Carlo Pisacane: differenze tra le versioni

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I rivoluzionari dovettero fuggire dagli assalti della popolazione e il [[1 luglio| 1° luglio]], a Padula, venticinque di essi furono massacrati, mentre gli altri vennero catturati e consegnati ai gendarmi. Carlo Pisacane si suicidò con la sua pistola il [[2 luglio]] a Sanza (Salerno), mentre quelli scampati alla rabbia popolare furono processati e condannati a morte nel gennaio del [[1858]] (successivamente furono graziati). Così descrisse quei fatti il Giornale ufficiale del Regno delle Due Sicilie:  
I rivoluzionari dovettero fuggire dagli assalti della popolazione e il [[1 luglio| 1° luglio]], a Padula, venticinque di essi furono massacrati, mentre gli altri vennero catturati e consegnati ai gendarmi. Carlo Pisacane si suicidò con la sua pistola il [[2 luglio]] a Sanza (Salerno), mentre quelli scampati alla rabbia popolare furono processati e condannati a morte nel gennaio del [[1858]] (successivamente furono graziati). Così descrisse quei fatti il Giornale ufficiale del Regno delle Due Sicilie:  
: «...Pisacane, Nicotera e Falcone con alquanti di loro fuggirono verso Sanza; ma furono assaliti la mattina dopo dagli abitanti di vari paesi, che non volevano saperne della loro pretesa libertà , dopo qualche ora di combattimento, ventisette di loro caddero sul campo, mentre ventinove venivano arrestati. Pisacane e Falcone morti; Nicotera prigioniero. Molti altri individui furono arrestati successivamente, e la Corte criminale di Salerno ebbe a procedere contro 284 rei di lesa maestà . Ai 19 di luglio, 7 ne condannava a morte, 30 all'ergastolo, 2 a trent'anni di ferri, 52 a venticinque anni, 137 a pene minori; 56 vennero rilasciati in libertà  provvisoria. Dei sette condannati a morte, il “crudele” Re Ferdinando commutò a tutti la pena».
: «...Pisacane, Nicotera e Falcone con alquanti di loro fuggirono verso Sanza; ma furono assaliti la mattina dopo dagli abitanti di vari paesi, che non volevano saperne della loro pretesa libertà, dopo qualche ora di combattimento, ventisette di loro caddero sul campo, mentre ventinove venivano arrestati. Pisacane e Falcone morti; Nicotera prigioniero. Molti altri individui furono arrestati successivamente, e la Corte criminale di Salerno ebbe a procedere contro 284 rei di lesa maestà . Ai 19 di luglio, 7 ne condannava a morte, 30 all'ergastolo, 2 a trent'anni di ferri, 52 a venticinque anni, 137 a pene minori; 56 vennero rilasciati in libertà  provvisoria. Dei sette condannati a morte, il “crudele” Re Ferdinando commutò a tutti la pena».


Due anni dopo la sua morte, l'amata moglie e sua figlia [[Silvia Pisacane|Silvia]] si trasferirono a Napoli a casa di Giovanni Nicotera, che adottò la bambina.
Due anni dopo la sua morte, l'amata moglie e sua figlia [[Silvia Pisacane|Silvia]] si trasferirono a Napoli a casa di Giovanni Nicotera, che adottò la bambina.
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