Carlo Rosselli: differenze tra le versioni

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I fratelli Rosselli ([[Nello Rosselli|Nello]] e Carlo) sono assassinati a Bagnoles-de-l'Orne (risiedevano in quel momento presso l'istituto delle cure termali) da un gruppo di fuoco del gruppo di estrema destra "La Cagoule" <ref>«A Montecarlo, quattro giorni dopo, lunedì 22 marzo 1937, il maggiore dei reali carabinieri Roberto Navale, comandante del Sim di Torino, incontra un dirigente della più feroce organizzazione fascista francese: la Cagoule, e gli commissiona il delitto di Carlo Rosselli. Per metterlo a punto, gli uomini della Cagoule si vedranno con gli agenti del Servizio Informazione Militare e con il responsabile del controspionaggio Italiano colonnello Santo Emanuele altre due volte, a Torino ed a San Remo. Una di queste volte era presente anche Filippo Anfuso, il capo di Gabinetto del Ministero degli Esteri.» ([http://www.larchivio.org/xoom/rosselli.htm Il Delitto Rosselli])  
I fratelli Rosselli ([[Nello Rosselli|Nello]] e Carlo) sono assassinati a Bagnoles-de-l'Orne (risiedevano in quel momento presso l'istituto delle cure termali) da un gruppo di fuoco del gruppo di estrema destra "La Cagoule" <ref>«A Montecarlo, quattro giorni dopo, lunedì 22 marzo 1937, il maggiore dei reali carabinieri Roberto Navale, comandante del Sim di Torino, incontra un dirigente della più feroce organizzazione fascista francese: la Cagoule, e gli commissiona il delitto di Carlo Rosselli. Per metterlo a punto, gli uomini della Cagoule si vedranno con gli agenti del Servizio Informazione Militare e con il responsabile del controspionaggio Italiano colonnello Santo Emanuele altre due volte, a Torino ed a San Remo. Una di queste volte era presente anche Filippo Anfuso, il capo di Gabinetto del Ministero degli Esteri.» ([http://www.larchivio.org/xoom/rosselli.htm Il Delitto Rosselli])  
:Filippo Anfuso Venne condannato a morte in contumacia a Roma nel 1945 dall'Alta Corte di Giustizia per collaborazionismo con i nazisti e per crimini fascisti. Dopo la guerra, si rifugiò in Francia, dove venne arrestato, detenuto ed indagato per due anni. La Giustizia francese lo rilasciò nel 1948 con un non luogo a procedere nei suoi confronti. Si rifugiò in Spagna. In Italia venne assolto con una sentenza della Corte d'Appello di Perugia nel 1949. Tornato in Italia nel 1950, aderì al Movimento Sociale Italiano e nel 1953 venne eletto deputato per tre legislature.Sostenitore della NATO in funzione anticomunista nel 1963, mentre concionava alla Camera, venne colto da malore e crepò sul posto.</ref> il [[9 giugno]] del [[1937]], ma dal processo conseguente messo in piedi nel dopo guerra risulterà che i mandanti furono il servizio segreto [[fascismo|fascista]] in accordo con Galeazzo Ciano che era sia genero che ministro di Mussolini <ref>Giuseppe Fiori, ''Casa Rosselli'', Einaudi, 1999, pp. 202 e segg.</ref>.
:Filippo Anfuso Venne condannato a morte in contumacia a Roma nel 1945 dall'Alta Corte di Giustizia per collaborazionismo con i nazisti e per crimini fascisti. Dopo la guerra, si rifugiò in Francia, dove venne arrestato, detenuto ed indagato per due anni. La Giustizia francese lo rilasciò nel 1948 con un non luogo a procedere nei suoi confronti. Si rifugiò in Spagna. In Italia venne assolto con una sentenza della Corte d'Appello di Perugia nel 1949. Tornato in Italia nel 1950, aderì al Movimento Sociale Italiano e nel 1953 venne eletto deputato per tre legislature.Sostenitore della NATO in funzione anticomunista nel 1963, mentre concionava alla Camera, venne colto da malore e crepò sul posto.</ref> il [[9 giugno]] del [[1937]], ma dal processo conseguente messo in piedi nel dopoguerra risulterà che i mandanti furono il servizio segreto [[fascismo|fascista]] in accordo con Galeazzo Ciano che era sia genero che ministro di Mussolini <ref>Giuseppe Fiori, ''Casa Rosselli'', Einaudi, 1999, pp. 202 e segg.</ref>.


"La Cagoule" si spezzerà in due tronconi durante la [[Anarchici e Resistenza in Francia|Resistenza Francese]], in seguito alla quale una parte si schiererà con i partigiani. Con alcuni elementi di spicco de "La Cagoule" (es. Jean Bouvyer) ebbe intimi rapporti di amicizia François Mitterrand, prima partigiano durante l'occupazione nazista e poi futuro presidente della repubblica. Dopo il secondo conflitto mondiale François Mitterrand, divenuto politico socialista (prima ministro e più avanti presidente della repubblica) si interesserà per salvare dal [[carcere]] il suo amico d'infanzia [[Jean Bouvyer]] e per impedire che saltassero fuori i nomi dei militanti e/o simpatizzanti de La Cagoule <ref name="mitterand">[http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2007/09/20/UX1PO_UX102.html Il passato di Mitterand]</ref>.
"La Cagoule" si spezzerà in due tronconi durante la [[Anarchici e Resistenza in Francia|Resistenza Francese]], in seguito alla quale una parte si schiererà con i partigiani. Con alcuni elementi di spicco de "La Cagoule" (es. Jean Bouvyer) ebbe intimi rapporti di amicizia François Mitterrand, prima partigiano durante l'occupazione nazista e poi futuro presidente della repubblica. Dopo il secondo conflitto mondiale François Mitterrand, divenuto politico socialista (prima ministro e più avanti presidente della repubblica) si interesserà per salvare dal [[carcere]] il suo amico d'infanzia [[Jean Bouvyer]] e per impedire che saltassero fuori i nomi dei militanti e/o simpatizzanti de La Cagoule <ref name="mitterand">[http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2007/09/20/UX1PO_UX102.html Il passato di Mitterand]</ref>.
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: «L'opposizione diventava per la prima volta opposizione, minoranza; come minoranza, avrebbe potuto darsi una psicologia virile, d'attacco. Ma aveva troppi ex nelle sue file, era troppo appesantita da uomini che avevano gustato le gioie del potere e della popolarità [...] Fu questo il miracolismo dell'Aventino. Credere di poter vincere con le armi legali l'avversario che ha già vinto sul terreno della forza. Pregustare le gioie del trionfo mentre si riceve la botta più dura. Evitare tutti i problemi (Piero Gobetti diceva: "l'Aventino ha un mito, il mito della cautela) sperando che la borghesia dimentichi il '19.»  
: «L'opposizione diventava per la prima volta opposizione, minoranza; come minoranza, avrebbe potuto darsi una psicologia virile, d'attacco. Ma aveva troppi ex nelle sue file, era troppo appesantita da uomini che avevano gustato le gioie del potere e della popolarità [...] Fu questo il miracolismo dell'Aventino. Credere di poter vincere con le armi legali l'avversario che ha già vinto sul terreno della forza. Pregustare le gioie del trionfo mentre si riceve la botta più dura. Evitare tutti i problemi (Piero Gobetti diceva: "l'Aventino ha un mito, il mito della cautela) sperando che la borghesia dimentichi il '19.»  


: «Quanto alle masse popolari, che si mostravano nei primi giorni in stato di effervescenza, guai a chi avesse tentato metterle in movimento! Solo i comunisti e le minoranze giovani chiesero lo sciopero generale. Ma le opposizioni non vollero, per non spaventare la borghesia e il sovrano [...] La decisione di ritirarsi dai lavori della Camera non fu un atto volontario diretto a portare battaglia nel paese, ma un atto necessario di chi, non potendone più, si ritira. Ma poiché la retorica vuole la sua parte, così l'Aventino fu presentato alle masse come la decisione energica di gente che passa all'attacco [...] Ma non ci fu verso di fare intendere la realtà ai capi dell'Aventino. Essi, che concepivano la rivoluzione sotto la forma di dimissioni di due ministri militari, giudicarono quel discorso l'ultimo disperato tentativo di salvataggio di un uomo [Matteotti NdR] ormai liquidato di cui non valeva la pena di occuparsi.»
: «Quanto alle masse popolari, che si mostravano nei primi giorni in stato di effervescenza, guai a chi avesse tentato metterle in movimento! Solo i comunisti e le minoranze giovani chiesero lo sciopero generale. Ma le opposizioni non vollero, per non spaventare la borghesia e il sovrano [...] La decisione di ritirarsi dai lavori della Camera non fu un atto volontario diretto a portare battaglia nel paese, ma un atto necessario di chi, non potendone più, si ritira. Ma poiché la retorica vuole la sua parte, così l'Aventino fu presentato alle masse come la decisione energica di gente che passa all'attacco [...] Ma non ci fu verso di fare intendere la realtà ai capi dell'Aventino. Essi, che concepivano la rivoluzione sotto la forma di dimissioni di due ministri militari, giudicarono quel discorso l'ultimo disperato tentativo di salvataggio di un uomo [Matteotti] ormai liquidato di cui non valeva la pena di occuparsi.»


Per Rosselli, ma anche per [[Piero Gobetti]], la nascita e lo sviluppo del [[fascismo]] era stato possibile dalla mancanza di lotte religiose riformatrici nella storia italiana, da lui ritenute il «lievito essenziale del liberalismo». La maniera in cui Carlo intendesse sconfiggere il fascismo era assai affine ai [[anarchismo|"mezzi" anarchici]], ovvero attraverso l'insurrezione e l'[[azione diretta]]:
Per Rosselli, ma anche per [[Piero Gobetti]], la nascita e lo sviluppo del [[fascismo]] era stato possibile dalla mancanza di lotte religiose riformatrici nella storia italiana, da lui ritenute il «lievito essenziale del liberalismo». La maniera in cui Carlo intendesse sconfiggere il fascismo era assai affine ai [[anarchismo|"mezzi" anarchici]], ovvero attraverso l'insurrezione e l'[[azione diretta]]:
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:«[...] oggi non è concepibile condurre la nostra battaglia su una piattaforma di partito [...] Pensare che la fine del fascismo venga dalla metamorfosi e dall'azione dei partiti politici è assurdo» (''Foglio n° 10 di Giustizia e Libertà '', settembre [[1939]])
:«[...] oggi non è concepibile condurre la nostra battaglia su una piattaforma di partito [...] Pensare che la fine del fascismo venga dalla metamorfosi e dall'azione dei partiti politici è assurdo» (''Foglio n° 10 di Giustizia e Libertà '', settembre [[1939]])


=== Anarchici e "Giustizia e Libertà " ===
=== Anarchici e "Giustizia e Libertà" ===
[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]]]]
[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]]]]
[[File:Battaglione_anarchico_Malatesta.jpg|250px|thumb|left|La [[centuria Errico Malatesta]] fu comandata da [[Francesco Fausto Nitti]], che fu anche tra i fondatori di Giustizia e Libertà]]
[[File:Battaglione_anarchico_Malatesta.jpg|250px|thumb|left|La [[centuria Errico Malatesta]] fu comandata da [[Francesco Fausto Nitti]], che fu anche tra i fondatori di Giustizia e Libertà]]
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Quando il governo repubblicano del Fronte Popolare rispose militarmente al ''golpe'' del [[fascismo|fascista]] [[Francisco Franco]] nella [[Spagna]] del [[1936]], Rosselli si schierò al fianco delle forze antifasciste, criticando duramente le politiche del "non-intervento" dei francesi e degli inglesi, che non si mossero nemmeno di fronte all'appoggio dato dai nazifascisti ai golpisti. Nell'agosto del 1936, Rosselli si partì verso il fronte di Aragona, ove diede il suo contributo militare alla lotta contro Franco; tentò di costituire un battaglione (intitolato a Matteotti) e nel novembre dello stesso anno, attraverso le frequenze di Radio Barcellona, pronunciò uno storico discorso rivolto agli italiani antifascisti:
Quando il governo repubblicano del Fronte Popolare rispose militarmente al ''golpe'' del [[fascismo|fascista]] [[Francisco Franco]] nella [[Spagna]] del [[1936]], Rosselli si schierò al fianco delle forze antifasciste, criticando duramente le politiche del "non-intervento" dei francesi e degli inglesi, che non si mossero nemmeno di fronte all'appoggio dato dai nazifascisti ai golpisti. Nell'agosto del 1936, Rosselli si partì verso il fronte di Aragona, ove diede il suo contributo militare alla lotta contro Franco; tentò di costituire un battaglione (intitolato a Matteotti) e nel novembre dello stesso anno, attraverso le frequenze di Radio Barcellona, pronunciò uno storico discorso rivolto agli italiani antifascisti:
: «È con questa speranza segreta che siamo accorsi in Ispagna. '''Oggi qui, domani in Italia'''. Fratelli, compagni italiani, ascoltate. È un volontario italiano che vi parla dalla Radio di Barcellona. Non prestate fede alle notizie bugiarde della stampa fascista, che dipinge i rivoluzionari spagnuoli come orde di pazzi sanguinari alla vigilia della sconfitta» <ref name="oggi">[http://archive.is/BhqEI Il discorso di Rosselli ''Oggi in Spagna, domani in Italia]</ref>.
: «È con questa speranza segreta che siamo accorsi in Ispagna. '''Oggi qui, domani in Italia'''. Fratelli, compagni italiani, ascoltate. È un volontario italiano che vi parla dalla Radio di Barcellona. Non prestate fede alle notizie bugiarde della stampa fascista, che dipinge i rivoluzionari spagnuoli come orde di pazzi sanguinari alla vigilia della sconfitta» <ref name="oggi">[https://web.archive.org/web/20110720150041/http://www.ossimoro.it/p23.htm Il discorso di Rosselli ''Oggi in Spagna, domani in Italia'']</ref>.


Nella prima Brigata italiana, che in seguito prenderà il nome “Colonna Italiana Rosselli”, militarono pure gli anarchici [[Camillo Berneri]] e [[Umberto Marzocchi]]. In ''Carlo Rosselli e gli anarchici'', [[Umberto Marzocchi|Marzocchi]] sottolineò la ripprovazione di Rosselli verso i massacri subiti dagli [[Personalità anarchiche|anarchici]], soprattutto per colpa degli stalinisti:
Nella prima Brigata italiana, che in seguito prenderà il nome “Colonna Italiana Rosselli”, militarono pure gli anarchici [[Camillo Berneri]] e [[Umberto Marzocchi]]. In ''Carlo Rosselli e gli anarchici'', [[Umberto Marzocchi|Marzocchi]] sottolineò la ripprovazione di Rosselli verso i massacri subiti dagli [[Personalità anarchiche|anarchici]], soprattutto per colpa degli stalinisti:
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*Pierre Guillen, ''La risonanza in Francia dell'azione di GL e dell'assassinio dei fratelli Rosselli''.
*Pierre Guillen, ''La risonanza in Francia dell'azione di GL e dell'assassinio dei fratelli Rosselli''.
*Frank Rosengarten, ''Carlo Rosselli e Silvio Trentin, teorici della rivoluzione italiana''.
*Frank Rosengarten, ''Carlo Rosselli e Silvio Trentin, teorici della rivoluzione italiana''.
*Max Salvadori, ''Giellisti e loro amici degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale''.
*Max Salvadori, ''Giellisti e loro amici degli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale''.
*Santi Fedele, ''Giellisti e socialisti dalla fondazione di GL (1929) alla politica dei fronti popolari''.
*Santi Fedele, ''Giellisti e socialisti dalla fondazione di GL (1929) alla politica dei fronti popolari''.
*Pier Giorgio Zunino, ''Giustizia e Libertà e i cattolici''.
*Pier Giorgio Zunino, ''Giustizia e Libertà e i cattolici''.
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*Bruno Di Porto, ''Tre lettere inedite di Nello Rosselli a Giulio Andrea Belloni''.
*Bruno Di Porto, ''Tre lettere inedite di Nello Rosselli a Giulio Andrea Belloni''.
*''Il problema ebraico in Nello Rosselli''.
*''Il problema ebraico in Nello Rosselli''.
*Nicola Tranfaglia, ''Carlo Rosselli, in Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico''- IV, a cura di Franco Andreucci e Tommaso Detti, Editori Riuniti, Roma, 1978, pp. 392-99.
*Nicola Tranfaglia, ''Carlo Rosselli, in Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico'' - IV, a cura di Franco Andreucci e Tommaso Detti, Editori Riuniti, Roma, 1978, pp. 392-99.
*Arturo Colombo, ''Carlo Rosselli e il socialismo liberale'', «Il Politico», a. XLIII, n. 4, dicembre 1978, pp. 628-48. Poi compreso in n. 37, pp. 249-73.
*Arturo Colombo, ''Carlo Rosselli e il socialismo liberale'', «Il Politico», a. XLIII, n. 4, dicembre 1978, pp. 628-48. Poi compreso in n. 37, pp. 249-73.
*Paolo Bagnoli, ''Di un dissidio in «Giustizia e Libertà». Lettere inedite di Mario Levi, Renzo Giua, Nicola Chiaromonte, Carlo Rosselli, Aldo Garosci (1934-1935)'', «Mezzosecolo», n. 3, Centro studi Piero Gobetti, Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Annali 1978-1979, Torino, 1982, pp. 5-54.
*Paolo Bagnoli, ''Di un dissidio in «Giustizia e Libertà». Lettere inedite di Mario Levi, Renzo Giua, Nicola Chiaromonte, Carlo Rosselli, Aldo Garosci (1934-1935)'', «Mezzosecolo», n. 3, Centro studi Piero Gobetti, Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Annali 1978-1979, Torino, 1982, pp. 5-54.
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== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.arivista.org/?nr=270&pag=40.htm Giellisti ed anarchici prima della guerra di Spagna], di [[Santi Fedele]]
*[http://www.arivista.org/?nr=270&pag=40.htm Giellisti ed anarchici prima della guerra di Spagna], di [[Santi Fedele]]
*[http://archive.is/YPq2G#fascismi Carlo Rosselli di fronte al nazismo], di Nicola Tranfaglia
*[https://web.archive.org/web/20110720150656/http://www.ossimoro.it/rosselli1.htm Carlo Rosselli di fronte al nazismo], di Nicola Tranfaglia
*[http://archive.is/tYNzR#spagna Carlo Rosselli: Oggi in Spagna, domani in Italia], discorso pronunciato alla radio di Barcellona il [[13 novembre]] [[1936]]
*[https://web.archive.org/web/20110720150041/http://www.ossimoro.it/p23.htm ''Oggi in Spagna, domani in Italia''], discorso di Carlo Rosselli pronunciato alla radio di Barcellona il [[13 novembre]] [[1936]]


[[Categoria:Rivoluzione spagnola|Rosselli, Carlo]]
[[Categoria:Rivoluzione spagnola|Rosselli, Carlo]]
[[Categoria:Antifascisti|Rosselli, Carlo]]
[[Categoria:Antifascisti|Rosselli, Carlo]]
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