Crass: differenze tra le versioni

5 byte rimossi ,  13:57, 25 mar 2019
m
Sostituzione testo - " , " con ", "
m (Sostituzione testo - " [[ " con " [[")
m (Sostituzione testo - " , " con ", ")
Riga 25: Riga 25:
===Il rapporto con l'industria musicale===
===Il rapporto con l'industria musicale===


Negli anni dell'esplosione del fenomeno [[punk]] ([[1976]] e successivi) si formarono molte etichette indipendenti che si offrirono di produrre dischi, spesso in formato 7" (più famoso come 45 giri), ai gruppi che altrimenti non avrebbero avuto un aiuto dalle grosse case discografiche (questo almeno prima che si accorgessero delle sue possibilità  commerciali). I Crass non fecero eccezione: la piccola etichetta Small Wonder , dopo averne sentito il demotape, li contattò (era il 1978) per proporre loro la stampa di quello che diverrà  il loro primo disco: The feeding of the 5000. Ancora prima della sua uscita il disco creò loro dei problemi: «Quando, nella primavera del 1979, riuscimmo a pubblicare The feeding of the 5000 , il primo brano della prima facciata era fatto di silenzio ed intitolato The sound of freee speech (il suono delle parole libere). Lo stabilimento di stampa del disco decise che Asylum, primo brano della prima facciata, era troppo blasfemo per i loro, e quindi i vostri, gusti. Ecco la vera faccia della censura nel cosiddetto mondo libero!». Le scottanti tematiche affrontate negli altri brani del disco provocarono la reazione disgustata dei mass media che attaccarono ideologicamente il collettivo e ne stroncarono il prodotto musicale. «La critica dei Crass aveva una serie di bersagli preferiti, che spesso mescolava assieme in una sorta di grandiosa teoria della cospirazione ordita dal "sistema". La [[chiesa]], la disoccupazione, il [[patriarcato]], i valori della famiglia, lo [[Stato]], la guerra, le armi nucleari, lo sfruttamento del Terzo mondo, l'ambiente, il commercio della carne, erano i bersagli preferiti, come pure i gruppi e gli scrittori [[punk]] che non vivevano secondo gli standard rigorosi dei Crass». Nonostante le recensioni negative i Crass ottennero sin dall'inizio un discreto successo commerciale di vendite tanto che «i mass [[media]] (che) fin dall'inizio hanno fatto di tutto per ignorarci  si sono dovuti arrendere all'evidenza dei fatti e sono stati costretti a darci, pur se riluttanti, un po' di credito. È tutto molto semplice: se non stai al loro gioco, che è lo sfruttamento commerciale, non accetteranno il tuo.». I Crass si scagliarono non solo contro la stampa ma anche contro «l'industria musicale (che) non solo compera i gruppi, ma paga anche la stampa. I truffatori sono molto più diffusi e potenti di quanto possiamo immaginare. Comunque, visto che costituivamo una minaccia al suo controllo, fu il nemico a compiere il primo passo verso di noi.». Durante tutta la loro carriera ricevettero numerose offerte da parte delle major, offerte che vennero tutte fermamente respinte: «anni fa c'è stato offerto un contratto da una grossa casa discografica: quello stronzo che la dirigeva ebbe sul serio il coraggio di dirci che noi potevamo vendere la rivoluzione. Voleva che noi fossimo solo un altro prodotto a basso prezzo per la testa dei consumatori. Disse che avrebbe trasformato la nostra rabbia in una fonte di guadagno». I Crass si spinsero oltre e giunsero alla fondazione di una propria etichetta discografica: la Crass Records. Tale scelta derivò anche dal fatto che «Pete, della Small Wonder cominciava già  da tempo a risentire negativamente delle continue attenzioni che la polizia dedicava al suo negozio di dischi per causa nostra, quindi cercammo del denaro in prestito per pubblicare Stations of the Crass per conto nostro». Grazie al successo di Stations of the Crass, il loro secondo album, il collettivo poté ricomprare «i diritti di The Feeding of the 5000 da Small Wonder, visto che Pete e Mary avevano deciso di chiudere con la loro label. è stato allora che abbiamo ripubblicato il nostro disco d'esordio sulla nostra label, e con Asylum come primo brano, com'era nel nostro iniziale progetto». Nonostante la scelta di rimanere marginali i Crass hanno usato efficacemente valide tecniche di vendita e promozione in modo da poter diffondere più facilmente le proprie idee. Tutti i loro dischi erano contenuti in copertine apribili a poster riempite di immagini, slogan, testi e via dicendo. La quantità  di informazioni riportate sui loro dischi, supportate di un incisivo e innovativo lavoro grafico in bianco e nero, era tale che «non è esagerato dire che i dischi dei Crass non solo si potevano ascoltare ma anche leggere». Tale opera di diffusione fu promossa anche attraverso l'imposizione del prezzo in copertina tenuto rigorosamente vicino ai costi di produzione: «Hanno dato grande rilievo ai costi limitati dei loro dischi autoprodotti: il primo singolo riportava in copertina la scritta: Non pagare più di 45p (i singoli in quel periodo costavano 80-90 pence)». L'attività  della Crass Records non si limitò ai dischi e libri dei Crass:  
Negli anni dell'esplosione del fenomeno [[punk]] ([[1976]] e successivi) si formarono molte etichette indipendenti che si offrirono di produrre dischi, spesso in formato 7" (più famoso come 45 giri), ai gruppi che altrimenti non avrebbero avuto un aiuto dalle grosse case discografiche (questo almeno prima che si accorgessero delle sue possibilità  commerciali). I Crass non fecero eccezione: la piccola etichetta Small Wonder, dopo averne sentito il demotape, li contattò (era il 1978) per proporre loro la stampa di quello che diverrà  il loro primo disco: The feeding of the 5000. Ancora prima della sua uscita il disco creò loro dei problemi: «Quando, nella primavera del 1979, riuscimmo a pubblicare The feeding of the 5000, il primo brano della prima facciata era fatto di silenzio ed intitolato The sound of freee speech (il suono delle parole libere). Lo stabilimento di stampa del disco decise che Asylum, primo brano della prima facciata, era troppo blasfemo per i loro, e quindi i vostri, gusti. Ecco la vera faccia della censura nel cosiddetto mondo libero!». Le scottanti tematiche affrontate negli altri brani del disco provocarono la reazione disgustata dei mass media che attaccarono ideologicamente il collettivo e ne stroncarono il prodotto musicale. «La critica dei Crass aveva una serie di bersagli preferiti, che spesso mescolava assieme in una sorta di grandiosa teoria della cospirazione ordita dal "sistema". La [[chiesa]], la disoccupazione, il [[patriarcato]], i valori della famiglia, lo [[Stato]], la guerra, le armi nucleari, lo sfruttamento del Terzo mondo, l'ambiente, il commercio della carne, erano i bersagli preferiti, come pure i gruppi e gli scrittori [[punk]] che non vivevano secondo gli standard rigorosi dei Crass». Nonostante le recensioni negative i Crass ottennero sin dall'inizio un discreto successo commerciale di vendite tanto che «i mass [[media]] (che) fin dall'inizio hanno fatto di tutto per ignorarci  si sono dovuti arrendere all'evidenza dei fatti e sono stati costretti a darci, pur se riluttanti, un po' di credito. È tutto molto semplice: se non stai al loro gioco, che è lo sfruttamento commerciale, non accetteranno il tuo.». I Crass si scagliarono non solo contro la stampa ma anche contro «l'industria musicale (che) non solo compera i gruppi, ma paga anche la stampa. I truffatori sono molto più diffusi e potenti di quanto possiamo immaginare. Comunque, visto che costituivamo una minaccia al suo controllo, fu il nemico a compiere il primo passo verso di noi.». Durante tutta la loro carriera ricevettero numerose offerte da parte delle major, offerte che vennero tutte fermamente respinte: «anni fa c'è stato offerto un contratto da una grossa casa discografica: quello stronzo che la dirigeva ebbe sul serio il coraggio di dirci che noi potevamo vendere la rivoluzione. Voleva che noi fossimo solo un altro prodotto a basso prezzo per la testa dei consumatori. Disse che avrebbe trasformato la nostra rabbia in una fonte di guadagno». I Crass si spinsero oltre e giunsero alla fondazione di una propria etichetta discografica: la Crass Records. Tale scelta derivò anche dal fatto che «Pete, della Small Wonder cominciava già  da tempo a risentire negativamente delle continue attenzioni che la polizia dedicava al suo negozio di dischi per causa nostra, quindi cercammo del denaro in prestito per pubblicare Stations of the Crass per conto nostro». Grazie al successo di Stations of the Crass, il loro secondo album, il collettivo poté ricomprare «i diritti di The Feeding of the 5000 da Small Wonder, visto che Pete e Mary avevano deciso di chiudere con la loro label. è stato allora che abbiamo ripubblicato il nostro disco d'esordio sulla nostra label, e con Asylum come primo brano, com'era nel nostro iniziale progetto». Nonostante la scelta di rimanere marginali i Crass hanno usato efficacemente valide tecniche di vendita e promozione in modo da poter diffondere più facilmente le proprie idee. Tutti i loro dischi erano contenuti in copertine apribili a poster riempite di immagini, slogan, testi e via dicendo. La quantità  di informazioni riportate sui loro dischi, supportate di un incisivo e innovativo lavoro grafico in bianco e nero, era tale che «non è esagerato dire che i dischi dei Crass non solo si potevano ascoltare ma anche leggere». Tale opera di diffusione fu promossa anche attraverso l'imposizione del prezzo in copertina tenuto rigorosamente vicino ai costi di produzione: «Hanno dato grande rilievo ai costi limitati dei loro dischi autoprodotti: il primo singolo riportava in copertina la scritta: Non pagare più di 45p (i singoli in quel periodo costavano 80-90 pence)». L'attività  della Crass Records non si limitò ai dischi e libri dei Crass:  


: «Con l'andare del tempo, pubblicarono i lavori di più di venti gruppi anarchici e [[punk]], divenendo un simbolo di organizzazione e longevità . Per i gruppi anarchici, l'etichetta da cui era pubblicato il disco era importante quanto la stessa musica. Questo insistente interesse per gli elementi extramusicali era essenziale per l'autonomia tanto ostentata dai Crass: la Crass Records e il gruppo erano aspetti collegati della stessa attività  politico-musicale».
: «Con l'andare del tempo, pubblicarono i lavori di più di venti gruppi anarchici e [[punk]], divenendo un simbolo di organizzazione e longevità . Per i gruppi anarchici, l'etichetta da cui era pubblicato il disco era importante quanto la stessa musica. Questo insistente interesse per gli elementi extramusicali era essenziale per l'autonomia tanto ostentata dai Crass: la Crass Records e il gruppo erano aspetti collegati della stessa attività  politico-musicale».
Riga 45: Riga 45:
==I concerti==
==I concerti==


I Crass incontrarono numerosi problemi anche nel circuito dei locali: «Fummo cacciati, boicottati, persino banditi dall'allora leggendario Roxy Club: ci dissero che volevano solo ragazzi a posto». In reazione a questa situazione, e con l'intento di diffondere il più possibile le proprie idee, cominciarono a suonare «in posti dove nessun altro gruppo aveva mai suonato prima. Circoli di quartiere, tendoni, centri sociali, qualsiasi posto che non fosse stato un club privato, una discoteca o appartenesse al circuito universitario. Centinaia di persone sarebbero state disposte a seguirci in capo al mondo durante i nostri tours per celebrare il reciproco senso di libertà . Abbiamo diviso la nostra musica, film, letteratura, conversazioni, cibo e tè». Tal esigenza di esprimersi in luoghi non convenzionali portò all'idea di occupare un posto per potervi organizzare dei concerti alla portata di tutti. Dopo un primo tentativo al Rainbow Club «occupammo lo Zig Zag Club, anch'esso allora sfitto. La notizia di questa seconda occupazione si diffuse per la città  in un baleno, anche perchè si era sparsa voce dei pestaggi della polizia al Rainbow. A mezzogiorno parecchie centinaia di persone si erano raccolte dentro e tutt'intorno allo Zig Zag occupato, e nel pomeriggio ebbe inizio un grande concerto collettivo gratuito. Con cibo gratis e birra rubata abbiamo celebrato ancora la nostra indipendenza, stavolta assieme a tanti gruppi musicali, il meglio di quello che si poteva davvero chiamare [[Punk|punk]]. Insieme abbiamo dato vita a un'esplosione di energia durata ventiquattr'ore che ha ispirato decine e decine di eventi simili in tutto il mondo. Avevamo imparato la lezione: lo slogan do it yourself (fatelo da soli) non è mai stato così vero come in quel giorno allo Zig Zag Club». I concerti dei Crass si distinsero per il loro impatto e per la totale assenza di diversità  fra musicista e spettatore: «Quella prima volta a Norwich i Crass furono sbalorditivi ci colpì la loro spontaneità : prima di suonare, gironzolarono per la sala mezza vuota e dopo ci aspettarono affinché potessimo parlare con loro sorseggiando tè. La musica per i Crass era roba vera e si vedeva , si può dire che non abbiano ridotto il concerto alla sua componente materiale ma lo abbiano ampliato in maniera indefinita, così da includere il prima e il dopo concerto, il montaggio dell'impianto casereccio rubacchiato, l'allestimento di striscioni e bandiere e la conseguente trasformazione del capannone, l'indossare inquietanti abiti neri paramilitari con fasce rosse, le donne attraenti ma in modo asessuato. Ero intimorito ma nello stesso tempo profondamente attratto. Per la gente del Norfolk era come se fosse sbarcato un gruppo di alieni nella loro contea, proveniente da un universo in cui vigevano regole diverse, che traspirava autenticità ». Capaci di sconvolgere anche i punk, i Crass «stimolavano il dubbio» e aggiungevano «un tassello nuovo, un qualcosa di serio». Lo stesso [[Penny Rimbaud]] definirà  i concerti del suo gruppo in questo modo: «Era ben altro che ambiguità  , era una contraddizione assoluta, tra il calore, l'apertura mentale eccetera. Di tutti i gruppi punk eravamo i più meccanici, disumani, terrorizzanti. Eravamo un gran buco nero da cui fuoriusciva una cascata di immagini orribili. Un bombardamento a tappeto, in completo contrasto con il dopo concerto in cui giravamo per la sala mangiando tramezzini e sorseggiando tazze di tè. Era proprio questa confusione che metteva in discussione le persone e le invitava a decidere». Decidere di reagire a tutto ciò che gli veniva fatto vedere organizzando proteste, manifestazioni, occupando e via dicendo. Di grande impatto, autogestiti, con un prezzo d'ingresso nettamente inferiore a quello dei concerti offerti dal music business ed organizzati in posti inusuali o addirittura illegali, simili eventi si distinsero anche per la donazione dei profitti a varie cause affini all'ideale anarchico-pacifista. «Nella primavera del 1980 abbiamo partecipato a una serie di concerti a sostegno del fondo di difesa per alcuni anarchici detenuti, definiti paradossalmente Persons unknown (sconosciuti)». Assieme ai soldi ricavati dalla pubblicazione di un disco split 7" col gruppo Poison Girls, i Crass contribuirono anche all'apertura di un circolo anarchico. «La facilità  relativa con cui eravamo stati in grado di raccogliere i fondi per il centro anarchico ci fece capire il nostro potere non solo di dare vita a nuove idee, ma anche di riuscire in qualche modo a realizzarle. Veniva davvero molta gente ai nostri concerti, quindi il modo migliore di sfruttare la situazione era il decidere che avremmo esclusivamente suonato in concerto a sostegno di qualche cosa. In tutti gli anni della nostra attività  siamo riusciti a raccogliere fondi per una grande quantità  di cause differenti». Non solo: «I soldi ricavati dallo spettacolo precedente sono andati sia a qualche campagna politica marginale (salute mentale e diritti degli animali) sia alla promozione di altri eventi musicali come i free festival (Saranno proprio alcuni dei membri del collettivo dei Crass a partecipare all'organizzazione dei primi festival di Stonehenge). Opposizione e antagonismo attraverso l'attivismo, e attraverso la [[musica]].».
I Crass incontrarono numerosi problemi anche nel circuito dei locali: «Fummo cacciati, boicottati, persino banditi dall'allora leggendario Roxy Club: ci dissero che volevano solo ragazzi a posto». In reazione a questa situazione, e con l'intento di diffondere il più possibile le proprie idee, cominciarono a suonare «in posti dove nessun altro gruppo aveva mai suonato prima. Circoli di quartiere, tendoni, centri sociali, qualsiasi posto che non fosse stato un club privato, una discoteca o appartenesse al circuito universitario. Centinaia di persone sarebbero state disposte a seguirci in capo al mondo durante i nostri tours per celebrare il reciproco senso di libertà . Abbiamo diviso la nostra musica, film, letteratura, conversazioni, cibo e tè». Tal esigenza di esprimersi in luoghi non convenzionali portò all'idea di occupare un posto per potervi organizzare dei concerti alla portata di tutti. Dopo un primo tentativo al Rainbow Club «occupammo lo Zig Zag Club, anch'esso allora sfitto. La notizia di questa seconda occupazione si diffuse per la città  in un baleno, anche perchè si era sparsa voce dei pestaggi della polizia al Rainbow. A mezzogiorno parecchie centinaia di persone si erano raccolte dentro e tutt'intorno allo Zig Zag occupato, e nel pomeriggio ebbe inizio un grande concerto collettivo gratuito. Con cibo gratis e birra rubata abbiamo celebrato ancora la nostra indipendenza, stavolta assieme a tanti gruppi musicali, il meglio di quello che si poteva davvero chiamare [[Punk|punk]]. Insieme abbiamo dato vita a un'esplosione di energia durata ventiquattr'ore che ha ispirato decine e decine di eventi simili in tutto il mondo. Avevamo imparato la lezione: lo slogan do it yourself (fatelo da soli) non è mai stato così vero come in quel giorno allo Zig Zag Club». I concerti dei Crass si distinsero per il loro impatto e per la totale assenza di diversità  fra musicista e spettatore: «Quella prima volta a Norwich i Crass furono sbalorditivi ci colpì la loro spontaneità : prima di suonare, gironzolarono per la sala mezza vuota e dopo ci aspettarono affinché potessimo parlare con loro sorseggiando tè. La musica per i Crass era roba vera e si vedeva, si può dire che non abbiano ridotto il concerto alla sua componente materiale ma lo abbiano ampliato in maniera indefinita, così da includere il prima e il dopo concerto, il montaggio dell'impianto casereccio rubacchiato, l'allestimento di striscioni e bandiere e la conseguente trasformazione del capannone, l'indossare inquietanti abiti neri paramilitari con fasce rosse, le donne attraenti ma in modo asessuato. Ero intimorito ma nello stesso tempo profondamente attratto. Per la gente del Norfolk era come se fosse sbarcato un gruppo di alieni nella loro contea, proveniente da un universo in cui vigevano regole diverse, che traspirava autenticità ». Capaci di sconvolgere anche i punk, i Crass «stimolavano il dubbio» e aggiungevano «un tassello nuovo, un qualcosa di serio». Lo stesso [[Penny Rimbaud]] definirà  i concerti del suo gruppo in questo modo: «Era ben altro che ambiguità , era una contraddizione assoluta, tra il calore, l'apertura mentale eccetera. Di tutti i gruppi punk eravamo i più meccanici, disumani, terrorizzanti. Eravamo un gran buco nero da cui fuoriusciva una cascata di immagini orribili. Un bombardamento a tappeto, in completo contrasto con il dopo concerto in cui giravamo per la sala mangiando tramezzini e sorseggiando tazze di tè. Era proprio questa confusione che metteva in discussione le persone e le invitava a decidere». Decidere di reagire a tutto ciò che gli veniva fatto vedere organizzando proteste, manifestazioni, occupando e via dicendo. Di grande impatto, autogestiti, con un prezzo d'ingresso nettamente inferiore a quello dei concerti offerti dal music business ed organizzati in posti inusuali o addirittura illegali, simili eventi si distinsero anche per la donazione dei profitti a varie cause affini all'ideale anarchico-pacifista. «Nella primavera del 1980 abbiamo partecipato a una serie di concerti a sostegno del fondo di difesa per alcuni anarchici detenuti, definiti paradossalmente Persons unknown (sconosciuti)». Assieme ai soldi ricavati dalla pubblicazione di un disco split 7" col gruppo Poison Girls, i Crass contribuirono anche all'apertura di un circolo anarchico. «La facilità  relativa con cui eravamo stati in grado di raccogliere i fondi per il centro anarchico ci fece capire il nostro potere non solo di dare vita a nuove idee, ma anche di riuscire in qualche modo a realizzarle. Veniva davvero molta gente ai nostri concerti, quindi il modo migliore di sfruttare la situazione era il decidere che avremmo esclusivamente suonato in concerto a sostegno di qualche cosa. In tutti gli anni della nostra attività  siamo riusciti a raccogliere fondi per una grande quantità  di cause differenti». Non solo: «I soldi ricavati dallo spettacolo precedente sono andati sia a qualche campagna politica marginale (salute mentale e diritti degli animali) sia alla promozione di altri eventi musicali come i free festival (Saranno proprio alcuni dei membri del collettivo dei Crass a partecipare all'organizzazione dei primi festival di Stonehenge). Opposizione e antagonismo attraverso l'attivismo, e attraverso la [[musica]].».


==Una particolare forma di [[Anarchismo]]==
==Una particolare forma di [[Anarchismo]]==
[[File:Anarchy symbol neat.png|thumb|right|170px|La [[A cerchiata|"A" cerchiata]], uno dei simboli del movimento anarchico]]
[[File:Anarchy symbol neat.png|thumb|right|170px|La [[A cerchiata|"A" cerchiata]], uno dei simboli del movimento anarchico]]
L'esperienza del circolo anarchico sottolineò un'altra caratteristica peculiare dell'ideologia crassiana. Il centro infatti chiuse a seguito degli attriti fra i "tradizionalisti" del gruppo di Persons Unknown e gli anarcopunks. Il contrasto si svolse prevalentemente su base ideologica: l'anarco-pacifismo proposto dai Crass è rivolto ad una ricerca concreta di autonomia agendo sulla propria vita reale (vivere in una comune, le occupazioni, le autoproduzioni e via dicendo) senza nemmeno fare riferimento alla tradizione storica anarchica, anzi ignorandola: «Nonostante il casino, ci si divertiva enormemente. Nessuno che venisse a seccarti con storie assurde , nessuno che voleva sapere come mai [[anarchia]] e pace potessero coesistere, nessuno che venisse a romperci i coglioni con lunghi monologhi su [[Bakunin]], che a quel tempo noi si immaginava probabilmente fosse una marca di vodka». Ispirati profondamente dal concetto di azione diretta e nonviolenta, utilizzarono questo modo di agire per risolvere gran parte dei loro problemi nonché per organizzare festival, manifestazioni e sabotaggi. Scopo dei Crass era costruire una "estetica della rabbia" anziché "adottare la strategia degli attivisti anarchici inglesi della generazione precedente, quelli delle Angry Brigade, con le loro cellule terroristiche, le bombe e le rivendicazioni. Pur cercando di rappresentare la rabbia nei loro prodotti culturali, i Crass evitarono le grandi contrapposizioni della politica sottoculturale giovanile del periodo: la destra (il British Movement, il National Front, gli Skrewdriver - e parte dell'Oi!, musica strumentalizzata dalla propaganda neofascista e dai media) e la sinistra (il Socialist Workers Party, Rock Against Racism, i Clash). Pensavano che non prendendo posizione «sarebbero riusciti a provocare il pubblico senza inquadrarlo, si può dire perciò che i Crass valorizzavano al massimo la loro autonomia». Nonostante il loro immaginario catastrofico e pieno di immagini di alienazione e dominio, il collettivo manteneva un atteggiamento propositivo: «Il futuro per i Crass è un incubo, ma non lo è il futuro che essi auspicano. Attraverso queste composizioni culturali dispotiche viene rappresentata un'utopia politica». Per quanto il loro modo di comunicare fosse di così forte impatto essi specificheranno che «non c'è aggressività  nelle nostre performance, è solo disperazione». Disperazione per le ingiustizie e le discriminazioni del mondo occidentale, disperazione che nasce dall'amore per la vita: «Alcuni membri del gruppo realizzarono Acts of love (atti d'amore), una raccolta di cinquanta poesie che costituiva un tentativo di dimostrare che l'origine della nostra rabbia era l'amore e non l'odio, e che la nostra idea di individualismo più che da un egocentrismo sociale bigotto, derivava da una nostra filosofia dell'essere.». Lo stesso amore per la vita li porterà  ad interessarsi dello sfruttamento animale.  
L'esperienza del circolo anarchico sottolineò un'altra caratteristica peculiare dell'ideologia crassiana. Il centro infatti chiuse a seguito degli attriti fra i "tradizionalisti" del gruppo di Persons Unknown e gli anarcopunks. Il contrasto si svolse prevalentemente su base ideologica: l'anarco-pacifismo proposto dai Crass è rivolto ad una ricerca concreta di autonomia agendo sulla propria vita reale (vivere in una comune, le occupazioni, le autoproduzioni e via dicendo) senza nemmeno fare riferimento alla tradizione storica anarchica, anzi ignorandola: «Nonostante il casino, ci si divertiva enormemente. Nessuno che venisse a seccarti con storie assurde, nessuno che voleva sapere come mai [[anarchia]] e pace potessero coesistere, nessuno che venisse a romperci i coglioni con lunghi monologhi su [[Bakunin]], che a quel tempo noi si immaginava probabilmente fosse una marca di vodka». Ispirati profondamente dal concetto di azione diretta e nonviolenta, utilizzarono questo modo di agire per risolvere gran parte dei loro problemi nonché per organizzare festival, manifestazioni e sabotaggi. Scopo dei Crass era costruire una "estetica della rabbia" anziché "adottare la strategia degli attivisti anarchici inglesi della generazione precedente, quelli delle Angry Brigade, con le loro cellule terroristiche, le bombe e le rivendicazioni. Pur cercando di rappresentare la rabbia nei loro prodotti culturali, i Crass evitarono le grandi contrapposizioni della politica sottoculturale giovanile del periodo: la destra (il British Movement, il National Front, gli Skrewdriver - e parte dell'Oi!, musica strumentalizzata dalla propaganda neofascista e dai media) e la sinistra (il Socialist Workers Party, Rock Against Racism, i Clash). Pensavano che non prendendo posizione «sarebbero riusciti a provocare il pubblico senza inquadrarlo, si può dire perciò che i Crass valorizzavano al massimo la loro autonomia». Nonostante il loro immaginario catastrofico e pieno di immagini di alienazione e dominio, il collettivo manteneva un atteggiamento propositivo: «Il futuro per i Crass è un incubo, ma non lo è il futuro che essi auspicano. Attraverso queste composizioni culturali dispotiche viene rappresentata un'utopia politica». Per quanto il loro modo di comunicare fosse di così forte impatto essi specificheranno che «non c'è aggressività  nelle nostre performance, è solo disperazione». Disperazione per le ingiustizie e le discriminazioni del mondo occidentale, disperazione che nasce dall'amore per la vita: «Alcuni membri del gruppo realizzarono Acts of love (atti d'amore), una raccolta di cinquanta poesie che costituiva un tentativo di dimostrare che l'origine della nostra rabbia era l'amore e non l'odio, e che la nostra idea di individualismo più che da un egocentrismo sociale bigotto, derivava da una nostra filosofia dell'essere.». Lo stesso amore per la vita li porterà  ad interessarsi dello sfruttamento animale.  
: «L'opporsi al massacro degli animali perpetrato dall'uomo può restare per alcuni solo un obiettivo che si realizza nella pratica delle azioni dimostrative di una stretta cerchia di obiettori. Chi si sente coinvolto in questi argomenti, sa invece che il problema è molto più complicato di quanto sembri». Una dieta vegetariana, azioni di protesta, boicottaggio e veri e propri sabotaggi ai laboratori di vivisezione, azioni di disturbo durante le partite di caccia, atti di vandalismo nelle macellerie e altre azioni simili sono solo alcune delle pratiche adottate e organizzate dai Crass ed ispirate all'azione diretta. Il collettivo riuscì «a fare dell'anarchia un movimento popolare di milioni di persone», la cui influenza continua ancor oggi: «A quel tempo La A cerchiata era un simbolo che era raramente visto al di fuori di una stretta cerchia di persone interessante a una letteratura anarchica precisa e generalmente noiosa: di lì a pochi mesi la A cerchiata era dappertutto, distintivi, muri di tutta la nazione. In pochi anni quel simbolo si è diffuso in tutto il mondo. Johnny Rotten potrà  aver dichiarato di esser un anarchico, ma siamo stati noi quelli che da soli siamo riusciti a fare dell'anarchia un movimento popolare di milioni di persone.». Contemporaneamente decisero di affiancare all'ideale anarchico una marcata attitudine [[pacifismo aanrchico|pacifista]]: «In quel periodo essendoci resi conto che il CND (Campaign for Nuclear Disarmament - Campagna per il disarmo nucleare) esisteva ancora, sebbene in maniera frustrata ed autocastrata, decidemmo allora di sostenere la sua causa, cosa che il CND era incapace di fare da solo. Da allora, nonostante la derisione della stampa musicale, ai nostri concerti abbiamo sempre appeso la bandiera pacifista». L'impatto di questa nuova forma di anarchismo fu enorme, tanto da creare nuovi e radicali stili di vita. Di facile acquisizione, grazie soprattutto alla sua indifferenza nei confronti dei testi accademici, e di rilevante concretezza, l'anarco pacifismo dei Crass sarà  l'esempio portante per la strutturazione e l'evoluzione della cultura DIY. «Un settore sociale nuovo e sino a quel momento inconsapevole veniva così a contatto con una forma di pensiero radicale, per raggiungere poi il culmine nelle grandi manifestazioni popolari, marce per la pace e raduni che continuano tuttora. Per questo l'effetto reale dei nostri lavori non va ricercato entro i confini del rock'n'roll, ma nelle menti radicali di migliaia di giovani in tutto il mondo. Dalle reti di Greenham al muro di Berlino, dalle iniziative di Stop The City ai concerti underground in Polonia, il nostro speciale genere di anarcopacifismo, ormai quasi un sinonimo di punk, si è fatto conoscere».  
: «L'opporsi al massacro degli animali perpetrato dall'uomo può restare per alcuni solo un obiettivo che si realizza nella pratica delle azioni dimostrative di una stretta cerchia di obiettori. Chi si sente coinvolto in questi argomenti, sa invece che il problema è molto più complicato di quanto sembri». Una dieta vegetariana, azioni di protesta, boicottaggio e veri e propri sabotaggi ai laboratori di vivisezione, azioni di disturbo durante le partite di caccia, atti di vandalismo nelle macellerie e altre azioni simili sono solo alcune delle pratiche adottate e organizzate dai Crass ed ispirate all'azione diretta. Il collettivo riuscì «a fare dell'anarchia un movimento popolare di milioni di persone», la cui influenza continua ancor oggi: «A quel tempo La A cerchiata era un simbolo che era raramente visto al di fuori di una stretta cerchia di persone interessante a una letteratura anarchica precisa e generalmente noiosa: di lì a pochi mesi la A cerchiata era dappertutto, distintivi, muri di tutta la nazione. In pochi anni quel simbolo si è diffuso in tutto il mondo. Johnny Rotten potrà  aver dichiarato di esser un anarchico, ma siamo stati noi quelli che da soli siamo riusciti a fare dell'anarchia un movimento popolare di milioni di persone.». Contemporaneamente decisero di affiancare all'ideale anarchico una marcata attitudine [[pacifismo aanrchico|pacifista]]: «In quel periodo essendoci resi conto che il CND (Campaign for Nuclear Disarmament - Campagna per il disarmo nucleare) esisteva ancora, sebbene in maniera frustrata ed autocastrata, decidemmo allora di sostenere la sua causa, cosa che il CND era incapace di fare da solo. Da allora, nonostante la derisione della stampa musicale, ai nostri concerti abbiamo sempre appeso la bandiera pacifista». L'impatto di questa nuova forma di anarchismo fu enorme, tanto da creare nuovi e radicali stili di vita. Di facile acquisizione, grazie soprattutto alla sua indifferenza nei confronti dei testi accademici, e di rilevante concretezza, l'anarco pacifismo dei Crass sarà  l'esempio portante per la strutturazione e l'evoluzione della cultura DIY. «Un settore sociale nuovo e sino a quel momento inconsapevole veniva così a contatto con una forma di pensiero radicale, per raggiungere poi il culmine nelle grandi manifestazioni popolari, marce per la pace e raduni che continuano tuttora. Per questo l'effetto reale dei nostri lavori non va ricercato entro i confini del rock'n'roll, ma nelle menti radicali di migliaia di giovani in tutto il mondo. Dalle reti di Greenham al muro di Berlino, dalle iniziative di Stop The City ai concerti underground in Polonia, il nostro speciale genere di anarcopacifismo, ormai quasi un sinonimo di punk, si è fatto conoscere».  


64 364

contributi