Carlo Frigerio: differenze tra le versioni

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===Ritorno in Italia e l'avvento del fascismo===
===Ritorno in Italia e l'avvento del fascismo===
[[File:Umanità  nova.jpg|thumb|left|Prima pagina di «Umanità  Nova» (9/12/1956), giornale a cui Frigerio collaborò lungamente]]
[[File:Umanità  nova.jpg|thumb|left|Prima pagina di «Umanità  Nova» (9/12/1956), giornale a cui Frigerio collaborò lungamente]]
Nel novembre del [[1919]] viene chiamato dagli anarchici milanesi a stabilirsi nel capoluogo lombardo per diventare redattore di ''[[Umanità  Nova]]'', occupandosi in particolare di politica estera. Il [[17 ottobre]] [[1920]] viene arrestato con [[Malatesta]] e scarcerato il [[1° novembre]]. Poco tempo dopo è coinputato nell'istruttoria per «cospirazione contro i poteri dello stato», aperta nel [[1921]] nei confronti di diversi collaboratori di ''[[Umanità  Nova]]'' ([[Armando Borghi]], [[Corrado Quaglino]], [[Virgilia D'Andrea]] ed altri...). Assolto nel mese di marzo, resta pur sempre detenuto per «sospetti di complicità  con i responsabili» della [[Teatro Diana|strage del Teatro Diana]] e viene liberato solo il [[23 giugno]]. Trasferita la redazione di ''[[Umanità  Nova]]'' a Roma, si stabilisce nella capitale italiana, proprio nel momento in cui il [[fascismo]] comincia a manifestare la propria [[violenza]] contro tutti coloro i non allineati alle posizioni del regime. Carlo Frigerio, nonostante tutto, rimane in [[Italia]] e a partire dal [[1924]] collabora alla rivista ''[[Pensiero e Volontà ]]''.
Nel novembre del [[1919]] viene chiamato dagli anarchici milanesi a stabilirsi nel capoluogo lombardo per diventare redattore di ''[[Umanità  Nova]]'', occupandosi in particolare di politica estera. Il [[17 ottobre]] [[1920]] viene arrestato con [[Malatesta]] e scarcerato il [[1° novembre]]. Poco tempo dopo è coinputato nell'istruttoria per «cospirazione contro i poteri dello stato», aperta nel [[1921]] nei confronti di diversi collaboratori di ''[[Umanità  Nova]]'' ([[Armando Borghi]], [[Corrado Quaglino]], [[Virgilia D'Andrea]] ed altri...). Assolto nel mese di marzo, resta pur sempre detenuto per «sospetti di complicità  con i responsabili» della [[Teatro Diana|strage del Teatro Diana]] e viene liberato solo il [[23 giugno]]. Trasferita la redazione di ''[[Umanità  Nova]]'' a Roma, si stabilisce nella capitale italiana, proprio nel momento in cui il [[fascismo]] comincia a manifestare la propria [[violenza]] contro tutti coloro i non allineati alle posizioni del regime. Carlo Frigerio, nonostante tutto, rimane in [[Italia]] e a partire dal [[1924]] collabora alla rivista ''[[Pensiero e Volontà]]''.


Con l'intensificarsi della [[repressione]], ripara a Torino, poi a Marsiglia ed infine definitivamente a Ginevra nel [[1927]]. Qui, oltre a collaborare con [[Luigi Bertoni]] e al quindicinale ''[[Il Risveglio Anarchico]]'', cura L'''Almanacco libertario pro vittime politiche'', pubblicato annualmente dal [[1929]] al [[1941]] e aiuta concretamente anche degli [[antifascismo|esuli antifascisti]] insieme, tra gli altri, a [[Luigi Bertoni]] e [[Carlo Vanza]].
Con l'intensificarsi della [[repressione]], ripara a Torino, poi a Marsiglia ed infine definitivamente a Ginevra nel [[1927]]. Qui, oltre a collaborare con [[Luigi Bertoni]] e al quindicinale ''[[Il Risveglio Anarchico]]'', cura L'''Almanacco libertario pro vittime politiche'', pubblicato annualmente dal [[1929]] al [[1941]] e aiuta concretamente anche degli [[antifascismo|esuli antifascisti]] insieme, tra gli altri, a [[Luigi Bertoni]] e [[Carlo Vanza]].
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