Buenaventura Durruti: differenze tra le versioni

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===Attivismo sindacale e anarchico===
===Attivismo sindacale e anarchico===
Nel [[1917]] si impegna attivamente nello [[sciopero generale]] proclamato dall'[[UGT]] (Union general de trabajadores), in cui, a seguito degli scontri con le forze di polizia spagnole, 70 persone vengono uccise, 500 ferite e oltre 2000 arrestate.  
Nel [[1917]] si impegna attivamente nello [[sciopero generale]] proclamato dall'[[UGT]] (Union general de trabajadores), in cui, a seguito degli scontri con le forze di polizia spagnole, 70 persone vengono uccise, 500 ferite e oltre 2000 arrestate.  
: «Quando venne lo sciopero del 1917, avevamo dicianove anni giusti giusti [...] Non volevamo permettere che lo sciopero finisse in una bolla di sapone. Avevamo anche qualche arma, niente di speciale, ma abbastanza da fare un poco di paura ai soldati [...] Già  avevamo occupato la stazione [...] Già  era scuro, vedevamo brillare le divise dei soldati, e poi incominciò: "Bang! Bing-bang, bing-bang!" Era come una piccola guerra. Subito ci venne sopra la Guardia Civil. E qua con quei revolver piccoli non c'era da fare più niente. Ci cercammo qualche pilone dell'alta tensione al centro di Lèon, che erano altissimi, e in posizione buona, davanti ci stavano gli alberi. Ci arrampicammo lassopra e ci nascondemmo bene bene, e tutti avevamo cappelli e tasche pieni di pietre, e le buttammo in testa ai poliziotti [...] I poliziotti caricarono coi cavalli sulla gente. Ma a noi non ci presero [...] mano mano venne fuori un clima rivoluzionario, che poi è stato portato in tutto il paese dalla CNT. Naturalmente, quello che già  allora era il capo in tutte queste lotte, era Durruti.»<ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 20-21</ref> ([[Florentino Monroy]])
: «Quando venne lo sciopero del 1917, avevamo dicianove anni giusti giusti [...] Non volevamo permettere che lo sciopero finisse in una bolla di sapone. Avevamo anche qualche arma, niente di speciale, ma abbastanza da fare un poco di paura ai soldati [...] Già  avevamo occupato la stazione [...] Già  era scuro, vedevamo brillare le divise dei soldati, e poi incominciò: "Bang! Bing-bang, bing-bang!" Era come una piccola guerra. Subito ci venne sopra la Guardia Civil. E qua con quei revolver piccoli non c'era da fare più niente. Ci cercammo qualche pilone dell'alta tensione al centro di Lèon, che erano altissimi, e in posizione buona, davanti ci stavano gli alberi. Ci arrampicammo lassopra e ci nascondemmo bene bene, e tutti avevamo cappelli e tasche pieni di pietre, e le buttammo in testa ai poliziotti [...] I poliziotti caricarono coi cavalli sulla gente. Ma a noi non ci presero [...] mano mano venne fuori un clima rivoluzionario, che poi è stato portato in tutto il paese dalla CNT. Naturalmente, quello che già  allora era il capo in tutte queste lotte, era Durruti». <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag 20-21</ref> ([[Florentino Monroy]])
[[File:Emilienne Morin.jpg|thumb|left|160 px|[[Émilienne Morin]], compagna di Durruti]]
[[File:Emilienne Morin.jpg|thumb|left|160 px|[[Émilienne Morin]], compagna di Durruti]]
In seguito a questi avvenimenti perde il posto di lavoro ed è quindi costretto a trasferirsi a Gijon, nella regione delle Asturie, centro di notevole influenza legata all'[[anarco-sindacalismo]]. Qui conosce [[Manuel Buencasa]], segretario generale della [[CNT]], che gli fa conoscere il pensiero anarchico in maniera più profonda e matura.  
In seguito a questi avvenimenti perde il posto di lavoro ed è quindi costretto a trasferirsi a Gijon, nella regione delle Asturie, centro di notevole influenza legata all'[[anarco-sindacalismo]]. Qui conosce [[Manuel Buencasa]], segretario generale della [[CNT]], che gli fa conoscere il pensiero anarchico in maniera più profonda e matura.  
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