Confédération Générale du Travail: differenze tra le versioni

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===Dalla prima scissione alla fine della seconda guerra mondiale===
===Dalla prima scissione alla fine della seconda guerra mondiale===
La [[rivoluzione russa|Rivoluzione bolscevica in Russia]] portò una radicale divisione all'interno del movimento socialista francese tra "rivoluzionari", che supportavano i Bolscevichi, ed i "riformisti", che invece optavano per la moderazione e la re-affiliazione alla [[Seconda Internazionale]], dopo che la ''[[Section française de l'Internationale ouvrière]]'' o SFIO ne aveva sancito la fuoriuscita durante il congresso di Strasburgo del [[1920]] ([[25 febbraio|25]]-[[29 febbraio]]. Un prodotto di questa divisione fu l'allontanamento dei "rivoluzionari" bolscevichi che volevano aderire alla [[Terza Internazionale]]. Nel [[1921]], essi crearono una federazione rivale, la ''[[Confédération générale du travail - unitaire]]'' o CGTU, in cui i comunisti coabitavano con gli anarchici e i sindacalisti rivoluzionari. Ma poiche gradualmente l'influenza del Partito Comunista Francese (Parti communiste français o PCF) sulla CGTU cresceva, i non comunisti rivoluzionari fondarono decisero la fondazione della ''[[Confédération générale du travail - syndicaliste révolutionnaire]]'' o CGTSR. Nel [[1925]] [[Pierre Monatte]] fondò ''La Révolution prolétarienne'' con l'obiettivo di favorire la riunificazione della CGT.
La [[rivoluzione russa|Rivoluzione bolscevica in Russia]] portò una radicale divisione all'interno del movimento [[socialista]] francese tra "rivoluzionari", che supportavano i Bolscevichi, ed i "riformisti", che invece optavano per la moderazione e la re-affiliazione alla [[Seconda Internazionale]], dopo che la ''[[Section française de l'Internationale ouvrière]]'' o SFIO ne aveva sancito la fuoriuscita durante il congresso di Strasburgo del [[1920]] ([[25 febbraio|25]]-[[29 febbraio]]. Un prodotto di questa divisione fu l'allontanamento dei "rivoluzionari" bolscevichi che volevano aderire alla [[Terza Internazionale]]. Nel [[1921]], essi crearono una federazione rivale, la ''[[Confédération générale du travail - unitaire]]'' o CGTU, in cui i comunisti coabitavano con gli anarchici e i sindacalisti rivoluzionari. Ma poiche gradualmente l'influenza del Partito Comunista Francese (Parti communiste français o PCF) sulla CGTU cresceva, i non comunisti rivoluzionari fondarono decisero la fondazione della ''[[Confédération générale du travail - syndicaliste révolutionnaire]]'' o CGTSR. Nel [[1925]] [[Pierre Monatte]] fondò ''La Révolution prolétarienne'' con l'obiettivo di favorire la riunificazione della CGT.


Nel [[1934]], i partiti di Sinistra si unirono per contrastare l'estrema destra. Due anni dopo, il "Fronte Popolare" vinse le elezioni del [[1936]]. Contemporaneamente la CGT e la CGTU furono riunificate dal congresso di Tolosa ([[2 marzo]]-[[5 marzo]]); i confederali divennero la parte dominante della nuova CGT. Il nuovo soggetto negoziò col governo e i datori di lavoro ed accolse molti nuovi membri. In seguito al Patto Molotov-Ribbentrop del [[1939]] (patto di non aggressione tra sovietici e nazisti) la CGT votò l'espulsione dal sindacato di tutti i favorevoli a tale accordo. Il [[16 agosto]] [[1941]], nella ''Francia'' occupata, il Governo filo-nazista di Vichy annunciò la chiusura di tutti i sindacati, compresa la CGT. Nello stesso anno, il ministro filo-nazista René Belin istituì la Carta del Lavoro, che si rifaceva al classico [[corporativismo]] fascista italiano che vietava gli scioperi e la costituzione di organizzazioni operaiste.
Nel [[1934]], i partiti di Sinistra si unirono per contrastare l'estrema destra. Due anni dopo, il "Fronte Popolare" vinse le elezioni del [[1936]]. Contemporaneamente la CGT e la CGTU furono riunificate dal congresso di Tolosa ([[2 marzo]]-[[5 marzo]]); i confederali divennero la parte dominante della nuova CGT. Il nuovo soggetto negoziò col governo e i datori di lavoro ed accolse molti nuovi membri. In seguito al Patto Molotov-Ribbentrop del [[1939]] (patto di non aggressione tra sovietici e nazisti) la CGT votò l'espulsione dal sindacato di tutti i favorevoli a tale accordo. Il [[16 agosto]] [[1941]], nella ''Francia'' occupata, il Governo filo-nazista di Vichy annunciò la chiusura di tutti i sindacati, compresa la CGT. Nello stesso anno, il ministro filo-nazista René Belin istituì la Carta del Lavoro, che si rifaceva al classico [[corporativismo]] fascista italiano che vietava gli scioperi e la costituzione di organizzazioni operaiste.
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