Carlo Molaschi: differenze tra le versioni

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Avvendo ormai assunto posizioni di tendenza socialista-anarchica, Molaschi fonda e dirige ''[[Pagine libertarie]]'', un quindicinale pubblicato dal [[16 giugno]] [[1921]] al [[15 febbraio]] [[1923]] e nel quale, con l'articolo ''Dal superuomo all'umanità '' ([[15 gennaio]] [[1922]]), rende pubbliche le motivazioni del suo allontanamento dall'[[anarco-individualismo]]. Alla rivista collaboreranno anche [[Francesco Saverio Merlino]], [[Luigi Fabbri]] e [[Camillo Berneri]]. Nel milanese i due entrano in particolari rapporti d'amicizia con [[Nello Garavini]] ed [[Emma Neri]].
Avvendo ormai assunto posizioni di tendenza socialista-anarchica, Molaschi fonda e dirige ''[[Pagine libertarie]]'', un quindicinale pubblicato dal [[16 giugno]] [[1921]] al [[15 febbraio]] [[1923]] e nel quale, con l'articolo ''Dal superuomo all'umanità '' ([[15 gennaio]] [[1922]]), rende pubbliche le motivazioni del suo allontanamento dall'[[anarco-individualismo]]. Alla rivista collaboreranno anche [[Francesco Saverio Merlino]], [[Luigi Fabbri]] e [[Camillo Berneri]]. Nel milanese i due entrano in particolari rapporti d'amicizia con [[Nello Garavini]] ed [[Emma Neri]].


Dopo essersi adoperato per riattivare l'ufficio di corrispondenza dell'[[Unione Anarchica Italiana]], alla quale aveva aderito, nel [[1924]] promuove la rivista di cultura sociale ''L'Università  libera'' e collabora alla rivista malatestiana ''[[Pensiero e Volontà ]]''. L'anno seguente propone la creazione di "gruppi libertari sindacali", in sostituzione dell'[[Unione Sindacale Italiana]], che avrebbero dovuto essere attivi entro le strutture stesse della Confederazione generale del lavoro. Nel [[1926]] si adopera per permettere all'amico [[Luigi Fabbri]] di raggiungere la [[Svizzera]]. Intanto il regime [[fascista]] allontana la moglie [[Maria Rossi|Maria]] dall'insegnamento per motivi politici, aggravando le già  difficili condizioni della [[famiglia]], visto che Molaschi poteva fare solo qualche lavoro saltuario.
Dopo essersi adoperato per riattivare l'ufficio di corrispondenza dell'[[Unione Anarchica Italiana]], alla quale aveva aderito, nel [[1924]] promuove la rivista di cultura sociale ''L'Università  libera'' e collabora alla rivista malatestiana ''[[Pensiero e Volontà]]''. L'anno seguente propone la creazione di "gruppi libertari sindacali", in sostituzione dell'[[Unione Sindacale Italiana]], che avrebbero dovuto essere attivi entro le strutture stesse della Confederazione generale del lavoro. Nel [[1926]] si adopera per permettere all'amico [[Luigi Fabbri]] di raggiungere la [[Svizzera]]. Intanto il regime [[fascista]] allontana la moglie [[Maria Rossi|Maria]] dall'insegnamento per motivi politici, aggravando le già  difficili condizioni della [[famiglia]], visto che Molaschi poteva fare solo qualche lavoro saltuario.


Durante il [[fascismo]], pur essendo sottoposto a vigilanza poliziesca, non era mai stato sanzionato, ma nel [[1941]] viene arrestato ed inviato al confino a Istonio Marino (Abruzzo). Tornato in [[libertà ]] dopo nove mesi, si trasferisce prima a Chiavenna e poi a Cusano Milanino dove partecipa alla lotta [[antifascista]].  
Durante il [[fascismo]], pur essendo sottoposto a vigilanza poliziesca, non era mai stato sanzionato, ma nel [[1941]] viene arrestato ed inviato al confino a Istonio Marino (Abruzzo). Tornato in [[libertà]] dopo nove mesi, si trasferisce prima a Chiavenna e poi a Cusano Milanino dove partecipa alla lotta [[antifascista]].  


Allontanatosi dall'[[anarchismo]], dopo la Liberazione aderisce al Partito socialista italiano (PSI), viene eletto vicesindaco e assessore alla Pubblica Istruzione di Cusano. In tale veste, con il sostegno della [[Maria Rossi|moglie]] insegnante, si adopera per la costruzione di una scuola serale, aperta nel [[1946]] e dal [[1995]] trasformata in istituto professionale che ancora oggi porta il suo nome.<ref>[http://www.ipsiamolaschi.it/ IPSIA "C. Molaschi"]</ref>
Allontanatosi dall'[[anarchismo]], dopo la Liberazione aderisce al Partito socialista italiano (PSI), viene eletto vicesindaco e assessore alla Pubblica Istruzione di Cusano. In tale veste, con il sostegno della [[Maria Rossi|moglie]] insegnante, si adopera per la costruzione di una scuola serale, aperta nel [[1946]] e dal [[1995]] trasformata in istituto professionale che ancora oggi porta il suo nome.<ref>[http://www.ipsiamolaschi.it/ IPSIA "C. Molaschi"]</ref>
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