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[[File:Crass3.jpg|200px|thumb|left|400px|I ''Crass'' furono uno dei gruppi capostipiti dell'[[anarco-punk]].]]
[[File:Crass3.jpg|200px|thumb|left|400px|I ''Crass'' furono uno dei gruppi capostipiti dell'[[anarco-punk]].]]


In precedenza attratti da altre band e dal movimento a cui esse appartenevano, cioè il [[punk]] inglese (con a capo ''[[Sex Pistols]]'' e ''[[The Clash]]''), ben presto i ''Crass'' si resero conto di quanto i loro ideali e il loro modo di agire fossero distanti da quello delle altre band [[punk]] del periodo e di come il [[punk]] fosse chiaramente una semplice moda passeggera: «Quando, nel [[1976]], il vomito punk schizzò per la prima volta sulle pagine dei giornali col messaggio ''[[Do It Yourself]]'' (''fatelo da soli'') noi, che in diversi modi e per diversi anni non avevamo fatto che quello, abbiamo creduto ingenuamente che i vari signori [[Johnny Rotten]], [[Joe Strummer]] e compagni intendessero lo stesso. Finalmente non eravamo più soli». Ma ben presto si resero conto che i loro «colleghi punk, i vari ''Pistols'', ''Clash'' e così via, non erano altro che dei fantocci: a loro faceva piacere illudersi di derubare le grosse case discografiche, ma nella realtà era la gente a essere derubata. Non aiutavano altri se non sé stessi, dando vita a un'altra moda facile». Se il [[1976]] per il ''[[Punk]]'' era stato musicalmente un buon anno, nel [[1977]] ci fu il boom, ma già nel [[1978]] cominciò a indebolirsi. Proprio in quel periodo il movimento dovette "decidere" che direzione prendere.  
In precedenza attratti da altre band e dal movimento a cui esse appartenevano, cioè il [[punk]] inglese (con a capo ''[[Sex Pistols]]'' e ''[[The Clash]]''), ben presto i ''Crass'' si resero conto di quanto i loro ideali e il loro modo di agire fossero distanti da quello delle altre band [[punk]] del periodo e di come il [[punk]] fosse chiaramente una semplice moda passeggera: «Quando, nel [[1976]], il vomito punk schizzò per la prima volta sulle pagine dei giornali col messaggio ''[[do it yourself]]'' [''fatelo da soli''] noi, che in diversi modi e per diversi anni non avevamo fatto che quello, abbiamo creduto ingenuamente che i vari signori [[Johnny Rotten]], [[Joe Strummer]] e compagni intendessero lo stesso. Finalmente non eravamo più soli». Ma ben presto si resero conto che i loro «colleghi punk, i vari ''Pistols'', ''Clash'' e così via, non erano altro che dei fantocci: a loro faceva piacere illudersi di derubare le grosse case discografiche, ma nella realtà era la gente a essere derubata. Non aiutavano altri se non sé stessi, dando vita a un'altra moda facile». Se il [[1976]] per il ''[[Punk]]'' era stato musicalmente un buon anno, nel [[1977]] ci fu il boom, ma già nel [[1978]] cominciò a indebolirsi. Proprio in quel periodo il movimento dovette "decidere" che direzione prendere.  


L'allontanamento dei ''Crass'' dall'illusione punk ebbe un riscontro anche estetico, dettato dall'esigenza di distinguersi da quella scomoda e superficiale moda: «Decidemmo di vestirci di nero per protestare contro il pavoneggiarsi narcisistico della moda punk, iniziammo ad utilizzare video e filmati durante i nostri spettacoli, ci dedicammo alla stampa di volantini per spiegare le nostre posizioni e pubblicammo un giornale, ''International anthem''. E per smentire le voci messe in giro dalla stampa, secondo cui non eravamo che degli estremisti di destra e/o di sinistra, decidemmo di attaccare dietro il palco, ai nostri concerti, una bandiera col [[simbolismo anarchico|simbolo dell'anarchia]]». La stessa vita in una comune rappresentava un esperimento utopico «che coinvolgeva l'esperienza nella sua globalità, compreso lo stile di vita e il vivere all'interno di ciò che il teorico anarchico [[Murray Bookchin]] definisce un "gruppo di affinità"», ma che soprattutto tentava in concreto di «colmare il divario fra teoria e prassi, un risultato raramente conseguito nella storia del pensiero e dei movimenti anarchici».
L'allontanamento dei ''Crass'' dall'illusione punk ebbe un riscontro anche estetico, dettato dall'esigenza di distinguersi da quella scomoda e superficiale moda: «Decidemmo di vestirci di nero per protestare contro il pavoneggiarsi narcisistico della moda punk, iniziammo ad utilizzare video e filmati durante i nostri spettacoli, ci dedicammo alla stampa di volantini per spiegare le nostre posizioni e pubblicammo un giornale, ''International anthem''. E per smentire le voci messe in giro dalla stampa, secondo cui non eravamo che degli estremisti di destra e/o di sinistra, decidemmo di attaccare dietro il palco, ai nostri concerti, una bandiera col [[simbolismo anarchico|simbolo dell'anarchia]]». La stessa vita in una comune rappresentava un esperimento utopico «che coinvolgeva l'esperienza nella sua globalità, compreso lo stile di vita e il vivere all'interno di ciò che il teorico anarchico [[Murray Bookchin]] definisce un "gruppo di affinità"», ma che soprattutto tentava in concreto di «colmare il divario fra teoria e prassi, un risultato raramente conseguito nella storia del pensiero e dei movimenti anarchici».
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