Comité Ejecutivo Popular de Valencia: differenze tra le versioni

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=== Contesto ===
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[[File:Bandera CNT-AIT.png|left|250 px|thumb|Bandiera della [[CNT-AIT]].]]
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A Valencia, a capo della III División Orgánica, ovvero la persona designata dal generale Mola <ref>Emilio Mola Vidal fu un generale spagnolo e uno dei capi della rivolta che avrebbe dato l'avvio alla guerra civile spagnola e che avrebbe condotto alla dittatura di [[Francisco Franco]].</ref> per iniziare la sollevazione nazionalista del luglio [[1936]], era il generale Manuel González Carrasco. Questi era giunto in città  da Madrid il giorno prima della data stabilita per l'inizio della rivolta, ovvero domenica 19 luglio alle 11 del mattino, però al momento di agire, González Carrasco, che nella notte tra il [[18 luglio|18]] e [[19 luglio]] aveva cambiato domicilio per sfuggire ad un possibile arresto, ebbe un ripensamento probabilmente influenzato dalla decisione di Luis Lucia, leader della ''Derecha Regional Valenciana'' legata alla [[CEDA]]<ref>La Confederazione Spagnola delle Destre Autonome (in spagnolo ''Confederación Española de Derechas Autónomas'', CEDA) fu un partito politico di destra spagnolo. I suoi volontari dal [[19 luglio]] [[1936]] combatterono nella guerra civile spagnola, a fianco delle truppe del generale [[Francisco Franco]], con requetés, carlisti e falangisti.</ref>, che aveva dichiarato la propria fedeltà  al governo in carica e s'era rifiutato di formare il contingente di combattenti che aveva promesso ai militari. <ref>Furió, Antoni (1995) (in catalano). ''Història del País Valencià ''. Valencia: Edicions Alfons el Magnà nim. pp. 597-598.</ref>
A Valencia, a capo della III División Orgánica, ovvero la persona designata dal generale Mola <ref>Emilio Mola Vidal fu un generale spagnolo e uno dei capi della rivolta che avrebbe dato l'avvio alla guerra civile spagnola e che avrebbe condotto alla dittatura di [[Francisco Franco]].</ref> per iniziare la sollevazione nazionalista del luglio [[1936]], era il generale Manuel González Carrasco. Questi era giunto in città  da Madrid il giorno prima della data stabilita per l'inizio della rivolta, ovvero domenica 19 luglio alle 11 del mattino, però al momento di agire, González Carrasco, che nella notte tra il [[18 luglio|18]] e [[19 luglio]] aveva cambiato domicilio per sfuggire ad un possibile arresto, ebbe un ripensamento probabilmente influenzato dalla decisione di Luis Lucia, leader della ''Derecha Regional Valenciana'' legata alla [[CEDA]] <ref>La Confederazione Spagnola delle Destre Autonome (in spagnolo ''Confederación Española de Derechas Autónomas'', CEDA) fu un partito politico di destra spagnolo. I suoi volontari dal [[19 luglio]] [[1936]] combatterono nella guerra civile spagnola, a fianco delle truppe del generale [[Francisco Franco]], con requetés, carlisti e falangisti.</ref>, che aveva dichiarato la propria fedeltà  al governo in carica e s'era rifiutato di formare il contingente di combattenti che aveva promesso ai militari. <ref>Furió, Antoni (1995) (in catalano). ''Història del País Valencià ''. Valencia: Edicions Alfons el Magnà nim. pp. 597-598.</ref>


Ebbe una certa influenza anche il fatto che in città, nelle prime ore del mattino, aveva preso avvio un importante mobilitazione dei sindacati ([[CNT spagnola|CNT]] e [[UGT]]) in favore dell'inizio dello [[sciopero generale]] a partire dal [[19 luglio]]. Inoltre, s'era venuto a sapere che la Guardia de Asalto<ref name="Guardia">La Guardia de Asalto, denominata ufficialmente Cuerpo de Asalto, fu un corpo di polizia spagnolo creato durante la Seconda Repubblica con l'obiettivo di disporre di una forza di polizia atta a mantenere l'ordine pubblico e che fu fedelmente legata al regime repubblicano.</ref> e la maggior parte dei generali e dei colonnelli che comandavano i reggimenti avevano dichiarato fedeltà  al governo. In linea di massima si assistette ad una divisione degli ambienti militari valenciani rispetto al dare o meno l'appoggio al golpe, il che permise agli antifascisti della [[CNT spagnola|CNT]] e dell'[[UGT]] di approfittarne immediatamente. Il [[20 luglio]] furono create le milizie valenciane che presero immediatamente il controllo dei punti nevralgici della città  e di diversi quartieri. I Comitati di sciopero, sotto la direzione di [[Francisco Gómez]] ([[CNT spagnola|CNT]]) e Guillén (UGT), si unificarono nel ''Comité Unificado Revolucionario'', preparandosi così alla rivoluzione.
Ebbe una certa influenza anche il fatto che in città, nelle prime ore del mattino, aveva preso avvio un importante mobilitazione dei sindacati ([[CNT spagnola|CNT]] e [[UGT]]) in favore dell'inizio dello [[sciopero generale]] a partire dal [[19 luglio]]. Inoltre, s'era venuto a sapere che la Guardia de Asalto<ref name="Guardia">La Guardia de Asalto, denominata ufficialmente Cuerpo de Asalto, fu un corpo di polizia spagnolo creato durante la Seconda Repubblica con l'obiettivo di disporre di una forza di polizia atta a mantenere l'ordine pubblico e che fu fedelmente legata al regime repubblicano.</ref> e la maggior parte dei generali e dei colonnelli che comandavano i reggimenti avevano dichiarato fedeltà  al governo. In linea di massima si assistette ad una divisione degli ambienti militari valenciani rispetto al dare o meno l'appoggio al golpe, il che permise agli antifascisti della [[CNT spagnola|CNT]] e dell'[[UGT]] di approfittarne immediatamente. Il [[20 luglio]] furono create le milizie valenciane che presero immediatamente il controllo dei punti nevralgici della città  e di diversi quartieri. I Comitati di sciopero, sotto la direzione di [[Francisco Gómez]] ([[CNT spagnola|CNT]]) e Guillén (UGT), si unificarono nel ''Comité Unificado Revolucionario'', preparandosi così alla rivoluzione.
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