Citazioni sullo stato: differenze tra le versioni

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== [[Errico Malatesta]] ==
== [[Errico Malatesta]] ==


*«Per noi, il governo è la collettività dei governanti; ed i governanti — re, presidenti, ministri, deputati, ecc. — sono coloro che hanno la facoltà di fare delle leggi per regolare i rapporti degli uomini tra di loro, e farle eseguire; di decretare e riscuotere l'imposta; di costringere al servizio militare; di giudicare e punire i contravventori alle leggi; di sottoporre a regole, sorvegliare e sanzionare i contratti privati; di monopolizzare certi rami della produzione e certi servizi pubblici, o, se vogliono, tutta la produzione e tutti i servizi pubblici; di promuovere o ostacolare lo scambio dei prodotti; di far la guerra o la pace coi governanti di altri paesi, di concedere o ritirare franchigie, ecc., ecc. I governanti in breve, sono coloro che hanno la facoltà, in grado più o meno elevato, di servirsi della forza sociale, cioè della forza fisica,intellettuale ed economica di tutti, per obbligare tutti a fare quello che vogliono essi. E questa facoltà. costituisce, a parer nostro, il principio governativo, il principio di autorità.»  
*«Per noi, il governo è la collettività dei governanti; ed i governanti — re, presidenti, ministri, deputati ecc. — sono coloro che hanno la facoltà di fare delle leggi per regolare i rapporti degli uomini tra di loro, e farle eseguire; di decretare e riscuotere l'imposta; di costringere al servizio militare; di giudicare e punire i contravventori alle leggi; di sottoporre a regole, sorvegliare e sanzionare i contratti privati; di monopolizzare certi rami della produzione e certi servizi pubblici, o, se vogliono, tutta la produzione e tutti i servizi pubblici; di promuovere o ostacolare lo scambio dei prodotti; di far la guerra o la pace coi governanti di altri paesi, di concedere o ritirare franchigie ecc.ecc. I governanti in breve, sono coloro che hanno la facoltà, in grado più o meno elevato, di servirsi della forza sociale, cioè della forza fisica,intellettuale ed economica di tutti, per obbligare tutti a fare quello che vogliono essi. E questa facoltà. costituisce, a parer nostro, il principio governativo, il principio di autorità.»  


*«Lo Stato è come la religione, vale se la gente ci crede.»  
*«Lo Stato è come la religione, vale se la gente ci crede.»  
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*«Lo Stato chiama legge la propria violenza, ma chiama crimine quella dell'individuo.»  
*«Lo Stato chiama legge la propria violenza, ma chiama crimine quella dell'individuo.»  
*«Lo Stato si fonda sulla schiavitù del lavoro. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto.»


== [[Friedrich Nietzsche]] ==
== [[Friedrich Nietzsche]] ==
*«Si chiama Stato il più gelido di tutti i mostri. Esso è gelido anche quando mente; e questa menzogna gli striscia fuori di bocca: "Io, lo Stato, sono il popolo".»
*«Si chiama Stato il più gelido di tutti i mostri. Esso è gelido anche quando mente; e questa menzogna gli striscia fuori di bocca: "Io, lo Stato, sono il popolo".»
*«Io chiamo stato il luogo dove si trovano tutti i bevitori di veleno, buoni e cattivi: Stato è dove tutti si perdono, buoni e cattivi. Stato è dove il lento suicidio di tutti - è chiamato 'vita'.»
*«Io chiamo stato il luogo dove si trovano tutti i bevitori di veleno, buoni e cattivi: Stato è dove tutti si perdono, buoni e cattivi. Stato è dove il lento suicidio di tutti - è chiamato 'vita'.»
*«Là dove finisce lo Stato, comincia l'uomo che non è superfluo: la comincia il canto della necessità, la melodia unica e insostituibile. Là dove lo Stato finisce - guardate, guardate fratelli! Non vedete l'arcobaleno e i ponti del superuomo? »
*«Là dove finisce lo Stato, comincia l'uomo che non è superfluo: la comincia il canto della necessità, la melodia unica e insostituibile. Là dove lo Stato finisce - guardate, guardate fratelli! Non vedete l'arcobaleno e i ponti del superuomo?»


== Altri ==
== Altri ==


* Quando lo Stato si prepara ad uccidere si fa chiamare patria. ([[F.Durrematt]])
* Quando lo Stato si prepara ad uccidere si fa chiamare patria. ([[Friedrich Dürrenmatt]])
* [Lo Stato] attualmente è un'enorme macchina che deruba i poveri e li riduce in schiavitù con la forza bruta. ([[George Bernard Shaw]])
* [Lo Stato] attualmente è un'enorme macchina che deruba i poveri e li riduce in schiavitù con la forza bruta. ([[George Bernard Shaw]])
* Lo Stato non è qualcosa che si possa distruggere con una rivoluzione, ma è una condizione, un certo rapporto tra esseri umani, una modalità del comportamento umano: lo distruggiamo stabilendo nuove relazioni, comportandoci in modo diverso. ([[Gustav Landauer]])
* Lo Stato non è qualcosa che si possa distruggere con una rivoluzione, ma è una condizione, un certo rapporto tra esseri umani, una modalità del comportamento umano: lo distruggiamo stabilendo nuove relazioni, comportandoci in modo diverso. ([[Gustav Landauer]])
* Il primo punto sul quale vorrei attirare la vostra attenzione è la tendenza generale allo statalismo, per cui la democrazia volendo realizzare sé stessa, si autodivora. È una condanna, mi pare, alla quale difficilmente la democrazia può sottrarsi. Infatti, essa deve soccorrere le masse e gli stessi imprenditori in difficoltà e può farlo soltanto sovraccaricando le vecchie istituzioni liberali di un numero sempre più grande di funzioni sociali. Ne risulta ovunque un accrescimento di poteri di una specie e in una quantità tali che la democrazia politica non può in alcun modo controllare. La cosiddetta sovranità popolare si riduce in tal guisa ancor più a una finzione. Il bilancio dello stato assume proporzioni mostruose, indecifrabili per gli stessi specialisti. La sovranità reale passa alla burocrazia, che per definizione è anonima e irresponsabile, mentre i corpi legislativi fanno la figura di assemblee di chiacchieroni che si accapigliano su questioni secondarie. Alla decadenza della funzione legislativa corrisponde fatalmente la caduta del livello morale medio degli eletti. I deputati non si curano che della propria rielezione. Per poter servire i gruppi di pressione che la facilitano, essi stessi hanno bisogno della benevolenza dell'amministrazione. Le autonomie locali, i cosiddetti poteri intermedi, tutte le forme spontanee e tradizionali di vita sociale, deperiscono, oppure, se sopravvivono, sono svuotati di ogni contenuto. Ora l'egemonia di una amministrazione centralizzata è la premessa di ogni dittatura; anzi, è essa stessa già dittatura. ([[Ignazio Silone]], ''La scuola dei dittatori'')
* Il primo punto sul quale vorrei attirare la vostra attenzione è la tendenza generale allo statalismo, per cui la democrazia volendo realizzare sé stessa, si autodivora. È una condanna, mi pare, alla quale difficilmente la democrazia può sottrarsi. Infatti, essa deve soccorrere le masse e gli stessi imprenditori in difficoltà e può farlo soltanto sovraccaricando le vecchie istituzioni liberali di un numero sempre più grande di funzioni sociali. Ne risulta ovunque un accrescimento di poteri di una specie e in una quantità tali che la democrazia politica non può in alcun modo controllare. La cosiddetta sovranità popolare si riduce in tal guisa ancor più a una finzione. Il bilancio dello stato assume proporzioni mostruose, indecifrabili per gli stessi specialisti. La sovranità reale passa alla burocrazia, che per definizione è anonima e irresponsabile, mentre i corpi legislativi fanno la figura di assemblee di chiacchieroni che si accapigliano su questioni secondarie. Alla decadenza della funzione legislativa corrisponde fatalmente la caduta del livello morale medio degli eletti. I deputati non si curano che della propria rielezione. Per poter servire i gruppi di pressione che la facilitano, essi stessi hanno bisogno della benevolenza dell'amministrazione. Le autonomie locali, i cosiddetti poteri intermedi, tutte le forme spontanee e tradizionali di vita sociale, deperiscono, oppure, se sopravvivono, sono svuotati di ogni contenuto. Ora l'egemonia di una amministrazione centralizzata è la premessa di ogni dittatura; anzi, è essa stessa già dittatura. ([[Ignazio Silone]], ''La scuola dei dittatori'')
* La potenza del capitale è tutto, la Borsa è tutto, mentre il parlamento, le elezioni, sono un gioco da marionette, di pupazzi. ([[Lenin]], ''Sullo Stato'', 11 luglio 1919)
* La potenza del capitale è tutto, la Borsa è tutto, mentre il parlamento, le elezioni, sono un gioco da marionette, di pupazzi. ([[Lenin]], ''Sullo Stato'', [[11 luglio]] [[1919]])


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