Cara ecologia (di Murray Bookchin): differenze tra le versioni

 
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Il satellite solare "ecologico" di 24 miglia quadrate di Nathan Glazer, le astronavi "ecologiche" di O'Neill e i giganteschi mulini a vento "ecologici" del DOE (tanto per citare gli esempi più macroscopici della mentalità ambientalista) non sono in realtà più "ecologici" delle centrali nucleari o dell'industrializzazione dell'agricoltura. Anzi, le loro pretese "ecologiche" sono più dannose, perché ingannano e disorientano la gente. Le ciance su una nuova "era della terra", o del sole o del vento, così come la futile retorica dei produttori di pannelli solari e degli inventori "ecologici" alla frenetica ricerca di un brevetto, riescono solo a nascondere la realtà dei fatti: e cioè che l'energia solare o eolica, l'agricoltura organica, il culto della salubrità e le conversioni alla "semplicità " modificheranno in modo quasi impercettibile lo squilibrio tra l'uomo e la natura, se continueranno a esistere la famiglia patriarcale, le multinazionali, le strutture politiche burocratiche e centralizzate, il sistema della proprietà privata e la razionalità tecnocratica che oggi prevalgono ovunque. L'energia solare, l'energia eolica, il metano, l'energia geotermica resteranno sempre e soltanto fonti di energia, finché i mezzi per utilizzarle saranno inutilmente complessi, controllati in modo burocratico, proprietà di monopolio o centralizzati in forme istituzionali.
Il satellite solare "ecologico" di 24 miglia quadrate di Nathan Glazer, le astronavi "ecologiche" di O'Neill e i giganteschi mulini a vento "ecologici" del DOE (tanto per citare gli esempi più macroscopici della mentalità ambientalista) non sono in realtà più "ecologici" delle centrali nucleari o dell'industrializzazione dell'agricoltura. Anzi, le loro pretese "ecologiche" sono più dannose, perché ingannano e disorientano la gente. Le ciance su una nuova "era della terra", o del sole o del vento, così come la futile retorica dei produttori di pannelli solari e degli inventori "ecologici" alla frenetica ricerca di un brevetto, riescono solo a nascondere la realtà dei fatti: e cioè che l'energia solare o eolica, l'agricoltura organica, il culto della salubrità e le conversioni alla "semplicità " modificheranno in modo quasi impercettibile lo squilibrio tra l'uomo e la natura, se continueranno a esistere la famiglia patriarcale, le multinazionali, le strutture politiche burocratiche e centralizzate, il sistema della proprietà privata e la razionalità tecnocratica che oggi prevalgono ovunque. L'energia solare, l'energia eolica, il metano, l'energia geotermica resteranno sempre e soltanto fonti di energia, finché i mezzi per utilizzarle saranno inutilmente complessi, controllati in modo burocratico, proprietà di monopolio o centralizzati in forme istituzionali.
Certo, il danno che provocheranno alla salute degli esseri umani sarà assai minore di quello prodotto potenzialmente dalle centrali nucleari e dai combustibili fossili; tuttavia, la salute spirituale, morale e sociale dell'umanità subirà ugualmente un danno se le si considererà semplici tecniche, incapaci di generare nuovi rapporti tra l'uomo e la natura e nell'ambito stesso della società. Il progettista, il burocrate, il dirigente aziendale e il politico di carriera non arricchiscono la società e la nostra sensibilità verso la natura in senso ecologico perché seguono una via energetica "dolce"; come tutti i "tecnocritici" (per usare un appellativo che Alory Lovin adottò per definire se stesso in una conversazione con il sottoscritto), costoro tentano semplicemente di sminuire o di occultare i pericoli per la biosfera e per la vita umana costringendo le tecnologie ecologiche nella camicia di forza dei valori gerarchici, invece di criticare i valori e le istituzioni di cui sono rappresentanti.
Certo, il danno che provocheranno alla salute degli esseri umani sarà assai minore di quello prodotto potenzialmente dalle centrali nucleari e dai combustibili fossili; tuttavia, la salute spirituale, morale e sociale dell'umanità subirà ugualmente un danno se le si considererà semplici tecniche, incapaci di generare nuovi rapporti tra l'uomo e la natura e nell'ambito stesso della società. Il progettista, il burocrate, il dirigente aziendale e il politico di carriera non arricchiscono la società e la nostra sensibilità verso la natura in senso ecologico perché seguono una via energetica "dolce"; come tutti i "tecnocritici" (per usare un appellativo che Alory Lovin adottò per definire stesso in una conversazione con il sottoscritto), costoro tentano semplicemente di sminuire o di occultare i pericoli per la biosfera e per la vita umana costringendo le tecnologie ecologiche nella camicia di forza dei valori gerarchici, invece di criticare i valori e le istituzioni di cui sono rappresentanti.


===Gerarchia e dominazione===
===Gerarchia e dominazione===
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Per colmo d'ironia, gli anni '80, così promettenti nel senso di una trasformazione radicale dei valori e della consapevolezza hanno visto nascere anche una nuova forma di opportunismo, che minaccia di ridurre il movimento ecologico a una patina di belletto sul volto della società. Molti dei più intraprendenti "fondatori" dei gruppi anti-nucleari (e pensiamo soprattutto alla Clamshell Alliance) si sono trasformati in quelli che Andrew Kopkind ha definito" rivoluzionari manageriali" - manipolatori di un consenso politico che opera all'interno del sistema nonostante affermi di opporvisi.
Per colmo d'ironia, gli anni '80, così promettenti nel senso di una trasformazione radicale dei valori e della consapevolezza hanno visto nascere anche una nuova forma di opportunismo, che minaccia di ridurre il movimento ecologico a una patina di belletto sul volto della società. Molti dei più intraprendenti "fondatori" dei gruppi anti-nucleari (e pensiamo soprattutto alla Clamshell Alliance) si sono trasformati in quelli che Andrew Kopkind ha definito" rivoluzionari manageriali" - manipolatori di un consenso politico che opera all'interno del sistema nonostante affermi di opporvisi.


Il "rivoluzionario manageriale" non è un fenomeno nuovo. Jerry Brown, (attuale governatore democratico della California, n.d.r.), così come la dinastia dei Kennedy, ha praticato quest'arte in politica per anni. Ciò che colpisce nell'ultima leva è l'elevata percentuale di provenienza dai più importanti movimenti rivoluzionari degli anni '60 e, fatto ancor più significativo, dal movimento ecologico degli anni '70. Ai rivoluzionari e agli idealisti degli anni '30 sono occorsi decenni per maturare quel cinismo da mezza età che li ha portati a cedere le armi, e in ogni caso hanno avuto l'onestà di ammetterlo pubblicamente. I membri della SDS (Students for Democratic Society) e dei gruppi di azione ecologici hanno capitolato nella tarda giovinezza o nei primi anni della maturità e all'età di 25, 30, 35 anni hanno scritto autobiografie "amareggiate", cercando di giustificare razionalmente la resa allo status quo. Per quel che riguarda Tom Hayden (uno dei leader del movimento pacifista, attuale marito di Jane Fonda, n.d.r.), il suo discorso di quest'autunno a Seabrook contro l'azione diretta non ha bisogno di ulteriori commenti, e mi risparmia il compito di criticarlo. Peggio ancora, forse, sono le nuove organizzazioni come il "Citizen's Party" di Barry Commoner, o le istituzioni finanziarie come la MUSE (Musician United for Safe Energy), così come la celebrazione della "Semplicità Volontaria" ad opera di una società dualistica formata da una parte dalle élites intellettuali in blue-jeans delle classi medie e dall'altra dai poveri cristi in abbigliamento convenzionale delle classi lavoratrici e consumatrici; una società dualistica partorita dai cervelloni dello Stanford Research Institute, finanziato dalle corporazioni industriali.
Il "rivoluzionario manageriale" non è un fenomeno nuovo. Jerry Brown [ex governatore democratico della California], così come la dinastia dei Kennedy, ha praticato quest'arte in politica per anni. Ciò che colpisce nell'ultima leva è l'elevata percentuale di provenienza dai più importanti movimenti rivoluzionari degli anni '60 e, fatto ancor più significativo, dal movimento ecologico degli anni '70. Ai rivoluzionari e agli idealisti degli anni '30 sono occorsi decenni per maturare quel cinismo da mezza età che li ha portati a cedere le armi, e in ogni caso hanno avuto l'onestà di ammetterlo pubblicamente. I membri della SDS (Students for Democratic Society) e dei gruppi di azione ecologici hanno capitolato nella tarda giovinezza o nei primi anni della maturità e all'età di 25, 30, 35 anni hanno scritto autobiografie "amareggiate", cercando di giustificare razionalmente la resa allo status quo. Per quel che riguarda Tom Hayden [uno dei leader del movimento pacifista, marito di Jane Fonda], il suo discorso di quest'autunno a Seabrook contro l'azione diretta non ha bisogno di ulteriori commenti, e mi risparmia il compito di criticarlo. Peggio ancora, forse, sono le nuove organizzazioni come il "Citizen's Party" di Barry Commoner, o le istituzioni finanziarie come la MUSE (Musician United for Safe Energy), così come la celebrazione della "Semplicità Volontaria" ad opera di una società dualistica formata da una parte dalle élites intellettuali in blue-jeans delle classi medie e dall'altra dai poveri cristi in abbigliamento convenzionale delle classi lavoratrici e consumatrici; una società dualistica partorita dai cervelloni dello Stanford Research Institute, finanziato dalle corporazioni industriali.


===I rivoluzionari manageriali===
===I rivoluzionari manageriali===
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Il nostro uso dei "media", le nostre azioni e mobilitazioni devono stimolare la mente e lo spirito, non fondarsi su riflessi condizionati e su tattiche d'urto che non lasciano spazio alla ragione e all'umanità. In ogni caso, è giunto il momento di scegliere, e bisogna farlo ora, prima che il movimento assuma il carattere di un'istituzione e diventi una semplice appendice del sistema la cui struttura e i cui metodi vuole contrastare. E la scelta dev'essere definitiva e consapevole, altrimenti non solo questo decennio, ma tutto il secolo sarà perduto.
Il nostro uso dei "media", le nostre azioni e mobilitazioni devono stimolare la mente e lo spirito, non fondarsi su riflessi condizionati e su tattiche d'urto che non lasciano spazio alla ragione e all'umanità. In ogni caso, è giunto il momento di scegliere, e bisogna farlo ora, prima che il movimento assuma il carattere di un'istituzione e diventi una semplice appendice del sistema la cui struttura e i cui metodi vuole contrastare. E la scelta dev'essere definitiva e consapevole, altrimenti non solo questo decennio, ma tutto il secolo sarà perduto.


[[Categoria:Ecologismo]]
[[Categoria:Anarchismo verde]]
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[[Categoria:Testi]]
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