Camillo Berneri: differenze tra le versioni

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Nel [[1915]] sancisce il suo abbandono della FGS dimettendosi dal partito attraverso una ''Lettera aperta ai giovani socialisti da un giovane anarchico'', nel quale denuncia il degrado del Partito Socialista riguardo alla'ambigua posizione dei socialisti rispetto alla grande guerra.  
Nel [[1915]] sancisce il suo abbandono della FGS dimettendosi dal partito attraverso una ''Lettera aperta ai giovani socialisti da un giovane anarchico'', nel quale denuncia il degrado del Partito Socialista riguardo alla'ambigua posizione dei socialisti rispetto alla grande guerra.  
:«Chi segue con interesse e simpatia la vostra azione politica nei riguardi dell'unione delle forze proletarie e rivoluzionarie vede nel vostro movimenti numerosi sintomi di sano risveglio; vede lo svolgersi di una sana crisi di coscienze. Io, che sono stato nel movimento vostro, e ne ho potuto conoscere l'ambiente e penetrarne l'anima, so di trovarmi ad una vasta crisi che non finisce negli sterili disgregamenti dello scisma, ma rappresenta una luminosa speranza, una sicura promessa, una nuova, viva, reale forza rivoluzionaria...» <ref>[http://www.cedall.org/Documentacio/IHL/Camilo%20Berneri/Berneri1.pdf ''Lettera aperta ai giovani socialisti da un giovane anarchico''], tratta da [http://www.cedall.org/Documentacio/IHL/Camilo%20Berneri/Berneri1.pdf Berneri. Un anarquista italiano], pag. 23]</ref>
:«Chi segue con interesse e simpatia la vostra azione politica nei riguardi dell'unione delle forze proletarie e rivoluzionarie vede nel vostro movimenti numerosi sintomi di sano risveglio; vede lo svolgersi di una sana crisi di coscienze. Io, che sono stato nel movimento vostro, e ne ho potuto conoscere l'ambiente e penetrarne l'anima, so di trovarmi ad una vasta crisi che non finisce negli sterili disgregamenti dello scisma, ma rappresenta una luminosa speranza, una sicura promessa, una nuova, viva, reale forza rivoluzionaria...» <ref>[http://www.cedall.org/Documentacio/IHL/Camilo%20Berneri/Berneri1.pdf ''Lettera aperta ai giovani socialisti da un giovane anarchico''], tratta da [http://www.cedall.org/Documentacio/IHL/Camilo%20Berneri/Berneri1.pdf Berneri. Un anarquista italiano], pag. 23]</ref>
In particolare, era stata la tragedia dei fatti di Reggio Emilia ([[25 febbraio]] [[1915]])<ref>''Dopo i fatti di Reggio Emilia'', «L'Avanguardia», 1915</ref>, quando una manifestazione socialista antimilitarista era stata repressa violentemente ed aveva provocato la morte di due giovani operai (Mario Baricchi e Fermo Angioletti)  
In particolare, era stata la tragedia dei fatti di Reggio Emilia ([[25 febbraio]] [[1915]]) <ref>''Dopo i fatti di Reggio Emilia'', «L'Avanguardia», 1915</ref>, quando una manifestazione socialista antimilitarista era stata repressa violentemente ed aveva provocato la morte di due giovani operai (Mario Baricchi e Fermo Angioletti)  
<ref>[http://www.istoreco.re.it/public/isto/BaricchiAngioletti1112201293920.pdf La manifestazione contro la guerra del 25 febbraio 1915 a Reggio Emilia]</ref>, ad allontanarlo dal Partito Socialista <ref>''Dopo i fatti di Reggio Emilia'', «L'Avanguardia», 14 marzo 1915</ref>. Le divergenze con i socialisti erano peraltro già emerse in alcuni articoli interventisti ed anglofili pubblicati da ''L'Avanguardia'' <ref>E. C Longobardi, ''Le confessioni di un anglofilo'', novembre [[1914]]</ref> e a cui Berneri aveva risposto prontamente e polemicamente.
<ref>[http://www.istoreco.re.it/public/isto/BaricchiAngioletti1112201293920.pdf La manifestazione contro la guerra del 25 febbraio 1915 a Reggio Emilia]</ref>, ad allontanarlo dal Partito Socialista <ref>''Dopo i fatti di Reggio Emilia'', «L'Avanguardia», 14 marzo 1915</ref>. Le divergenze con i socialisti erano peraltro già emerse in alcuni articoli interventisti ed anglofili pubblicati da ''L'Avanguardia'' <ref>E. C Longobardi, ''Le confessioni di un anglofilo'', novembre [[1914]]</ref> e a cui Berneri aveva risposto prontamente e polemicamente.
Ad aver condizionato il suo allontanamento dal Partito Socialista era stata anche la sempre maggiore influenza esercitata nella società civile dal [[anarchismo italiano|movimento anarchico italiano]] e soprattutto la sua grande amicizia con l'anarchico [[Torquato Gobbi]].
Ad aver condizionato il suo allontanamento dal Partito Socialista era stata anche la sempre maggiore influenza esercitata nella società civile dal [[anarchismo italiano|movimento anarchico italiano]] e soprattutto la sua grande amicizia con l'anarchico [[Torquato Gobbi]].
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Lo scoppio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) | rivoluzione spagnola]], nel luglio [[1936]], lo spinge alla partenza immediata verso la penisola iberica, che lo vede prender parte alla battaglia del Monte Pelato. Insieme a [[Carlo Rosselli]], con cui si sente particolarmente in sintonia <ref name="gl">Si veda [https://www.anarcopedia.org/index.php/Carlo_Rosselli#Anarchici_e_.22Giustizia_e_Libert.C3.A0.22 Anarchici e Giustizia e Libertà]</ref>, e [[Mario Angeloni]] fonda la sezione italiana della [[colonna Ascaso|colonna internazionale Francisco Ascaso]]. Trasferitosi poi a Barcellona, dà vita all'edizione spagnola di «[[Guerra di classe]]».
Lo scoppio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) | rivoluzione spagnola]], nel luglio [[1936]], lo spinge alla partenza immediata verso la penisola iberica, che lo vede prender parte alla battaglia del Monte Pelato. Insieme a [[Carlo Rosselli]], con cui si sente particolarmente in sintonia <ref name="gl">Si veda [https://www.anarcopedia.org/index.php/Carlo_Rosselli#Anarchici_e_.22Giustizia_e_Libert.C3.A0.22 Anarchici e Giustizia e Libertà]</ref>, e [[Mario Angeloni]] fonda la sezione italiana della [[colonna Ascaso|colonna internazionale Francisco Ascaso]]. Trasferitosi poi a Barcellona, dà vita all'edizione spagnola di «[[Guerra di classe]]».


Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |rivoluzione spagnola]] Berneri non si astiene dal criticare quelle forze che, all'interno del campo repubblicano e “democratico”, perseguivano obiettivi “particolari” o ritenuti comunque pericolosi per la [[rivoluzione]] (vedi critiche agli stalinisti o agli anarchici possibilisti)<ref>[http://www.anarkismo.net/article/3434Guerra o rivoluzione? Lettera aperta a Federica Montseny ]</ref>. In breve gli eventi precipitano, culminando con i fatti del tragico [[Giornate del maggio 1937 (Barcellona)|maggio barcellonese]] <ref>Dal [[3 maggio|3]] all'[[8 maggio]] [[1937]], a Barcellona, si verificarono degli scontri "fratricidi" tra il [[POUM]] (partito comunista antistalinista), la [[CNT]] (sindacato anarchico), "[[Los Amigos de Durruti]]" (forte di circa 5000 miliziani) e tutta una serie di combattenti anarchici ([[Liberto Callejas]], [[Gregorio Jover]], [[Abel Paz]], [[Ada Martí]] e [[Maximo Franco]], comandante della ''[[Columna Roja y Negra]]'') da una parte, contro il [[PSUC]] (Partito Comunista stalinista catalano) e la Guardia de Asalto (polizia) dall'altra, in seguito ai decreti governativi che '''imponevano lo scioglimento delle milizie non staliniste''' e alla “presa” della Telefónica (sede del servizio telefonico di Barcellona autogestito dai lavoratori stessi) da parte delle forze governative. Durante questi scontri numerosi esponenti di spicco del [[POUM]] e del movimento anarchico vennero arrestati (tra questi il trotzkysta [[George Orwell]]... che poi riuscì a scappare.) e uccisi (circa 500: tra questi [[Camillo Berneri]], [[Francesco Barbieri]] e il segretario dell'[[UGT]]</ref>, dove Camillo viene ucciso insieme al compagno di lotta [[Francesco Barbieri]], il [[5 maggio]] [[1937]], dagli agenti della [[Ceka|GUGB]] (polizia segreta, SEZ dell'NKVD) che avevano organizzato un apposito commando composto da comunisti italiani e spagnoli.
Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |rivoluzione spagnola]] Berneri non si astiene dal criticare quelle forze che, all'interno del campo repubblicano e “democratico”, perseguivano obiettivi “particolari” o ritenuti comunque pericolosi per la [[rivoluzione]] (vedi critiche agli stalinisti o agli anarchici possibilisti) <ref>[http://www.anarkismo.net/article/3434Guerra o rivoluzione? Lettera aperta a Federica Montseny ]</ref>. In breve gli eventi precipitano, culminando con i fatti del tragico [[Giornate del maggio 1937 (Barcellona)|maggio barcellonese]] <ref>Dal [[3 maggio|3]] all'[[8 maggio]] [[1937]], a Barcellona, si verificarono degli scontri "fratricidi" tra il [[POUM]] (partito comunista antistalinista), la [[CNT]] (sindacato anarchico), "[[Los Amigos de Durruti]]" (forte di circa 5000 miliziani) e tutta una serie di combattenti anarchici ([[Liberto Callejas]], [[Gregorio Jover]], [[Abel Paz]], [[Ada Martí]] e [[Maximo Franco]], comandante della ''[[Columna Roja y Negra]]'') da una parte, contro il [[PSUC]] (Partito Comunista stalinista catalano) e la Guardia de Asalto (polizia) dall'altra, in seguito ai decreti governativi che '''imponevano lo scioglimento delle milizie non staliniste''' e alla “presa” della Telefónica (sede del servizio telefonico di Barcellona autogestito dai lavoratori stessi) da parte delle forze governative. Durante questi scontri numerosi esponenti di spicco del [[POUM]] e del movimento anarchico vennero arrestati (tra questi il trotzkysta [[George Orwell]]... che poi riuscì a scappare.) e uccisi (circa 500: tra questi [[Camillo Berneri]], [[Francesco Barbieri]] e il segretario dell'[[UGT]]</ref>, dove Camillo viene ucciso insieme al compagno di lotta [[Francesco Barbieri]], il [[5 maggio]] [[1937]], dagli agenti della [[Ceka|GUGB]] (polizia segreta, SEZ dell'NKVD) che avevano organizzato un apposito commando composto da comunisti italiani e spagnoli.
====I fatti ====
====I fatti ====
[[File:Francesco barbieri.jpg|thumb|left|300 px|Foto segnaletica di [[Francesco Barbieri]], amico di Berneri che morì con lui il 5 maggio]]
[[File:Francesco barbieri.jpg|thumb|left|300 px|Foto segnaletica di [[Francesco Barbieri]], amico di Berneri che morì con lui il 5 maggio]]
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