Daniel Guérin: differenze tra le versioni

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All'inizio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione spagnola]], nel [[1936]], Guerin si schiera genericamente per le forze repubblicane, successivamente, in seguito alle spaccature tra stalinisti da una parte, e anarchici ([[CNT]]) e ''trotzkisti'' ([[POUM]]) dall'altra, si schiera contro i [[marxismo|comunisti autoritari]]. Nel [[1946]] Daniel Guerin visita gli [[USA]] e ne rimane sconvolto per le condizioni sociali in cui sono costrette a vivere le classi più povere (espulso dagli [[USA]] nel [[1949]]); in ''Negroes On the March'' Guerin sostiene che la lotta per l'[[uguaglianza]] dei neri è una lotta primaria, che però può essere vinta soltanto se inserita nell'ambito della più grande [[lotta di classe]] per il [[socialismo]]. Sempre nel [[1946]] pubblica uno studio sulla [[Rivoluzione Francese]] e la lotta di classe nella prima repubblica, ''Bourgeois et bras nus, 1793-1795'' (Compendio della 2° edizione dell'opera, pubblicata in castigliano: ''La lucha de clases en el apogeo de la revolución francesa, 1793-1795''), risultando molto critico, contrariamente a molti storici di sinistra, della fazione Giacobina.
All'inizio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione spagnola]], nel [[1936]], Guerin si schiera genericamente per le forze repubblicane, successivamente, in seguito alle spaccature tra stalinisti da una parte, e anarchici ([[CNT]]) e ''trotzkisti'' ([[POUM]]) dall'altra, si schiera contro i [[marxismo|comunisti autoritari]]. Nel [[1946]] Daniel Guerin visita gli [[USA]] e ne rimane sconvolto per le condizioni sociali in cui sono costrette a vivere le classi più povere (espulso dagli [[USA]] nel [[1949]]); in ''Negroes On the March'' Guerin sostiene che la lotta per l'[[uguaglianza]] dei neri è una lotta primaria, che però può essere vinta soltanto se inserita nell'ambito della più grande [[lotta di classe]] per il [[socialismo]]. Sempre nel [[1946]] pubblica uno studio sulla [[Rivoluzione Francese]] e la lotta di classe nella prima repubblica, ''Bourgeois et bras nus, 1793-1795'' (Compendio della 2° edizione dell'opera, pubblicata in castigliano: ''La lucha de clases en el apogeo de la revolución francesa, 1793-1795''), risultando molto critico, contrariamente a molti storici di sinistra, della fazione Giacobina.


Trascorse la [[Seconda Guerra Mondiale|seconda guerra mondiale]] in [[Norvegia]] e quando ritornò in [[Francia]], nel [[1942]], decise di approfondire la conoscenza del [[trotzkismo]] e del concetto di «rivoluzione permanente», studiando anche la [[Rivoluzione Francese|rivoluzione francese]], che egli, in controtendenza, non considerava solo «borghese», ma importantissima per aver permesso lo sviluppo della coscienza del [[proletariato]] industriale moderno. Finita la guerra si spostò nuovamente negli [[USA]], dove prese coscienza della [[repressione]] verso i neri, i [[pellerossa]], i [[gay]] e le minoranze in genere, giungendo alla conclusione che la [[libertà ]] è un tutto che non deve essere goduto solo parzialmente o da una sola parte della società. È di questo periodo ''Shakespeare et Gide en Correctionelle'' ([[1959]]), e altri testi sul movimento operaio e sul [[colonialismo]]. Guerin fu il primo a parlare di «colonialismo interno» a proposito dell'arroganza [[razzismo|razzista]] dei bianchi americani. È del [[1965]] il testo ''Né Dio, né Padroni, antologia del movimento libertario''; approfondì notevolmente anche il concetto di [[autogestione]], divenendo uno studioso molto apprezzato durante il [[1968]].
Trascorse la [[Seconda Guerra Mondiale|seconda guerra mondiale]] in [[Norvegia]] e quando ritornò in [[Francia]], nel [[1942]], decise di approfondire la conoscenza del [[trotzkismo]] e del concetto di «rivoluzione permanente», studiando anche la [[Rivoluzione Francese|rivoluzione francese]], che egli, in controtendenza, non considerava solo «borghese», ma importantissima per aver permesso lo sviluppo della coscienza del [[proletariato]] industriale moderno. Finita la guerra si spostò nuovamente negli [[USA]], dove prese coscienza della [[repressione]] verso i neri, i [[pellerossa]], i [[gay]] e le minoranze in genere, giungendo alla conclusione che la [[libertà]] è un tutto che non deve essere goduto solo parzialmente o da una sola parte della società. È di questo periodo ''Shakespeare et Gide en Correctionelle'' ([[1959]]), e altri testi sul movimento operaio e sul [[colonialismo]]. Guerin fu il primo a parlare di «colonialismo interno» a proposito dell'arroganza [[razzismo|razzista]] dei bianchi americani. È del [[1965]] il testo ''Né Dio, né Padroni, antologia del movimento libertario''; approfondì notevolmente anche il concetto di [[autogestione]], divenendo uno studioso molto apprezzato durante il [[1968]].


I suoi studi riguardanti l'[[autogestione]] lo porteranno a guardare con critico interesse alle esperienze autogestionarie jugoslave e algerine. Sebbene Guérin capisca che l'[[autogestione]] all'interno di uno [[Stato]] burocratico come la Jugoslavia titina corra continuamente il rischio di fallire o di perdere i suoi connotati libertari, l'analisi delle fabbriche autogestite in questi territori lo porta a sostenerle come iniziative nuove nel contesto [[socialista]], capaci persino di democratizzare il regime (e pertanto ancor più pricolose per il partito comunista)<ref> Guérin analizza dettagliatamente queste esprienze in un testo intitolato "''L'autogestione contemporanea''", oggi compreso nel volume "''[[Per un marxismo libertario]]''" (Massari Editore).</ref>.
I suoi studi riguardanti l'[[autogestione]] lo porteranno a guardare con critico interesse alle esperienze autogestionarie jugoslave e algerine. Sebbene Guérin capisca che l'[[autogestione]] all'interno di uno [[Stato]] burocratico come la Jugoslavia titina corra continuamente il rischio di fallire o di perdere i suoi connotati libertari, l'analisi delle fabbriche autogestite in questi territori lo porta a sostenerle come iniziative nuove nel contesto [[socialista]], capaci persino di democratizzare il regime (e pertanto ancor più pricolose per il partito comunista)<ref> Guérin analizza dettagliatamente queste esprienze in un testo intitolato "''L'autogestione contemporanea''", oggi compreso nel volume "''[[Per un marxismo libertario]]''" (Massari Editore).</ref>.
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Del [[marxismo]] egli salvò alcuni aspetti che gli sembravano estremamente validi:
Del [[marxismo]] egli salvò alcuni aspetti che gli sembravano estremamente validi:
* il concetto di alienazione, compatibile con l'interesse dell'[[anarchismo]] sulla [[libertà ]] individuale;
* il concetto di alienazione, compatibile con l'interesse dell'[[anarchismo]] sulla [[libertà]] individuale;
* l'istanza con la quale considerava che l'emancipazione dei lavoratori dovesse essere opera dei lavoratori stessi;
* l'istanza con la quale considerava che l'emancipazione dei lavoratori dovesse essere opera dei lavoratori stessi;
* l'analisi della [[capitalismo |società  capitalista]];
* l'analisi della [[capitalismo |società  capitalista]];
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