Carlo Frigerio: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==


Nato a Berna da Giuseppe Frigerio e Maria Enrichetta Seelhofer, alla nascita viene abbandonato dai genitori (sarà  poi riconosciuto dal padre durante un successivo processo) e allevato dalla nonna materna Enrichetta Margherita Seelhofer che da Berna si trasferirà  a Milano.
Nato a Berna da Giuseppe Frigerio e Maria Enrichetta Seelhofer, alla nascita viene abbandonato dai genitori (sarà  poi riconosciuto dal padre durante un successivo processo) e allevato dalla nonna materna Enrichetta Margherita Seelhofer che da Berna si trasferirà  a Milano.


===Gioventù in Italia===
===Gioventù in Italia===


Nella città  lombarda frequenta le scuole elementari, poi una [[scuola]] commerciale internazionale in cui si insegnava in tedesco, lingua che apprende insieme al francese, insegnatogli dalla nonna, e all'italiana.  
Nella città  lombarda frequenta le scuole elementari, poi una [[scuola]] commerciale internazionale in cui si insegnava in tedesco, lingua che apprende insieme al francese, insegnatogli dalla nonna, e all'italiana.  


A causa dei gravi problemi economici in cui versa la famiglia deve lasciare gli studi ed iniziare a lavorare come impiegato di commercio. Dal [[1891]] frequenta il ''[[Circolo di Studi Sociali]]'', dove assiste alle conferenze organizzate da [[socialismo|socialisti]], repubblicani ed [[anarchici]].  
A causa dei gravi problemi economici in cui versa la famiglia deve lasciare gli studi ed iniziare a lavorare come impiegato di commercio. Dal [[1891]] frequenta il ''[[Circolo di Studi Sociali]]'', dove assiste alle conferenze organizzate da [[socialismo|socialisti]], repubblicani ed [[anarchici]].  
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===Rientro in Svizzera===
===Rientro in Svizzera===
Stabilitosi nuovamente a Berna, si butta a capofitto nell'attività  anarchica: nel [[1899]] dà  alle stampe ''Il Canzoniere dei ribelli''; nel dicembre [[1899]], insieme a [[Luigi Bertoni]] e [[Emile Held]], pubblica nell'''Almanacco socialista anarchico per l'anno 1900'' l'appello di [[Malatesta]] ''Contro la monarchia'' e un articolo contro il municipale socialista Thiébaud, macchiatosi della grave colpa di aver ordinato la [[repressione]] degli scioperi di Ginevra. Trattenuti in stato d'arresto per per alcuni giorni a Berna, il governo italiano fa sentire le sue pressioni su quello svizzero nel momento in cui i tre anarchici vengono processati, ma il Tribunale federale di Losanna nel maggio [[1900]] li assolve da ogni accusa.<ref>Arresto del 29 maggio 1900 nella causa Ministero pubblico federale contro Bertoni, Frigerio ed Held.</ref>
Stabilitosi nuovamente a Berna, si butta a capofitto nell'attività  anarchica: nel [[1899]] dà  alle stampe ''Il Canzoniere dei ribelli''; nel dicembre [[1899]], insieme a [[Luigi Bertoni]] e [[Emile Held]], pubblica nell'''Almanacco socialista anarchico per l'anno 1900'' l'appello di [[Malatesta]] ''Contro la monarchia'' e un articolo contro il municipale socialista Thiébaud, macchiatosi della grave colpa di aver ordinato la [[repressione]] degli scioperi di Ginevra. Trattenuti in stato d'arresto per per alcuni giorni a Berna, il governo italiano fa sentire le sue pressioni su quello svizzero nel momento in cui i tre anarchici vengono processati, ma il Tribunale federale di Losanna nel maggio [[1900]] li assolve da ogni accusa.<ref>Arresto del 29 maggio 1900 nella causa Ministero pubblico federale contro Bertoni, Frigerio ed Held.</ref>


===Attività  anarchica in Europa dal 1900 al 1919===
===Attività  anarchica in Europa dal 1900 al 1919===
Frigerio si trasferisce a Zurigo per alcuni mesi, poi nel [[1901]] emigra a Londra, dove collabora con ''[[Lo Sciopero generale / La Grève générale]]'' <ref>Londra, 3 numeri dal 18 marzo al 2 giugno 1902</ref>, ''La Rivoluzione sociale'' <ref>Londra, 9 numeri, 4 ottobre 1902 – 5 aprile 1903</ref> e al numero unico ''La Settimana sanguinosa'' <ref>Londra, [[18 marzo]] [[1903]]</ref>.
Frigerio si trasferisce a Zurigo per alcuni mesi, poi nel [[1901]] emigra a Londra, dove collabora con ''[[Lo Sciopero generale / La Grève générale]]'' <ref>Londra, 3 numeri dal 18 marzo al 2 giugno 1902</ref>, ''La Rivoluzione sociale'' <ref>Londra, 9 numeri, 4 ottobre 1902 – 5 aprile 1903</ref> e al numero unico ''La Settimana sanguinosa'' <ref>Londra, [[18 marzo]] [[1903]]</ref>.


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===Ritorno in Italia e l'avvento del fascismo===
===Ritorno in Italia e l'avvento del fascismo===
[[File:Umanità  nova.jpg|thumb|left|Prima pagina di «Umanità  Nova» (9/12/1956), giornale a cui Frigerio collaborò lungamente]]
[[File:Umanità  nova.jpg|thumb|left|Prima pagina di «Umanità  Nova» (9/12/1956), giornale a cui Frigerio collaborò lungamente]]
Nel novembre del [[1919]] viene chiamato dagli anarchici milanesi a stabilirsi nel capoluogo lombardo per diventare redattore di ''[[Umanità  Nova]]'', occupandosi in particolare di politica estera. Il [[17 ottobre]] [[1920]] viene arrestato con [[Malatesta]] e scarcerato il [[1° novembre]]. Poco tempo dopo è coinputato nell'istruttoria per «cospirazione contro i poteri dello stato», aperta nel [[1921]] nei confronti di diversi collaboratori di ''[[Umanità  Nova]]'' ([[Armando Borghi]], [[Corrado Quaglino]], [[Virgilia D'Andrea]] ed altri...). Assolto nel mese di marzo, resta pur sempre detenuto per «sospetti di complicità  con i responsabili» della [[Teatro Diana|strage del Teatro Diana]] e viene liberato solo il [[23 giugno]]. Trasferita la redazione di ''[[Umanità  Nova]]'' a Roma, si stabilisce nella capitale italiana, proprio nel momento in cui il [[fascismo]] comincia a manifestare la propria [[violenza]] contro tutti coloro i non allineati alle posizioni del regime. Carlo Frigerio, nonostante tutto, rimane in [[Italia]] e a partire dal [[1924]] collabora alla rivista ''[[Pensiero e Volontà ]]''.
Nel novembre del [[1919]] viene chiamato dagli anarchici milanesi a stabilirsi nel capoluogo lombardo per diventare redattore di ''[[Umanità  Nova]]'', occupandosi in particolare di politica estera. Il [[17 ottobre]] [[1920]] viene arrestato con [[Malatesta]] e scarcerato il [[1° novembre]]. Poco tempo dopo è coinputato nell'istruttoria per «cospirazione contro i poteri dello stato», aperta nel [[1921]] nei confronti di diversi collaboratori di ''[[Umanità  Nova]]'' ([[Armando Borghi]], [[Corrado Quaglino]], [[Virgilia D'Andrea]] ed altri...). Assolto nel mese di marzo, resta pur sempre detenuto per «sospetti di complicità  con i responsabili» della [[Teatro Diana|strage del Teatro Diana]] e viene liberato solo il [[23 giugno]]. Trasferita la redazione di ''[[Umanità  Nova]]'' a Roma, si stabilisce nella capitale italiana, proprio nel momento in cui il [[fascismo]] comincia a manifestare la propria [[violenza]] contro tutti coloro i non allineati alle posizioni del regime. Carlo Frigerio, nonostante tutto, rimane in [[Italia]] e a partire dal [[1924]] collabora alla rivista ''[[Pensiero e Volontà ]]''.


Con l'intensificarsi della [[repressione]], ripara a Torino, poi a Marsiglia ed infine definitivamente a Ginevra nel [[1927]]. Qui, oltre a collaborare con [[Luigi Bertoni]] e al quindicinale ''[[Il Risveglio Anarchico]]'', cura L'''Almanacco libertario pro vittime politiche'', pubblicato annualmente dal [[1929]] al [[1941]] e aiuta concretamente anche degli [[antifascismo|esuli antifascisti]] insieme, tra gli altri, a [[Luigi Bertoni]] e [[Carlo Vanza]].
Con l'intensificarsi della [[repressione]], ripara a Torino, poi a Marsiglia ed infine definitivamente a Ginevra nel [[1927]]. Qui, oltre a collaborare con [[Luigi Bertoni]] e al quindicinale ''[[Il Risveglio Anarchico]]'', cura L'''Almanacco libertario pro vittime politiche'', pubblicato annualmente dal [[1929]] al [[1941]] e aiuta concretamente anche degli [[antifascismo|esuli antifascisti]] insieme, tra gli altri, a [[Luigi Bertoni]] e [[Carlo Vanza]].
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In rappresentanza dei compagni anarchici in [[Svizzera]], nel [[1935]] partecipa ad un convegno d'intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa, svoltosi segretamente a Sartrouville (Francia), e viene nominato membro del ''Comitato anarchico d'azione rivoluzionaria'', insieme con [[Camillo Berneri]], [[Leonida Mastrodicasa]], [[Gusmano Mariani]], [[Umberto Marzocchi]] e [[Bernardo Cremonini]].
In rappresentanza dei compagni anarchici in [[Svizzera]], nel [[1935]] partecipa ad un convegno d'intesa degli anarchici italiani emigrati in Europa, svoltosi segretamente a Sartrouville (Francia), e viene nominato membro del ''Comitato anarchico d'azione rivoluzionaria'', insieme con [[Camillo Berneri]], [[Leonida Mastrodicasa]], [[Gusmano Mariani]], [[Umberto Marzocchi]] e [[Bernardo Cremonini]].


Dal [[1933]] al [[1937]] è presidente della sezione ginevrina della ''Federazione svizzera dei tipografi''. Inoltre è membro della [[Lega italiana dei diritti dell'uomo]] (LIDU), per il quale scrive un manifesto duramente critico verso la [[ONU|Società  delle Nazioni]] che s'era mostrata debole di fronte all'aggressione fascista all'[[Etiopia]]. Sempre attivo nel tenere collegamenti in [[Francia]], si reca con [[Aline Frigerio|Aline]] in [[Spagna]] durante la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]] - fermandosi a Barcellona dal [[18 agosto]] [[1936]] e per più settimane -, dove è redattore di ''Espagne antifasciste'' e di ''[[Solidaridad Obrera]]''. Nel [[1938]] pubblica ''Il lavoro attraente'' di [[Camillo Berneri]] e ''Gli anarchici e la Rivoluzione spagnola'' di [[Luce Fabbri]] e [[Diego Abad de Santillan]] nella Biblioteca di cultura libertaria di Ginevra. Dal [[1939]] si attiva per aiutare i compagni anarchici nei campi profughi in [[Francia]].
Dal [[1933]] al [[1937]] è presidente della sezione ginevrina della ''Federazione svizzera dei tipografi''. Inoltre è membro della [[Lega italiana dei diritti dell'uomo]] (LIDU), per il quale scrive un manifesto duramente critico verso la [[ONU|Società  delle Nazioni]] che s'era mostrata debole di fronte all'aggressione fascista all'[[Etiopia]]. Sempre attivo nel tenere collegamenti in [[Francia]], si reca con [[Aline Frigerio|Aline]] in [[Spagna]] durante la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]] - fermandosi a Barcellona dal [[18 agosto]] [[1936]] e per più settimane -, dove è redattore di ''Espagne antifasciste'' e di ''[[Solidaridad Obrera]]''. Nel [[1938]] pubblica ''Il lavoro attraente'' di [[Camillo Berneri]] e ''Gli anarchici e la Rivoluzione spagnola'' di [[Luce Fabbri]] e [[Diego Abad de Santillan]] nella Biblioteca di cultura libertaria di Ginevra. Dal [[1939]] si attiva per aiutare i compagni anarchici nei campi profughi in [[Francia]].


===Il secondo dopoguerra===
===Il secondo dopoguerra===
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