Colonna Ascaso: differenze tra le versioni

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Dopo un breve addestramente alla caserma ''Bakunin'' (in precedenza chiamata ''Predalbes''), gli italiani si uniscono alla Colonna Ascaso e immediatamente combattono nel fronte di Huesca e nella battaglia del Monte Pelato, al comando di [[Mario Angeloni]]. Dopo la morte di quest'ultimo, in conseguenza della battaglia del Monte Pelato ([[28 agosto]]), il comando viene assunto da [[Carlo Rosselli]], con [[Giuseppe Bifolchi]] vicecomandante.
Dopo un breve addestramente alla caserma ''Bakunin'' (in precedenza chiamata ''Predalbes''), gli italiani si uniscono alla Colonna Ascaso e immediatamente combattono nel fronte di Huesca e nella battaglia del Monte Pelato, al comando di [[Mario Angeloni]]. Dopo la morte di quest'ultimo, in conseguenza della battaglia del Monte Pelato ([[28 agosto]]), il comando viene assunto da [[Carlo Rosselli]], con [[Giuseppe Bifolchi]] vicecomandante.


I contrasti sorsero quando [[Carlo Rosselli]] si adopererà per la costituzione del [[Battaglione Garibaldi]] (il [[26 ottobre]] Randolfo Pacciardi firma a Parigi l'accordo per la formazione del battaglione garibaldi e la progressiva confluenza in esso di tutte le formazioni di volontari italiani.) ed in seguito quando la maggioranza anarchica si oppose alla nomina ad ufficiale dell'[[antifascista]] cattolico [[Ottorino Orlandini]]. Ciò portò alla fuoriuscita della minoranza di Giustizia e Libertà, dei repubblicani e dei comunisti e alla nascita del ''Battaglione Matteotti''.
I contrasti sorsero quando [[Carlo Rosselli]] si adopererà per la costituzione del [[Battaglione Garibaldi]] (il [[26 ottobre]] Randolfo Pacciardi firma a Parigi l'accordo per la formazione del battaglione garibaldi e la progressiva confluenza in esso di tutte le formazioni di volontari italiani.) ed in seguito quando la maggioranza anarchica si oppose alla nomina ad ufficiale dell'[[antifascista]] cattolico [[Ottorino Orlandini]]. Ciò portò alla fuoriuscita della minoranza di Giustizia e Libertà, dei repubblicani e dei comunisti e alla nascita del ''Battaglione Matteotti''.


Dopo una serie di combattimenti intorno a Huesca (il [[13 aprile]] [[1937]] muore in battaglia [[Antonio Cieri]]. Al suo fianco combattevano anche [[Etrusco Benci]], [[Mario Traverso]], [[Giuseppe Fusero]], [[Pasquale Fioravanti]] e [[Camillo Lanzilotta]]), nel giugno 1937 Bifolchi lascia la [[Spagna]] per raggiungere Parigi. La Colonna è formalmente soppressa.
Dopo una serie di combattimenti intorno a Huesca (il [[13 aprile]] [[1937]] muore in battaglia [[Antonio Cieri]]. Al suo fianco combattevano anche [[Etrusco Benci]], [[Mario Traverso]], [[Giuseppe Fusero]], [[Pasquale Fioravanti]] e [[Camillo Lanzilotta]]), nel giugno 1937 Bifolchi lascia la [[Spagna]] per raggiungere Parigi. La Colonna è formalmente soppressa.
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== La militarizzazione ==
== La militarizzazione ==
{{vedi|Comitato_Centrale_delle_Milizie_Antifasciste#La_militarizzazione}}
{{vedi|Comitato_Centrale_delle_Milizie_Antifasciste#La_militarizzazione}}
Inizialmente l'insurrezione proletaria contro il golpe fascista di [[Franco]] fu portata avanti dalle [[milizie antifasciste|milizie]], le cui attività furono poi coordinate dal [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste]], ma sin da poco prima del suo scioglimento ([[2 ottobre]] [[1936]]) il nuovo governo della Generalitat operò per limitare la [[libertà]] d'azione delle milizie popolari ed inquadrarle così in un [[esercito]] regolare.
Inizialmente l'insurrezione proletaria contro il golpe fascista di [[Franco]] fu portata avanti dalle [[milizie antifasciste|milizie]], le cui attività furono poi coordinate dal [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste]], ma sin da poco prima del suo scioglimento ([[2 ottobre]] [[1936]]) il nuovo governo della Generalitat operò per limitare la [[libertà]] d'azione delle milizie popolari ed inquadrarle così in un [[esercito]] regolare.


Le truppe si dimostrarono ostili, ma gradualmente, volenti o nolenti, accettarono la militarizzazione. Tutte le milizie che rifiutavano il decreto non avrebbero più ricevuto rifornimenti di alcuni tipo (cibo ed armi). La Colonna Ascaso dopo la militarizzazione divenne la 28° Divisione dell'esercito repubblicano. Aveva la 125, 126 e 127 brigata poste sotto il comando di [[Gregorio Jover]].
Le truppe si dimostrarono ostili, ma gradualmente, volenti o nolenti, accettarono la militarizzazione. Tutte le milizie che rifiutavano il decreto non avrebbero più ricevuto rifornimenti di alcuni tipo (cibo ed armi). La Colonna Ascaso dopo la militarizzazione divenne la 28° Divisione dell'esercito repubblicano. Aveva la 125, 126 e 127 brigata poste sotto il comando di [[Gregorio Jover]].
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