Centri sociali autogestiti dell'Emilia-Romagna: differenze tra le versioni

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La prima occupazione è del [[28 novembre]] [[2003]], ma dura poche ore. Il progetto si propone di portare avanti le lotte sociali legate al diritto alla casa, all'[[antifascismo]], all'[[antirazzismo]] e all'[[antisessismo]] unendo immigrati, studenti e precari. Il collettivo è ideologicamente legato all'esperienza dell'[[Autonomia Operaia]].
La prima occupazione è del [[28 novembre]] [[2003]], ma dura poche ore. Il progetto si propone di portare avanti le lotte sociali legate al diritto alla casa, all'[[antifascismo]], all'[[antirazzismo]] e all'[[antisessismo]] unendo immigrati, studenti e precari. Il collettivo è ideologicamente legato all'esperienza dell'[[Autonomia Operaia]].
Il [[5 marzo]] [[2005]] i militanti di Crash! occupano uno stabile abbandonato in via Avesella, denunciando lo stato fatiscente e pericoloso (a causa delle centraline Enel abbandonate) dell'edificio, nonostante un progetto di recupero tramite ingenti fondi pubblici stanziati nel [[1998]]. Lo stabile viene lasciato dallo stesso collettivo il [[15 aprile]], quando arrivano reali assicurazioni sulla ristrutturazione degli appartamenti e la rimozione delle centraline inquinanti (effettivamente realizzate solo a fine 2008). Subito dopo viene occupato un nuovo stabile in via San Donato, con l'obiettivo di impedire che diventasse sede di un'illegale discarica di [[amianto]] e teatro di spaccio d'[[eroina]]. Ancora una volta lo stabile viene sgomberato dopo una richiesta di sgombero del proprietario.
Il [[5 marzo]] [[2005]] i militanti di Crash! occupano uno stabile abbandonato in via Avesella, denunciando lo stato fatiscente e pericoloso (a causa delle centraline Enel abbandonate) dell'edificio, nonostante un progetto di recupero tramite ingenti fondi pubblici stanziati nel [[1998]]. Lo stabile viene lasciato dallo stesso collettivo il [[15 aprile]], quando arrivano reali assicurazioni sulla ristrutturazione degli appartamenti e la rimozione delle centraline inquinanti (effettivamente realizzate solo a fine 2008). Subito dopo viene occupato un nuovo stabile in via San Donato, con l'obiettivo di impedire che diventasse sede di un'illegale discarica di [[amianto]] e teatro di spaccio d'[[eroina]]. Ancora una volta lo stabile viene sgomberato dopo una richiesta di sgombero del proprietario.
Le successive occupazioni sono il [[25 febbraio]] [[2006]] in via Gioanneti e in via Zanardi 45 il [[12 maggio]], quest'ultimo sgomberato nell'agosto del 2007 da parte della polizia, come da consuetudine in piena estate approfittando del fatto che lo spazio era vuoto. Un altro stabile sarà occupato l'8 ottobre dello stesso anno in via Zanardi 106 <ref>[http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Crash-duemila-in-corteo-Occupato-uno-stabile/1373855 Crash, duemila in corteo Occupato uno stabile | Bologna | la Repubblica.it]</ref>sgomberato il [[26 novembre]] [[2008]]) e in via Donato Creti 24, sgomberato il [[3 dicembre]] [[2008]]. Oggi il Laboratorio Crash! si trova in via della Cooperazione 10 in un vecchio stabile della banca Unicredit occupato nel febbraio 2009. Nonostante gli ultimi anni si siano succeduti in un clima di sostanziale accettazione della presenza del Laboratorio Crash!, sia per quanto riguarda le iniziative messe in atto dal CSOA sia per il flusso di visitatori, negli ultimi mesi della prima metà del [[2014]] occupanti e vicinato hanno riscontrato la presenza, nei pressi del centro sociale, di "ronde" di dubbia matrice politica. Inoltre, quasi contemporaneamente, sono stati rinvenuti nottetempo diversi volantini propagandistici firmati [[Fronte Nazionale]], affissi ai muri e ai cancelli esterni del Crash! Queste 'incursioni' sono state definite dagli occupanti "pure provocazioni, anche se di natura simbolica".
Le successive occupazioni sono il [[25 febbraio]] [[2006]] in via Gioanneti e in via Zanardi 45 il [[12 maggio]], quest'ultimo sgomberato nell'agosto del 2007 da parte della polizia, come da consuetudine in piena estate approfittando del fatto che lo spazio era vuoto. Un altro stabile sarà occupato l'8 ottobre dello stesso anno in via Zanardi 106 <ref>[http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Crash-duemila-in-corteo-Occupato-uno-stabile/1373855 Crash, duemila in corteo Occupato uno stabile | Bologna | la Repubblica.it]</ref> sgomberato il [[26 novembre]] [[2008]]) e in via Donato Creti 24, sgomberato il [[3 dicembre]] [[2008]]. Oggi il Laboratorio Crash! si trova in via della Cooperazione 10 in un vecchio stabile della banca Unicredit occupato nel febbraio 2009. Nonostante gli ultimi anni si siano succeduti in un clima di sostanziale accettazione della presenza del Laboratorio Crash!, sia per quanto riguarda le iniziative messe in atto dal CSOA sia per il flusso di visitatori, negli ultimi mesi della prima metà del [[2014]] occupanti e vicinato hanno riscontrato la presenza, nei pressi del centro sociale, di "ronde" di dubbia matrice politica. Inoltre, quasi contemporaneamente, sono stati rinvenuti nottetempo diversi volantini propagandistici firmati [[Fronte Nazionale]], affissi ai muri e ai cancelli esterni del Crash! Queste 'incursioni' sono state definite dagli occupanti "pure provocazioni, anche se di natura simbolica".


===Labas - Ex Caserma Masini===
===Labas - Ex Caserma Masini===
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===Vag61===
===Vag61===
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo <ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004</ref>. Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste <ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo <ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004</ref>. Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste <ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia'' <ref>[http://archive.is/DKjh Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti <ref>[http://archive.is/f30Qa Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta'' <ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007 <ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia'' <ref>[http://archive.is/DKjh Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti <ref>[http://archive.is/f30Qa Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta'' <ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007 <ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut'' <ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale <ref>[http://archive.is/LitWQ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut'' <ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale <ref>[http://archive.is/LitWQ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
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