Carlo Giuliani: differenze tra le versioni

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Figlio di Giuliano Giuliani e Haidi Giuliani, dopo essersi diplomato al liceo scientifico, si iscrive alla facoltà di Storia <ref name="libro_1">Enrico Deaglio, ''Patria 1978-2008''</ref>. Carlo sin da ragazzo si impegna nel sociale e spesso svolge il servizio civile presso [[Amnesty International]] a Genova ed adotta un bambino a distanza tramite la Comunità di Sant'Egidio. Avendo avuto qualche piccolo precedente rispetto al consumo di stupefacenti, nel [[1999]] viene sottoposto ad un procedimento penale, poi archiviato per [[Traffico di droga|traffico di stupefacenti]]. Vicino al [[Altermondialismo|movimento antiglobalizzazione]], per un periodo è iscritto a [[Rifondazione Comunista]] <ref name="libro_1" /> e due settimane prima di morire diventa volontario dell'[[Anlaids]], l'Associazione Nazionale per la lotta contro l'[[Aids]].
Figlio di Giuliano Giuliani e Haidi Giuliani, dopo essersi diplomato al liceo scientifico, si iscrive alla facoltà di Storia <ref name="libro_1">Enrico Deaglio, ''Patria 1978-2008''</ref>. Carlo sin da ragazzo si impegna nel sociale e spesso svolge il servizio civile presso [[Amnesty International]] a Genova ed adotta un bambino a distanza tramite la Comunità di Sant'Egidio. Avendo avuto qualche piccolo precedente rispetto al consumo di stupefacenti, nel [[1999]] viene sottoposto ad un procedimento penale, poi archiviato per [[Traffico di droga|traffico di stupefacenti]]. Vicino al [[Altermondialismo|movimento antiglobalizzazione]], per un periodo è iscritto a [[Rifondazione Comunista]] <ref name="libro_1" /> e due settimane prima di morire diventa volontario dell'[[Anlaids]], l'Associazione Nazionale per la lotta contro l'[[Aids]].


== 20 luglio 2001. I fatti ==
== 20 luglio 2001: i fatti ==


Il [[20 luglio]] [[2001]] le cariche delle forze dell'ordine sui manifestanti si susseguirono, con la sola giustificazione di "attaccare i black block", che dopo aver fatto vandalismo in punti sparsi, erano ormai andati via. Un gruppo di manifestanti stanchi di subire passivamente e stare sulla difensiva (infatti erano "armati" solo di scudi di plexiglass e protezioni di plastica) reagisce, e dopo alcune cariche e violenze ingiustificate anche sui passanti, risponde alla violenza con la violenza. Due Jeep Defender dei carabinieri che erano in mezzo alla manifestazione, a questo punto, decidono di abbandonare la piazza in cui si trovavano, cioè Piazza Alimonda. La prima riesce ad avvicinarsi al luogo dove stazionano altri reparti delle forze dell'ordine, invece la seconda Jeep urta contro un cassonetto rovesciato e si arresta, tuttavia il mezzo non è incastrato, come le versioni ufficiali vorrebbero far credere, e quindi potrebbe tranquillamente aprirsi un varco spostando con "forza" l'ostacolo, oppure poteva andarsene facendo retromarcia, poiché a differenza di altri cassonetti pieni di pietre (per fare da scudo) questo era vuoto. [[File:Genova-G8 2001-Carica della polizia.jpg|left|thumb|220 px|[[Esercito|Carabinieri]] nell'atto di caricare i manifestanti durante gli scontri avvenuti in Corso Torino a Genova il [[20 luglio]] [[2001]]]]L'autista della Jeep invece non compie alcuna manovra ed in pochi istanti la Jeep viene circondata da un gruppo di manifestanti. All'interno del mezzo ci sono tre carabinieri: L'autista Filippo Cavataio, [[Mario Placanica]] e Dario Raffone.
Il [[20 luglio]] [[2001]] le cariche delle forze dell'ordine sui manifestanti si susseguirono, con la sola giustificazione di "attaccare i black block", che dopo aver fatto vandalismo in punti sparsi, erano ormai andati via. Un gruppo di manifestanti stanchi di subire passivamente e stare sulla difensiva (infatti erano "armati" solo di scudi di plexiglass e protezioni di plastica) reagisce, e dopo alcune cariche e violenze ingiustificate anche sui passanti, risponde alla violenza con la violenza. Due Jeep Defender dei carabinieri che erano in mezzo alla manifestazione, a questo punto, decidono di abbandonare la piazza in cui si trovavano, cioè Piazza Alimonda. La prima riesce ad avvicinarsi al luogo dove stazionano altri reparti delle forze dell'ordine, invece la seconda Jeep urta contro un cassonetto rovesciato e si arresta, tuttavia il mezzo non è incastrato, come le versioni ufficiali vorrebbero far credere, e quindi potrebbe tranquillamente aprirsi un varco spostando con "forza" l'ostacolo, oppure poteva andarsene facendo retromarcia, poiché a differenza di altri cassonetti pieni di pietre (per fare da scudo) questo era vuoto. [[File:Genova-G8 2001-Carica della polizia.jpg|left|thumb|220 px|[[Esercito|Carabinieri]] nell'atto di caricare i manifestanti durante gli scontri avvenuti in Corso Torino a Genova il [[20 luglio]] [[2001]]]]L'autista della Jeep invece non compie alcuna manovra ed in pochi istanti la Jeep viene circondata da un gruppo di manifestanti. All'interno del mezzo ci sono tre carabinieri: L'autista Filippo Cavataio, [[Mario Placanica]] e Dario Raffone.
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