Difesa di Parma del 1922: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - " a" con " a"
m (Sostituzione testo - " d" con " d")
m (Sostituzione testo - " a" con " a")
Riga 81: Riga 81:
*'''[[Giuseppe Balestrazzi]]''' (Parma, [[1893]] - Roma, [[1983]]); presidente dell'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra di Parma, Balestrazzi, sottotenente, venne ricoverato nel [[1917]] nell'Ospedale di Parma per una grave mutilazione al braccio sinistro dovuta ad  ferita riportata in guerra e nello stesso anno con Priamo Brunazzi, altro mutilato di guerra ed altri pochi reduci fonda l'Associazione dei Mutilati e Invalidi di guerra a Parma quasi nello stesso periodo in cui nasce l'Associazione Nazionale di Milano. I due reduci si impegnano e sviluppano l'associazione che si mantiene di matrice apolitica, ne consegue che trovano un buon consenso interclassista, facendo ben notare che i reduci parmensi contavano più di 40.000 uomin (altri provincia compresa portano il numero abbondantemente al di sopra di 50.000) ma restando al dato qui riportato si ebbero 1.089 caduti sul campo, 1.718 caduti nel seguito per le ferite, 1.800 caduti per infezioni contratte nel conflitto, 420 internati in campi di detenzione militare degli avversari; ci furono 673 dispersi con oltre diecimila feriti. Parma fu epicentro del [[sindacalismo rivoluzionario]] e, quindi, anche di un non esiguo interventismo di sinistra, ([[Alceste DE Ambris]] ne è eclattante sempio). L'associazione fu subito ben accolta ed in breve tempo contò 2000 iscritti, circa, il foglio che editava si chiamava «la Parola». Nel [[1919]] Brunazzi dovette, avendo perso entrambi i piedi (con conseguenti "disagi"), abbandonare gran parte del suo lavoro e l'impegno fu asssunto quasi del tutto da Balestrazzi per cui nel [[1920]] divenne presidente a tutti gli effetti dell'associazione con Brunazzi nominato presidente onorario. Dopo il secondo conflitto il Balestrazzi diviene promotore dell'Istituto per la rieducazione dei mutilatini di guerra nel [[1947]]. Balestrazzi si trasferisce poi a Roma e si occupa di scritti storici sui suoi trascorsi e sugli avvenimenti collegati.   
*'''[[Giuseppe Balestrazzi]]''' (Parma, [[1893]] - Roma, [[1983]]); presidente dell'Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra di Parma, Balestrazzi, sottotenente, venne ricoverato nel [[1917]] nell'Ospedale di Parma per una grave mutilazione al braccio sinistro dovuta ad  ferita riportata in guerra e nello stesso anno con Priamo Brunazzi, altro mutilato di guerra ed altri pochi reduci fonda l'Associazione dei Mutilati e Invalidi di guerra a Parma quasi nello stesso periodo in cui nasce l'Associazione Nazionale di Milano. I due reduci si impegnano e sviluppano l'associazione che si mantiene di matrice apolitica, ne consegue che trovano un buon consenso interclassista, facendo ben notare che i reduci parmensi contavano più di 40.000 uomin (altri provincia compresa portano il numero abbondantemente al di sopra di 50.000) ma restando al dato qui riportato si ebbero 1.089 caduti sul campo, 1.718 caduti nel seguito per le ferite, 1.800 caduti per infezioni contratte nel conflitto, 420 internati in campi di detenzione militare degli avversari; ci furono 673 dispersi con oltre diecimila feriti. Parma fu epicentro del [[sindacalismo rivoluzionario]] e, quindi, anche di un non esiguo interventismo di sinistra, ([[Alceste DE Ambris]] ne è eclattante sempio). L'associazione fu subito ben accolta ed in breve tempo contò 2000 iscritti, circa, il foglio che editava si chiamava «la Parola». Nel [[1919]] Brunazzi dovette, avendo perso entrambi i piedi (con conseguenti "disagi"), abbandonare gran parte del suo lavoro e l'impegno fu asssunto quasi del tutto da Balestrazzi per cui nel [[1920]] divenne presidente a tutti gli effetti dell'associazione con Brunazzi nominato presidente onorario. Dopo il secondo conflitto il Balestrazzi diviene promotore dell'Istituto per la rieducazione dei mutilatini di guerra nel [[1947]]. Balestrazzi si trasferisce poi a Roma e si occupa di scritti storici sui suoi trascorsi e sugli avvenimenti collegati.   


*'''[[Umberto Balestrazzi]]'''  (Parma, 1885 - 1970) [http://biblioteche2.comune.parma.it/BibParma/bales/ dirigente dell'Unione Sindacale Parmense], sarto, attivo fino da inizio secolo nelle formazioni giovanili dei socialisti. Nel [[1906]] era segretario del circolo di Parma, nel [[1907]], contrapposto alle posizioni ufficiali dei socialisti, passa alla linea sindacalista-rivoluzionaria di [[Alceste De Ambris]], svolge il lavoro politico-sindacale presso la [[Camera del Lavoro]] di borgo delle Grazie e nello stesso anno viene arrestato per i tafferugli che seguono una manifestazione anticlericale. Viene scarcerato in maggio del [[1908]] e partecipa allo sciopero agrario, che subisce la sconfitta anche grazie alla astuta tattica portata avanti dagli agrari. Viene arrestato e condannato per la partecipazione agli incidenti scoppiati dopo una manifestazione [[anticlericalismo|anticlericale]], si trasferisce in [[Francia]], prende contatto con le organizzaione operaie locali e conosce [[Jean Jaur's]], il leader del [[socialismo]] francese. Torna Parma nel [[1914]], è il periodo in cui [[Filippo Corridoni]] fa il noto viaggio in Francia che lo sposta su posizioni interventiste definitivamente, mentre invece Umberto Balestrazzi, all'opposto, entra in conflittto con la direzione sindacalista favorevole all'interventismo: fonda un gruppo di sindacalisti "neutralisti" con Mario Longatti, Casimiro Accini, Lodovico Saccani, Dante Vecchi e Alfredo Veroni. È da questo gruppo che dopo il conflitto può far rinascere l'Unione Sindacale Parmense con un giornale: «Il Proletario». Fu amico sia di [[Giuseppe Di Vittorio]] che di [[Guido Picelli]], e si occupò anche del periodico ''L'Ardito del Popolo''. Nel seguito si avvicinò sempre più al [[Partito Comunista d'Italia]].
*'''[[Umberto Balestrazzi]]'''  (Parma, 1885 - 1970) [http://biblioteche2.comune.parma.it/BibParma/bales/ dirigente dell'Unione Sindacale Parmense], sarto, attivo fino da inizio secolo nelle formazioni giovanili dei socialisti. Nel [[1906]] era segretario del circolo di Parma, nel [[1907]], contrapposto alle posizioni ufficiali dei socialisti, passa alla linea sindacalista-rivoluzionaria di [[Alceste De Ambris]], svolge il lavoro politico-sindacale presso la [[Camera del Lavoro]] di borgo delle Grazie e nello stesso anno viene arrestato per i tafferugli che seguono una manifestazione anticlericale. Viene scarcerato in maggio del [[1908]] e partecipa allo sciopero agrario, che subisce la sconfitta anche grazie alla astuta tattica portata avanti dagli agrari. Viene arrestato e condannato per la partecipazione agli incidenti scoppiati dopo una manifestazione [[anticlericalismo|anticlericale]], si trasferisce in [[Francia]], prende contatto con le organizzaione operaie locali e conosce [[Jean Jaur's]], il leader del [[socialismo]] francese. Torna Parma nel [[1914]], è il periodo in cui [[Filippo Corridoni]] fa il noto viaggio in Francia che lo sposta su posizioni interventiste definitivamente, mentre invece Umberto Balestrazzi, all'opposto, entra in conflittto con la direzione sindacalista favorevole all'interventismo: fonda un gruppo di sindacalisti "neutralisti" con Mario Longatti, Casimiro Accini, Lodovico Saccani, Dante Vecchi e Alfredo Veroni. È da questo gruppo che dopo il conflitto può far rinascere l'Unione Sindacale Parmense con un giornale: «Il Proletario». Fu amico sia di [[Giuseppe Di Vittorio]] che di [[Guido Picelli]], e si occupò anche del periodico ''L'Ardito del Popolo''. Nel seguito si avvicinò sempre più al [[Partito Comunista d'Italia]].
*'''[[Alceste De Ambris]]''' esponente del [[sindacalismo rivoluzionario]] e vicino al primo fascismo rivoluzionario poi Ardito del Popolo
*'''[[Alceste De Ambris]]''' esponente del [[sindacalismo rivoluzionario]] e vicino al primo fascismo rivoluzionario poi Ardito del Popolo
*'''[[Amilcare De Ambris]]''', fratello di [[Alceste De Ambris]], sindacalista rivoluzionario, interventista di sinistra, fra i fondatori dei [[Fasci d'Azione Internazionalista]], la cui parte progressista del programma fu veicolata dal Popolo d'Italia di Benito Mussolini come programma di S. Sepolcro, portando all'inizio del [[sansepolcrismo]] ad aderire anche numerosi persone di sinistra che poi passarono all'antifascismo.
*'''[[Amilcare De Ambris]]''', fratello di [[Alceste De Ambris]], sindacalista rivoluzionario, interventista di sinistra, fra i fondatori dei [[Fasci d'Azione Internazionalista]], la cui parte progressista del programma fu veicolata dal Popolo d'Italia di Benito Mussolini come programma di S. Sepolcro, portando all'inizio del [[sansepolcrismo]] ad aderire anche numerosi persone di sinistra che poi passarono all'antifascismo.
Riga 96: Riga 96:
=== Personaggi Istituzionali ===
=== Personaggi Istituzionali ===


*'''[[Agostino Berenini]]''' (Parma, 1858 - Roma, 1939), senatore. Da giovane fu monarchico e fece parte della cerchia moderata di Alfonso Cavagnari <ref>[http://biblioteche2.comune.parma.it/dm/545.htm Biblioteca Parma]</ref>, dal [[1881]] aderisce alla scuola di giurismo positivista avvicinandosi, conseguentemente, alla [[democrazia]] radicale, ebbe la carriera accademica ostacolata ma riuscì, comunque, a diventare rettore di Parma dal [[1919]] al [[1925]]. Nel [[1892]] fu eletto senatore socialista nel collegio di Borgo San Donnino([[Fidenza]]), rimanendo comunque legato all'ideologia democratico-sociale, fu l'artefice della solida struttura di socialismo riformista divenuta tipica del suo collegio elettorale: fu deputato 8 volte di seguito. Nel [[1912]] uscì dal Partito Socialista seguendo Bissolati verso un'evoluzione democratico-interventista, nel 1921 pur non essendo eletto fu nominato da Giolitti senatore. I [[Fascismo|fascisti]] gli furono ostili e dovette ritirarsi a vita privata dimostrando qualche simpatia, dopo, per l'intervento dell'[[Italia]] in [[Libia]].
*'''[[Agostino Berenini]]''' (Parma, 1858 - Roma, 1939), senatore. Da giovane fu monarchico e fece parte della cerchia moderata di Alfonso Cavagnari <ref>[http://biblioteche2.comune.parma.it/dm/545.htm Biblioteca Parma]</ref>, dal [[1881]] aderisce alla scuola di giurismo positivista avvicinandosi, conseguentemente, alla [[democrazia]] radicale, ebbe la carriera accademica ostacolata ma riuscì, comunque, a diventare rettore di Parma dal [[1919]] al [[1925]]. Nel [[1892]] fu eletto senatore socialista nel collegio di Borgo San Donnino([[Fidenza]]), rimanendo comunque legato all'ideologia democratico-sociale, fu l'artefice della solida struttura di socialismo riformista divenuta tipica del suo collegio elettorale: fu deputato 8 volte di seguito. Nel [[1912]] uscì dal Partito Socialista seguendo Bissolati verso un'evoluzione democratico-interventista, nel 1921 pur non essendo eletto fu nominato da Giolitti senatore. I [[Fascismo|fascisti]] gli furono ostili e dovette ritirarsi a vita privata dimostrando qualche simpatia, dopo, per l'intervento dell'[[Italia]] in [[Libia]].
*'''[[Umberto Beseghi]]''' (Parma, 1883 - Bologna, 1958), presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti di Parma, cancelliere giudiziario presso la Pretura di Parma, prima ad Orbetello, dopo, poi presso il Tribunale di Ravenna e infine presso la Procura Generale di [[Bologna]]. Durante la prima guerra mondiale, da subito, si occupò di giornalismo e fu corrispondente di giornali politici e direttore del quotidiano locale «Il Presente». Allo scioglimento dell'Associazione Nazionale Combattenti il Beseghi fu allontanato da Parma con destinazione Orbetello, di lì in poi si occupò esclusivamente alla letteratura.
*'''[[Umberto Beseghi]]''' (Parma, 1883 - Bologna, 1958), presidente dell'Associazione Nazionale Combattenti di Parma, cancelliere giudiziario presso la Pretura di Parma, prima ad Orbetello, dopo, poi presso il Tribunale di Ravenna e infine presso la Procura Generale di [[Bologna]]. Durante la prima guerra mondiale, da subito, si occupò di giornalismo e fu corrispondente di giornali politici e direttore del quotidiano locale «Il Presente». Allo scioglimento dell'Associazione Nazionale Combattenti il Beseghi fu allontanato da Parma con destinazione Orbetello, di lì in poi si occupò esclusivamente alla letteratura.
*'''[[Guido Maria Conforti]]''', difese le scelte del clero, suore comprese, parmense nel curare i difensori parmensi feriti, rigettando le accuse di Balbo sul fatto che i preti sparassero ai fascisti assieme al '''fronte unito''', di questa relazione clero difensori ne parla con riferimento ad [[Antonio Cieri]], difensore del Naviglio, Pino Cacucci nel libro ''Oltretorrente''
*'''[[Guido Maria Conforti]]''', difese le scelte del clero, suore comprese, parmense nel curare i difensori parmensi feriti, rigettando le accuse di Balbo sul fatto che i preti sparassero ai fascisti assieme al '''fronte unito''', di questa relazione clero difensori ne parla con riferimento ad [[Antonio Cieri]], difensore del Naviglio, Pino Cacucci nel libro ''Oltretorrente''
*'''[[Felice Corini]]''', segretario PPI parmense,collabora coi fascisti fino al [[1924]], poi rompe e partecipa alla protesta Aventiniana.
*'''[[Felice Corini]]''', segretario PPI parmense,collabora coi fascisti fino al [[1924]], poi rompe e partecipa alla protesta Aventiniana.
*'''[[Federico Fusco]]''' (Napoli, 1872 - ?), prefetto di Parma, nel [[1893]] entrò nell'amministrazione della Pubblica sicurezza e contemporaneamente cominciò a  frequentare l'Università di [[Napoli]], dopo  nel [[1893]] entrato nell'amministrazione della Pubblica sicurezza fu destinato alla questura di Milano, fino al [[1896]], e quindi  venne inviato alla questura di [[Salerno]]. Passò nell'amministrazione civile dello stesso Ministero dell'Interno nel [[1897]] e nel [[1898]], appena laureato, assunse servizio presso la prefettura di [[Caserta]] con incarichi inerenti amministrazioni comunali e provinciali, fu trasferito ancora alcune volte ed a [[Fabriano]] si assunse il compito non semplice di mediazione politica fra la conflittualità di strati proletari e padronato agendo su settori politici moderati,nel [[1908]], con atteggiamento improntato al paternalismo ,riuscendo a risolvere la situazione.Durante le  5 giornate d'agosto di scontro fra il '''fronte unito''' - [[Arditi del Popolo]] ed i [[Fascismo|fascisti]], del [[1922]], tentò di mediare al punto che Italo Balbo lo indicò come un strenuo nemico del [[Fascismo|fascismo]]. Vista la situazione nazionale con stato d'assedio a Milano, Genova, Ancona, Livorno, Parma, entrato in vigore il [[5 agosto]], con delibera govenativa, la gestione dell'ordine pubblico in città passò dal prefetto Fusco a l generale Lodomez. Successivamente il Consiglio dei ministri, nel settembre [[1922]], decise di sollevarlo dall'incarico a Parma e di metterlo a disposizione, affidandogli poi prefetture di città di minor importanza dal [[1923]] al [[1928]]: ''il fascismo al potere voleva la sua vendetta nel luglio [[1928]], all'età di 56 anni, fu collocato definitivamente a riposo “per motivi di servizio”''.
*'''[[Federico Fusco]]''' (Napoli, 1872 - ?), prefetto di Parma, nel [[1893]] entrò nell'amministrazione della Pubblica sicurezza e contemporaneamente cominciò a  frequentare l'Università di [[Napoli]], dopo  nel [[1893]] entrato nell'amministrazione della Pubblica sicurezza fu destinato alla questura di Milano, fino al [[1896]], e quindi  venne inviato alla questura di [[Salerno]]. Passò nell'amministrazione civile dello stesso Ministero dell'Interno nel [[1897]] e nel [[1898]], appena laureato, assunse servizio presso la prefettura di [[Caserta]] con incarichi inerenti amministrazioni comunali e provinciali, fu trasferito ancora alcune volte ed a [[Fabriano]] si assunse il compito non semplice di mediazione politica fra la conflittualità di strati proletari e padronato agendo su settori politici moderati,nel [[1908]], con atteggiamento improntato al paternalismo ,riuscendo a risolvere la situazione.Durante le  5 giornate d'agosto di scontro fra il '''fronte unito''' - [[Arditi del Popolo]] ed i [[Fascismo|fascisti]], del [[1922]], tentò di mediare al punto che Italo Balbo lo indicò come un strenuo nemico del [[Fascismo|fascismo]]. Vista la situazione nazionale con stato d'assedio a Milano, Genova, Ancona, Livorno, Parma, entrato in vigore il [[5 agosto]], con delibera govenativa, la gestione dell'ordine pubblico in città passò dal prefetto Fusco a l generale Lodomez. Successivamente il Consiglio dei ministri, nel settembre [[1922]], decise di sollevarlo dall'incarico a Parma e di metterlo a disposizione, affidandogli poi prefetture di città di minor importanza dal [[1923]] al [[1928]]: ''il fascismo al potere voleva la sua vendetta nel luglio [[1928]], all'età di 56 anni, fu collocato definitivamente a riposo “per motivi di servizio”''.
*'''[[Enrico Lodomez]]''', generale e comandante della Scuola di applicazione di fanteria di Parma, visto il momento praticamente dirigeva anche tutti gli organismi di repressione dello stato in Parma.
*'''[[Enrico Lodomez]]''', generale e comandante della Scuola di applicazione di fanteria di Parma, visto il momento praticamente dirigeva anche tutti gli organismi di repressione dello stato in Parma.
*'''[[Tullio Maestri]]''', (Albareto, Parma, [[1875]] - Borgotaro, Parma, 1940), presidente Amministrazione provinciale di Parma periodo 1920 al 1922; cioè anche nel lasso di tempo della vicenda della resistenza di [[Parma]]  
*'''[[Tullio Maestri]]''', (Albareto, Parma, [[1875]] - Borgotaro, Parma, 1940), presidente Amministrazione provinciale di Parma periodo 1920 al 1922; cioè anche nel lasso di tempo della vicenda della resistenza di [[Parma]]  
*'''[[Giuseppe Micheli]]''' (Parma, [[1874]] – Roma, [[1948]]), di buona famiglia, la madre era la sorella del sindaco di Parma Giovanni Mariotti, esponente fin da giovane del cattolicesimo parmense,assieme a [[Filippo Meda]] e Giuseppe Toniolo, nel congresso di Fiesole fu uno fra i promotori della [[FUCI]], nel 1899 fondò l'associazione “La Giovane Montagna”, per valorizzare aspetto religioso e culturale tramite manisfestazioni ed iniziative,nell'anno seguente nacque il settimanale dallo stesso nome,con [[Luigi Sturzo]] fondò l'Associazione dei Comuni italiani. Nel proseguimento prende in moglie la figlia del deputato [[Gian Lorenzo Basetti]], è poi ministro dell'agricoltura nel secondo governo Nitti. La carica che gli viene affidata  nel governo Bonomi è di ministro ai Lavori pubblici e di presidente delle Ferrovie dello Stato,essendo un aventiniono il fascismo lo dichiara decaduto da tutte le cariche parlamentari nel [[1926]]. Nel periodo fascista riprese a fare il notaio e si dedicò a studi storici, non tagliando i forti legami con icattolici democratici e con le autorità ecclesiastiche di parmensi e di Roma. La sua attività politica è ripresa dopo il settembre del [[1943]] efugge a Chieti,un mese dopo nel suo studio notarile di Parma si costituisce il [[CLN]].Nel dopoguerra immediato è vicepresidente della Camera dei deputati,poi venne eletto all'[[assemblea costituente]] e dopo diventa ministro della marina nel governo di [[Alcide De Gasperi]].
*'''[[Giuseppe Micheli]]''' (Parma, [[1874]] – Roma, [[1948]]), di buona famiglia, la madre era la sorella del sindaco di Parma Giovanni Mariotti, esponente fin da giovane del cattolicesimo parmense,assieme a [[Filippo Meda]] e Giuseppe Toniolo, nel congresso di Fiesole fu uno fra i promotori della [[FUCI]], nel 1899 fondò l'associazione “La Giovane Montagna”, per valorizzare aspetto religioso e culturale tramite manisfestazioni ed iniziative,nell'anno seguente nacque il settimanale dallo stesso nome,con [[Luigi Sturzo]] fondò l'Associazione dei Comuni italiani. Nel proseguimento prende in moglie la figlia del deputato [[Gian Lorenzo Basetti]], è poi ministro dell'agricoltura nel secondo governo Nitti. La carica che gli viene affidata  nel governo Bonomi è di ministro ai Lavori pubblici e di presidente delle Ferrovie dello Stato,essendo un aventiniono il fascismo lo dichiara decaduto da tutte le cariche parlamentari nel [[1926]]. Nel periodo fascista riprese a fare il notaio e si dedicò a studi storici, non tagliando i forti legami con icattolici democratici e con le autorità ecclesiastiche di parmensi e di Roma. La sua attività politica è ripresa dopo il settembre del [[1943]] efugge a Chieti,un mese dopo nel suo studio notarile di Parma si costituisce il [[CLN]].Nel dopoguerra immediato è vicepresidente della Camera dei deputati,poi venne eletto all'[[assemblea costituente]] e dopo diventa ministro della marina nel governo di [[Alcide De Gasperi]].
* '''[[Amedeo Passerini]]''' (Parma, 1870 - 1932), sindaco. Si laureò in giovane età, affermandosi subito nella vita pubblica con incarichi di alto livello nell'amministrazione: consigliere del Monte di Pietà, ispettore alla Cassa di Risparmio e membro della giunta provinciale amministrativa; ricoprì anche la carica di prosindaco ed assessore alle Opere Pie nel 1985,nominato presidente della Congregazione Municipale di Carità, assessore al Dazio e alle Finanze, presidente degli Ospizi Civili e dell'Ordine degli avvocati. In tribunale,in quanto penalista di gran valore,associava ad una esposizione fluente e vigorosa una gran logica di indirizzo giuridico.Nel suo mandato di Sindaco di Parma dal [[1920]] al [[1923]],ebbe il gravoso compito di esser accanto alla città nelle 5 giornate dell'agosto del [[1922]]. Gli fu consegnata  nel [[1924]], per la sua capacità digestione della cosa pubblica ad honorem PNF. Dopo la Liberazione,a Roma,viene nominato vicepresidente della camera dei deputati, in seguito eletto all'Assemblea Costituente, nel secondo Governo De Gasperi ricopre l'incarico di ministro della Marina.Nel secondo dopoguerra,nell'immediato sarà vicepresidente della [[Camera dei deputati]],nel seguito eletto all'[[assemblea cosistuente]] e dopo ministro della marina al governo di [[Alcide De Gasperi]].
* '''[[Amedeo Passerini]]''' (Parma, 1870 - 1932), sindaco. Si laureò in giovane età, affermandosi subito nella vita pubblica con incarichi di alto livello nell'amministrazione: consigliere del Monte di Pietà, ispettore alla Cassa di Risparmio e membro della giunta provinciale amministrativa; ricoprì anche la carica di prosindaco ed assessore alle Opere Pie nel 1985,nominato presidente della Congregazione Municipale di Carità, assessore al Dazio e alle Finanze, presidente degli Ospizi Civili e dell'Ordine degli avvocati. In tribunale,in quanto penalista di gran valore,associava ad una esposizione fluente e vigorosa una gran logica di indirizzo giuridico.Nel suo mandato di Sindaco di Parma dal [[1920]] al [[1923]],ebbe il gravoso compito di esser accanto alla città nelle 5 giornate dell'agosto del [[1922]]. Gli fu consegnata  nel [[1924]], per la sua capacità digestione della cosa pubblica ad honorem PNF. Dopo la Liberazione,a Roma,viene nominato vicepresidente della camera dei deputati, in seguito eletto all'Assemblea Costituente, nel secondo Governo De Gasperi ricopre l'incarico di ministro della Marina.Nel secondo dopoguerra,nell'immediato sarà vicepresidente della [[Camera dei deputati]],nel seguito eletto all'[[assemblea cosistuente]] e dopo ministro della marina al governo di [[Alcide De Gasperi]].
*'''[[Roberto Simondetti]]''', comandante del presidio militare di Parma
*'''[[Roberto Simondetti]]''', comandante del presidio militare di Parma
*'''[[Alberto Simonini]]''', dirigente socialista e segretario della Camera Confederale del Lavoro di Parma.
*'''[[Alberto Simonini]]''', dirigente socialista e segretario della Camera Confederale del Lavoro di Parma.
64 364

contributi