Carlo Rosselli: differenze tra le versioni

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Nel [[1926]] si sposa con l'eterna fidanzata Marion Cave, a luglio abbandona l'insegnamento e subisce la soppressione [[fascismo|fascista]] del giornale socialista ''Il Quarto Stato'', che indurrà Carlo Rosselli, Ferruccio Parri <ref> Antifascista integerrimo ed uno dei più significativi leader di Giustizia e Libertà verrà messo politicamente fuori gioco ben presto dal duopolio DC-PCI un pò dopo la Liberazione</ref> e Riccardo Bauer ad organizzare l'espatrio clandestino di molti uomini socialisti minacciati dai [[fascismo|fascisti]]: es. Treves, Saragat e Turati.
Nel [[1926]] si sposa con l'eterna fidanzata Marion Cave, a luglio abbandona l'insegnamento e subisce la soppressione [[fascismo|fascista]] del giornale socialista ''Il Quarto Stato'', che indurrà Carlo Rosselli, Ferruccio Parri <ref> Antifascista integerrimo ed uno dei più significativi leader di Giustizia e Libertà verrà messo politicamente fuori gioco ben presto dal duopolio DC-PCI un pò dopo la Liberazione</ref> e Riccardo Bauer ad organizzare l'espatrio clandestino di molti uomini socialisti minacciati dai [[fascismo|fascisti]]: es. Treves, Saragat e Turati.


Condannato insieme a Ferruccio Parri nel [[1927]] a 5 anni di confino a Lipari per aver organizzato l'espatrio di Filippo Turati, riesce ad organizzare la propria fuga insieme ad [[Emilio Lussu]], <ref> «Emilio Lussu inizialmente considerò di scarsa importanza i fascisti, ma ben presto cambiò idea [...] fu sempre consapevole che la vittoria sarebbe stata raggiunta (come in effetti fu) soltanto militarmente: da qui l'organizzazione degli [[Arditi del Popolo]] contro gli squadristi fascisti; la progettazione di un'insurrezione [[antifascismo|antifascista]] e repubblicana in Sardegna; l'intervento nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione di Spagna]] con le Brigate internazionali e la partecipazione alla lotta di liberazione nel Partito_d'azione.» ([http://www.emiliolussu.it/pagine/articolo_dettaglio.asp?categoria=biografia Centro Studi Emilio Lussu]) </ref> <ref>Emilio Lussu scriveva che gli ex combattenti erano tutti dei socialisti potenziali: avevano maturato una concezione internazionalista in trincea...
Condannato insieme a Ferruccio Parri nel [[1927]] a 5 anni di confino a Lipari per aver organizzato l'espatrio di Filippo Turati, riesce ad organizzare la propria fuga insieme ad [[Emilio Lussu]], <ref> «Emilio Lussu inizialmente considerò di scarsa importanza i fascisti, ma ben presto cambiò idea [...] fu sempre consapevole che la vittoria sarebbe stata raggiunta (come in effetti fu) soltanto militarmente: da qui l'organizzazione degli [[Arditi del Popolo]] contro gli squadristi fascisti; la progettazione di un'insurrezione [[antifascismo|antifascista]] e repubblicana in Sardegna; l'intervento nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione di Spagna]] con le Brigate internazionali e la partecipazione alla lotta di liberazione nel Partito_d'azione.» ([http://archive.is/FplY Centro Studi Emilio Lussu]) </ref> <ref>Emilio Lussu scriveva che gli ex combattenti erano tutti dei socialisti potenziali: avevano maturato una concezione [[internazionalista]] in trincea...
«Per capire la contraddittorietà, ma anche la sincerità di quelle tensioni ideali, pensa alle simpatie che [[Impresa di Fiume|la rivoluzione Russa riscuote tra molti legionari Fiumani]]!... Si tratta di una pagina di storia che poi è stata “accomodata” e nascosta, ma fa pensare... Perché per il fascismo era importante appropriarsi anche dell'esperienza Fiumana? È semplice: perché il fascismo non aveva la storia del partito socialista, non aveva dietro di sé la cultura cattolica del partito popolare, non aveva neppure le vecchie tradizioni risorgimentali dei liberali; si trattava di un movimento nuovo, che si muoveva solo nella logica della presa del potere, privo di solide radici ideologiche o simboliche, che cercava di “mettere il cappello” ad un'ampia fetta di popolazione in cui era percepibile un disagio istintivo... Il fascismo aveva, insomma, l'esigenza di appropriarsi di una “storia” altrui, non avendone una propria...» (Intervista di [http://www.fumettidicarta.it/RealLife/OriginiAntifascismo/Morte_alla_Morte_Arditi_del_Popolo.htm Ivan Tagiaferri, autore di ''Morte alla morte'' e profondo conoscitore della storia degli [[Arditi del Popolo]]] </ref>[[Francesco Fausto Nitti]], futuro comandante nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] della [[centuria Errico Malatesta]], e [[Gioacchino Dolci]]. Giunti a Parigi nel luglio [[1929]], Rosselli riprende la sua attività politica nell'ambito del "fuoriuscitismo" [[antifascismo|antifascista]].<ref>[http://www.periodicoliberopensiero.it/recensioni/recensioni_franzinelli_rosselli.htm recensione di Mimmo Franzinelli, Il delitto Rosselli, 9 giugno 1937. Anatomia di un omicidio politico]</ref> Nel novembre [[1929]] è tra i fondatori del [[rivoluzione|movimento rivoluzionario]] [[antifascismo|antifascista]] [[Giustizia e Libertà]], che unisce democratici, socialisti e repubblicani <ref>[http://www.circolorossellimilano.org/MaterialePDF/nascita_di_giustizia_e_liberta.pdf Nascita di GL]</ref>. Carlo Rosselli, insieme ad [[Alberto Tarchiani]], descrive su «Stampa Libera» il cosiddetto "volo di Bassanesi" <ref name="volo">L'11 luglio 1930 Giovanni Bassanesi volò su Milano lanciando volantini inneggianti alla rivolta contro il regime.  Fonte: [http://www.ps-ticino.ch/sonvico/mondo/pubblicazioni/bassanesi/bassanesi.htmm]</ref> ed edita in lingua francese il testo ''Socialismo liberale''. Nel biennio [1930]-[[1932|32]] Carlo e Nello si occupano delle pubblicazioni [[antifascismo|antifasciste]], in particolare dei «Quaderni di Giustizia e Libertà».
«Per capire la contraddittorietà, ma anche la sincerità di quelle tensioni ideali, pensa alle simpatie che [[Impresa di Fiume|la rivoluzione Russa riscuote tra molti legionari Fiumani]]!... Si tratta di una pagina di storia che poi è stata “accomodata” e nascosta, ma fa pensare... Perché per il fascismo era importante appropriarsi anche dell'esperienza Fiumana? È semplice: perché il fascismo non aveva la storia del partito socialista, non aveva dietro di sé la cultura cattolica del partito popolare, non aveva neppure le vecchie tradizioni risorgimentali dei liberali; si trattava di un movimento nuovo, che si muoveva solo nella logica della presa del potere, privo di solide radici ideologiche o simboliche, che cercava di “mettere il cappello” ad un'ampia fetta di popolazione in cui era percepibile un disagio istintivo... Il fascismo aveva, insomma, l'esigenza di appropriarsi di una “storia” altrui, non avendone una propria...» (Intervista di [http://archive.is/UUJYC Ivan Tagiaferri, autore di ''Morte alla morte'' e profondo conoscitore della storia degli [[Arditi del Popolo]]] </ref>[[Francesco Fausto Nitti]], futuro comandante nella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] della [[centuria Errico Malatesta]], e [[Gioacchino Dolci]]. Giunti a Parigi nel luglio [[1929]], Rosselli riprende la sua attività politica nell'ambito del "fuoriuscitismo" [[antifascismo|antifascista]]. <ref>[http://www.periodicoliberopensiero.it/recensioni/recensioni_franzinelli_rosselli.htm recensione di Mimmo Franzinelli, Il delitto Rosselli, 9 giugno 1937. Anatomia di un omicidio politico]</ref> Nel novembre [[1929]] è tra i fondatori del [[rivoluzione|movimento rivoluzionario]] [[antifascismo|antifascista]] [[Giustizia e Libertà]], che unisce democratici, socialisti e repubblicani <ref>[http://www.circolorossellimilano.org/MaterialePDF/nascita_di_giustizia_e_liberta.pdf Nascita di GL]</ref>. Carlo Rosselli, insieme ad [[Alberto Tarchiani]], descrive su «Stampa Libera» il cosiddetto "volo di Bassanesi" <ref name="volo">L'11 luglio 1930 Giovanni Bassanesi volò su Milano lanciando volantini inneggianti alla rivolta contro il regime.  Fonte: [https://web.archive.org/web/20071013092101/http://www.ps-ticino.ch/sonvico/mondo/pubblicazioni/bassanesi/bassanesi.htm]</ref> ed edita in lingua francese il testo ''Socialismo liberale''. Nel biennio [1930]-[[1932|32]] Carlo e Nello si occupano delle pubblicazioni [[antifascismo|antifasciste]], in particolare dei «Quaderni di Giustizia e Libertà».


Disciolta nel [[1934]] la Concentrazione [[antifascismo|antifascista]] parigina a causa di dissidi anche con [[Giustizia e Libertà]], denuncia le occupazioni coloniali italiane (''Perché siamo contro la guerra d'Africa?'', [[1935]]) e poi parte volontario in [[Spagna]] per combattere nelle fila del [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|fronte rivoluzionario]] antifranchista.  
Disciolta nel [[1934]] la Concentrazione [[antifascismo|antifascista]] parigina a causa di dissidi anche con [[Giustizia e Libertà]], denuncia le occupazioni coloniali italiane (''Perché siamo contro la guerra d'Africa?'', [[1935]]) e poi parte volontario in [[Spagna]] per combattere nelle fila del [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|fronte rivoluzionario]] antifranchista.  
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I fratelli Rosselli ([[Nello Rosselli|Nello]] e Carlo) sono assassinati a Bagnoles-de-l'Orne (risiedevano in quel momento presso l'istituto delle cure termali) da un gruppo di fuoco del gruppo di estrema destra "La Cagoule" <ref>«A Montecarlo, quattro giorni dopo, lunedì 22 marzo 1937, il maggiore dei reali carabinieri Roberto Navale, comandante del Sim di Torino, incontra un dirigente della più feroce organizzazione fascista francese: la Cagoule, e gli commissiona il delitto di Carlo Rosselli. Per metterlo a punto, gli uomini della Cagoule si vedranno con gli agenti del Servizio Informazione Militare e con il responsabile del controspionaggio Italiano colonnello Santo Emanuele altre due volte, a Torino ed a San Remo. Una di queste volte era presente anche Filippo Anfuso, il capo di Gabinetto del Ministero degli Esteri.» ([http://www.larchivio.org/xoom/rosselli.htm Il Delitto Rosselli])  
I fratelli Rosselli ([[Nello Rosselli|Nello]] e Carlo) sono assassinati a Bagnoles-de-l'Orne (risiedevano in quel momento presso l'istituto delle cure termali) da un gruppo di fuoco del gruppo di estrema destra "La Cagoule" <ref>«A Montecarlo, quattro giorni dopo, lunedì 22 marzo 1937, il maggiore dei reali carabinieri Roberto Navale, comandante del Sim di Torino, incontra un dirigente della più feroce organizzazione fascista francese: la Cagoule, e gli commissiona il delitto di Carlo Rosselli. Per metterlo a punto, gli uomini della Cagoule si vedranno con gli agenti del Servizio Informazione Militare e con il responsabile del controspionaggio Italiano colonnello Santo Emanuele altre due volte, a Torino ed a San Remo. Una di queste volte era presente anche Filippo Anfuso, il capo di Gabinetto del Ministero degli Esteri.» ([http://www.larchivio.org/xoom/rosselli.htm Il Delitto Rosselli])  
:'''P.s''' Filippo Anfuso Venne condannato a morte in contumacia a Roma nel 1945 dall'Alta Corte di Giustizia per collaborazionismo con i nazisti e per crimini fascisti. Dopo la guerra, si rifugiò in Francia, dove venne arrestato, detenuto ed indagato per due anni. La Giustizia francese lo rilasciò nel 1948 con un non luogo a procedere nei suoi confronti. Si rifugiò in Spagna. In Italia venne assolto con una sentenza della Corte d'Appello di Perugia nel 1949. Tornato in Italia nel 1950, aderì al Movimento Sociale Italiano e nel 1953 venne eletto deputato per tre legislature.Sostenitore della NATO in funzione anticomunista nel 1963, mentre concionava alla Camera, venne colto da malore e crepò sul posto.</ref> il [[9 giugno]] del [[1937]], ma dal processo conseguente messo in piedi nel dopo guerra risulterà che i mandanti furono il servizio segreto [[fascismo|fascista]] in accordo con Galeazzo Ciano che era sia genero che ministro di Mussolini<ref>Giuseppe Fiori, ''Casa Rosselli'', Einaudi, 1999, pp. 202 e segg.</ref>.
:Filippo Anfuso Venne condannato a morte in contumacia a Roma nel 1945 dall'Alta Corte di Giustizia per collaborazionismo con i nazisti e per crimini fascisti. Dopo la guerra, si rifugiò in Francia, dove venne arrestato, detenuto ed indagato per due anni. La Giustizia francese lo rilasciò nel 1948 con un non luogo a procedere nei suoi confronti. Si rifugiò in Spagna. In Italia venne assolto con una sentenza della Corte d'Appello di Perugia nel 1949. Tornato in Italia nel 1950, aderì al Movimento Sociale Italiano e nel 1953 venne eletto deputato per tre legislature.Sostenitore della NATO in funzione anticomunista nel 1963, mentre concionava alla Camera, venne colto da malore e crepò sul posto.</ref> il [[9 giugno]] del [[1937]], ma dal processo conseguente messo in piedi nel dopoguerra risulterà che i mandanti furono il servizio segreto [[fascismo|fascista]] in accordo con Galeazzo Ciano che era sia genero che ministro di Mussolini <ref>Giuseppe Fiori, ''Casa Rosselli'', Einaudi, 1999, pp. 202 e segg.</ref>.


"La Cagoule" si spezzerà in due tronconi durante la [[Anarchici e Resistenza in Francia|Resistenza Francese]], in seguito alla quale una parte si schiererà con i partigiani. Con alcuni elementi di spicco de "La Cagoule" (es. Jean Bouvyer) ebbe intimi rapporti di amicizia François Mitterrand, prima partigiano durante l'occupazione nazista e poi futuro presidente della repubblica. Dopo il secondo conflitto mondiale François Mitterrand, divenuto politico socialista (prima ministro e più avanti presidente della repubblica) si interesserà per salvare dal [[carcere]] il suo amico d'infanzia [[Jean Bouvyer]] e per impedire che saltassero fuori i nomi dei militanti e\o simpatizzanti de La Cagoule <ref name="mitterand">[http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2007/09/20/UX1PO_UX102.html Il passato di Mitterand]</ref>.
"La Cagoule" si spezzerà in due tronconi durante la [[Anarchici e Resistenza in Francia|Resistenza Francese]], in seguito alla quale una parte si schiererà con i partigiani. Con alcuni elementi di spicco de "La Cagoule" (es. Jean Bouvyer) ebbe intimi rapporti di amicizia François Mitterrand, prima partigiano durante l'occupazione nazista e poi futuro presidente della repubblica. Dopo il secondo conflitto mondiale François Mitterrand, divenuto politico socialista (prima ministro e più avanti presidente della repubblica) si interesserà per salvare dal [[carcere]] il suo amico d'infanzia [[Jean Bouvyer]] e per impedire che saltassero fuori i nomi dei militanti e/o simpatizzanti de La Cagoule <ref name="mitterand">[http://ricerca.gelocal.it/lanuovaferrara/archivio/lanuovaferrara/2007/09/20/UX1PO_UX102.html Il passato di Mitterand]</ref>.


== Il pensiero e l'azione ==
== Il pensiero e l'azione ==
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Rosselli incontra [[Piero Gobetti]] nel [[1922]], quando questi già pubblicava «La Rivoluzione Liberale». Gobetti diviene per Rosselli un'importante figura di riferimento, le cui idee possono essere riassunte, seppur superficialmente, da alcune sue citazioni:  
Rosselli incontra [[Piero Gobetti]] nel [[1922]], quando questi già pubblicava «La Rivoluzione Liberale». Gobetti diviene per Rosselli un'importante figura di riferimento, le cui idee possono essere riassunte, seppur superficialmente, da alcune sue citazioni:  


: «La borghesia ha perso ogni funzione propositiva, è una classe parassita che si è adagiata e aspetta tutto dallo Stato; si blocca così ogni istanza di rinnovamento: la funzione liberale e libertaria è assunta dal proletariato.»
: «La borghesia ha perso ogni funzione propositiva, è una classe parassita che si è adagiata e aspetta tutto dallo Stato; si blocca così ogni istanza di rinnovamento: la funzione [[liberale]] e [[libertaria]] è assunta dal proletariato.»


: «O accettare la lotta di classe e chiamare gli operai al mito libertario od accontentarsi del fascismo, palingenesi collaborazionista e morale socialdemocratica.»
: «O accettare la lotta di classe e chiamare gli operai al mito libertario od accontentarsi del fascismo, palingenesi collaborazionista e morale socialdemocratica.»
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'''La [[libertà]], quindi, come mezzo e come fine'''. Il suo [[socialismo]] era ben distante dai principi partitici e riformistici del PSI, un "socialismo liberale" inteso in senso "attivistico", in cui l'influenza di Gobetti era evidentissima. Per l'uno e l'altro il "liberalismo" era da intendere non come mero [[individualismo]], bensì come iniziativa di [[individuo|individui]] capace di organizzare e sollevare le masse e di imporre la propria [[volontarismo|volontà]] allo ''status quo''. Il socialismo di Rosselli e la "rivoluzione liberale" di Gobetti erano di conseguenza entrambi rivoluzionari e per nulla inclini al compromesso.
'''La [[libertà]], quindi, come mezzo e come fine'''. Il suo [[socialismo]] era ben distante dai principi partitici e riformistici del PSI, un "socialismo liberale" inteso in senso "attivistico", in cui l'influenza di Gobetti era evidentissima. Per l'uno e l'altro il "liberalismo" era da intendere non come mero [[individualismo]], bensì come iniziativa di [[individuo|individui]] capace di organizzare e sollevare le masse e di imporre la propria [[volontarismo|volontà]] allo ''status quo''. Il socialismo di Rosselli e la "rivoluzione liberale" di Gobetti erano di conseguenza entrambi rivoluzionari e per nulla inclini al compromesso.


Per chiarire meglio le sue idee al riguardo, nel [[1930]] a Parigi pubblica ''Socialismo liberale''. Attraverso questo saggio egli cerca di superare il [[marxismo]] affermando la prevalenza dei fini sui mezzi e proponendo a modello il socialismo del laburismo inglese (antimarxista, antideologico, [[federalismo|federativo]]), come pensiero, e il ''self-government'' (autogoverno) americano, come azione.<ref name="socialismo liberale">[http://www.italialibri.net/opere/socialismoliberale.html Socialismo liberale]</ref>
Per chiarire meglio le sue idee al riguardo, nel [[1930]] a Parigi pubblica ''Socialismo liberale''. Attraverso questo saggio egli cerca di superare il [[marxismo]] affermando la prevalenza dei fini sui mezzi e proponendo a modello il socialismo del laburismo inglese (antimarxista, antideologico, [[federalismo|federativo]]), come pensiero, e il ''self-government'' (autogoverno) americano, come azione. <ref name="socialismo liberale">[http://www.italialibri.net/opere/socialismoliberale.html Socialismo liberale]</ref>


: «Il socialismo non è che lo sviluppo logico, sino alle sue estreme conseguenze, del principio di libertà. Il socialismo è liberalismo in azione, è libertà che si fa per la povera gente.»
: «Il socialismo non è che lo sviluppo logico, sino alle sue estreme conseguenze, del principio di libertà. Il socialismo è liberalismo in azione, è libertà che si fa per la povera gente.»


===Il fascismo: critica agli "aventiniani" e il vero antifascismo===
===Il fascismo: critica agli "aventiniani" e il vero antifascismo===
Già sulla presa di posizione che ebbero i partiti democratici con la "fuga" sull'Aventino, in seguito all'assassinio di Giacomo Matteoti ([[11 giugno]] [[1924]]) <ref name="delitto">[http://www.ossimoro.it/delitto.htm Il delitto matteoti e l'Aventino]</ref> Carlo Rosselli ha posizioni ben nette di critica verso i socialisti riformisti (accusati di codardia), che poi espliciterà ancor meglio dopo la costituzione a Parigi (novembre [[1929]]) di [[Giustizia e Libertà]] – movimento [[antifascismo|antifascista]] rivoluzionario e apartitico, che riuniva elementi democratici, repubblicani e socialisti.  Rosselli e i '''''giellisti''''' (militanti di '''Giustizia e Libertà '''), a proposito degli "aventiniani" scriveranno sui quaderni di «[[Giustizia e Libertà]]» dell'[[8 giugno]] [[1934]]
Già sulla presa di posizione che ebbero i partiti democratici con la "fuga" sull'Aventino, in seguito all'assassinio di Giacomo Matteoti ([[11 giugno]] [[1924]]) <ref name="delitto">[http://archive.is/8OQhD Il delitto matteoti e l'Aventino]</ref> Carlo Rosselli ha posizioni ben nette di critica verso i socialisti riformisti (accusati di codardia), che poi espliciterà ancor meglio dopo la costituzione a Parigi (novembre [[1929]]) di [[Giustizia e Libertà]] – movimento [[antifascismo|antifascista]] rivoluzionario e apartitico, che riuniva elementi democratici, repubblicani e socialisti.  Rosselli e i '''''giellisti''''' (militanti di '''Giustizia e Libertà '''), a proposito degli "aventiniani" scriveranno sui quaderni di «[[Giustizia e Libertà]]» dell'[[8 giugno]] [[1934]]
<ref>Rosselli e l'Aventino: l'eredità di Giacomo Matteotti, «Il movimento di liberazione in Italia», a. XX, n. 92, luglio-Settembre 1968, pp. 3-34. Cfr. il n.8. ([http://www.geocities.com/spartaco552000/matteotti_aventino-Roselli.doc Stralcio di ''Carlo Rosselli e l'Aventino''])</ref>:
<ref>Rosselli e l'Aventino: l'eredità di Giacomo Matteotti, «Il movimento di liberazione in Italia», a. XX, n. 92, luglio-Settembre 1968, pp. 3-34. Cfr. il n.8.</ref>:


: «L'opposizione diventava per la prima volta opposizione, minoranza; come minoranza, avrebbe potuto darsi una psicologia virile, d'attacco. Ma aveva troppi ex nelle sue file, era troppo appesantita da uomini che avevano gustato le gioie del potere e della popolarità [...] Fu questo il miracolismo dell'Aventino. Credere di poter vincere con le armi legali l'avversario che ha già vinto sul terreno della forza. Pregustare le gioie del trionfo mentre si riceve la botta più dura. Evitare tutti i problemi (Piero Gobetti diceva: "l'Aventino ha un mito, il mito della cautela) sperando che la borghesia dimentichi il '19.»  
: «L'opposizione diventava per la prima volta opposizione, minoranza; come minoranza, avrebbe potuto darsi una psicologia virile, d'attacco. Ma aveva troppi ex nelle sue file, era troppo appesantita da uomini che avevano gustato le gioie del potere e della popolarità [...] Fu questo il miracolismo dell'Aventino. Credere di poter vincere con le armi legali l'avversario che ha già vinto sul terreno della forza. Pregustare le gioie del trionfo mentre si riceve la botta più dura. Evitare tutti i problemi (Piero Gobetti diceva: "l'Aventino ha un mito, il mito della cautela) sperando che la borghesia dimentichi il '19.»  


: «Quanto alle masse popolari, che si mostravano nei primi giorni in stato di effervescenza, guai a chi avesse tentato metterle in movimento! Solo i comunisti e le minoranze giovani chiesero lo sciopero generale. Ma le opposizioni non vollero, per non spaventare la borghesia e il sovrano [...] La decisione di ritirarsi dai lavori della Camera non fu un atto volontario diretto a portare battaglia nel paese, ma un atto necessario di chi, non potendone più, si ritira. Ma poiché la retorica vuole la sua parte, così l'Aventino fu presentato alle masse come la decisione energica di gente che passa all'attacco [...] Ma non ci fu verso di fare intendere la realtà ai capi dell'Aventino. Essi, che concepivano la rivoluzione sotto la forma di dimissioni di due ministri militari, giudicarono quel discorso l'ultimo disperato tentativo di salvataggio di un uomo [Matteotti '''NdR'''] ormai liquidato di cui non valeva la pena di occuparsi.»
: «Quanto alle masse popolari, che si mostravano nei primi giorni in stato di effervescenza, guai a chi avesse tentato metterle in movimento! Solo i comunisti e le minoranze giovani chiesero lo sciopero generale. Ma le opposizioni non vollero, per non spaventare la borghesia e il sovrano [...] La decisione di ritirarsi dai lavori della Camera non fu un atto volontario diretto a portare battaglia nel paese, ma un atto necessario di chi, non potendone più, si ritira. Ma poiché la retorica vuole la sua parte, così l'Aventino fu presentato alle masse come la decisione energica di gente che passa all'attacco [...] Ma non ci fu verso di fare intendere la realtà ai capi dell'Aventino. Essi, che concepivano la rivoluzione sotto la forma di dimissioni di due ministri militari, giudicarono quel discorso l'ultimo disperato tentativo di salvataggio di un uomo [Matteotti] ormai liquidato di cui non valeva la pena di occuparsi.»


Per Rosselli, ma anche per [[Piero Gobetti]], la nascita e lo sviluppo del [[fascismo]] era stato possibile dalla mancanza di lotte religiose riformatrici nella storia italiana, da lui ritenute il «lievito essenziale del liberalismo». La maniera in cui Carlo intendesse sconfiggere il fascismo era assai affine ai [[anarchismo|"mezzi" anarchici]], ovvero attraverso l'insurrezione e l'[[azione diretta]]:
Per Rosselli, ma anche per [[Piero Gobetti]], la nascita e lo sviluppo del [[fascismo]] era stato possibile dalla mancanza di lotte religiose riformatrici nella storia italiana, da lui ritenute il «lievito essenziale del liberalismo». La maniera in cui Carlo intendesse sconfiggere il fascismo era assai affine ai [[anarchismo|"mezzi" anarchici]], ovvero attraverso l'insurrezione e l'[[azione diretta]]:
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:«[...] oggi non è concepibile condurre la nostra battaglia su una piattaforma di partito [...] Pensare che la fine del fascismo venga dalla metamorfosi e dall'azione dei partiti politici è assurdo» (''Foglio n° 10 di Giustizia e Libertà '', settembre [[1939]])
:«[...] oggi non è concepibile condurre la nostra battaglia su una piattaforma di partito [...] Pensare che la fine del fascismo venga dalla metamorfosi e dall'azione dei partiti politici è assurdo» (''Foglio n° 10 di Giustizia e Libertà '', settembre [[1939]])


=== Anarchici e "Giustizia e Libertà " ===
=== Anarchici e "Giustizia e Libertà" ===
[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]]]]
[[File:Battaglione_anarchico_Malatesta.jpg|250px|thumb|left|La [[centuria Errico Malatesta]] fu comandata da [[Francesco Fausto Nitti]], che fu anche tra i fondatori di Giustizia e Libertà]]
[[File:Battaglione_anarchico_Malatesta.jpg|250px|thumb|left|La [[centuria Errico Malatesta]] fu comandata da [[Francesco Fausto Nitti]], che fu anche tra i fondatori di Giustizia e Libertà]]
Inzialmente socialista, poi "socialista liberale", Carlo Rosselli ebbe ottimi rapporti con gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] durante l'oscuro periodo [[fascismo|fascista]] e quello della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] <ref name="ortalli">I rapporti tra Berneri e Rosselli sono oggetto di approfonditi studi da parte di [[Massimo Ortalli]], storico del movimento anarchico. Si veda [http://www.nonluoghi.info/old/berneri.html ''Camillo Berneri e Carlo Rosselli, vite parallele contro il totalitarismo: i percorsi dell'anarchico e del liberalsocialista morti in Spagna nel '37'']</ref>.
Inzialmente [[socialista]], poi "socialista liberale", Carlo Rosselli ebbe ottimi rapporti con gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] durante l'oscuro periodo [[fascismo|fascista]] e quello della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] <ref name="ortalli">I rapporti tra Berneri e Rosselli sono oggetto di approfonditi studi da parte di [[Massimo Ortalli]], storico del movimento anarchico. Si veda [http://www.nonluoghi.info/old/berneri.html ''Camillo Berneri e Carlo Rosselli, vite parallele contro il totalitarismo: i percorsi dell'anarchico e del [[liberalsocialista]] morti in Spagna nel '37'']</ref>.


In ricordo dei rapporti tra Carlo Rosselli e l'anarchico [[Camillo Berneri]], accomunati da una grande amicizia (insieme condivisero i momenti in cui pareva che la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione Sagnola]] e anche dalla morte violenta (Berneri fu ucciso il [[5 maggio]] [[1937]] dai sicari stalinisti, Rosselli fu colpito a morte da sicari fascisti francesi, su mandato di Galeazzo Ciano, il [[9 giugno]] seguente), il [[3 febbraio]] del [[2000]] la "Biblioteca [[Franco Serantini]]" ha organizzato un convegno intitolato ''Carlo Rosselli, Camillo Berneri, la Guerra di Spagna e l'anarchismo iberico'', in cui è stata rilevata ed evidenziata l'affinità di pensiero e azione tra anarchici e miliziani [[antifascismo|antifascisti]] di [[Giustizia e Libertà]] <ref>[http://www.circologiustiziaeliberta.it/ Tra i fondatori di Giustizia e Libertà di Roma si segnala anche Vincenzo Baldazzi, uno dei più noti comandanti degli [[Arditi del Popolo]]] </ref>, soprattutto durante la lotta contro la [[fascismo|dittatura fascista]] in [[Italia]] e contro quella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|franchista in  Spagna]] <ref name="ortalli">I rapporti tra Berneri e Rosselli sono oggetto di approfonditi studi da parte di [[Massimo Ortalli]], storico del movimento anarchico. Si veda [http://www.nonluoghi.info/old/berneri.html ''Camillo Berneri e Carlo Rosselli, vite parallele contro il totalitarismo: i percorsi dell'anarchico e del liberalsocialista morti in Spagna nel '37'']</ref>. Non è un caso che [[Giustizia e Libertà]] diverrà un punto di riferimento per gli anarchici, soprattutto sul piano dell'[[azione diretta]], e in particolar modo dopo la pubblicazione su «Giustizia e Libertà» di un articolo di Rosselli intitolato ''Contro lo Stato'', salutato da [[Camillo Berneri]] con grande favore.
In ricordo dei rapporti tra Carlo Rosselli e l'anarchico [[Camillo Berneri]], accomunati da una grande amicizia (insieme condivisero i momenti in cui pareva che la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Rivoluzione Sagnola]] e anche dalla morte violenta (Berneri fu ucciso il [[5 maggio]] [[1937]] dai sicari stalinisti, Rosselli fu colpito a morte da sicari fascisti francesi, su mandato di Galeazzo Ciano, il [[9 giugno]] seguente), il [[3 febbraio]] del [[2000]] la "Biblioteca [[Franco Serantini]]" ha organizzato un convegno intitolato ''Carlo Rosselli, Camillo Berneri, la Guerra di Spagna e l'anarchismo iberico'', in cui è stata rilevata ed evidenziata l'affinità di pensiero e azione tra anarchici e miliziani [[antifascismo|antifascisti]] di [[Giustizia e Libertà]] <ref>[http://www.circologiustiziaeliberta.it/ Tra i fondatori di Giustizia e Libertà di Roma si segnala anche Vincenzo Baldazzi, uno dei più noti comandanti degli [[Arditi del Popolo]]] </ref>, soprattutto durante la lotta contro la [[fascismo|dittatura fascista]] in [[Italia]] e contro quella [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|franchista in  Spagna]] <ref name="ortalli">I rapporti tra Berneri e Rosselli sono oggetto di approfonditi studi da parte di [[Massimo Ortalli]], storico del movimento anarchico. Si veda [http://www.nonluoghi.info/old/berneri.html ''Camillo Berneri e Carlo Rosselli, vite parallele contro il totalitarismo: i percorsi dell'anarchico e del [[liberalsocialista]] morti in Spagna nel '37'']</ref>. Non è un caso che [[Giustizia e Libertà]] diverrà un punto di riferimento per gli anarchici, soprattutto sul piano dell'[[azione diretta]], e in particolar modo dopo la pubblicazione su «Giustizia e Libertà» di un articolo di Rosselli intitolato ''Contro lo Stato'', salutato da [[Camillo Berneri]] con grande favore.


È bene ricordare inoltre, che tra i fondatori di [[Giustizia e Libertà]] ci fu anche [[Francesco Fausto Nitti]], chiamato il "Comandante Rosso", che assunse il comando della "colonna anarchica [[centuria Errico Malatesta|Malatesta]]" o "[[Battaglione della Morte]]", la quale, assieme alla [[Colonna Buenaventura Durruti]] ed ad altre formazioni antifranchiste, fece da copertura ai [[antifascismo|miliziani antifascisti]] durante [[la Retirada]] <ref>[http://digidownload.libero.it/asciarossa/La%20Retirada%20TNR10.htm Pietro Ramella, ''La Retirada. L'odissea di 500.000 repubblicani spagnoli esuli dopo la guerra civile (1939/1945)]</ref>
È bene ricordare inoltre, che tra i fondatori di [[Giustizia e Libertà]] ci fu anche [[Francesco Fausto Nitti]], chiamato il "Comandante Rosso", che assunse il comando della "colonna anarchica [[centuria Errico Malatesta|Malatesta]]" o "[[Battaglione della Morte]]", la quale, assieme alla [[Colonna Buenaventura Durruti]] ed ad altre formazioni antifranchiste, fece da copertura ai [[antifascismo|miliziani antifascisti]] durante [[la Retirada]] <ref>[http://digidownload.libero.it/asciarossa/La%20Retirada%20TNR10.htm Pietro Ramella, ''La Retirada. L'odissea di 500.000 repubblicani spagnoli esuli dopo la guerra civile (1939/1945)]</ref>


=== Rosselli durante la rivoluzione spagnola ===
=== Rosselli durante la rivoluzione spagnola ===
[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]]]]
 
Quando il governo repubblicano del Fronte Popolare rispose militarmente al ''golpe'' del [[fascismo|fascista]] [[Francisco Franco]] nella [[Spagna]] del [[1936]], Rosselli si schierò al fianco delle forze antifasciste, criticando duramente le politiche del "non-intervento" dei francesi e degli inglesi, che non si mossero nemmeno di fronte all'appoggio dato dai nazifascisti ai golpisti. Nell'agosto del 1936, Rosselli si partì verso il fronte di Aragona, ove diede il suo contributo militare alla lotta contro Franco; tentò di costituire un battaglione (intitolato a Matteotti) e nel novembre dello stesso anno, attraverso le frequenze di Radio Barcellona, pronunciò uno storico discorso rivolto agli italiani antifascisti:
Quando il governo repubblicano del Fronte Popolare rispose militarmente al ''golpe'' del [[fascismo|fascista]] [[Francisco Franco]] nella [[Spagna]] del [[1936]], Rosselli si schierò al fianco delle forze antifasciste, criticando duramente le politiche del "non-intervento" dei francesi e degli inglesi, che non si mossero nemmeno di fronte all'appoggio dato dai nazifascisti ai golpisti. Nell'agosto del 1936, Rosselli si partì verso il fronte di Aragona, ove diede il suo contributo militare alla lotta contro Franco; tentò di costituire un battaglione (intitolato a Matteotti) e nel novembre dello stesso anno, attraverso le frequenze di Radio Barcellona, pronunciò uno storico discorso rivolto agli italiani antifascisti:
: «È con questa speranza segreta che siamo accorsi in Ispagna. '''Oggi qui, domani in Italia'''. Fratelli, compagni italiani, ascoltate. È un volontario italiano che vi parla dalla Radio di Barcellona. Non prestate fede alle notizie bugiarde della stampa fascista, che dipinge i rivoluzionari spagnuoli come orde di pazzi sanguinari alla vigilia della sconfitta» <ref name="oggi">[http://www.ossimoro.it/p23.htm Il discorso di Rosselli ''Oggi in Spagna, domani in Italia]</ref>.
: «È con questa speranza segreta che siamo accorsi in Ispagna. '''Oggi qui, domani in Italia'''. Fratelli, compagni italiani, ascoltate. È un volontario italiano che vi parla dalla Radio di Barcellona. Non prestate fede alle notizie bugiarde della stampa fascista, che dipinge i rivoluzionari spagnuoli come orde di pazzi sanguinari alla vigilia della sconfitta» <ref name="oggi">[https://web.archive.org/web/20110720150041/http://www.ossimoro.it/p23.htm Il discorso di Rosselli ''Oggi in Spagna, domani in Italia'']</ref>.


Nella prima Brigata italiana, che in seguito prenderà il nome “Colonna Italiana Rosselli”, militarono pure gli anarchici [[Camillo Berneri]] e [[Umberto Marzocchi]]. In ''Carlo Rosselli e gli anarchici'', [[Umberto Marzocchi|Marzocchi]] sottolineò la ripprovazione di Rosselli verso i massacri subiti dagli [[Personalità anarchiche|anarchici]], soprattutto per colpa degli stalinisti:
Nella prima Brigata italiana, che in seguito prenderà il nome “Colonna Italiana Rosselli”, militarono pure gli anarchici [[Camillo Berneri]] e [[Umberto Marzocchi]]. In ''Carlo Rosselli e gli anarchici'', [[Umberto Marzocchi|Marzocchi]] sottolineò la ripprovazione di Rosselli verso i massacri subiti dagli [[Personalità anarchiche|anarchici]], soprattutto per colpa degli stalinisti:


: «Infatti Rosselli considerava una barbarie le stragi di anarchici in Catalogna, tra cui l'uccisione di [[Camillo Berneri]], l'anarchico che lo affiancava nella guida della Prima colonna italiana formata da tremila antifascisti, i primi accorsi in Spagna.»
: «Infatti Rosselli considerava una barbarie le stragi di anarchici in Catalogna, tra cui l'uccisione di [[Camillo Berneri]], l'anarchico che lo affiancava nella guida della Prima colonna italiana formata da tremila antifascisti, i primi accorsi in Spagna.»
==Note ==
<references/>


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
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*''Oggi in Spagna, domani in Italia'', prefazione di Gaetano Salvemini, Edizioni di «Giustizia e libertà», Parigi, 1938; seconda edizione, introduzione di Aldo Garosci, Einaudi, Torino, 1967.
*''Oggi in Spagna, domani in Italia'', prefazione di Gaetano Salvemini, Edizioni di «Giustizia e libertà», Parigi, 1938; seconda edizione, introduzione di Aldo Garosci, Einaudi, Torino, 1967.
*''Scritti politici e autobiografici'', prefazione Gaetano Salvemini, Polis editrice, Napoli, 1944; seconda edizione a cura di Zeffiro Ciuffoletti e Vincenzo Caciulli, Lacaita, Manduria 1992.
*''Scritti politici e autobiografici'', prefazione Gaetano Salvemini, Polis editrice, Napoli, 1944; seconda edizione a cura di Zeffiro Ciuffoletti e Vincenzo Caciulli, Lacaita, Manduria 1992.
*''Lettere di Carlo e Nello Rosselli a Gaetano Salvemini (1925)'', a cura di [[Nicola Tranfaglia]], «Annali della Fondazione Luigi Einaudi», I (1967), Torino.
*''Lettere di Carlo e Nello Rosselli a Gaetano Salvemini (1925)'', a cura di [[Nicola Tranfaglia]], «Annali della Fondazione Luigi Einaudi», I (1967, Torino).
*''Socialismo liberale'', 1973, Einaudi
*''Socialismo liberale'', 1973, Einaudi.
*Pietro Nenni e Carlo Rosselli, ''Il Quarto Stato'', a cura di Domenico Zucà ro, SugarCo, Milano, 1977.
*Pietro Nenni e Carlo Rosselli, ''Il Quarto Stato'', a cura di Domenico Zucaro, SugarCo, Milano, 1977.
*''Epistolario familiare (1914-1937)'', introduzione  Leo Valiani, prefazione di Zeffiro Ciuffoletti, SugarCo, Milano, 1979.
*''Epistolario familiare (1914-1937)'', introduzione  Leo Valiani, prefazione di Zeffiro Ciuffoletti, SugarCo, Milano, 1979.
*''Socialismo liberale'', a cura di John Rosselli, introduzione  Norberto Bobbio, Einaudi, Torino, 1979.
*''Socialismo liberale'', a cura di John Rosselli, introduzione  Norberto Bobbio, Einaudi, Torino, 1979.
*''Attualità del socialismo liberale'' e ''Tradizione ed eredità del liberalsocialismo'', seconda edizione Einaudi Tascabili. Saggi, 1997, pp. 164.
*''Attualità del socialismo liberale'' e ''Tradizione ed eredità del liberalsocialismo'', seconda edizione Einaudi Tascabili. Saggi, 1997, pp. 164.
*''Scritti dell'esilio I. «Giustizia e libertà» e la concentrazione antifascista (1929-1934)'', a cura di Costanzo Casucci, Einaudi, Torino, 1988, (''Opere scelte di Carlo Rosselli'', volume secondo), è riportata cronologia della vita e una bibliografia di Carlo Rosselli dal 1929 al 1934).
*''Scritti dell'esilio I. «Giustizia e libertà» e la concentrazione antifascista (1929-1934)'', a cura di Costanzo Casucci, Einaudi, Torino, 1988 (''Opere scelte di Carlo Rosselli'', volume secondo), è riportata cronologia della vita e una bibliografia di Carlo Rosselli dal 1929 al 1934.
*Scritti politici, a cura di Zeffiro Ciuffoletti e Paolo Bagnoli, Guida, Napoli, 1988: <ref name="ante">[http://www.google.it/books?id=WH5tTBUV0P4C&pg=PP1&dq=Scritti+politici+rosselli&sig=AmgSpdL2yoknRdq4OSiwkX09f_8#PPA9,M1 Anteprima del libri consultabile in rete]</ref>
*Scritti politici, a cura di Zeffiro Ciuffoletti e Paolo Bagnoli, Guida, Napoli, 1988. <ref name="ante">[http://www.google.it/books?id=WH5tTBUV0P4C&pg=PP1&dq=Scritti+politici+rosselli&sig=AmgSpdL2yoknRdq4OSiwkX09f_8#PPA9,M1 Anteprima del libri consultabile in rete]</ref>
*''Scritti dell'esilio II. Dallo scioglimento della concentrazione antifascista alla guerra di Spagna (1934-1937)'', a cura di Costanzo Casucci, Einaudi, Torino, 1992, è riportata cronologia della vita e una bibliografia di Carlo Rosselli dal 1934 al 1937).
*''Scritti dell'esilio II. Dallo scioglimento della concentrazione antifascista alla guerra di Spagna (1934-1937)'', a cura di Costanzo Casucci, Einaudi, Torino, 1992, è riportata cronologia della vita e una bibliografia di Carlo Rosselli dal 1934 al 1937.
*''Liberalismo socialista e socialismo liberale'', a cura di Nicola Terraciano, Galzerano Editore, Casalvelino Scalo (Salerno), 1992.
*''Liberalismo socialista e socialismo liberale'', a cura di Nicola Terraciano, Galzerano Editore, Casalvelino Scalo (Salerno), 1992.
*''Carlo e Nello Rosselli, Giustizia e libertà '', a cura di Giuliana Limiti e Mario di Napoli, prefazione di Pietro Larizza, Roma, 1993, con la tesi di laurea di Carlo Rosselli sul «sindacalismo» (Firenze, 1921).
*''Carlo e Nello Rosselli, Giustizia e libertà '', a cura di Giuliana Limiti e Mario di Napoli, prefazione di Pietro Larizza, Roma, 1993, con la tesi di laurea di Carlo Rosselli sul «sindacalismo» (Firenze, 1921).
*''Liberalsocialism'', edito da Nadia Urbinati, tradotto da Williams McCuaig, Princenton University Press, Princenton, 1994,.
*''Liberalsocialism'', edito da Nadia Urbinati, tradotto da Williams McCuaig, Princenton University Press, Princenton, 1994.


===Opere su Carlo e Nello Rosselli e su ''Giustizia e Libertà '' ===
===Opere su Carlo e Nello Rosselli e su ''Giustizia e Libertà '' ===
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*Alessandro Levi, ''Ricordi dei fratelli Rosselli'', La Nuova Italia, Firenze, 1947 («Quaderni del Ponte», 2).
*Alessandro Levi, ''Ricordi dei fratelli Rosselli'', La Nuova Italia, Firenze, 1947 («Quaderni del Ponte», 2).
*Stefano Merli, ''Il dibattito socialista sotto il fascismo. Lettere di Rodolfo Morandi e Carlo Rosselli (1928-1931)'', «Rivista storica del socialismo», a. VI, n. 19. Maggio-Agosto 1963. Parzialmente ricompreso in Id., Fronte antifascista e politica di classe. Socialisti e comunisti in Italia 1923-1929, De Donato, Bari, 1975 («Movimento operaio», 28).
*Stefano Merli, ''Il dibattito socialista sotto il fascismo. Lettere di Rodolfo Morandi e Carlo Rosselli (1928-1931)'', «Rivista storica del socialismo», a. VI, n. 19. Maggio-Agosto 1963. Parzialmente ricompreso in Id., Fronte antifascista e politica di classe. Socialisti e comunisti in Italia 1923-1929, De Donato, Bari, 1975 («Movimento operaio», 28).
*[[Convegno_di_Palermo:_rapporti_tra_istituzioni,_fascismo_e_criminalità #Opere_di_Nicola_Tranfaglia|Nicola Tranfaglia]], ''Carlo Rosselli dall'interventismo all'antifascismo'', «Dialoghi del XX», a. I, n. 2, giugno 1967. Cfr. il n. 8.<ref name="info"> [http://www.google.it/books?id=iks-AAAAIAAJ&q=Nicola+Tranfaglia,+Carlo+Rosselli+dall%27interventismo+all%27antifascismo&dq=Nicola+Tranfaglia,+Carlo+Rosselli+dall%27interventismo+all%27antifascismo Informazioni su volume]</ref>
*[[Convegno_di_Palermo:_rapporti_tra_istituzioni,_fascismo_e_criminalità #Opere_di_Nicola_Tranfaglia|Nicola Tranfaglia]], ''Carlo Rosselli dall'interventismo all'antifascismo'', «Dialoghi del XX», a. I, n. 2, giugno 1967. Cfr. il n. 8. <ref name="info"> [http://www.google.it/books?id=iks-AAAAIAAJ&q=Nicola+Tranfaglia,+Carlo+Rosselli+dall%27interventismo+all%27antifascismo&dq=Nicola+Tranfaglia,+Carlo+Rosselli+dall%27interventismo+all%27antifascismo Informazioni su volume]</ref>
*''Rosselli e l'Aventino: l'eredità di Giacomo Matteotti'', I''l movimento di liberazione in Italia'', a. XX, n. 92, luglio-Settembre 1968, pp. 3-34. Cfr. il n.8. <ref>[http://www.geocities.com/spartaco552000/matteotti_aventino-Roselli.doc Stralcio su ''Carlo Rosselli e l'Aventino'']</ref>
*''Rosselli e l'Aventino: l'eredità di Giacomo Matteotti'', I''l movimento di liberazione in Italia'', a. XX, n. 92, luglio-Settembre 1968, pp. 3-34. Cfr. il n.8.
*''Carlo Rosselli dall'interventismo a «Giustizia e Libertà»'', Laterza, Bari, 1968, («Biblioteca di cultura moderna»); in appendice: scritti di Carlo Rosselli (1919-1926) e ''Lettera di Carlo Rosselli a Pietro Nenni''. Cfr. i nn. 6 e 7.
*''Carlo Rosselli dall'interventismo a «Giustizia e Libertà»'', Laterza, Bari, 1968, («Biblioteca di cultura moderna»); in appendice: scritti di Carlo Rosselli (1919-1926) e ''Lettera di Carlo Rosselli a Pietro Nenni''. Cfr. i nn. 6 e 7.
*''Carlo Rosselli dal processo di Savona alla fondazione di GL (1927-1929). Le fonti di «Socialismo liberale», «Il movimento di liberazione in Italia»'', a. XXIV, n. 106, gennaio-Marzo 1972.
*''Carlo Rosselli dal processo di Savona alla fondazione di GL (1927-1929). Le fonti di «Socialismo liberale», «Il movimento di liberazione in Italia»'', a. XXIV, n. 106, gennaio-Marzo 1972.
*Mirella Larizza Lolli, ''Alcuni appunti per una lettura del «Socialismo liberale» di Rosselli'', ''Il pensiero politico'', a. VII, n. 2, 1974, pp. 283-92.
*Mirella Larizza Lolli, ''Alcuni appunti per una lettura del «Socialismo liberale» di Rosselli'', ''Il pensiero politico'', a. VII, n. 2, 1974, pp. 283-92.
*Santi Fedele, ''Lo «Schema di programma» di «Giustizia e Libertà»'', 1932, «Belfagor», a. XXIX, n. 4, 31 luglio 1974, pp. 437-54
*Santi Fedele, ''Lo «Schema di programma» di «Giustizia e Libertà»'', 1932, «Belfagor», a. XXIX, n. 4, 31 luglio 1974, pp. 437-54.
*Paolo Bagnoli, ''L'esperienza liberale di Carlo Rosselli (1919-1924)'', Italia Contemporanea, XXVIII, n. 125, ottobre-Dicembre 1976, pp. 29-42. Poi compreso in n. 36, pp. 37-61.
*Paolo Bagnoli, ''L'esperienza liberale di Carlo Rosselli (1919-1924)'', Italia Contemporanea, XXVIII, n. 125, ottobre-Dicembre 1976, pp. 29-42. Poi compreso in n. 36, pp. 37-61.
*''L'antifascismo rivoluzionario dei «Quaderni di Giustizia e Libertà»'', «Ricerche Storiche», a. VI, n. 1 (Nuova serie), gennaio-Giugno 1976, pp. 167-89. Poi compreso in n. 36, pp. 143-69.
*''L'antifascismo rivoluzionario dei «Quaderni di Giustizia e Libertà»'', «Ricerche Storiche», a. VI, n. 1 (Nuova serie), gennaio-Giugno 1976, pp. 167-89. Poi compreso in n. 36, pp. 143-69.
*Santi Fedele, ''Storia della concentrazione antifascista 1927/1934'', prefazione di Nicola Tranfaglia, Feltrinelli, Milano, 1976.
*Santi Fedele, ''Storia della concentrazione antifascista 1927/1934'', prefazione di Nicola Tranfaglia, Feltrinelli, Milano, 1976.
*Garbari Maria, ''I «vinti» della Resistenza. Nel quarantesimo del sacrificio di Carlo e Nello Rosselli'', «Studi Trentini di Scienze Storiche», a. LVI, n. 3, 1977, pp. 281-94.
*Garbari Maria, ''I «vinti» della Resistenza. Nel quarantesimo del sacrificio di Carlo e Nello Rosselli'', «Studi Trentini di Scienze Storiche», a. LVI, n. 3, 1977, pp. 281-94.
*''«Quarto Stato» di  Pietro Nenni e Rosselli, Tavola rotonda fra Riccardo Bauer, Ugo Alfassio Grimaldi, Giovanni Spadolini, Domenico Zucà ro'', «Critica Sociale», a. LXIX, n. 8, 22 luglio 1977, pp. 44-48.
*''«Quarto Stato» di  Pietro Nenni e Rosselli, Tavola rotonda fra Riccardo Bauer, Ugo Alfassio Grimaldi, Giovanni Spadolini, Domenico Zucaro'', «Critica Sociale», a. LXIX, n. 8, 22 luglio 1977, pp. 44-48.
*Leo Valiani, ''Il pensiero e l'azione di Carlo e Nello Rosselli'', «Nuova Antologia», anno 112°, Vol. 530°, Fasc. 2118-2120, giugno-Luglio-Agosto 1977, pp. 24-40. Poi compreso in n. 22, pp. 3-22.
*Leo Valiani, ''Il pensiero e l'azione di Carlo e Nello Rosselli'', «Nuova Antologia», anno 112°, Vol. 530°, Fasc. 2118-2120, giugno-Luglio-Agosto 1977, pp. 24-40. Poi compreso in n. 22, pp. 3-22.
*[[Nicola Tranfaglia]], ''Carlo Rosselli e l'antifascismo'', «Mondo Operaio», a. XXX, nn. 7-8, luglio/Agosto 1977, pp. 71-81. Poi compreso in n. 22, pp. 181-204 e in n. 34, pag. 186-211.
*[[Nicola Tranfaglia]], ''Carlo Rosselli e l'antifascismo'', «Mondo Operaio», a. XXX, nn. 7-8, luglio/Agosto 1977, pp. 71-81. Poi compreso in n. 22, pp. 181-204 e in n. 34, pag. 186-211.
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*''Giustizia e Libertà nella lotta antifascista e nella storia d'Italia''. Atti del convegno internazionale organizzato a Firenze il 10-12 giugno 1977 dall'Istituto storico della Resistenza in Toscana, dalla Giunta regionale toscana, dal Comune di Firenze, dalla Provincia di Firenze, La Nuova Italia, Firenze, 1978.
*''Giustizia e Libertà nella lotta antifascista e nella storia d'Italia''. Atti del convegno internazionale organizzato a Firenze il 10-12 giugno 1977 dall'Istituto storico della Resistenza in Toscana, dalla Giunta regionale toscana, dal Comune di Firenze, dalla Provincia di Firenze, La Nuova Italia, Firenze, 1978.
*Riccardo Bauer, ''Carlo Rosselli e la nascita di GL in Italia''.
*Riccardo Bauer, ''Carlo Rosselli e la nascita di GL in Italia''.
*Jan Petersen, ''Giustizia e Libertà in Germania'';
*Jan Petersen, ''Giustizia e Libertà in Germania''.
*Pierre Guillen, ''La risonanza in Francia dell'azione di GL e dell'assassinio dei fratelli Rosselli'';
*Pierre Guillen, ''La risonanza in Francia dell'azione di GL e dell'assassinio dei fratelli Rosselli''.
*Frank Rosengarten, ''Carlo Rosselli e Silvio Trentin, teorici della rivoluzione italiana'';
*Frank Rosengarten, ''Carlo Rosselli e Silvio Trentin, teorici della rivoluzione italiana''.
*Max Salvadori, ''Giellisti e loro amici degli Stati Uniti durante la seconda guerra mondiale'';
*Max Salvadori, ''Giellisti e loro amici degli Stati Uniti durante la Seconda guerra mondiale''.
*Santi Fedele, ''Giellisti e socialisti dalla fondazione di GL (1929) alla politica dei fronti popolari'';
*Santi Fedele, ''Giellisti e socialisti dalla fondazione di GL (1929) alla politica dei fronti popolari''.
*Pier Giorgio Zunino, ''Giustizia e Libertà e i cattolici'';
*Pier Giorgio Zunino, ''Giustizia e Libertà e i cattolici''.
*Aldo Agosti, ''Il PCI di fronte al movimento di GL'' (1929-1937).
*Aldo Agosti, ''Il PCI di fronte al movimento di GL'' (1929-1937).
*Aldo Garosci, ''Le diverse fasi dell'intervento di Giustizia e Libertà nella guerra civile di Spagna'';
*Aldo Garosci, ''Le diverse fasi dell'intervento di Giustizia e Libertà nella guerra civile di Spagna''.
*[[Umberto Marzocchi]],'' Carlo Rosselli e gli anarchici''; <ref> Si ricorda, nell'articolo, anche la ferma presa di posizione delle Brigate partigiane di ''Giustizia e Libertà '' quando [[Emilio Canzi]] fu rimosso da comandante partigiano unico della XIII zona operante nel piacentino e grazie a questa presa di posizione fu reintegrato dopo un breve arresto: le Brigate partigiane di [[Giustizia e Libertà]] erano in gran parte influenzate dal pensiero di Rosselli ([http://www.mimmofranzinelli.it/tool/home.php?l=it&s=0,1,4,12,21,22 Articolo di Ugo Finetti]).</ref>
*[[Umberto Marzocchi]],'' Carlo Rosselli e gli anarchici''. <ref> Si ricorda, nell'articolo, anche la ferma presa di posizione delle Brigate partigiane di ''Giustizia e Libertà '' quando [[Emilio Canzi]] fu rimosso da comandante partigiano unico della XIII zona operante nel piacentino e grazie a questa presa di posizione fu reintegrato dopo un breve arresto: le Brigate partigiane di [[Giustizia e Libertà]] erano in gran parte influenzate dal pensiero di Rosselli ([http://www.mimmofranzinelli.it/tool/home.php?l=it&s=0,1,4,12,21,22 Articolo di Ugo Finetti]).</ref>
*[[Umberto Tommasini]], ''Testimonianza su Carlo Rosselli; Parte IV- L'eredità di Giustizia e Libertà '';
*[[Umberto Tommasini]], ''Testimonianza su Carlo Rosselli; Parte IV- L'eredità di Giustizia e Libertà''.
*Mario Delle Piane, ''Rapporti tra socialismo liberale e liberalsocialismo'';
*Mario Delle Piane, ''Rapporti tra socialismo liberale e liberalsocialismo''.
*Tristano Codignola, ''GL e Partito d'azione''.
*Tristano Codignola, ''GL e Partito d'azione''.
*Parte V- ''Nello Rosselli storico militante'';
*Parte V- ''Nello Rosselli storico militante''.
*Zeffiro Ciuffoletti, ''Nello Rosselli storico e politico'';
*Zeffiro Ciuffoletti, ''Nello Rosselli storico e politico''.
*Bruno Di Porto, ''Tre lettere inedite di Nello Rosselli a Giulio Andrea Belloni'';
*Bruno Di Porto, ''Tre lettere inedite di Nello Rosselli a Giulio Andrea Belloni''.
*''Il problema ebraico in Nello Rosselli''.
*''Il problema ebraico in Nello Rosselli''.
*Nicola Tranfaglia, ''Carlo Rosselli, in Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico''- IV, a cura di Franco Andreucci e Tommaso Detti, Editori Riuniti, Roma, 1978, pp. 392-99.
*Nicola Tranfaglia, ''Carlo Rosselli, in Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico'' - IV, a cura di Franco Andreucci e Tommaso Detti, Editori Riuniti, Roma, 1978, pp. 392-99.
*Arturo Colombo, ''Carlo Rosselli e il socialismo liberale'', «Il Politico», a. XLIII, n. 4, dicembre 1978, pp. 628-48. Poi compreso in n. 37, pp. 249-73.
*Arturo Colombo, ''Carlo Rosselli e il socialismo liberale'', «Il Politico», a. XLIII, n. 4, dicembre 1978, pp. 628-48. Poi compreso in n. 37, pp. 249-73.
*Paolo Bagnoli, ''Di un dissidio in «Giustizia e Libertà». Lettere inedite di Mario Levi, Renzo Giua, Nicola Chiaromonte, Carlo Rosselli, Aldo Garosci (1934-1935)'', «Mezzosecolo», n. 3, Centro studi Piero Gobetti, Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Annali 1978-1979, Torino, 1982, pp. 5-54.
*Paolo Bagnoli, ''Di un dissidio in «Giustizia e Libertà». Lettere inedite di Mario Levi, Renzo Giua, Nicola Chiaromonte, Carlo Rosselli, Aldo Garosci (1934-1935)'', «Mezzosecolo», n. 3, Centro studi Piero Gobetti, Istituto Storico della Resistenza in Piemonte, Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Annali 1978-1979, Torino, 1982, pp. 5-54.
* ''Nello Rosselli: uno storico sotto il fascismo. Lettere e scritti vari (1924-1937)'', a cura di Zeffiro Ciuffoletti, La Nuova Italia, Firenze, 1979, pp. 197 («Biblioteca di Storia», 27)
* ''Nello Rosselli: uno storico sotto il fascismo. Lettere e scritti vari (1924-1937)'', a cura di Zeffiro Ciuffoletti, La Nuova Italia, Firenze, 1979, pp. 197 («Biblioteca di Storia», 27).
*Luigi Cirillo, ''Il socialismo di Carlo Rosselli'', Fasano, Cosenza, 1979.
*Luigi Cirillo, ''Il socialismo di Carlo Rosselli'', Fasano, Cosenza, 1979.
*Emilio Lussu, ''Lettere a Carlo Rosselli e altri scritti di «Giustizia e Libertà»'', a cura di Manlio Brigaglia, Editrice Libreria Dessì, Sassari 1979, pp. 301. <ref>Informazioni su questi personaggi si possono trovare in [http://www.google.it/books?id=Ga9GAAAAMAAJ&q=manlio+lettere+brigaglia+Rosselli++lussu&dq=manlio+lettere+brigaglia+Rosselli++lussu&pgis=1 Manlio Brigaglia, ''Storia della Sardegna'']</ref>  
*Emilio Lussu, ''Lettere a Carlo Rosselli e altri scritti di «Giustizia e Libertà»'', a cura di Manlio Brigaglia, Editrice Libreria Dessì, Sassari 1979, pp. 301. <ref>Informazioni su questi personaggi si possono trovare in [http://www.google.it/books?id=Ga9GAAAAMAAJ&q=manlio+lettere+brigaglia+Rosselli++lussu&dq=manlio+lettere+brigaglia+Rosselli++lussu&pgis=1 Manlio Brigaglia, ''Storia della Sardegna'']</ref>  
*''Le componenti mazziniana e cattaneanea in Salvemini e nei Rosselli''. La figura e l'opera di Giulio Andrea Belloni, Atti del Convegno di studi nel venticinquesimo anniversario della fondazione della Domus Mazziniana tenutosi a Pisa il 4-6 novembre 1977, Arti Grafiche Pacini & Mariotti, Pisa, 1979, pp. 257. Comprende:
*''Le componenti mazziniana e cattaneanea in Salvemini e nei Rosselli''. La figura e l'opera di Giulio Andrea Belloni, Atti del Convegno di studi nel venticinquesimo anniversario della fondazione della Domus Mazziniana tenutosi a Pisa il 4-6 novembre 1977, Arti Grafiche Pacini & Mariotti, Pisa, 1979, pp. 257. Comprende:
*Arturo Colombo, ''Carlo Rosselli e il «Quarto Stato»'', pp. 55-66 (cfr. il n. 21).
**Arturo Colombo, ''Carlo Rosselli e il «Quarto Stato»'', pp. 55-66 (cfr. il n. 21).
*Angelo Varni, ''Derivazioni mazziniane nella concezione sindacalista di Carlo Rosselli'', pp. 67-78.
**Angelo Varni, ''Derivazioni mazziniane nella concezione sindacalista di Carlo Rosselli'', pp. 67-78.
*Giuseppe Tramarollo, ''Nello Rosselli tra mazzinianesimo e socialismo'', pp. 79-84.
**Giuseppe Tramarollo, ''Nello Rosselli tra mazzinianesimo e socialismo'', pp. 79-84.
*Lucio Ceva, ''Aspetti politici dell'azione di Carlo Rosselli in Spagna'', pp. 109-26.
**Lucio Ceva, ''Aspetti politici dell'azione di Carlo Rosselli in Spagna'', pp. 109-26.
*Giuseppe Tramarollo,'' Rosselli e la gioventù del regime'', pp. 127-130.
**Giuseppe Tramarollo,'' Rosselli e la gioventù del regime'', pp. 127-130.
*Paolo Bagnoli, ''Il revisionismo rosselliano, in Guida alla storia del PSI. La ripresa del pensiero socialista tra eresia e tradizione'', a cura di Francesca Taddei e Marco Talluri, «Quaderni del Circolo Rosselli», a. I, n. 3, luglio-Settembre 1981, pp. 95-108.
*Paolo Bagnoli, ''Il revisionismo rosselliano, in Guida alla storia del PSI. La ripresa del pensiero socialista tra eresia e tradizione'', a cura di Francesca Taddei e Marco Talluri, «Quaderni del Circolo Rosselli», a. I, n. 3, luglio-Settembre 1981, pp. 95-108.
*Giovanni Belardelli, Nello Rosselli. ''Uno storico antifascista'', prefazione di Norberto Bobbio, introduzione di Paolo Alatri, con un ricordo di Ezio Tagliacozzo, Passigli, Firenze, 1982, pp. 221 («Il filo rosso»).
*Giovanni Belardelli, Nello Rosselli. ''Uno storico antifascista'', prefazione di Norberto Bobbio, introduzione di Paolo Alatri, con un ricordo di Ezio Tagliacozzo, Passigli, Firenze, 1982, pp. 221 («Il filo rosso»).
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*Gianbiagio Furlozzi, ''Carlo Rosselli e [[Georges Sorel]], «Il pensiero politico»'', a. XXXII, n. 2, 1999, pag. 262-270.
*Gianbiagio Furlozzi, ''Carlo Rosselli e [[Georges Sorel]], «Il pensiero politico»'', a. XXXII, n. 2, 1999, pag. 262-270.
*Giovanna Angeli, ''L'eredità democratica da Bignami a Rosselli'', Angeli, Milano, 1999.
*Giovanna Angeli, ''L'eredità democratica da Bignami a Rosselli'', Angeli, Milano, 1999.
*[Salvo Mastellone, ''Carlo Rosselli e «La rivoluzione liberale del socialismo». Con scritti e documenti inediti.'' Olschki, 1999, pp. 266.Son riportati testi pubblicati da Carlo Rosselli non inseriti nel Vol. I delle «Opere scelte».
*Salvo Mastellone, ''Carlo Rosselli e «La rivoluzione liberale del socialismo». Con scritti e documenti inediti.'' Olschki, 1999, pp. 266.Son riportati testi pubblicati da Carlo Rosselli non inseriti nel Vol. I delle «Opere scelte».
*Rosselli. ''Dizionario delle idee'', a cura di Sergio Bucchi, Editori Riuniti, gennaio 2000, pp.169.
*Rosselli. ''Dizionario delle idee'', a cura di Sergio Bucchi, Editori Riuniti, gennaio 2000, pp.169.
===== Note bibliografiche =====
<references/>


== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/270/40.htm Giellisti ed anarchici prima della guerra di Spagna], di [[Santi Fedele]]
*[http://www.arivista.org/?nr=270&pag=40.htm Giellisti ed anarchici prima della guerra di Spagna], di [[Santi Fedele]]
*[http://www.ossimoro.it/rosselli1.htm#fascismi Carlo Rosselli di fronte al nazismo], di [[Convegno_di_Palermo:_rapporti_tra_istituzioni,_fascismo_e_criminalità #Opere_di_Nicola_Tranfaglia|Nicola Tranfaglia]]
*[https://web.archive.org/web/20110720150656/http://www.ossimoro.it/rosselli1.htm Carlo Rosselli di fronte al nazismo], di Nicola Tranfaglia
*[http://www.ossimoro.it/p23.htm#spagna Carlo Rosselli: Oggi in Spagna, domani in Italia], discorso pronunciato alla radio di Barcellona il [[13 novembre]] [[1936]]
*[https://web.archive.org/web/20110720150041/http://www.ossimoro.it/p23.htm ''Oggi in Spagna, domani in Italia''], discorso di Carlo Rosselli pronunciato alla radio di Barcellona il [[13 novembre]] [[1936]]


==Note ==
<references/>
[[Categoria:Rivoluzione spagnola|Rosselli, Carlo]]
[[Categoria:Rivoluzione spagnola|Rosselli, Carlo]]
[[Categoria:Antifascisti|Rosselli, Carlo]]
[[Categoria:Antifascisti|Rosselli, Carlo]]
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