Colonialismo: differenze tra le versioni

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La politica espansionistica che la [[Spagna]] sviluppò verso l'Asia e soprattutto l'America, dove acquisì un impero immenso, non lasciò indifferenti gli altri paesi europei. Immediatamente la [[Gran Bretagna]], la [[Francia]] e soprattutto l'[[Olanda]] si lanciarono a loro volta nell'avventura coloniale. Tuttavia mentre i governi spagnoli e portoghesi erano intervenuti direttamente, i nuovi colonizzatori, soprattutto i francesi agirono, inizialmente, attraverso gli intermediari delle “''compagnies à chartÈ'” fondate fin nel XVII secolo.  
La politica espansionistica che la [[Spagna]] sviluppò verso l'Asia e soprattutto l'America, dove acquisì un impero immenso, non lasciò indifferenti gli altri paesi europei. Immediatamente la [[Gran Bretagna]], la [[Francia]] e soprattutto l'[[Olanda]] si lanciarono a loro volta nell'avventura coloniale. Tuttavia mentre i governi spagnoli e portoghesi erano intervenuti direttamente, i nuovi colonizzatori, soprattutto i francesi agirono, inizialmente, attraverso gli intermediari delle “''compagnies à chartÈ'” fondate fin nel XVII secolo.  


Questo genere di compagnie, la cui traduzione letteraria è "Compagnia della carta", erano regolamentate da uno statuto, attraverso il quale il monopolio veniva concesso, riconosciuto e controllato dallo [[Stato]], in modo da attirare capitali privati a sostegno di iniziative commerciali e coloniali. A queste compagnie lo [[Stato]] concedeva potestà pubbliche (es. il governo dei territori da sviluppare) ed altri privilegi (es. esenzione dalle imposte, monopolio del commercio nazionale diretto verso determinate aree ecc.). In questo modo le "corone" lucravano notevolmente e così pure i privati che potevano beneficiare di un monopolio assoluto nel settore (caffè, zucchero, rum, spezieecc.).  
Questo genere di compagnie, la cui traduzione letteraria è "Compagnia della carta", erano regolamentate da uno statuto, attraverso il quale il monopolio veniva concesso, riconosciuto e controllato dallo [[Stato]], in modo da attirare capitali privati a sostegno di iniziative commerciali e coloniali. A queste compagnie lo [[Stato]] concedeva potestà pubbliche (es. il governo dei territori da sviluppare) ed altri privilegi (es. esenzione dalle imposte, monopolio del commercio nazionale diretto verso determinate aree ecc.). In questo modo le "corone" lucravano notevolmente e così pure i privati che potevano beneficiare di un monopolio assoluto nel settore (caffè, zucchero, rum, spezie ecc.).  
    
    
In [[Francia]], durante gli anni di '''Jean-Baptiste Colbert''' <ref name="colbert">'''Jean-Baptiste Colbert''' (1619-1683), politico ed economista francese, stretto collaboratore di Luigi XIV</ref>, furono fondate numerose compagnie di questo tipo: la '''Compagnia delle Indie Orientali''' (per i traffici con l'Oceano Indiano), la '''Compagnia delle Indie Occidentali''' (traffici con le americhe), la '''Compagnia del LevantÈ'' (Mar Mediterraneo orientale ed Impero Ottomano), la '''Compagnia del Senegal''' (gestione delle coste africane), la '''Compagnia del Nord''' (traffici commerciali verso i mari boreali, nel tentativo anche di sottrarli al monopolio olandese).  
In [[Francia]], durante gli anni di '''Jean-Baptiste Colbert''' <ref name="colbert">'''Jean-Baptiste Colbert''' (1619-1683), politico ed economista francese, stretto collaboratore di Luigi XIV</ref>, furono fondate numerose compagnie di questo tipo: la '''Compagnia delle Indie Orientali''' (per i traffici con l'Oceano Indiano), la '''Compagnia delle Indie Occidentali''' (traffici con le americhe), la '''Compagnia del LevantÈ'' (Mar Mediterraneo orientale ed Impero Ottomano), la '''Compagnia del Senegal''' (gestione delle coste africane), la '''Compagnia del Nord''' (traffici commerciali verso i mari boreali, nel tentativo anche di sottrarli al monopolio olandese).  
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