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L'allontanamento dei ''Crass'' dall'illusione punk ebbe un riscontro anche estetico, dettato dall'esigenza di distinguersi da quella scomoda e superficiale moda: «Decidemmo di vestirci di nero per protestare contro il pavoneggiarsi narcisistico della moda punk, iniziammo ad utilizzare video e filmati durante i nostri spettacoli, ci dedicammo alla stampa di volantini per spiegare le nostre posizioni e pubblicammo un giornale, ''International anthem''. E per smentire le voci messe in giro dalla stampa, secondo cui non eravamo che degli estremisti di destra e/o di sinistra, decidemmo di attaccare dietro il palco, ai nostri concerti, una bandiera col [[simbolismo anarchico|simbolo dell'anarchia]]». La stessa vita in una comune rappresentava un esperimento utopico «che coinvolgeva l'esperienza nella sua globalità, compreso lo stile di vita e il vivere all'interno di ciò che il teorico anarchico [[Murray Bookchin]] definisce un "gruppo di affinità"», ma che soprattutto tentava in concreto di «colmare il divario fra teoria e prassi, un risultato raramente conseguito nella storia del pensiero e dei movimenti anarchici». | L'allontanamento dei ''Crass'' dall'illusione punk ebbe un riscontro anche estetico, dettato dall'esigenza di distinguersi da quella scomoda e superficiale moda: «Decidemmo di vestirci di nero per protestare contro il pavoneggiarsi narcisistico della moda punk, iniziammo ad utilizzare video e filmati durante i nostri spettacoli, ci dedicammo alla stampa di volantini per spiegare le nostre posizioni e pubblicammo un giornale, ''International anthem''. E per smentire le voci messe in giro dalla stampa, secondo cui non eravamo che degli estremisti di destra e/o di sinistra, decidemmo di attaccare dietro il palco, ai nostri concerti, una bandiera col [[simbolismo anarchico|simbolo dell'anarchia]]». La stessa vita in una comune rappresentava un esperimento utopico «che coinvolgeva l'esperienza nella sua globalità, compreso lo stile di vita e il vivere all'interno di ciò che il teorico anarchico [[Murray Bookchin]] definisce un "gruppo di affinità"», ma che soprattutto tentava in concreto di «colmare il divario fra teoria e prassi, un risultato raramente conseguito nella storia del pensiero e dei movimenti anarchici». | ||
I Crass, con il loro fondatore [[Penny Rimbaud]] hanno mosso dure critiche ad una certa parte del movimento | I ''Crass'', con il loro fondatore [[Penny Rimbaud]] hanno mosso dure critiche ad una certa parte del movimento ''[[Punk]]'', a gruppi come ''[[Sex Pistols]]'' e [[The Clash]], accusati di essere niente altro che burattini e promotori del business della musica. I Crass si propongono quindi come una valida alternativa all'interno del movimento punk a gruppi, che hanno fatto, da una parte, dell'autodistruzione, del nichilismo e della violenza uno stile di vita, e che, dall'altro, spesso hanno venduto il loro prodotto musicale ai migliori offerenti, del mercato di quel mondo che cercavano così assiduamente di distruggere. | ||
Essi contribuirono anche alla diffusione dell'Anarcho punk in [[Italia]], durante una storica discesa al centro sociale [[Virus (centro sociale)|Virus]] di Milano nei primi [[anni 80]]. | Essi contribuirono anche alla diffusione dell'Anarcho punk in [[Italia]], durante una storica discesa al centro sociale [[Virus (centro sociale)|Virus]] di Milano nei primi [[anni 80]]. |