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Riguardo al problema della disciplina, [[Buenaventura Durruti]] disse:
Riguardo al problema della disciplina, [[Buenaventura Durruti]] disse:
: «Avere disciplina per me non significa nient'altro che badare alla propria responsabilità  ed a quella degli altri. Sono contro ogni disciplina da caserma; conduce soltanto alla brutalizzazione, all'odio, a funzionari privi di coscienza. Ma tanto meno voglio qui parlare di una libertà  malintesa, come la pretendono i vigliacchi, per rendersi facile la vita. Nella nostra organizzazione, la CNT, prevale una retta comprensione della disciplina; e ad essa dobbiamo il fatto che gli anarchici rispettano le decisioni dei compagni ai quali hanno conferito la propria fiducia. In tempo di guerra occorre obbedire ai delegati eletti, altrimenti qualsiasi operazione è condannata al fallimento. Se gli uomini non sono d'accordo con loro, nelle riunioni devono deporre i propri rappresentanti a sostituirli.» <ref>Hans Magnus Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 235</ref>
: «Avere disciplina per me non significa nient'altro che badare alla propria responsabilità  ed a quella degli altri. Sono contro ogni disciplina da caserma; conduce soltanto alla brutalizzazione, all'odio, a funzionari privi di coscienza. Ma tanto meno voglio qui parlare di una libertà  malintesa, come la pretendono i vigliacchi, per rendersi facile la vita. Nella nostra organizzazione, la CNT, prevale una retta comprensione della disciplina; e ad essa dobbiamo il fatto che gli anarchici rispettano le decisioni dei compagni ai quali hanno conferito la propria fiducia. In tempo di guerra occorre obbedire ai delegati eletti, altrimenti qualsiasi operazione è condannata al fallimento. Se gli uomini non sono d'accordo con loro, nelle riunioni devono deporre i propri rappresentanti a sostituirli.» <ref>Hans Magnus Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 235</ref>


Va notato che molti dei leader anarchici durante la guerra erano stati impegnati in attività  [[antimilitarismo|antimilitariste]], alcuni dei quali (ad esempio [[Buenaventura Durruti|Durruti]]) avevano dovuto lasciare il paese a causa del rifiuto di svolgere il servizio militare. Quest'antimilitarismo permeava i discorsi di molti miliziani anarchici, ma non era poi visto come in contraddizione con il loro spirito rivoluzionario, giacché loro obiettivo non era quello di costituire un esercito permanente ma di difendere la [[rivoluzione]] e sconfiggere i fascisti di [[Franco]].
Va notato che molti dei leader anarchici durante la guerra erano stati impegnati in attività  [[antimilitarismo|antimilitariste]], alcuni dei quali (ad esempio [[Buenaventura Durruti|Durruti]]) avevano dovuto lasciare il paese a causa del rifiuto di svolgere il servizio militare. Quest'antimilitarismo permeava i discorsi di molti miliziani anarchici, ma non era poi visto come in contraddizione con il loro spirito rivoluzionario, giacché loro obiettivo non era quello di costituire un esercito permanente ma di difendere la [[rivoluzione]] e sconfiggere i fascisti di [[Franco]].
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== Colonne anarco-sindacaliste ==
== Colonne anarco-sindacaliste ==
''Colonne e unità  armate anarco-sindacaliste ([[CNT spagnola|CNT]]) nella guerra civile spagnola'':
''Colonne e unità  armate anarco-sindacaliste ([[CNT spagnola|CNT]]) nella guerra civile spagnola'':
<ref>[http://www.enxarxa.com/biblioteca/ALCALDE%20Milicias_anarquistas_y_anarcosindicalistas_en_la_guerra_civil_espanyola.1936-39.pdf Tabella tratta da ''Milicias_anarquistas_y_anarcosindicalistas_en_la_guerra_civil_espanyola.1936-39'', pag 69]</ref>
<ref>[http://www.enxarxa.com/biblioteca/ALCALDE%20Milicias_anarquistas_y_anarcosindicalistas_en_la_guerra_civil_espanyola.1936-39.pdf Tabella tratta da ''Milicias_anarquistas_y_anarcosindicalistas_en_la_guerra_civil_espanyola.1936-39'', pag. 69]</ref>
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| '''NOMÈ''
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Ci furono anarchici come [[Garcia Oliver]] e [[Cipriano Mera]] che sostennero la militarizzazione, altri come [[Diego Abad de Santillán]] che in seguito si pentiranno dell'appoggio dato al decreto:
Ci furono anarchici come [[Garcia Oliver]] e [[Cipriano Mera]] che sostennero la militarizzazione, altri come [[Diego Abad de Santillán]] che in seguito si pentiranno dell'appoggio dato al decreto:
: «Sapevamo che, se non si vinceva la guerra, neanche la rivoluzione poteva vincere.  Perciò,, bisognava sacrificare tutto alla guerra. Alla fine, sacrificammo la rivoluzione stessa, senza renderci conto che, in questo modo, sacrificavamo gli scopi della guerra... Il comitato delle milizie aveva garantito l'autonomia della vera Spagna. Ma ci dissero, e ci ripeterono instancabilmente: finché continuerete a sostenere il potere del popolo non manderemo armi in Catalogna; non vi daremo divisa straniera per comprare armi all'estero; non manderemo materie prime alle vostre industrie...Perciò lasciammo cadere il comitato. Ci limitammo ad assicurarci il ministero della difesa ed altri ministeri vitali, per non perdere la guerra e con essa tutto il resto». <ref> H. M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 219</ref>
: «Sapevamo che, se non si vinceva la guerra, neanche la rivoluzione poteva vincere.  Perciò,, bisognava sacrificare tutto alla guerra. Alla fine, sacrificammo la rivoluzione stessa, senza renderci conto che, in questo modo, sacrificavamo gli scopi della guerra... Il comitato delle milizie aveva garantito l'autonomia della vera Spagna. Ma ci dissero, e ci ripeterono instancabilmente: finché continuerete a sostenere il potere del popolo non manderemo armi in Catalogna; non vi daremo divisa straniera per comprare armi all'estero; non manderemo materie prime alle vostre industrie...Perciò lasciammo cadere il comitato. Ci limitammo ad assicurarci il ministero della difesa ed altri ministeri vitali, per non perdere la guerra e con essa tutto il resto». <ref> H. M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 219</ref>
== Note ==
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