Buenaventura Durruti: differenze tra le versioni

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[[File:Buen Durruti.jpg|thumb|right|160px|Buenaventura Durruti]]
[[File:Durruti_1.jpg|thumb|right|300px|Buenaventura Durruti]]
'''Buenaventura Durruti''' ([[León]], [[14 luglio]] [[1896]] - [[Madrid]], [[20 novembre]] [[1936]]), è stato un rivoluzionario anarchico spagnolo e una delle figure storicamente più importanti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |rivoluzione spagnola]].
'''Buenaventura Durruti''' (León, [[14 luglio]] [[1896]] - Madrid, [[20 novembre]] [[1936]]), è stato un rivoluzionario anarchico spagnolo e una delle figure storicamente più importanti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |rivoluzione spagnola]].


==Biografia ==
==Biografia ==
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=== Durruti e la rivoluzione spagnola ===
=== Durruti e la rivoluzione spagnola ===
[[File:Bonaventura-Durruti.jpg|thumb|200px|left|Ritratto di [[Clifford Harper]].]]
[[File:Durruti-militia.png|thumb|Durruti in "divisa" da combattimento]]
[[File:Durruti-militia.png|thumb|Durruti in "divisa" da combattimento]]
Durante gli anni della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |Rivoluzione spagnola (1936-39)]] si conquista la fiducia degli anarchici spagnoli e non, soprattutto per il coraggio e l'instancabile attivismo non finalizzato ad obiettivi personali.
Durante gli anni della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |Rivoluzione spagnola (1936-39)]] si conquista la fiducia degli anarchici spagnoli e non, soprattutto per il coraggio e l'instancabile attivismo non finalizzato ad obiettivi personali.
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Il [[1 maggio|1° maggio]] [[1936]], durante il 3° congresso della [[CNT]], a Saragozza, viene denunciata l'inettitudine del governo e il pericolo del “golpe militare”. Gli anarchici si organizzano di conseguenza per armare il popolo e quando, il [[19 luglio]] (data d'inizio della Guerra Civile), la guarnigione militare di Barcellona si solleva contro i repubblicani viene sconfitta dal popolo in armi, cancellando di fatto il potere statale. Erano la [[CNT]] e la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]] ad essere "padroni assoluti" della situazione.  
Il [[1 maggio|1° maggio]] [[1936]], durante il 3° congresso della [[CNT]], a Saragozza, viene denunciata l'inettitudine del governo e il pericolo del “golpe militare”. Gli anarchici si organizzano di conseguenza per armare il popolo e quando, il [[19 luglio]] (data d'inizio della Guerra Civile), la guarnigione militare di Barcellona si solleva contro i repubblicani viene sconfitta dal popolo in armi, cancellando di fatto il potere statale. Erano la [[CNT]] e la [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]] ad essere "padroni assoluti" della situazione.  


Durruti è tra i protagonisti principali di quell'esaltante periodo storico. Promuove la creazione del [[Comitato centrale di Milizie antifasciste della Catalogna]], che praticamente deteneva il “potere” (su basi libertarie) governativo. Il [[23 luglio]] del [[1936]] si mette a capo di 10000 anarchici, chiamati poi [[Colonna Durruti]], ottenendo numerose vittorie sul fronte Aragonese e successivamente si sposta verso la capitale Madrid, pesantemente minacciata dai [[fascismo|fascisti]] franchisti. Quando la [[Colonna Durruti]], «marciando verso il fronte, attraversava un villaggio, per prima cosa i suoi consiglieri politici deponevano il giudice. I problemi locali venivano risolti in base alle seguenti tre domande: "Dov'è il tribunale? Dov'è il catasto coi registri? Dov'è la prigione?". Poi incendiavano gli atti giudiziari e i registri catastali e liberavano i prigionieri» <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 192</ref>. In seguito venivano fatti riunire tutti gli abitanti del villaggio e si spiegavano loro i principi del [[comunismo libertario]].
Durruti è tra i protagonisti principali di quell'esaltante periodo storico. Promuove la creazione del [[Comitato centrale di Milizie antifasciste della Catalogna]], che praticamente deteneva il “potere” (su basi libertarie) governativo. Il [[23 luglio]] del [[1936]] si mette a capo di 10.000 anarchici, chiamati poi [[Colonna Durruti]], ottenendo numerose vittorie sul fronte Aragonese e successivamente si sposta verso la capitale Madrid, pesantemente minacciata dai [[fascismo|fascisti]] franchisti. Quando la [[Colonna Durruti]], «marciando verso il fronte, attraversava un villaggio, per prima cosa i suoi consiglieri politici deponevano il giudice. I problemi locali venivano risolti in base alle seguenti tre domande: «Dov'è il tribunale? Dov'è il catasto coi registri? Dov'è la prigione?». Poi incendiavano gli atti giudiziari e i registri catastali e liberavano i prigionieri. <ref>H. M. Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 192</ref> In seguito venivano fatti riunire tutti gli abitanti del villaggio e si spiegavano loro i principi del [[comunismo libertario]].
[[File:CNT FAI flag.png|left|thumb|]]
[[File:CNT FAI flag.png|left|thumb|Bandiera [[CNT-FAI]]]]
Talvolta i miliziani anarchici si lasciavano andare a violenze non sempre giustificabili (contro preti, persone ricche, presunti fascisti o addirittura che vestivano in maniera non conforme agli “standard” operai), frutto dell'odio covato da tempo o causa di miliziani dell'ultim'ora che ancora non avevano formato una coscienza tale da distinguere le violenze necessarie da quelle che potevano addirittura essere un boomerang per le sorti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]]. Durruti cercava in ogni occasione di impedire che si eccedesse nelle violenze, tant'è che diverrà una sorta di segretario della Colonna tale Jesus Arnal Pena, ovvero un prete cattolico che alcuni miliziani intendevano fucilare proprio in quanto prete, anche se nulla aveva a che fare con i [[fascismo|fascisti]], e che Durruti invece non solo salverà ma porrà addirittura sotto la sua protezione:
Talvolta i miliziani anarchici si lasciavano andare a violenze non sempre giustificabili (contro preti, persone ricche, presunti fascisti o addirittura che vestivano in maniera non conforme agli “standard” operai), frutto dell'odio covato da tempo o causa di miliziani dell'ultim'ora che ancora non avevano formato una coscienza tale da distinguere le violenze necessarie da quelle che potevano addirittura essere un boomerang per le sorti della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]]. Durruti cercava in ogni occasione di impedire che si eccedesse nelle violenze, tant'è che diverrà una sorta di segretario della Colonna tale Jesús Arnal Pena, ovvero un prete cattolico che alcuni miliziani intendevano fucilare proprio in quanto prete, anche se nulla aveva a che fare con i [[fascismo|fascisti]], e che Durruti, invece, non solo salverà, ma porrà addirittura sotto la sua protezione:


: «Non ho mai avuto la minima inclinazione per l'anarchia, e Durruti non ha mai avuto un segretario. Ero semplicemente scrivano della cancelleria della colonna. Ma devo ammettere che Durruti era un uomo retto, e quando certa gente lo diffama come assassino e delinquente, ebbene si tratta di calunniatori, e difenderò il mio amico contro simili menzogne [...] Una volta trascinarono davanti a noi un uomo che, ai suoi tempi, aveva detenuto a Saragozza una carica piuttosto importante. Preferirei non dirne il nome. Doveva essere fucilato. Durruti fece chiamare i suoi custodi e domandò loro: “Come si è comportato quest'uomo nella sua proprietà? Come ha trattato i contadini?” La risposta fu: “Non troppo male”.- “Allora, che volete? Si deve farlo fuori solo perché, un tempo, è stato ricco? Questa è idiozia”. Mi consegnò l'uomo e disse: “Bada che faccia il maestro nella scuola popolare del villaggio, e che lavori molto” [...] Durante l'assedio di Huesca Durruti, con un piccolo Breguet, fece un volo di ricognizione sulla città. Era giorno di festa, e la gente usciva appunto dalla chiesa. Il pilota dell'aereo, il tenente Erguido, detto il Diavolo Rosso, domandò se dovesse buttare qualche bomba a mano. Durruti rifiutò di bombardare la popolazione civile» (Testimonianza di Jesus Arnal Pena <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 47 e 156</ref>).
: «Non ho mai avuto la minima inclinazione per l'anarchia, e Durruti non ha mai avuto un segretario. Ero semplicemente scrivano della cancelleria della colonna. Ma devo ammettere che Durruti era un uomo retto, e quando certa gente lo dipinge come assassino e delinquente, ebbene si tratta di calunniatori, e difenderò il mio amico contro simili menzogne [...] Una volta trascinarono davanti a noi un uomo che, ai suoi tempi, aveva detenuto a Saragozza una carica piuttosto importante. Preferirei non dirne il nome. Doveva essere fucilato. Durruti fece chiamare i suoi custodi e domandò loro: “Come si è comportato quest'uomo nella sua proprietà? Come ha trattato i contadini?” La risposta fu: “Non troppo male”. “Allora, che volete? Si deve farlo fuori solo perché, un tempo, è stato ricco? Questa è idiozia”. Mi consegnò l'uomo e disse: “Bada che faccia il maestro nella scuola popolare del villaggio, e che lavori molto” [...] Durante l'assedio di Huesca Durruti, con un piccolo Breguet, fece un volo di ricognizione sulla città. Era giorno di festa, e la gente usciva appunto dalla chiesa. Il pilota dell'aereo, il tenente Erguido, detto il Diavolo Rosso, domandò se dovesse buttare qualche bomba a mano. Durruti rifiutò di bombardare la popolazione civile» (testimonianza di Jesús Arnal Pena <ref>H.M Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia'', Feltrinelli, pag. 47 e 156</ref>).


===La morte===
===La morte===
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[[Image:Durruti_funeral.jpg|thumb|Funerali di Durruti]]
[[Image:Durruti_funeral.jpg|thumb|Funerali di Durruti]]
[[Image:Durruti_funeral2.jpg|thumb|Altro momento dei funerali di Durruti]]
[[Image:Durruti_funeral2.jpg|thumb|Altro momento dei funerali di Durruti]]
La versione ufficiale, avallata anche dalla [[CNT]], attribuì immediatamente la responsabilità ad un cecchino [[fascismo|fascista]] della ''Guardia Civil'', tuttavia, visto il diametro del foro provocato dal proiettile, sorse il sospetto che il colpo fosse stato esploso da molto vicino. Ciò ha fatto sorgere sospetti inquietanti: per aluni anarchici sarebbero essere stati i [[comunismo|comunisti]] ad essere se non gli esecutori materiali quantomeno i mandanti (bisogna evidenziare che i [[fascismo|fascisti]] alimentarono sicuramente questa versione per incrementare le divisioni del fronte repubblicano), per altri (es. [[Jaume Miravitlless]] <ref>Esponente della ''Esquirra'', partito liberale di sinistra. Nel periodo pre-rivoluzionario si espresse in maniera decisa contro la [[Federazione Anarchica Iberica]], accusandola di essere al pari dei fascisti. Quando durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]] Durruti se lo trovò davanti per poco non lo fece fuori all'istante (Si veda ''La breve estate dell'anarchia'' di Enzensberger).</ref> e inizialmente anche [[Emilienne Morin]], compagna di Buenaventura) potrebbero essere stati addirittura alri compagni anarchici, che negli ultimi tempi lo avevano accusato di essere diventato eccessivamente autoritario e dispotico (secondo alcune voci, non del tutto confermate e attendibili, in quel periodo si sarebbe avvicinato agli ambienti [[comunismo|comunisti]]). L'ultima versione, portata avanti per esempio dal testimone oculare [[Ramon Garcia Lopez]], farebbe riferimento ad un drammatico incidente. Durruti sarebbe morto a causa di un colpo partito incidentalmente dalla sua stessa arma (se questo fosse vero, la [[CNT]] avrebbe preferito evitare di raccontare la verità dei fatti, ovvero che si sarebbe trattato di un incidente causato dall'imprudenza di Durruti, perché ciò avrebbe potuto comportare la demoralizzazione dei combattenti).
La versione ufficiale, avallata anche dalla [[CNT]], attribuì immediatamente la responsabilità ad un cecchino [[fascismo|fascista]] della ''Guardia Civil'', tuttavia, visto il diametro del foro provocato dal proiettile, sorse il sospetto che il colpo fosse stato esploso da molto vicino. Ciò ha fatto sorgere sospetti inquietanti: per aluni anarchici sarebbero essere stati i [[comunismo|comunisti]] ad essere se non gli esecutori materiali quantomeno i mandanti (bisogna evidenziare che i [[fascismo|fascisti]] alimentarono sicuramente questa versione per incrementare le divisioni del fronte repubblicano), per altri (es. [[Jaume Miravitlless]] <ref>Esponente della ''Esquirra'', partito [[liberale]] di sinistra. Nel periodo pre-rivoluzionario si espresse in maniera decisa contro la [[Federazione Anarchica Iberica]], accusandola di essere al pari dei fascisti. Quando durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione]] Durruti se lo trovò davanti per poco non lo fece fuori all'istante (Si veda ''La breve estate dell'anarchia'' di Enzensberger).</ref> e inizialmente anche [[Emilienne Morin]], compagna di Buenaventura) potrebbero essere stati addirittura alri compagni anarchici, che negli ultimi tempi lo avevano accusato di essere diventato eccessivamente autoritario e dispotico (secondo alcune voci, non del tutto confermate e attendibili, in quel periodo si sarebbe avvicinato agli ambienti [[comunismo|comunisti]]). L'ultima versione, portata avanti per esempio dal testimone oculare [[Ramon Garcia Lopez]], farebbe riferimento ad un drammatico incidente. Durruti sarebbe morto a causa di un colpo partito incidentalmente dalla sua stessa arma (se questo fosse vero, la [[CNT]] avrebbe preferito evitare di raccontare la verità dei fatti, ovvero che si sarebbe trattato di un incidente causato dall'imprudenza di Durruti, perché ciò avrebbe potuto comportare la demoralizzazione dei combattenti).


L'unico fatto appurato senza alcun dubbio, al di là delle versioni discordanti <ref>Secondo alcune versioni, lo stesso autista di Durruti, Julio Estancio, avrebbe testimoniato che l'anarchico di Leon sarebbe stato colpito alle spalle e quindi non si sarebbe trattato di incidente, ma di omicidio</ref>, è che egli si trovasse in automobile insieme al suo autista Julio Estancio, a [[José Manzana]], [[Antonio Bonilla]] e [[Ramon Garcia Lopez]]. Una volta giunti in Piazza Moncloa (quartiere universitario), dove erano in atto degli scontri a fuoco con dei [[fascismo|fascisti]] che occupavano la clinica universitaria, Durruti sarebbe sceso ed in quel momento sarebbe stato colpito a morte <ref>Anche in questo caso esistono versioni discordanti. Secondo alcuni (es. [[Enrique Lister]]), Durruti sarebbe sceso dall'automobile per fermare alcuni disertori, poi nel momento in cui risaliva in macchina sarebbe stato colpito a morte alle spalle. Secondo Lopez invece, dall'arma di Durruti sarebbe partito il colpo mortale proprio nell'esatto momento in cui mise usciva dalla sua auto (si noti come Lopez non faccia alcun riferimento a disertori in fuga).</ref>.
L'unico fatto appurato senza alcun dubbio, al di là delle versioni discordanti <ref>Secondo alcune versioni, lo stesso autista di Durruti, Julio Estancio, avrebbe testimoniato che l'anarchico di Leon sarebbe stato colpito alle spalle e quindi non si sarebbe trattato di incidente, ma di omicidio</ref>, è che egli si trovasse in automobile insieme al suo autista Julio Estancio, a [[José Manzana]], [[Antonio Bonilla]] e [[Ramon Garcia Lopez]]. Una volta giunti in Piazza Moncloa (quartiere universitario), dove erano in atto degli scontri a fuoco con dei [[fascismo|fascisti]] che occupavano la clinica universitaria, Durruti sarebbe sceso ed in quel momento sarebbe stato colpito a morte <ref>Anche in questo caso esistono versioni discordanti. Secondo alcuni (es. [[Enrique Lister]]), Durruti sarebbe sceso dall'automobile per fermare alcuni disertori, poi nel momento in cui risaliva in macchina sarebbe stato colpito a morte alle spalle. Secondo Lopez invece, dall'arma di Durruti sarebbe partito il colpo mortale proprio nell'esatto momento in cui mise usciva dalla sua auto (si noti come Lopez non faccia alcun riferimento a disertori in fuga).</ref>.
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Al suo funerale, il [[22 novembre]] a Barcellona, partecipa circa un milione persone, tutte desiderose di tributare il proprio omaggio ad un uomo protagonista di un pezzo importantissimo della storia di [[Spagna]].
Al suo funerale, il [[22 novembre]] a Barcellona, partecipa circa un milione persone, tutte desiderose di tributare il proprio omaggio ad un uomo protagonista di un pezzo importantissimo della storia di [[Spagna]].
Così le esequie di Durruti furono poi raccontate da [[Hanns-Erich  Kaminski]]:
Così le esequie di Durruti furono poi raccontate da [[Hanns-Erich  Kaminski]]:
: « I miliziani con il fucile al braccio, circondarono il catafalco [...] poi alcuni uomini della colonna Durruti che erano venuti da Madrid con la bara la portarono alla "casa" (l'ex-sede della Camera di Industria e commercio di Barcellona, '''NdR''') [...] Il coperchio della bara fu tolto e Durruti apparve, sotto vetro, coricato sulla seta bianca con una sciarpa bianca avvolta intorno alla testa; aveva l'aria di un arabo [...] Migliaia e migliaia di persone sfilarono davanti a Durruti per tutta la notte. Il giorno dopo, la mattina, ebbero luogo i funerali [...] era grandioso, sublime e bizzarro, poiché tutta quella folla non era diretta, non c'era né ordine né organizzazione; nulla funzionava, il caos era indescrivibile [...] alle dieci e mezza, coperto di una bandiera rossa e nera, lascia la “casa degli anarchici” sulle spalle dei miliziani della sua colonna [...] No, non erano funerali regali, erano funerali popolari [...] funerali anarchici [...] Ai piedi della colonna di Cristoforo Colombo [...] furono pronunciate le orazioni funebri [...] Era previsto che il corteo si sarebbe sciolto dopo i discorsi [...] fu impossibile seguire il programma [...] Scendeva la notte [...] all'ultimo momento si decise di rimandare l'inumazione [...] soltanto il giorno dopo Durruti fu sotterrato ».
: « I miliziani con il fucile al braccio, circondarono il catafalco [...] poi alcuni uomini della colonna Durruti che erano venuti da Madrid con la bara la portarono alla "casa" [l'ex-sede della Camera di Industria e commercio di Barcellona] [...] Il coperchio della bara fu tolto e Durruti apparve, sotto vetro, coricato sulla seta bianca con una sciarpa bianca avvolta intorno alla testa; aveva l'aria di un arabo [...] Migliaia e migliaia di persone sfilarono davanti a Durruti per tutta la notte. Il giorno dopo, la mattina, ebbero luogo i funerali [...] era grandioso, sublime e bizzarro, poiché tutta quella folla non era diretta, non c'era né ordine né organizzazione; nulla funzionava, il caos era indescrivibile [...] alle dieci e mezza, coperto di una bandiera rossa e nera, lascia la “casa degli anarchici” sulle spalle dei miliziani della sua colonna [...] No, non erano funerali regali, erano funerali popolari [...] funerali anarchici [...] Ai piedi della colonna di Cristoforo Colombo [...] furono pronunciate le orazioni funebri [...] Era previsto che il corteo si sarebbe sciolto dopo i discorsi [...] fu impossibile seguire il programma [...] Scendeva la notte [...] all'ultimo momento si decise di rimandare l'inumazione [...] soltanto il giorno dopo Durruti fu sotterrato ».


== Dopo la morte: in ricordo di Durruti ==
== Dopo la morte: in ricordo di Durruti ==
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==Citazioni==
==Citazioni==
*«Non ci sono che due strade per la classe operaia, la Libertà, o la vittoria dei fascisti, che vuol dire la Tirannia. I combattenti delle due fazioni sappiano quello che riserva ai perdenti. Noi siamo pronti a mettere fine al fascismo una volta per tutte, anche nonostante il governo repubblicano.»
*«Non ci sono che due strade per la classe operaia, la Libertà, o la vittoria dei fascisti, che vuol dire la Tirannia. I combattenti delle due fazioni sappiano quello che riserva ai perdenti. Noi siamo pronti a mettere fine al fascismo una volta per tutte, anche nonostante il governo repubblicano.»
*"«Non sarebbe valsa la pena di indossare la divisa da soldato se ci si doveva lasciar governare nuovamente dai pseudo-repubblicani del 1931; acconsentiamo a fare grandi concessioni, ma non dimentichiamo mai che occorre condurre verso la guerra e la rivoluzione.»
*«Non sarebbe valsa la pena di indossare la divisa da soldato se ci si doveva lasciar governare nuovamente dai pseudo-repubblicani del 1931; acconsentiamo a fare grandi concessioni, ma non dimentichiamo mai che occorre condurre verso la guerra e la rivoluzione.»
 
==Note==
==Note==
<references/>
<references/>
== Bibliografia ==
== Bibliografia ==
*[[H.M. Enzensberger]], ''[http://www.google.it/books?id=y52meWpCxBUC&printsec=frontcover&dq=%22anarchia%22&lr=&ei=kN8CSplansLNBPaT9b4F#PPP1,M1/ La breve estate dell'anarchia. Vita e morte di B. Durruti]'', Feltrinelli, Milano, 1973 (anteprima limitata in google libri).   
*[[H.M. Enzensberger]], ''[http://www.google.it/books?id=y52meWpCxBUC&printsec=frontcover&dq=%22anarchia%22&lr=&ei=kN8CSplansLNBPaT9b4F#PPP1,M1/ La breve estate dell'anarchia. Vita e morte di B. Durruti]'', Feltrinelli, Milano, 1973 (anteprima limitata in google libri).   
*[[Abel Paz]], ''Durruti. Cronaca della vita'', La Salamandra, Milano, 1980.
*[[Abel Paz]], ''Durruti. Cronaca della vita'', La Salamandra, Milano, 1980.
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[[Categoria:Anarchici|Durruti, Buenaventura]]
[[Categoria:Anarchici|Durruti, Buenaventura]]
[[Categoria:Anarchici spagnoli|Durruti, Buenaventura]]
[[Categoria:Anarchici spagnoli|Durruti, Buenaventura]]
[[Categoria:Comunisti anarchici|Durruti, Buenaventura]]
[[Categoria:Rivoluzione spagnola|Durruti, Buenaventura]]
[[Categoria:Rivoluzione spagnola|Durruti, Buenaventura]]
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