Carlo Molaschi: differenze tra le versioni

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Molaschi trova un saldo punto di riferimento intellettuale in [[Luigi Molinari]], avvocato anarchico, promotore della [[pedagogia libertaria]], fondatore nel [[1900]] dell'[[Università popolare]] e di un'omonima rivista, sulle cui pagine Molaschi pubblica i suoi primi articoli. A vent'anni collabora anche con ''[[Il Libertario]]'' di La Spezia e frequenta il Circolo di studi sociali alla «barriera» di Milano <ref>Quartiere popolare di Torino</ref>, nato nel febbraio [[1905]] con l'obiettivo di contrastare il [[riformismo]]. Frequentato da [[Maurizio Garino]] e [[Pietro Ferrero]], nel [[1911]] il circolo, anche grazie anche a Molaschi, viene trasformato in una [[Escuela Moderna]] ispirata al modello di [[Francisco Ferrer y Guardia]]. Proprio in questo circolo incontra due donne del gruppo educazionista che saranno molto importanti per la sua vita: [[Leda Rafanelli]] e [[Maria Rossi]]. Quest'ultima nel [[1918]] diventerà sua moglie.  
Molaschi trova un saldo punto di riferimento intellettuale in [[Luigi Molinari]], avvocato anarchico, promotore della [[pedagogia libertaria]], fondatore nel [[1900]] dell'[[Università popolare]] e di un'omonima rivista, sulle cui pagine Molaschi pubblica i suoi primi articoli. A vent'anni collabora anche con ''[[Il Libertario]]'' di La Spezia e frequenta il Circolo di studi sociali alla «barriera» di Milano <ref>Quartiere popolare di Torino</ref>, nato nel febbraio [[1905]] con l'obiettivo di contrastare il [[riformismo]]. Frequentato da [[Maurizio Garino]] e [[Pietro Ferrero]], nel [[1911]] il circolo, anche grazie anche a Molaschi, viene trasformato in una [[Escuela Moderna]] ispirata al modello di [[Francisco Ferrer y Guardia]]. Proprio in questo circolo incontra due donne del gruppo educazionista che saranno molto importanti per la sua vita: [[Leda Rafanelli]] e [[Maria Rossi]]. Quest'ultima nel [[1918]] diventerà sua moglie.  


Direttore nel [[biennio rosso|biennio 1909-10]] del foglio ''Sciarpa nera'', nel [[1914]]-[[1915|15]] dirige il quindicinale ''Il Ribelle'', che si schiera su posizioni risolutamente [[antimilitarismo|antimilitariste]] e contro l'interventismo degli anarchici italiani ([[Libero Tancredi]], [[Oberdan Gigli]], [[Attilio Paolinelli]]...) che s'erano allineati al [[Manifesto dei Sedici]].  
Direttore nel [[biennio rosso|biennio 1909-10]] del foglio ''Sciarpa nera'', nel [[1914]]-[[1915|15]] dirige il quindicinale ''[[Il Ribelle]]'', che si schiera su posizioni risolutamente [[antimilitarismo|antimilitariste]] e contro l'interventismo degli anarchici italiani ([[Libero Tancredi]], [[Oberdan Gigli]], [[Attilio Paolinelli]]...) che s'erano allineati al [[Manifesto dei Sedici]].  
:«Prima che la violenza statale ci obblighi al silenzio, vogliamo gridar forte la nostra rampogna contro la guerra, vogliamo dire il perché noi, individualisti anarchici, non la subiremo inconsciamente. La corrente individualista dell'anarchismo fu troppo avversata in passato, troppe prevenzioni le hanno impedito di affermarsi nel campo del pensiero. Corrente d'idee che è all'avanguardia del progresso e del rinnovamento umano, limite estremo della più estrema utopia. Ma ora che la storia precipita, che un fato orrendo squassa le folle e i popoli, la nostra voce deve squillare più alta che mai contro tutto ciò che è infamia, vigliaccheria, dedizione...» (''Il Ribelle'', 16 Gennaio 1915)
:«Prima che la violenza statale ci obblighi al silenzio, vogliamo gridar forte la nostra rampogna contro la guerra, vogliamo dire il perché noi, individualisti anarchici, non la subiremo inconsciamente. La corrente individualista dell'anarchismo fu troppo avversata in passato, troppe prevenzioni le hanno impedito di affermarsi nel campo del pensiero. Corrente d'idee che è all'avanguardia del progresso e del rinnovamento umano, limite estremo della più estrema utopia. Ma ora che la storia precipita, che un fato orrendo squassa le folle e i popoli, la nostra voce deve squillare più alta che mai contro tutto ciò che è infamia, vigliaccheria, dedizione...» (''[[Il Ribelle]]'', 16 Gennaio 1915)


Arrestato nel febbraio [[1915]] per aver distribuito volantini che incitavano i soldati alla [[disobbedienza civile]], il [[3 agosto]] [[1917]] fonda ''Cronaca libertaria'', un giornale che però cesserà d'essere pubblicato il [[1° novembre]] dello stesso anno. Benché il suo fisico fosse minato dalla tubercolosi (era stato per questo inizialmente esonerato dal [[militarismo|servizio militare]]), all'inizio del [[1918]] Molaschi viene ugualmente arruolato nel 192° battaglione della milizia territoriale di Melzo. Pur essendo stato congedato in estate, la breve esperienza militare lo rende ancor più cupo, pessimista e chiuso in se stesso.
Arrestato nel febbraio [[1915]] per aver distribuito volantini che incitavano i soldati alla [[disobbedienza civile]], il [[3 agosto]] [[1917]] fonda ''Cronaca libertaria'', un giornale che però cesserà d'essere pubblicato il [[1° novembre]] dello stesso anno. Benché il suo fisico fosse minato dalla tubercolosi (era stato per questo inizialmente esonerato dal [[militarismo|servizio militare]]), all'inizio del [[1918]] Molaschi viene ugualmente arruolato nel 192° battaglione della milizia territoriale di Melzo. Pur essendo stato congedato in estate, la breve esperienza militare lo rende ancor più cupo, pessimista e chiuso in se stesso.
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