Comitato di Difesa della CNT: differenze tra le versioni

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L'[[11 ottobre]] [[1934]], il Comitato Nazionale di Difesa abbandonò la tattica dei gruppi d'azione in favore di una più accurata e metodica preparazione rivoluzionaria. Elaborò un piano che tra le altre cose prevedeva:
L'[[11 ottobre]] [[1934]], il Comitato Nazionale di Difesa abbandonò la tattica dei gruppi d'azione in favore di una più accurata e metodica preparazione rivoluzionaria. Elaborò un piano che tra le altre cose prevedeva:
:«Non c'è rivoluzione senza preparazione. Bisogna finirla col pregiudizio dell'improvvisazione. L'errore di confidare nell'improvvisazione creativa delle masse ci è costato molto caro. Non si creano, come per generazione spontanea, i mezzi di guerra imprescindibili per combattere uno Stato che ha una grande esperienza, forte di armamenti e maggiore capacità  offensiva e difensiva.»
:«Non c'è rivoluzione senza preparazione. Bisogna finirla col pregiudizio dell'improvvisazione. L'errore di confidare nell'improvvisazione creativa delle masse ci è costato molto caro. Non si creano, come per generazione spontanea, i mezzi di guerra imprescindibili per combattere uno Stato che ha una grande esperienza, forte di armamenti e maggiore capacità  offensiva e difensiva.»


== Composizione e funzioni==
== Composizione e funzioni==
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*Un ultimo militante preposto alla ricerca di armi, soldi e generi alimentari.
*Un ultimo militante preposto alla ricerca di armi, soldi e generi alimentari.


Al numero ideale di sei, poteva aggiungersi qualche altro elemento in più, che occasionalmente si doveva occupare di compiti di grande importanza. Questi costituivano un nucleo rivoluzionario e quindi la clandestinità  doveva essere assoluta. Dovevano essere in grado di mobilitare gruppi secondari più numerosi, i quali a loro volta dovevano esser capaci di far insorgere la popolazione.
Al numero ideale di sei, poteva aggiungersi qualche altro elemento in più, che occasionalmente si doveva occupare di compiti di grande importanza. Questi costituivano un nucleo rivoluzionario e quindi la clandestinità  doveva essere assoluta. Dovevano essere in grado di mobilitare gruppi secondari più numerosi, i quali a loro volta dovevano esser capaci di far insorgere la popolazione.


I comitati agivano in ambiti ben circoscritti all'interno di ogni quartiere. Ognuno di essi aveva il suo Comitato di difesa che coordinava tutti i quadri di difesa e riceveva rapporti mensili da ognuno dei segretari del gruppo. Esisteva ovviamente un comitato regionale e nazionale nel quale erano inquadrati quei lavoratori che svolgevano un lavoro importante nell'ambito della comunicazione, come per esempio i ferrovieri, i camionisti, i telegrafi e i lavoratori della telefonia, ecc. Molto importante erano anche le operazioni di infiltrazione, propaganda ed acquisizione di nuovi simpatizzanti.
I comitati agivano in ambiti ben circoscritti all'interno di ogni quartiere. Ognuno di essi aveva il suo Comitato di difesa che coordinava tutti i quadri di difesa e riceveva rapporti mensili da ognuno dei segretari del gruppo. Esisteva ovviamente un comitato regionale e nazionale nel quale erano inquadrati quei lavoratori che svolgevano un lavoro importante nell'ambito della comunicazione, come per esempio i ferrovieri, i camionisti, i telegrafi e i lavoratori della telefonia, ecc. Molto importante erano anche le operazioni di infiltrazione, propaganda ed acquisizione di nuovi simpatizzanti.
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Poche settimane dopo, nel luglio 1936, in risposta al [[colpo di Stato]] dei nazionalisti di [[Franco]], i Comitati di Difesa si trasformarono in '''[[milizie antifasciste|Milizie Popolari]]''' e in '''Comitati Rivoluzionari di quartiere'''. Questi ultimi, a Barcellona, nel momento caotico seguito al golpe di [[Franco]], non solo organizzarono la resistenza, ma anche ospedali e mense popolari; requisirono mezzi di trasporto, armi, fabbriche ed edifici, arrestarono sospetti e crearono una rete di Comitati di approvvigionamento in ogni quartiere, coordinati da un Comitato Centrale per gli approvvigionamenti cittadini. Il [[21 luglio]] la [[CNT spagnola|CNT]] diede il suo assenso alla formazione del [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste]], un organismo interclassista che sostituiva la Generalitat catalana.
Poche settimane dopo, nel luglio 1936, in risposta al [[colpo di Stato]] dei nazionalisti di [[Franco]], i Comitati di Difesa si trasformarono in '''[[milizie antifasciste|Milizie Popolari]]''' e in '''Comitati Rivoluzionari di quartiere'''. Questi ultimi, a Barcellona, nel momento caotico seguito al golpe di [[Franco]], non solo organizzarono la resistenza, ma anche ospedali e mense popolari; requisirono mezzi di trasporto, armi, fabbriche ed edifici, arrestarono sospetti e crearono una rete di Comitati di approvvigionamento in ogni quartiere, coordinati da un Comitato Centrale per gli approvvigionamenti cittadini. Il [[21 luglio]] la [[CNT spagnola|CNT]] diede il suo assenso alla formazione del [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste]], un organismo interclassista che sostituiva la Generalitat catalana.


Di fatto, a partire dal dicembre [[1936]], i comitati di difesa congelarono le proprie attività  in quanto esse venivano svolte dal [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste|CCMA]]. Fu una decisione presa dalla Federazione Locale dei Sindacati unici di Barcellona, ma non senza creare malumori tra i militanti che si vedevano espropriare della possibilità  di influire direttamente, senza intermediari, nell'organizzazione rivoluzionaria della Catalogna.
Di fatto, a partire dal dicembre [[1936]], i comitati di difesa congelarono le proprie attività  in quanto esse venivano svolte dal [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste|CCMA]]. Fu una decisione presa dalla Federazione Locale dei Sindacati unici di Barcellona, ma non senza creare malumori tra i militanti che si vedevano espropriare della possibilità  di influire direttamente, senza intermediari, nell'organizzazione rivoluzionaria della Catalogna.


Dopo lo scioglimento del [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste|CCMA]] e la sua sostituzione con un nuovo governo della Generalitat, un decreto del [[4 marzo]] [[1937]] imponeva l'immediato scioglimento delle [[pattuglie di controllo]], dando vita ad un Corpo unico di Sicurezza (formato dalla Guardia Civile e dalla Guardia d'Assalto<ref name="Guardia">La Guardia de Asalto, denominata ufficialmente Cuerpo de Asalto, fu un corpo di polizia spagnolo creato durante la Seconda Repubblica con l'obiettivo di disporre di una forza di polizia atta a mantenere l'ordine pubblico e che fu fedelmente legata al regime repubblicano.</ref>). A questo punto i sindacati decisero di riorganizzare i comitati di difesa e prepararsi ad uno scontro con le istituzioni che sembrava ormai inevitabile. L'[[11 aprile]], durante il meeting all'arena La Monumental, la folla di anarchici cominciò ad intonare cori per la liberazione dell'anarchico [[Maroto]] e dei numerosi prigionieri antifascisti. [[Federica Montseny]], intervenuta per arringare la folla, fu zittita a suon di fischi ed insulti. I burocrati del partito accusarono [[Los Amigos de Durruti]] di aver voluto sabotare l'evento. Il [[12 aprile|giorno seguente]], durante la seconda sessione del plenum della [[CNT-FAI]], fu deciso di ritirare tutti i ''cenetisti'' da qualsiasi incarico istituzionale e di ricostituire un Comitato rivoluzionario per il coordinamento della lotta armata e procedere immediatamente alla socializzazione dell'industria, del commercio e dell'agricoltura.
Dopo lo scioglimento del [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste|CCMA]] e la sua sostituzione con un nuovo governo della Generalitat, un decreto del [[4 marzo]] [[1937]] imponeva l'immediato scioglimento delle [[pattuglie di controllo]], dando vita ad un Corpo unico di Sicurezza (formato dalla Guardia Civile e dalla Guardia d'Assalto<ref name="Guardia">La Guardia de Asalto, denominata ufficialmente Cuerpo de Asalto, fu un corpo di polizia spagnolo creato durante la Seconda Repubblica con l'obiettivo di disporre di una forza di polizia atta a mantenere l'ordine pubblico e che fu fedelmente legata al regime repubblicano.</ref>). A questo punto i sindacati decisero di riorganizzare i comitati di difesa e prepararsi ad uno scontro con le istituzioni che sembrava ormai inevitabile. L'[[11 aprile]], durante il meeting all'arena La Monumental, la folla di anarchici cominciò ad intonare cori per la liberazione dell'anarchico [[Maroto]] e dei numerosi prigionieri antifascisti. [[Federica Montseny]], intervenuta per arringare la folla, fu zittita a suon di fischi ed insulti. I burocrati del partito accusarono [[Los Amigos de Durruti]] di aver voluto sabotare l'evento. Il [[12 aprile|giorno seguente]], durante la seconda sessione del plenum della [[CNT-FAI]], fu deciso di ritirare tutti i ''cenetisti'' da qualsiasi incarico istituzionale e di ricostituire un Comitato rivoluzionario per il coordinamento della lotta armata e procedere immediatamente alla socializzazione dell'industria, del commercio e dell'agricoltura.


Quando il [[3 maggio]] [[1937]] lo stalinista [[Eusebio Rodríguez Salas]] si pose alla testa di un gruppo di Guardie di Assalto ed attaccò la centrale telefonica di Barcellona, che dal [[19 luglio]] [[1936]] era autogestita dalla [[CNT spagnola|CNT]], le masse anarchiche insorsero ed in poche ore eressero barricate in tutta la città  a difesa della [[rivoluzione sociale|rivoluzione]]. Non si può parlare però di [[spontaneismo]] anarchico, giacché la prontezza della reazione fu un merito dei comitati di difesa di quartiere.
Quando il [[3 maggio]] [[1937]] lo stalinista [[Eusebio Rodríguez Salas]] si pose alla testa di un gruppo di Guardie di Assalto ed attaccò la centrale telefonica di Barcellona, che dal [[19 luglio]] [[1936]] era autogestita dalla [[CNT spagnola|CNT]], le masse anarchiche insorsero ed in poche ore eressero barricate in tutta la città  a difesa della [[rivoluzione sociale|rivoluzione]]. Non si può parlare però di [[spontaneismo]] anarchico, giacché la prontezza della reazione fu un merito dei comitati di difesa di quartiere.
:«Le giornate di maggio a Barcellona hanno fatto rivivere alcuni organismi che, durante questi ultimi mesi, avevano svolto un certo ruolo nella capitale catalana e in alcune importanti località : i Comitati di Difesa. Si tratta di organismi principalmente di tipo tecnico-militare, formati dai sindacati della Cnt. Sono questi, in realtà , che hanno diretto la lotta e che costituivano, in ogni quartiere, il polo di attrazione e di organizzazione degli operai rivoluzionari».([[Andrés Nin]], segretario politico del [[POUM]])
:«Le giornate di maggio a Barcellona hanno fatto rivivere alcuni organismi che, durante questi ultimi mesi, avevano svolto un certo ruolo nella capitale catalana e in alcune importanti località : i Comitati di Difesa. Si tratta di organismi principalmente di tipo tecnico-militare, formati dai sindacati della Cnt. Sono questi, in realtà , che hanno diretto la lotta e che costituivano, in ogni quartiere, il polo di attrazione e di organizzazione degli operai rivoluzionari».([[Andrés Nin]], segretario politico del [[POUM]])


== Scioglimento dei Comitati di Difesa ==
== Scioglimento dei Comitati di Difesa ==
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