel periodo fascista riprese a fare il notaio e si dedicò a studi storici, non tagliando i forti legami con icattolici democratici e con le autorità ecclesiastiche di parmensi e di Roma. La sua attività politica è ripresa dopo il settembre del [[1943]] efugge a Chieti,un mese dopo nel suo studio notarile di Parma si costituisce il [[CLN]].Nel dopoguerra immediato è vicepresidente della Camera dei deputati,poi venne eletto all'[[assemblea costituente]] e dopo diventa ministro della marina nel governo di [[Alcide De Gasperi]].
* '''[[Amedeo Passerini]]''' (Parma, 1870 - 1932), sindaco. Si laureò in giovane età, affermandosi subito nella vita pubblica con incarichi di alto livello nell'amministrazione: consigliere del Monte di Pietà, ispettore alla Cassa di Risparmio e membro della giunta provinciale amministrativa; ricoprì anche la carica di prosindaco ed assessore alle Opere Pie nel 1985,nominato presidente della Congregazione Municipale di Carità, assessore al Dazio e alle Finanze, presidente degli Ospizi Civili e dell'Ordine degli avvocati. In tribunale,in quanto penalista di gran valore,associava ad una esposizione fluente e vigorosa  una gran logica di indirizzo giuridico.Nel suo mandato di Sindaco di Parma dal [[1920]] al [[1923]],ebbe il gravoso compito di esser accanto alla città nelle 5 giornate dell'agosto del [[1922]]. Gli fu consegnata  nel [[1924]], per la sua capacità digestione della cosa pubblica ad honorem PNF. Dopo la Liberazione,a Roma,viene nominato vicepresidente della camera dei deputati, in seguito eletto  all'Assemblea Costituente, nel secondo Governo De Gasperi ricopre l'incarico di ministro della Marina.Nel secondo dopoguerra,nell'immediato sarà vicepresidente della [[Camera dei deputati]],nel seguito eletto all'[[assemblea cosistuente]] e dopo ministro della marina al governo di [[Alcide De Gasperi]].
* '''[[Amedeo Passerini]]''' (Parma, 1870 - 1932), sindaco. Si laureò in giovane età, affermandosi subito nella vita pubblica con incarichi di alto livello nell'amministrazione: consigliere del Monte di Pietà, ispettore alla Cassa di Risparmio e membro della giunta provinciale amministrativa; ricoprì anche la carica di prosindaco ed assessore alle Opere Pie nel 1985,nominato presidente della Congregazione Municipale di Carità, assessore al Dazio e alle Finanze, presidente degli Ospizi Civili e dell'Ordine degli avvocati. In tribunale,in quanto penalista di gran valore,associava ad una esposizione fluente e vigorosa  una gran logica di indirizzo giuridico.Nel suo mandato di Sindaco di Parma dal [[1920]] al [[1923]],ebbe il gravoso compito di esser accanto alla città nelle 5 giornate dell'agosto del [[1922]]. Gli fu consegnata  nel [[1924]], per la sua capacità digestione della cosa pubblica ad honorem PNF. Dopo la Liberazione,a Roma,viene nominato vicepresidente della camera dei deputati, in seguito eletto  all'Assemblea Costituente, nel secondo Governo De Gasperi ricopre l'incarico di ministro della Marina.Nel secondo dopoguerra,nell'immediato sarà vicepresidente della [[Camera dei deputati]],nel seguito eletto all'[[assemblea cosistuente]] e dopo ministro della marina al governo di [[Alcide De Gasperi]].
*'''[[Roberto Simondetti]]''', comandante del presidio militare di Parma
*'''[[Roberto Simondetti]]''', comandante del presidio militare di Parma
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