Dell'utopia situazionista o l'immaginazione al rogo: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "[à][\s][.]" con "à."
m (Sostituzione testo - "[à][\s][,]" con "à,")
m (Sostituzione testo - "[à][\s][.]" con "à.")
Riga 27: Riga 27:
Sulla scia ereticale dell'Anarchismo di fine ‘800 o del Surrealismo degli anni '30 o del Lettrismo degli anni '50... i Situazionisti affrontavano la vita corrente mettendo insieme l'arte/espressione con la politica/esistenza. I modi di comportamento sociale erano anche interventi urbanistici, ecologici, poetici... la fotografia, il cinema, i fumetti, la pittura... tutto veniva détournato, violato, disgelato... per tornare a risplendere nei percorsi di altre realtà, scoprire nuovi territori — piste dei sogni – dove l'immaginazione andava a prendere il potere, non per possederlo ma per distruggerlo... metterlo al rogo. Le democrazie dello spettacolo devono la loro prosperità  al genocidio.
Sulla scia ereticale dell'Anarchismo di fine ‘800 o del Surrealismo degli anni '30 o del Lettrismo degli anni '50... i Situazionisti affrontavano la vita corrente mettendo insieme l'arte/espressione con la politica/esistenza. I modi di comportamento sociale erano anche interventi urbanistici, ecologici, poetici... la fotografia, il cinema, i fumetti, la pittura... tutto veniva détournato, violato, disgelato... per tornare a risplendere nei percorsi di altre realtà, scoprire nuovi territori — piste dei sogni – dove l'immaginazione andava a prendere il potere, non per possederlo ma per distruggerlo... metterlo al rogo. Le democrazie dello spettacolo devono la loro prosperità  al genocidio.


5. I Situazionisti hanno preso i loro sogni per la realtà ... non avevano paura di disvelare il mondo nuovo a morsi, perché lo portavano dentro i loro cuori... nel Maggio rosso, il loro slogan migliore è stato — “Presto! —, quello più efficace — “Con le budella dell'ultimo prete impiccheremo l'ultimo padrone!” —. L'evoluzione delle “classi pericolose” verranno dopo... mai più le giovani generazioni saranno belle così! Quella sbornia di libertà  è d'amore tra le genti ci accompagnerà  per tutta la vita. Nessuna speranza, nessuna paura... aveva inciso sul suo coltello il Caravaggio. Sapeva che le stelle sono i diamanti dei poveri e soltanto i grandi poeti sono liberi.  
5. I Situazionisti hanno preso i loro sogni per la realtà... non avevano paura di disvelare il mondo nuovo a morsi, perché lo portavano dentro i loro cuori... nel Maggio rosso, il loro slogan migliore è stato — “Presto! —, quello più efficace — “Con le budella dell'ultimo prete impiccheremo l'ultimo padrone!” —. L'evoluzione delle “classi pericolose” verranno dopo... mai più le giovani generazioni saranno belle così! Quella sbornia di libertà  è d'amore tra le genti ci accompagnerà  per tutta la vita. Nessuna speranza, nessuna paura... aveva inciso sul suo coltello il Caravaggio. Sapeva che le stelle sono i diamanti dei poveri e soltanto i grandi poeti sono liberi.  


6. L'attività  artistica e politica dell'Internazionale Situazionista va oltre le intenzionalità  del “gruppo” stesso. Le idee, i lavori, le utopie... dei Situazionisti sono sparsi ovunque qualcuno voglia esprimere una critica radicale del presente... la pratica artistica e progettuale dei Situazionisti nasce dal rifiuto del mercantilizio, della logica capitalistica o borghese della fruizione dell'arte, della comunicazione, della creatività ... come mitologie di un mondo edulcorato e accordato ai valori dominanti. Vi sono mattini commoventi ma difficili, quelli che annunciano le barricate della prossima rivoluzione... li facciamo nostri come un'eterna sbronza... in un mondo unificato non ci si può che esiliare o fare baldoria. “Sapete cosa c'è, adesso seppelliscono i cattolici nei cimiteri protestanti, quelli vivi, naturalmente” (da Il lungo giorno finisce, 1992, di Terence Davies). Per non dimenticare: nei padroni d'ogni risma, si celano anime di schiavi.
6. L'attività  artistica e politica dell'Internazionale Situazionista va oltre le intenzionalità  del “gruppo” stesso. Le idee, i lavori, le utopie... dei Situazionisti sono sparsi ovunque qualcuno voglia esprimere una critica radicale del presente... la pratica artistica e progettuale dei Situazionisti nasce dal rifiuto del mercantilizio, della logica capitalistica o borghese della fruizione dell'arte, della comunicazione, della creatività... come mitologie di un mondo edulcorato e accordato ai valori dominanti. Vi sono mattini commoventi ma difficili, quelli che annunciano le barricate della prossima rivoluzione... li facciamo nostri come un'eterna sbronza... in un mondo unificato non ci si può che esiliare o fare baldoria. “Sapete cosa c'è, adesso seppelliscono i cattolici nei cimiteri protestanti, quelli vivi, naturalmente” (da Il lungo giorno finisce, 1992, di Terence Davies). Per non dimenticare: nei padroni d'ogni risma, si celano anime di schiavi.


7. Nel “Rapporto sulle situazioni...” Debord assembla le tracce eversive dell'I.S. e dissemina ovunque il cianuro della libertà  nel concetto espresso bene dal nostro irmão di strada, fra'Marcelo Barros: “la libertà  non si dà . Si conquista”. La Teologia d'ogni liberazione è tutta qui. Le invettive di Debord le ritroviamo nella critica della vita quotidiana di Henri Lefebvre, nella filosofia radicale di Jean-Paul Sartre, nella rivolta individuale di Albert Camus, nella scoperta del negativo della “scuola di Francoforte” (Theodor W. Adorno, Herbert Marcuse, Max Horkheimer)... più ancora è la lezione di vita che divampa negli scritti di D.A.F. De Sade, Charles Fourier, Joseph Proudhon, Walter Benjamin e nel pensiero libertario d'ogni tempo.
7. Nel “Rapporto sulle situazioni...” Debord assembla le tracce eversive dell'I.S. e dissemina ovunque il cianuro della libertà  nel concetto espresso bene dal nostro irmão di strada, fra'Marcelo Barros: “la libertà  non si dà. Si conquista”. La Teologia d'ogni liberazione è tutta qui. Le invettive di Debord le ritroviamo nella critica della vita quotidiana di Henri Lefebvre, nella filosofia radicale di Jean-Paul Sartre, nella rivolta individuale di Albert Camus, nella scoperta del negativo della “scuola di Francoforte” (Theodor W. Adorno, Herbert Marcuse, Max Horkheimer)... più ancora è la lezione di vita che divampa negli scritti di D.A.F. De Sade, Charles Fourier, Joseph Proudhon, Walter Benjamin e nel pensiero libertario d'ogni tempo.
La “rivolta situazionista” non è mai stata una rivoluzione culturale, politica, economica soltanto... l'insorgenza situazionista è stata una fusione tra arte e politica... l'esplosione di un flusso esperienziale e di aggregazione di “nuovi soggetti sociali”... la loro politica era “sporcarsi le mani” con gli operai che si sollevavano contro i loro oppressori e insieme ai giovani, ai “quasi adatti”, al popolo insorto... andavano a sognare quell'utopia possibile (dell'amore dell'uomo per gli altri uomini) che era già  (non solo allora) nelle teste di molti. Si trattava di non fare prigionieri, perché poi bisognava dare loro non solo il pane ma anche la libertà  e le rose. La pietà  non è rivoluzionaria, diceva. Rivendicare se stessi, significa combattere per il diritto di far rispettare i più elementari diritti dell'uomo. Sotto ogni cielo.
La “rivolta situazionista” non è mai stata una rivoluzione culturale, politica, economica soltanto... l'insorgenza situazionista è stata una fusione tra arte e politica... l'esplosione di un flusso esperienziale e di aggregazione di “nuovi soggetti sociali”... la loro politica era “sporcarsi le mani” con gli operai che si sollevavano contro i loro oppressori e insieme ai giovani, ai “quasi adatti”, al popolo insorto... andavano a sognare quell'utopia possibile (dell'amore dell'uomo per gli altri uomini) che era già  (non solo allora) nelle teste di molti. Si trattava di non fare prigionieri, perché poi bisognava dare loro non solo il pane ma anche la libertà  e le rose. La pietà  non è rivoluzionaria, diceva. Rivendicare se stessi, significa combattere per il diritto di far rispettare i più elementari diritti dell'uomo. Sotto ogni cielo.


64 364

contributi