Cesare Zaccaria: differenze tra le versioni

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In questi anni, segnati anche da alcuni problemi di salute, Zaccaria intensifica l'amicizia con la compagna di [[Camillo Berneri]], [[Giovanna Caleffi]], presso la casa della quale, a Gualtieri (RE), si reca più volte in villeggiatura, alle volte in compagnia della moglie. Nel [[1936]] incontra, inoltre, la giovane [[Fanny Bernini]], che diventerà per lui molto importante sotto l'aspetto affettivo. Mentre si dedica quasi completamente al lavoro, viaggia spesso in Gran Bretagna, dove è accettato come socio nel prestigioso "Istituto degli Architetti Navali", oltre che in Spagna, Francia e Portogallo. <ref>Masini lo ricorda, nel secondo dopoguerra, come “consulente tecnico della flotta Lauro per l'acquisto e la vendita delle navi”. Secondo I. Rossi, Zaccaria sarebbe l'autore di una corrispondenza sulla situazione del fascismo apparsa a firma “Un italiano” su «Studi sociali» (1939, n. 13) di Montevideo, il giornale curato da [[Luce Fabbri]].</ref>
In questi anni, segnati anche da alcuni problemi di salute, Zaccaria intensifica l'amicizia con la compagna di [[Camillo Berneri]], [[Giovanna Caleffi]], presso la casa della quale, a Gualtieri (RE), si reca più volte in villeggiatura, alle volte in compagnia della moglie. Nel [[1936]] incontra, inoltre, la giovane [[Fanny Bernini]], che diventerà per lui molto importante sotto l'aspetto affettivo. Mentre si dedica quasi completamente al lavoro, viaggia spesso in Gran Bretagna, dove è accettato come socio nel prestigioso "Istituto degli Architetti Navali", oltre che in Spagna, Francia e Portogallo. <ref>Masini lo ricorda, nel secondo dopoguerra, come “consulente tecnico della flotta Lauro per l'acquisto e la vendita delle navi”. Secondo I. Rossi, Zaccaria sarebbe l'autore di una corrispondenza sulla situazione del fascismo apparsa a firma “Un italiano” su «Studi sociali» (1939, n. 13) di Montevideo, il giornale curato da [[Luce Fabbri]].</ref>


Nel febbraio del [[1943]] va a vivere a Napoli con [[Giovanna Caleffi]], che nell'autunno del [[1941]] era stata confinata per un anno a Lacedonia (Avellino): nasce un rapporto molto intenso sia sul profilo personale che sul versante politico. Infatti, insieme a [[Pio Turroni]], [[Armido Abbate]] ed altri, i due sono tra i principali animatori del tentativo di ricostruire le fila dell'organizzazione anarchica nell'Italia meridionale, culminato nel «[[Convegno dei Gruppi Libertari dell'Italia liberata]]», svoltosi a Napoli nel settembre del [[1944]]. Nel luglio [[1944]] diventa redattore responsabile di «[[La Rivoluzione libertaria]]», organo dei «[[Gruppi Libertari dell'Italia meridionale]]», di cui escono sette numeri, in forma semiclandestina, a Napoli dal [[30 giugno]] al [[16 novembre]] del [[1944]]. Nel primo numero si pubblica una Lettera aperta a [[Benedetto Croce]]. <ref>Cfr. «Libertaria», n. 2/2000, pp. 90-95, con un profilo di Zaccaria redatto da P. Adamo.</ref>
Nel febbraio del [[1943]] va a vivere a Napoli con [[Giovanna Caleffi]], che nell'autunno del [[1941]] era stata confinata per un anno a Lacedonia (Avellino): nasce un rapporto molto intenso sia sul profilo personale che sul versante politico. Infatti, insieme a [[Pio Turroni]], [[Armido Abbate]] ed altri, i due sono tra i principali animatori del tentativo di ricostruire le fila dell'organizzazione anarchica nell'Italia meridionale, culminato nel «[[Convegno dei Gruppi Libertari dell'Italia liberata]]», svoltosi a Napoli nel settembre del [[1944]]. Nel luglio [[1944]] diventa redattore responsabile di «[[La Rivoluzione libertaria]]», organo dei «[[Gruppi Libertari dell'Italia meridionale]]», di cui escono sette numeri, in forma semiclandestina, a Napoli dal [[30 giugno]] al [[16 novembre]] del [[1944]]. Nel primo numero si pubblica una Lettera aperta a [[Benedetto Croce]]. <ref>Cfr. «Libertaria», n. 2/2000, pp. 90-95, con un profilo di Zaccaria redatto da Pietro Adamo.</ref>


Nel maggio [[1945]] cura il numero unico «[[Risveglio libertario]]», dedicato a [[Camillo Berneri]] e al suo assassinio. La scelta della terminologia di tipo libertario, e non esplicitamente anarchica, è obiettivamente meno lontana dal liberalismo, ma sarebbe dovuta al bisogno di evitare la rigida censura delle autorità anglo-americane che controllano il sud Italia fino al [[1945]]. Il giornale «[[Volontà]]», della cui redazione si occupano direttamente [[Giovanna Caleffi|Caleffi]] e Zaccaria e che riprende un titolo tipicamente malatestiano, appare per la prima volta nel luglio del [[1945]] e continua in questa veste fino al luglio dell'anno seguente, quando, su indicazione della [[FAI]], è adottato un formato da rivista e un'impostazione più culturale. «[[Volontà]]», che svolge un ruolo centrale nell'elaborazione teorica dell'anarchismo del secondo dopoguerra, supera gli stretti limiti del movimento ed è abbastanza diffusa negli ambienti siloniani e salveminiani. Essa ospita anche interventi di giovani intellettuali: dall'architetto [[Giancarlo De Carlo]] al filosofo [[Guido Ceronetti]], dal politologo [[Giorgio Galli]] all'industriale [[Adriano Olivetti]].
Nel maggio [[1945]] cura il numero unico «[[Risveglio libertario]]», dedicato a [[Camillo Berneri]] e al suo assassinio. La scelta della terminologia di tipo libertario, e non esplicitamente anarchica, è obiettivamente meno lontana dal liberalismo, ma sarebbe dovuta al bisogno di evitare la rigida censura delle autorità anglo-americane che controllano il sud Italia fino al [[1945]]. Il giornale «[[Volontà]]», della cui redazione si occupano direttamente [[Giovanna Caleffi|Caleffi]] e Zaccaria e che riprende un titolo tipicamente malatestiano, appare per la prima volta nel luglio del [[1945]] e continua in questa veste fino al luglio dell'anno seguente, quando, su indicazione della [[FAI]], è adottato un formato da rivista e un'impostazione più culturale. «[[Volontà]]», che svolge un ruolo centrale nell'elaborazione teorica dell'anarchismo del secondo dopoguerra, supera gli stretti limiti del movimento ed è abbastanza diffusa negli ambienti siloniani e salveminiani. Essa ospita anche interventi di giovani intellettuali: dall'architetto [[Giancarlo De Carlo]] al filosofo [[Guido Ceronetti]], dal politologo [[Giorgio Galli]] all'industriale [[Adriano Olivetti]].
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