Centri sociali autogestiti dell'Emilia-Romagna: differenze tra le versioni

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===A.U.L.A.===
===A.U.L.A.===
Aula della Facoltà di Economia occupata di piazza Scaravilli in zona universitaria, occupata <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2610:_Aula_Occupata_in_Piazza :uN((i))b00m:<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> da più collettivi nell'ottobre 2005 viene sgomberata a distanza di quattro settimane <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2311:_SGOMBERATA_LA.U.L.A._OCCUPATA :uN((i))b00m:<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Aula della Facoltà di Economia occupata di piazza Scaravilli in zona universitaria, occupata <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2610:_Aula_Occupata_in_Piazza :uN((i))b00m:]</ref> da più collettivi nell'ottobre 2005 viene sgomberata a distanza di quattro settimane <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2311:_SGOMBERATA_LA.U.L.A._OCCUPATA :uN((i))b00m:]</ref>.


===Aula C===
===Aula C===
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===Community Center Santa Insolvenza===
===Community Center Santa Insolvenza===
Occupato da precari e studenti nella giornata di mobilitazione dell'11 novembre 2011 promossa <ref>[http://archive.is/T3yj5 11.11.11 Occupy The Streets. Occupy The World. | Facebook<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> dalla rete di protesta aggregatasi negli [[Usa]] attorno a [[Occupy Wall Street]], e partecipato anche dagli attivisti della rete TimeOut (costituita <ref name=autogenerato1>[http://vag61.noblogs.org/post/2011/05/06/time-out-tempo-di-sciopero-tempi-di-vita/ Time Out!: tempo di sciopero, tempi di vita | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> a maggio 2011 tra [[#Bartleby|Bartleby]], [[#Vag61|Vag61]], [[#Atlantide|Laboratorio Smaschieramenti]] e gli studenti del collettivo Utopia) ha rappresentato un luogo di democrazia diretta ed ha portato alla nascita di diversi laboratori sulla crisi economica e sul debito. Ubicato in pieno centro a Bologna, presso l'ex Cinema Arcobaleno di Piazza Re Enzo, subisce a distanza di cinque giorni uno sgombero di Polizia <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/bologna-sgombero-forzato-indignati-avevano-occupato-vecchio-cinema/171047/ Bologna, sgombero all'alba per 200 indignati: avevano occupato un cinema (video) | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>. Durante i giorni di occupazione, il cinema è stato riattivando, proiettando documentari e cortometraggi.
Occupato da precari e studenti nella giornata di mobilitazione dell'11 novembre 2011 promossa <ref>[http://archive.is/T3yj5 11.11.11 Occupy The Streets. Occupy The World. | Facebook]</ref> dalla rete di protesta aggregatasi negli [[Usa]] attorno a [[Occupy Wall Street]], e partecipato anche dagli attivisti della rete TimeOut (costituita <ref name=autogenerato1>[http://vag61.noblogs.org/post/2011/05/06/time-out-tempo-di-sciopero-tempi-di-vita/ Time Out!: tempo di sciopero, tempi di vita | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref> a maggio 2011 tra [[#Bartleby|Bartleby]], [[#Vag61|Vag61]], [[#Atlantide|Laboratorio Smaschieramenti]] e gli studenti del collettivo Utopia) ha rappresentato un luogo di democrazia diretta ed ha portato alla nascita di diversi laboratori sulla crisi economica e sul debito. Ubicato in pieno centro a Bologna, presso l'ex Cinema Arcobaleno di Piazza Re Enzo, subisce a distanza di cinque giorni uno sgombero di Polizia <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/16/bologna-sgombero-forzato-indignati-avevano-occupato-vecchio-cinema/171047/ Bologna, sgombero all'alba per 200 indignati: avevano occupato un cinema (video) | Redazione Il Fatto Quotidiano | Il Fatto Quotidiano]</ref>. Durante i giorni di occupazione, il cinema è stato riattivando, proiettando documentari e cortometraggi.
Gli occupanti si dichiaravano devoti a [[Santa Insolvenza]], immaginaria protettrice di chi non vuole pagare debiti privati né sovrani <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/11/preghiera-santa-insolvenza/169737/ La preghiera di Santa Insolvenza | San Precario | Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
Gli occupanti si dichiaravano devoti a [[Santa Insolvenza]], immaginaria protettrice di chi non vuole pagare debiti privati né sovrani <ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/11/preghiera-santa-insolvenza/169737/ La preghiera di Santa Insolvenza | San Precario | Il Fatto Quotidiano]</ref>


===Covo delle guerriere===
===Covo delle guerriere===
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La storia del Lazzaretto è dunque fatta di tante storie che confluiscono l'una nell'altra, ognuna andrebbe raccontata e nessuna di queste, certamente, verrà dimenticata.
La storia del Lazzaretto è dunque fatta di tante storie che confluiscono l'una nell'altra, ognuna andrebbe raccontata e nessuna di queste, certamente, verrà dimenticata.
Alla fine del [[2009]] Via del Lazzaretto viene abbandonata per cause di forza maggiore: un progetto enorme e dispendioso, finanziato dal Comune e da enti privati, prevede l'abbattimento del casolare.
Alla fine del [[2009]] Via del Lazzaretto viene abbandonata per cause di forza maggiore: un progetto enorme e dispendioso, finanziato dal Comune e da enti privati, prevede l'abbattimento del casolare.
La ricerca spasmodica di una nuova soluzione che garantisca la continuità della nostra incredibile avventura ci porta, in seguito a un accordo con il Comune, a gestire un piccolo spazio in Via Mattei, a patto della transitorietà della permanenza <ref>[http://radio.rcdc.it/archives/nuova-casa-temporanea-per-il-lazzaretto-40354/ Nuova casa temporanea per il Lazzaretto | Città del capo - Radio metropolitana | RCDC.IT<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.  
La ricerca spasmodica di una nuova soluzione che garantisca la continuità della nostra incredibile avventura ci porta, in seguito a un accordo con il Comune, a gestire un piccolo spazio in Via Mattei, a patto della transitorietà della permanenza <ref>[http://radio.rcdc.it/archives/nuova-casa-temporanea-per-il-lazzaretto-40354/ Nuova casa temporanea per il Lazzaretto | Città del capo - Radio metropolitana | RCDC.IT]</ref>.  
Le trattative continuano anche durante le tormentate vicende politiche che portano al commissariamento della città e, nel maggio-giugno 2010, in seguito a una proposta avanzata dal Lazzaretto, si ottiene in concessione la struttura di Via del Battirame.
Le trattative continuano anche durante le tormentate vicende politiche che portano al commissariamento della città e, nel maggio-giugno 2010, in seguito a una proposta avanzata dal Lazzaretto, si ottiene in concessione la struttura di Via del Battirame.
I lavori di recupero del bene comunale in Via del Battirame iniziano il [[26 gennaio]] [[2011]], fino al luglio [[2011]], quando il neo-sindaco Merola, in occasione di un incontro con Cna, rifiuta in maniera repentina e ingiustificata la sede di Via del Battirame al Lazzaretto <ref>[http://archive.is/wZ7L Merola: «Il Lazzaretto non andrà alle Roveri» - Corriere di Bologna]</ref>.
I lavori di recupero del bene comunale in Via del Battirame iniziano il [[26 gennaio]] [[2011]], fino al luglio [[2011]], quando il neo-sindaco Merola, in occasione di un incontro con Cna, rifiuta in maniera repentina e ingiustificata la sede di Via del Battirame al Lazzaretto <ref>[http://archive.is/wZ7L Merola: «Il Lazzaretto non andrà alle Roveri» - Corriere di Bologna]</ref>.
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===Vag61===
===Vag61===
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo <ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004</ref>. Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste <ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo <ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004</ref>. Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste <ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia'' <ref>[http://archive.is/DKjh Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti <ref>[http://archive.is/f30Qa Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta'' <ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007 <ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia'' <ref>[http://archive.is/DKjh Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti <ref>[http://archive.is/f30Qa Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta'' <ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007 <ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut'' <ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale <ref>[http://archive.is/LitWQ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut'' <ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale <ref>[http://archive.is/LitWQ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario]</ref>.


===Villa Serena Occupata===
===Villa Serena Occupata===
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