Buenaventura Durruti: differenze tra le versioni

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Durruti è tra i protagonisti principali di quell'esaltante periodo storico. Promuove la creazione del [[Comitato centrale di Milizie antifasciste della Catalogna]], che praticamente deteneva il “potere” (su basi libertarie) governativo. Il [[23 luglio]] del [[1936]] si mette a capo di 10000 anarchici, chiamati poi [[Colonna Durruti]], ottenendo numerose vittorie sul fronte Aragonese e successivamente si sposta verso la capitale Madrid, pesantemente minacciata dai [[fascismo|fascisti]] franchisti. Quando la [[Colonna Durruti]], «marciando verso il fronte, attraversava un villaggio, per prima cosa i suoi consiglieri politici deponevano il giudice. I problemi locali venivano risolti in base alle seguenti tre domande: "Dov'è il tribunale? Dov'è il catasto coi registri? Dov'è la prigione?". Poi incendiavano gli atti giudiziari e i registri catastali e liberavano i prigionieri» <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 192</ref>. In seguito venivano fatti riunire tutti gli abitanti del villaggio e si spiegavano loro i principi del [[comunismo libertario]].
Durruti è tra i protagonisti principali di quell'esaltante periodo storico. Promuove la creazione del [[Comitato centrale di Milizie antifasciste della Catalogna]], che praticamente deteneva il “potere” (su basi libertarie) governativo. Il [[23 luglio]] del [[1936]] si mette a capo di 10000 anarchici, chiamati poi [[Colonna Durruti]], ottenendo numerose vittorie sul fronte Aragonese e successivamente si sposta verso la capitale Madrid, pesantemente minacciata dai [[fascismo|fascisti]] franchisti. Quando la [[Colonna Durruti]], «marciando verso il fronte, attraversava un villaggio, per prima cosa i suoi consiglieri politici deponevano il giudice. I problemi locali venivano risolti in base alle seguenti tre domande: "Dov'è il tribunale? Dov'è il catasto coi registri? Dov'è la prigione?". Poi incendiavano gli atti giudiziari e i registri catastali e liberavano i prigionieri» <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 192</ref>. In seguito venivano fatti riunire tutti gli abitanti del villaggio e si spiegavano loro i principi del [[comunismo libertario]].
[[File:CNT FAI flag.png|left|thumb|Bandiera C.N.T. - F.A.I.]]
[[File:CNT FAI flag.png|left|thumb|Bandiera C.N.T. - F.A.I.]]
Talvolta i miliziani anarchici si lasciavano andare a violenze non sempre giustificabili (contro preti, persone ricche, presunti fascisti o addirittura che vestivano in maniera non conforme agli “standard” operai), frutto dell'odio covato da tempo o causa di miliziani dell'ultim'ora che ancora non avevano formato una coscienza tale da distinguere le violenze necessarie da quelle che potevano addirittura essere un boomerang per le sorti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]]. Durruti cercava in ogni occasione di impedire che si eccedesse nelle violenze, tant'è che diverrà una sorta di segretario della Colonna tale Jesús Arnal Pena, ovvero un prete cattolico che alcuni miliziani intendevano fucilare proprio in quanto prete, anche se nulla aveva a che fare con i [[fascismo|fascisti]], e che Durruti ,invece, non solo salverà, ma porrà addirittura sotto la sua protezione:
Talvolta i miliziani anarchici si lasciavano andare a violenze non sempre giustificabili (contro preti, persone ricche, presunti fascisti o addirittura che vestivano in maniera non conforme agli “standard” operai), frutto dell'odio covato da tempo o causa di miliziani dell'ultim'ora che ancora non avevano formato una coscienza tale da distinguere le violenze necessarie da quelle che potevano addirittura essere un boomerang per le sorti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]]. Durruti cercava in ogni occasione di impedire che si eccedesse nelle violenze, tant'è che diverrà una sorta di segretario della Colonna tale Jesús Arnal Pena, ovvero un prete cattolico che alcuni miliziani intendevano fucilare proprio in quanto prete, anche se nulla aveva a che fare con i [[fascismo|fascisti]], e che Durruti, invece, non solo salverà, ma porrà addirittura sotto la sua protezione:


: «Non ho mai avuto la minima inclinazione per l'anarchia, e Durruti non ha mai avuto un segretario. Ero semplicemente scrivano della cancelleria della colonna. Ma devo ammettere che Durruti era un uomo retto, e quando certa gente lo dipinge come assassino e delinquente, ebbene si tratta di calunniatori, e difenderò il mio amico contro simili menzogne [...] Una volta trascinarono davanti a noi un uomo che, ai suoi tempi, aveva detenuto a Saragozza una carica piuttosto importante. Preferirei non dirne il nome. Doveva essere fucilato. Durruti fece chiamare i suoi custodi e domandò loro: “Come si è comportato quest'uomo nella sua proprietà? Come ha trattato i contadini?” La risposta fu: “Non troppo male”. “Allora, che volete? Si deve farlo fuori solo perché, un tempo, è stato ricco? Questa è idiozia”. Mi consegnò l'uomo e disse: “Bada che faccia il maestro nella scuola popolare del villaggio, e che lavori molto” [...] Durante l'assedio di Huesca Durruti, con un piccolo Breguet, fece un volo di ricognizione sulla città. Era giorno di festa, e la gente usciva appunto dalla chiesa. Il pilota dell'aereo, il tenente Erguido, detto il Diavolo Rosso, domandò se dovesse buttare qualche bomba a mano. Durruti rifiutò di bombardare la popolazione civile» (testimonianza di Jesús Arnal Pena <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 47 e 156</ref>).
: «Non ho mai avuto la minima inclinazione per l'anarchia, e Durruti non ha mai avuto un segretario. Ero semplicemente scrivano della cancelleria della colonna. Ma devo ammettere che Durruti era un uomo retto, e quando certa gente lo dipinge come assassino e delinquente, ebbene si tratta di calunniatori, e difenderò il mio amico contro simili menzogne [...] Una volta trascinarono davanti a noi un uomo che, ai suoi tempi, aveva detenuto a Saragozza una carica piuttosto importante. Preferirei non dirne il nome. Doveva essere fucilato. Durruti fece chiamare i suoi custodi e domandò loro: “Come si è comportato quest'uomo nella sua proprietà? Come ha trattato i contadini?” La risposta fu: “Non troppo male”. “Allora, che volete? Si deve farlo fuori solo perché, un tempo, è stato ricco? Questa è idiozia”. Mi consegnò l'uomo e disse: “Bada che faccia il maestro nella scuola popolare del villaggio, e che lavori molto” [...] Durante l'assedio di Huesca Durruti, con un piccolo Breguet, fece un volo di ricognizione sulla città. Era giorno di festa, e la gente usciva appunto dalla chiesa. Il pilota dell'aereo, il tenente Erguido, detto il Diavolo Rosso, domandò se dovesse buttare qualche bomba a mano. Durruti rifiutò di bombardare la popolazione civile» (testimonianza di Jesús Arnal Pena <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 47 e 156</ref>).
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